Il passato

Film 2013 | Drammatico, 130 min.

Regia di Asghar Farhadi. Un film Da vedere 2013 con Bérénice Bejo, Tahar Rahim, Ali Mosaffa, Pauline Burlet, Elyes Aguis, Jeanne Jestin. Cast completo Titolo originale: Le passé. Genere Drammatico, - Francia, Italia, 2013, durata 130 minuti. Uscita cinema giovedì 21 novembre 2013 distribuito da Bim Distribuzione. - MYmonetro 3,64 su 17 recensioni tra critica, pubblico e dizionari.

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Ultimo aggiornamento venerdì 22 marzo 2019

Dopo il premio Oscar come miglior film straniero ottenuto con il film Una separazione, il regista Asghar Farhadi sceglie di girare in Francia. Il film è stato premiato al Festival di Cannes, ha ottenuto 5 candidature a Cesar, ha ottenuto 1 candidatura a Critics Choice Award, In Italia al Box Office Il passato ha incassato 588 mila euro .

Il passato è disponibile a Noleggio e in Digital Download
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Consigliato assolutamente sì!
3,64/5
MYMOVIES 3,50
CRITICA 3,97
PUBBLICO 3,46
CONSIGLIATO SÌ
Farhadi ci ricorda che per guardare avanti nelle nostre esistenze è indispensabile prendere atto del passato.
Recensione di Giancarlo Zappoli
venerdì 17 maggio 2013
Recensione di Giancarlo Zappoli
venerdì 17 maggio 2013

Ahmad arriva a Parigi da Teheran. Marie, la moglie che ha lasciato quattro anni prima, ha bisogno della sua presenza per formalizzare la procedura del divorzio. Marie ha due figlie nate da altre relazioni e ha un difficile rapporto con la più grande, Lucie. Ahmad viene invitato a non risiedere in hotel ma a casa e ha così modo di scoprire che Marie ha una relazione con Samir la cui moglie si trova in coma.
Asghar Farhadi si è fatto conoscere sugli schermi occidentali grazie all'Orso d'argento vinto al Festival di Berlino con About Elly e ha confermato le sue qualità con il successivo Una separazione (vincitore, tra gli altri premi, di un Oscar di cui la stampa ufficiale iraniana non ha dato notizia all'epoca). Ora con The Past offre un'ulteriore conferma delle proprie doti di scrittura oltre che di regia. Lo spazio architettonico e sociologico è mutato. La casa di vacanza e la dimensione urbana della capitale iraniana vengono ora sostituiti da una Parigi periferica così come periferiche sono apparentemente le une per le altre le vite dei protagonisti.
Ahmad, Marie, Samir e Lucie si vorrebbero sentire 'fuori' dalla complessità e dalle problematiche degli altri ma ciò è impossibile. Se Ahmad ha pensato che il ritorno in patria lo separasse definitivamente da Marie si trova costretto a scoprire che non è così. Se Marie ha creduto che bastasse una firma per chiudere definitivamente con lui è costretta ad accorgersi di avere sbagliato. Se lei e Samir si illudono di poter staccare i legami che li collegano a quella donna che sta su un letto di ospedale ci penseranno gli eventi a dissuaderli. Se Lucie ritiene che ridurre la propria presenza in casa al solo dormire possa cancellare la sua ostilità per il ruolo assunto da Samir nella vita della madre dovrà accettare una realtà ben diversa.
Perché Farhadi ci ricorda che per guardare avanti nelle nostre esistenze è indispensabile prendere atto del passato (remoto o prossimo che sia) evitando di rappresentarlo a noi stessi grazie a rimozioni che rendano più accettabile il peso. Il vetro che separa (e forse protegge) Ahmad e Marie all'aeroporto è presto destinato ad andare in pezzi. Saranno lo sguardo ribelle del piccolo Fouad (figlio di Samir) e quello solo apparentemente rassegnato della coetanea Léa a provocare le prime crepe. Perché i bambini, come al cinema ci ha insegnato Vittorio De Sica, ci guardano e ci giudicano. Anche quando sembrano pensare alla catena saltata di una bicicletta o a un elicottero telecomandato finito su un albero in giardino.

