Un giorno devi andare

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Un film di Giorgio Diritti. Con Jasmine Trinca, Pia Engleberth, Anne Alvaro, Sonia Gessner, Amanda Fonseca Galvao, Paulo De Souza, Eder Frota Dos Santos, Manuela Mendonça Marinho Drammatico, durata 110 min. - Italia, Francia 2013. - Bim Distribuzione uscita giovedì 28 marzo 2013. MYMONETRO Un giorno devi andare * * * - - valutazione media: 3,10 su -1 recensioni di critica, pubblico e dizionari.
   
   
   
emanuele 1968 martedì 11 giugno 2019
cambiamenti estremi Valutazione 5 stelle su cinque
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No
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Il film e bello, profondo, fa interrogare, un buon drammatico.
Penso che nella vita si possa cambiare senza andare tanto lontano, i cambiamenti fanno paura, sono tante le cose,
difficile però

 
"un giorno devi andare"
anche cambiare un luogo dove vai spesso,
cambiarlo con uno che non hai mai visto ma volevi vederlo, pizzeria, piscina ecc.

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dario venerdì 1 gennaio 2016
soporifero Valutazione 2 stelle su cinque
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No
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Nessun  dubbio sulla buona fede di Diritti e sulla sua capacità di creare atmosfere. ma anche pochi dubbi sulla sua evenascenza, nel senso che Diritti insegue i segni della natura  mettendo l'uomo all'angolo. La conseguenza  è un  discorso umano senza aggettivi, ma anche senza sostantivi, il che non porta ad alcun significato. Tanto valeva fare un documentario. 

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anabasi venerdì 29 agosto 2014
fitzcarraldo e lieto fine Valutazione 1 stelle su cinque
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No
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Grande pretesa e poca sostanza. La meglio gioventù ( anzi la gioventù bene) che ha subìto un torto dalla vita ( non può più avere figli) cerca se stessa in una delle zone più inospitali e turpi della terra: l'Amazzonia. La storiella banale cerca una sua collocazione privilegiata nella ambientazione. alcune citazioni molto annacquate da ben altri film: uno per tutti l'angosciante e perfetto: city of god. La Trinca sa di avere un primo piano espressivo ma perennemente orientato ad una angoscia esistenziale ormai decisamente fuori moda.

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lore64 venerdì 6 giugno 2014
buona arte al servizio di una paccotiglia ideale Valutazione 2 stelle su cinque
75%
No
25%

Non ho reperito una grande carica innovativa nel film di Diritti. Anzitutto nel tema di fondo della scelta per la vita che cresce e si rinnova, testimoniata dalla scene di apertura e chiusura. Il pregiudizio umanista, quello attinente all’ammirazione e al rispetto verso la vita umana, è fra i peggior lasciti di due millenni di superstizione giudaico-cristiana. L’essere umano è una scimmia assassina e con oltre sette miliardi di esemplari al mondo la sua carne è la mercanzia più economica esistente sul pianeta. Bisogna pensare a come sterminare la zavorra anziché far nascere nuovi esemplari. Altro che poetizzare gl’istinti procreativi delle femmine. L’altro tema, altrettanto stereotipato, è la contrapposizione fra uomo civilizzato e buon selvaggio, con puntuale reinvenzione d'una superiorità vitale e spirituale del secondo. [+]

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mareincrespato70 giovedì 29 maggio 2014
la morte che accompagna vita Valutazione 4 stelle su cinque
50%
No
50%

Film tanto scomodo e inusuale per la paludata borghese cinematografia italiana, quanto raffinato e spiazzante.
Al suo splendido esordio alla regia, Valeria Golino sceglie di affrontare frontalmente, senza compromessi, la morte pur non mostrandola mai, ma evocandola in ogni gesto e rappresentazione simbolica, persino quella sessuale. Una Jasmine Trinca, ancora una volta in stato di grazia, impersona Miele, dispensatrice di morte salvifica, concetto ostico per il catto-comunista mondo italiano, ma tema di im-mortale attualità, perchè, in fondo, si sa: non c'è vita che, ineluttabilmente, non sia legata concettualmente alla morte, che nella nostra esistenza può, persino, essere “desiderata”. [+]

