Viaggio sola

Era dal un bel po' che non vedevo una commedia così piacevole con una scorrevolezza naturale sapientemente ottenuta intervallando le scene di vita della protagonista Irene con la famiglia di sua sorella e scene della sua professione di ispettrice negli hotels di lusso. Una commedia che malgrado l'argomento della solitudine non cade mai nel pietoso, grazie all'inserimento di alcuni momenti di quotidianeità che fanno sorridere.
Secondo me questo film potrebbe essere riassunto in una frase di Cesare Pavese: "inutile piangere, si nasce soli e si muore soli".
E' solo il bambino nel grembo materno frutto di una fugace relazione tra una donna e il migliore amico di Irene, è sola la sorella con un marito che è dipendente da un video-gioco, è sola la cinquantenne Irene che non ha un compagno nè figli e vive nello sfarzo e nella freddezza degli hotel di lusso, muore sola (d'infarto)l'amica che ha conosciuto da pochi giorni nella spa di un albergo.
Molto simpatica la serie di controlli nei minimi particolari, quasi maniacali, che evidentemente l'ispezione di un hotel impone, come l'allineamento dei bicchieri, le scarpe e la divisa dei facchini, il modo di rispondere dei camerieri.
E forse il rimedio alla solitudine è fare ciò che ci appassiona,  così alla fine Irene, dopo vari tentativi di dare un altro indirizzo alla sua vita sceglie di continuare a fare il suo lavoro perchè, fondamentalmente, le piace.