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IL PASSATO disponibile in DVD o BluRay

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RECENSIONI DALLA PARTE DEL PUBBLICO
martedì 26 novembre 2013
ennas

E’ un aeroporto francese il luogo di partenza del film “Il passato” del regista iraniano Asghar Farhadi è lì infatti dove Ahmad, uno dei protagonisti, vi incontra l’ex moglie Marie: è arrivato da Teheran per formalizzare il loro divorzio, insieme si avviano verso la casa dove lei vive tuttora. La regia ci illumina pian piano i caratteri dei protagonisti e ci presenta la loro storia con un andamento [...] Vai alla recensione »

domenica 24 novembre 2013
Linus2k

Attendevo con trepidazione "Il passato", la nuova avventura cinematografica dell'iraniano Asghar Farhadi, premio Oscar per il film "Una separazione". Nei suoi due film precedenti mi aveva conquistato il suo sguardo asciutto, profondo e arguto e la perfetta conoscenza dei tempi cinematografici. "Il passato", primo film girato fuori dai confini persiani, con un cast [...] Vai alla recensione »

sabato 30 novembre 2013
Maurizio.Meres

Film di notevole intensità dove l'intreccio della vita dei vari personaggi è basato su di un grande malinteso nessuno e' soddisfatto della propria scelta di vita .Stupenda interpretazione degli attori dove ogni sguardo diventa attraverso delle splendite riprese una completezza alla recitazione ,doppiaggio superlativo,la bella Parigi non si vede ma si sente in tutta la sua libertà [...] Vai alla recensione »

giovedì 28 novembre 2013
pepito1948

Sgombriamo il campo da un pregiudizio. L’ultima opera di Fahradi non è la continuazione di La separazione, come qualcuno sostiene. Primo, perché Il passato è un film franco-italiano ed è girato a Parigi, quindi lontano dall’Iran. Secondo, perché la ricorrenza del tema (fine di una coppia) è solo apparente, in quanto le due storie hanno sviluppi [...] Vai alla recensione »

mercoledì 4 dicembre 2013
kimkiduk

Dopo la separazione Farhadi rimane ancorato al tema della famiglia e della sua disgregazione. Questa volta cambia location e dall'Iran vola in Francia. Film costruito bene, ma qualcosa stona, manca o forse anche eccelle nel troppo. Stona il bambino che vive nel dubbio di dove poter e dover vivere. Preso tra fratelli acquisiti di vari genitori e l'improvvisa presenza di un uomo che torna nella [...] Vai alla recensione »

lunedì 12 maggio 2014
tomdoniphon

Farahdi è un regista che solo all'apparenza dirige storie semplici e banali. In questo stupendo film, egli in realtà prosegue (dopo l'altrettanto toccante "la separazione") la propria indagine sulle ragioni che muovono le singole scelte umane; e lo fa con il suo inimitabile stile, mediante il quale, ad ogni singola scena, si scopre qualcosa di nuovo.

venerdì 22 novembre 2013
DanyLT

 L’iraniano Ahmad torna in francia dalla moglie Maria per completare le formalità per il loro divorzio. Quando Ahmad su richiesta della moglie rimarrà nella casa di quest’ultima per i giorni del soggiorno, scoprirà che Maria oltre ad avere una relazione con un uomo sposato e con un figlio, vive un rapporto conflittuale con la figlia Lucie avuto dal primo marito. [...] Vai alla recensione »

giovedì 16 gennaio 2014
silvia errante

Molti dicono che Farhadi ha fotografato esattamente la realtà della nostra società senza voler esprimere giudizi e offrendo i diversi punti di vista dei diversi personaggi. Ma è davvero così? Si può fotografare un bel paesaggio con accanto una discarica ed escludere dalla foto la discarica? L'inquadratura che scegliamo non è già un modo di interpretare e quindi, anche, di giudicare la realtà? Ecco, [...] Vai alla recensione »

domenica 11 gennaio 2015
enrico danelli

Il passato è il letto di ospedale in cui giace Celine, la moglie in coma di Samir. Il presente è la disordinata e vetusta casa di Marie: la metaforica mano di vernice beige che Marie passa sui muri e sulle porte ("attento alla vernice fresca" ci accompagna per tutto il film) non serve a nascondere le magagne della casa.

sabato 24 maggio 2014
Luis23

Ho avuto il piacere di aver visto "Una Separazione" di Farhadi. Un grande film , una perla !  Questo film è un'alra perla che si aggiunge a questo fantastico gioiello che è l'opera di questo regista. La grandezza di questo autore , artista, consiste a mio umilissimo parere nel portare a livello epidermico l'essenza dell'animo umano , delle anime di [...] Vai alla recensione »

domenica 8 dicembre 2013
Filippo Catani

Una donna riesce a rivedere l'ex marito iraniano dopo quattro anni per fargli firmare il divorzio. La donna infatti ha intrecciato una nuova relazione ma tutti i protagonisti dovranno fare i conti con il loro passato. Tante carne al fuoco per l'ottimo film del regista Farhadi che ci aveva già tutti stregati con Una separazione. Ecco si può dire che anche questa pellicola riflette su questo tema riuscendo [...] Vai alla recensione »