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mareincrespato70 giovedì 22 maggio 2014
un lungo viaggio dentro se stessi... Valutazione 4 stelle su cinque
50%
No
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Giorgio Diritti è regista e autore controcorrente, attraversa stili e dimensioni umane anche con il vento in faccia, contrario; o risalendo un fiume, fosse anche il Rio rigoglioso, potente, violento e implacabile della lontana Amazzonia. "Un giorno devi andare" chi di noi, non l'ha pensato, almeno una volta, nella sua esistenza?
Un film illuminante nella sua dolente cronaca di un pezzo di vita di una "spaesata" giovane ragazza italiana che ha smarrito sè stessa, perchè ha perso qualcosa e qualcuno dentro di sè.... A partire da ques'ultimo evento traumatico, "cercherà" (chi? che cosa?) nel lontano Brasile, terra travolgente nelle sua imperfetta insopportabile bellezza, offuscata da tutte le crudeltà di un mondo povero, reso in più miserabile dalla sempre più pervicace globalizzazione attuale: dove anche un Dio si compra, come e più di un bambino indigente. [+]

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leolotti sabato 17 maggio 2014
il senso della vita Valutazione 4 stelle su cinque
44%
No
56%

Inizio di una vita, poi interrotta, e ritorno alla vita grazie alla gioia di vivere di un bambino. E' questo il filo conduttore di questo bel film che rappresenta in tutta la sua crudezza la ricerca del ritorno alle  origini da parte della protagonista dopo l'evento tragico della perdita del figlio. Ritorno alle origini basate su una fede ad un certo punto messa in discussione. Bella la contrapposizione della vivacità ed allegria regnante in un mondo in forte degrado e governato da speculatori senza scrupoli e la monotonia della vita in una realtà governata dal benessere. Commoventi alcune scene e positivo l'alternarsi di situazioni ed ambienti che, a mio parere, servono a rendere lo spettatore soggetto attivo e non passivo. [+]

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pier delmonte giovedì 23 gennaio 2014
insomma Valutazione 0 stelle su cinque
100%
No
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sara' perche' ho voglia da sempre di schiodare da dove vivo e rintanarmi in manaus o giungla varia, e quindi.. il film l'ho visto con piAcere, ma e' chiaro che il film e' semplice semplice, semplice nella narrazione e semplice nel dirigerlo, insomma piu' di tanto non ti da' e qualche sbadiglio ci scappa, un film che si puo' evitare... non tanto di andarlo a vedere ma di farlo

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rescart mercoledì 21 agosto 2013
meglio una gallina oggi di un uovo domani Valutazione 0 stelle su cinque
0%
No
100%

Che cosa succede se una donna di estrazione cattolica “militante”, scopertasi sterile e per questo mollata dal fidanzato, anziché venire rinfrancata, Bibbia alla mano come ci si sarebbe aspettato da una famiglia come la sua, viene arruolata, promossa sul campo missionaria e spedita in Amazzonia? Il presupposto da cui si sviluppa la trama è in fondo simile ai due film precedenti di Diritti, che tratta argomenti differenti ma partendo in realtà dallo stesso presupposto di fondo. Esiste anche un altro collegamento tra questo ed il suo precedente lavoro, L’uomo che verrà. Il figlio come iniziatore di un nuovo corso storico, si spera migliore del precedente. Il figlio come superstite che garantisce la perpetuazione di una ben definita famiglia, o gens come direbbero i latini. [+]

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lisa casotti venerdì 19 luglio 2013
a fare un giro a quel paese Valutazione 2 stelle su cinque
100%
No
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Un giorno devi andare… a fare un giro a quel paese, non necessariamente in Brasile, perché il tema poteva essere sviluppato altrove, senza cercare esilio into the wild, anche se tolta l’Amazzonia si perde il bello del film: la fotografia, “gli interminati spazi di là da quella, e sovrumani silenzi, e profondissima quiete [...] ove per poco il cor non si spaura”. Il battello Itinerante (non a caso) che solca il Rio delle Amazzoni e ci si arena, il solco nell’acqua che si dilata e lacera il fiume come un taglio nella tela, la natura rigogliosa ripresa dall’alto e gli alberi maestosi (in particolare quello spezzato a padiglione auricolare) sotto cui meditare in attesa di sentire la Voce, che ti dice dove dovresti andare e che in questo film non si fa sentire. [+]

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