Words and Pictures |
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Un film di Fred Schepisi.
Con Clive Owen, Juliette Binoche, Christian Sheider, Keegan Connor Tracy.
continua»
Commedia sentimentale,
Ratings: Kids+13,
durata 116 min.
- USA 2013.
- Adler Entertainment
uscita giovedì 13 novembre 2014.
MYMONETRO
Words and Pictures
valutazione media:
2,74
su
-1
recensioni di critica, pubblico e dizionari.
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PURO DIVERTIMENTOdi Luigi ChiericoFeedback: 36971 | altri commenti e recensioni di Luigi Chierico |
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lunedì 17 novembre 2014 | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Sono trascorsi 25 anni dal film “L’attimo fuggente” ed ancora oggi,dopo una generazione,c’è ancora qualche studente del liceo che sale sulla cattedra improvvisata e con i versi di Walter Whitman “O Captain! My Captain!” saluta un altro professore di lettere: Jack Marcus, ottimamente interpretato da Clive Owen, a cui donano le lenti da vista e la barba. L’inizio promette bene ed il film non deluderà lo spettatore attento ed intellettuale. Finalmente un genere di cui si sentiva bisogno, fatto di immagini e parole, un uomo ed una donna, due diverse correnti di pensiero. Giocano con le parole, e solo con queste si può giocare, non certo con le immagini. Le vignette caricaturali non possono sostituire la parola che ha una sua origine, una sua etimologia ed il cui significato viene spesso celato, dall’uso comune che di essa se ne fa. Il difficile e profondo dibattito sul contrasto, la sfida e la guerra tra “Le parole e le immagini”, che continuamente affrontano il professore di lettere con la professoressa di belle arti, una magnifica e grande Juliette Binoche, costretta a nascondere il fascino del suo corpo in quello di Dina Delsanto, malata di artrite reumatoide, si trasforma in un film brillante e divertente. Non lo si può raccontare rimanendo in superficie su ciò che fa vedere, ma andando in profondità per tutto quel che dice e che vuol dire. Si vede, si ascolta e si tace o si risponde. Piace a chi vuol meditare e conversare con le parole,non certo a chi vuol fantascienza, sesso o violenza. Vi è comunque un po’ di tutto e per tutti: la carriera legata agli interessi, il dolore, la solitudine, l’affetto mancato, il difficile rapporto tra padre e figlio, il disagio fisico, l’amore conquistato e perso, l’alcool,la poesia del linguaggio e delle immagini. Belle fotografie e soprattutto bella musica; dopo aver mostrato un magnifico albero di pesco, i fiori di pesco simboleggiano l’unione e la solidità della famiglia, si ascolta una magnifica canzone al pianoforte che accompagna i titoli di coda, quando, come purtroppo è mal costume, il pubblico lascia la sala. Per chi apprezza la lettura e le immagini, le parole e la pittura è difficile ergersi a giudice in questa diatriba condotta con garbo e quasi per gioco a rendere il film leggero, commedia piuttosto che una pesante lezione di logos, ovvero di fredda e distaccata esposizione di quadri. Le immagini ci vengono offerte in continuazione attraverso la vista:è la natura che ci circonda, sono le stupende fotografie del creato che offre inesauribili occasioni di riprese, sono i quadri, manifestazioni di stati d’animo,di immaginazione, di fantasia, attraverso l’uso di un pennello, di una spatola ecc. ma sempre con tantissimi colori. Un Van Gogh non potrà mai essere un Raffaello, la foto di un tramonto può essere ripresa da chiunque nello stesso luogo momento e posizione. Tutto ciò che vediamo nel film e altrove arriva silenziosamente a noi, e ciascuno può tacere o commentare. La parola serve ad illustrare e spiegare il contenuto,la storia, il significato di una immagine, di un quadro. Alla parola non necessita una pictur. La parola è di tutti, la capacità di fotografare di pochi, di dipingere di pochissimi. Un libro ti tiene compagnia come la foto della tua amata. Con la parola si agitano ed incitano le folle, anche alla follia (vedi rivoluzioni o nazismo), con una sola parola si dichiara:”Guerra”, oppure si manista e si conquista l’Amore, che mostrandosi a Dio fa dire agli sposi:“Si, lo voglio”.
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