lunedì 18 aprile 2022
Fabio Silvestre

Il regista iraniano Asghar Farhadi si conferma tra i migliori cineasti dell'ultimo decennio tenuto conto della sua duplice veste anche di sceneggiatore. È forse proprio questo il suo punto di forza perché trasporta nelle immagini emotivamente potenti ciò che risulta sul copione dallo stesso inventato. Che poi di finzione c'è nè ben poca in quanto le tematiche [...] Vai alla recensione »

giovedì 5 marzo 2015
mareincrespato70

Piccolo grande gioiello cinematografico di  Asghar Farhadi, già autore de lo stupendo: “La separazione”. Stavolta l'ambientazione si svolge in una Parigi periferica e quasi anonima, dove si respira ben poco di borghese e dove, in questo caso, l'immigrazione fa i conti con una quotidianità trafelata, ma che non impedisce un lavoro “normale”, condizione [...] Vai alla recensione »

giovedì 27 marzo 2014
jacopo b98

Ahmad (Mossaffa) arriva a Parigi dall’Iran per firmare le carte che ufficializzano il divorzio da sua moglie Marie (Bejo), che intanto convive con un uomo (Rahim) la cui moglie è in come…per tentato suicidio. Sconvolgenti verità verranno a galla. L’iraniano Farhadi, reduce dall’Oscar 2012 per il meraviglioso Una separazione, ha presentato al Festival di Cannes [...] Vai alla recensione »

lunedì 20 gennaio 2014
maurizio d

L'immagine finale : una mano viva , che stringe una mano inerme è forse il paradigma più significativo di questo film. La sofferenza dell'uomo, la  labilità del vivere  , il repentino passaggio cui tutti noi siamo sottoposti: da una realtà in movimento ad una staticità senza ritorno. Dietro la quotidianità , quasi neorealistica di una casa [...] Vai alla recensione »

mercoledì 14 maggio 2014
Giulio Strata

I personaggi dell'ultimo film di Asghar Farhadi ci vengono mostrati immediatamente, fin dalla loro prima comparsa, attraverso un vetro, come se il regista ci suggerisce che li vediamo, così come sono, ma dobbiamo superare un ostacolo apparente per addentrarci nella loro psicologia, nella loro vita familiare e nel loro Passato. Capiamo che c'è qualcosa di taciuto tra Samir e Marie [...] Vai alla recensione »

lunedì 9 dicembre 2013
Zoom e Controzoom

Mentre in “una separazione” la struttura del film era più complessa di quel che ad una prima lettura poteva apparire, ma dove tutto era calibrato e fluido nella successione, in questo film Farhadi, inserisce troppe figure se non improbabili, molto fragili nell’economia del discorso. La tematica di base – quella dell’inutilità di fuggire davanti alle problematiche [...] Vai alla recensione »

martedì 3 dicembre 2013
FabioFeli

C’è un triangolo formato da Ahmad (Ali Mosaffa), da sua moglie Marie (Bérénice Bejo) e Samir (Tahar Rahim), attuale compagno di Marie. Fa ancora parte del gioco anche una quarta persona: la moglie di Samir che giace in coma in un ospedale parigino, per aver tentato il suicidio. Ci sono, poi, anche una ragazza, Lucie (Pauline Burlet), una bambina, Léa (Jeanne Jestin), ed un bambino, Fouad (Elyes Aguis): [...] Vai alla recensione »

martedì 26 novembre 2013
catcarlo

Il passato non vuol passare, specie se ci si ostina a non farci i conti: una considerazione all’apparenza banale (ma troppe volte ignorata) attorno alla quale si snoda il nuovo film del regista iraniano Fahradi che dà un nuovo saggio della sua bravura nel disegnare – e analizzare – la quotidianità delle dinamiche di relazione in un piccolo gruppo di personaggi.

martedì 26 novembre 2013
ennas

E’ un aeroporto francese il luogo di partenza del film “Il passato” del regista iraniano Asghar Farhadi è lì infatti dove Ahmad, uno dei protagonisti, vi incontra l’ex moglie Marie: è arrivato da Teheran per formalizzare il loro divorzio, insieme si avviano verso la casa dove lei vive tuttora. La regia ci illumina pian piano i caratteri dei protagonisti e ci presenta la loro storia con un andamento [...] Vai alla recensione »

martedì 26 novembre 2013
Flyanto

 Film in cui si racconta di una donna che si rincontra in Francia con l'ex marito iraniano, ormai ritornato nel suo paese di origine, al fine di firmare le carte definitive per il loro divorzio. La donna, che ha due figlie da una precedente relazione a questo suo passato matrimonio con un uomo ora in Belgio, nel frattempo si è rifatta una vita legandosi nuovamente ad un uomo marocchino [...] Vai alla recensione »

giovedì 5 dicembre 2013
Pasquiota

Dove la firma per acconsentire a un divorzio diviene uno spiazzante percorso à rebours nel proprio matrimonio e nella propria esistenza, alla ricerca di una verità terribile, cui nessuno dei protagonisti è permesso accedere in via definitiva. Con lo sguardo velato e opprimente dei bambini, che attraversano la pellicola come dei fantasmi.

