Boyhood |
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Un film di Richard Linklater.
Con Ethan Hawke, Patricia Arquette, Ellar Coltrane, Lorelei Linklater, Steven Chester Prince.
continua»
Drammatico,
durata 165 min.
- USA 2014.
- Universal Pictures
uscita giovedì 23 ottobre 2014.
MYMONETRO
Boyhood
valutazione media:
3,96
su
-1
recensioni di critica, pubblico e dizionari.
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La storia non vera di un ragazzo senza storia....di KuiperFeedback: 200 | altri commenti e recensioni di Kuiper |
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giovedì 30 ottobre 2014 | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Notevole lo sforzo produttivo e organizzativo che ha permesso la creazione del film nonostante tutte le possibili incognite, ognuna delle quali avrebbe potuto portare facilmente al fallimento di questo ambizioso esperimento narrativo, a partire dalla semplice assenza di qualcuno dei protagonisti nell'arco degli anni. Linklater riesce là dove anche altri grandi, prima di lui, hanno tentato e fallito. Grazie, soprattutto, all'aiuto di attori di un certo calibro come Ethan Hawke e Patricia Arquette, che riescono a mantenere coerente tutto il percorso narrativo, ed a solidi finanziamenti (200.000 mila dollari annui). La difficoltà di una sceneggiatura, cambiata in corsa nell'arco di dodici anni ed in presa diretta sugli accadimenti del presente consolida tutti i giusti riconoscimenti sin qui ricevuti sia dal punto di vista estetico che realizzativo ma il cinema, per come lo concepisco io, è soprattutto un arte e non un prodotto. Un film deve avere qualche cosa da ribadire ogni volta che lo si rivede e, soprattutto, sopravvivere alle insidie del tempo. Tutto quello visto in questo film, seppur delicato e mai sopra le righe come nel migliore cinema drammatico, non basta. Confesso di essere stato attratto dalla moltitudine di riconoscimenti e dalle recensioni positive ottenute durante tutto il percorso promozionale ma, Il solo pensiero di provare ad accostare questo film a qualche pietra miliare del passato per un opportuno raffronto su alcune tematiche simili, mi sconcerta. Nessun colpo di scena, nessun effetto speciale, nessuna sequenza memorabile, nessuna battuta degna di nota se non quelle ascoltate dal discorso del professore in camera oscura. Il film fluisce e si lascia semplicemente visionare senza sussulti di sorta come da una finestra aperta su un mondo che scorre. Ripensando alle tematiche sulla adolescenza e difficoltà di crescita espresse in alcuni film cardine come i 400 colpi, Sciuscià, Il Laureato, l'Attimo fuggente o The Tree of Life eL'estate di Kikujiro, ma anche ripensando a film meno esigenti come Donnie Darko, Un mondo perfetto o nella loro spensieratezza ai vari Standy By Me e Goonies mi accorgo di rimanere completamente basito dalle critiche positive sin qui ottenute. Allora non posso che rispedire al regista, in maniera immaginaria, le uniche battute degna di nota del suo film:
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