martedì 26 novembre 2013
diomede917

CIAK MI GIRANO LE CRITICHE DI DIOMEDE917: IL PASSATO Ashgar Farhadi si sta specializzando un regista di Thriller interiori……di quei tormenti sopiti pronti ad esplodere come un colpo di scena che trasformeranno per sempre la vita dei suoi protagonisti. Lo è stato About Elly, lo è stato Una separazione lo è ancora di più questa sua trasferta francese Il Passato. Al [...] Vai alla recensione »

martedì 26 novembre 2013
THEOPHILUS

LE PASSÉ Prima ancora che come film – senza dubbio riuscito e incalzante – Le passé può essere visto con il filtro di una considerazione filosofica sul senso, la potenzialità e l’inafferrabilità del tempo. Sin dall’inizio della storia, girata dal regista iraniano Asghar Farhadi (About Elly, Una separazione), si può intuire il clima di ambiguità e d’instabilità che non solo non cesserà mai, ma [...] Vai alla recensione »

domenica 10 novembre 2013
Gianni Quilici

Anche in questo film Farhadi si conferma grande regista e sceneggiatore. Pochi come lui oggi sono capaci di scrivere storie dove i conflitti interpersonali vengono analizzati e altamente drammatizzati da molti punti di vista, tanto che i protagonisti principali sono svelati nelle loro radici più intime e profonde, rimanendo tuttavia loro e la storia ancora misteriosi e irrisolti.

giovedì 24 ottobre 2013
iankenobi

amhad e maria stanno per divorziare,dopo una separazione di 4 anni in cui lui iraniano era tornato nel suo paese d'origine.L'uomo viene ospitato in casa della donna che nel frattempo si e' rifatta una vita con un altro uomo.Tutto sembra molto civile anche se da piccolo gesti sguardi e parole capiamo che qualcosa cova sotto.Lo sguardo sospetto del figlio del nuovo compagno o una mancata [...] Vai alla recensione »

mercoledì 5 febbraio 2014
enrico omodeo sale

2 ore e 10 volate via, senza un attimo di tregua. Si respira solo nel finale, che sembra andare nella direzione di "Amour" di Haneke, ma, come ne "La separazione", è una direzione fuorviante, che ci mostra, come in tutto il film, colpi di scena continui. La morale, se ce n'è una, è rappresentata dal proverbio iraniano che cita un personaggio secondario, [...] Vai alla recensione »

giovedì 12 dicembre 2013
Siebenzwerg

È un film in cui ci si perde, nel senso che sembra fatto per smarrirsi, anche perché dura a lungo e le versioni della storia cambiano nel corso dello svolgimento. Ma conoscendo il regista credo che sia proprio il risultato voluto. Per chi ha conosciuto "Una separazione", il suo film precedente, questo risulta meno compatto e apparentemente più dispersivo.

domenica 8 dicembre 2013
Nino Pell.

Un film d'autore di notevole spessore. Esso ci fa riflettere di come spesso, nell'ambito di un nucleo familiare, le conseguenze di certi comportamenti dei grandi si riflettono sulla fragilità psicologica e sull'esigenza nella stabilità degli affetti da parte dei figli. Ma non dico oltre per non togliere la sorpresa. Una sorta di film dall'acuta vena neorealistica che consiglio di non perdere.

venerdì 6 dicembre 2013
uppercut

Bellissimo dal titolo al finale: la scritta "Il passato" su cui passa e ripassa un tergicristalli impossibilitato a cancellarne la presenza; i titoli di coda sull'immagine di due mani che resistono a ogni dissolvenza a nero. 

lunedì 14 settembre 2015
dario

Ecco come si fa un film con niente quando si hanno idee, intelligenza e sensibilità. Parte lento, poi s'impone e cattura. Notevole calore umano e impegno civile. Attori OK. Regia buona e poi ottima. 

lunedì 25 maggio 2015
Barolo

Vado controcorrente rispetto ai giudizi letti, non per megalomane esibizionismo ,ma solo perchè questo film mi ha annoiato veramente.Il racconto se pur interessante per il tema trattato, è comunque pesante,prolisso un pò asettico e poco trascinante.Tutto si svolge con algida lentezza,gli attori bravi ma poco espressivi.E' un cinema che personalmente non amo, ma forse è [...] Vai alla recensione »

venerdì 12 settembre 2014
Mario Nitti

Un uomo Iraniano torna in Francia per firmare le carte del divorzio con la sua ex moglie: lei è incinta, aspetta un figlio dal suo nuovo compagno. Non è che l’autore nasconda i suoi interrogativi, anzi, li enuncia con chiarezza fin dalle prime battute: a quali condizioni si può costruire il futuro lasciandosi davvero alle spalle il passato? La domanda è importante [...] Vai alla recensione »

lunedì 21 luglio 2014
Kyotrix

Film lento e abbastanza triste, situazione famigliare alquanto complicata intrigata. Guardatelo quando ve la sentite, ma vi consiglio caldamente di vederlo! Consigliato a over25, a giovani ragazzi potrebbe risultare una palla al piede....

giovedì 26 dicembre 2013
kaipy

Dall'Iran giunge Ahmad, deve firmare i documenti del divorzio. Fin da subito le cose si complicano. A casa di Marie c'è il figlio dell'amante, un algerino con cui Marie intende costruire il suo prossimo futuro. Purtroppo la figlia è ostile al rapporto. Ahmad cercherà di conoscere i motivi che spingono la ragazza a rifiutare l'amante della madre.

mercoledì 4 dicembre 2013
kimkiduk

Anche io ho scritto molto simile. Concordo

venerdì 29 novembre 2013
no_data

come il precedente da vedere, per l'enorme caratterizzazione dei personaggi. Una situazione che sul finire rischia di mancare di credibilità per gli intrecci troppo contorti. Persino i piccoli attori sono bravissimi nel calarsi nelle non facili situazioni. Consigliato a chi già conosce il cineasta e ne ama il tocco profondo.

giovedì 21 novembre 2013
Andrea Fratini

Mi aspettavo di più da questo film. Mentre "Una Separazione" coinvolgeva e sapeva improvvisare, appassionava e trovava respiro in scene di necessario silenzio emotivo, qua tutto sembra studiato a tavolino, la recitazione della moglie in corso di separazione è teatrale e i dialoghi non sembrano avere il giusto afflato di partecipazione.

lunedì 25 novembre 2013
MAMMUT

tutto ottimo. E' un regista coi fiocchi

lunedì 25 novembre 2013
RobertoRedSox

Una storia intrecciata. Una donna che continua a cambiare uomini. Figli traumatizzati. Un divorzio da firmare. Una nuova relazione appesantita da dolorosi sensi di colpa che incidono in maniera trasversale su tutti i protagonisti del film. La trama c'è tutta e gli attori si dimostrano capaci di rendere coi loro volti il clima di tristezza e tensione che aleggia sulle loro sgangherate vite. [...] Vai alla recensione »

domenica 24 novembre 2013
melania

A mio parere decisamente inferiore a "Una separazione",film  che è uno spaccato di vita iraniana e che mi è piaciuto moltissimo."Il passato" non è male ma c'è qualcosa di poco convincente,forse perchè sembra molto costruito,fatto un po' "a tavolino".Peccato,mi aspettavo qualcosa di più.

domenica 1 dicembre 2013
amos5

tristisssimo, lento ,doppiaggio scarso , di guai  ne abbiamo tanti in giro per andarli a vedere anche al cinema. Ai miei amici non lo consiglio .Ma ai miei nemici raccomando di andarlo a verdere , è quasi una lenta tortura con pochissimi secondi  di  pausa.

domenica 24 novembre 2013
mikomik

Il film resta decisamente di scarsa qualità. E' un melodramma fastidioso e poco convincente, con situazioni difficilmente credibili e personaggi stereotipati di poco spessore. la critica sul programma del Lumière che paragona il cinema del regista Asghar Farhadi a quello di Bergman e/o di Hitchcock è veramente abusiva e ingiustificata.

venerdì 29 novembre 2013
astromelia

altra incredibile prova di questo immenso regista,film che nonostante la complessità del tema mi ha assorbito fin dall'inizio e che attira l'attenzione eliminando qualsiasi distrazione esterna,era da tempo che un movie non mi lasciava entusiasta come questo,non trovo difetti di sceneggiatura anzi e comunque bravissimi attori perfetti nella parte,non smetterò di elogiarlo,già UNA SEPARAZIONE mi aveva [...] Vai alla recensione »

STAMPA
RECENSIONI DELLA CRITICA
Natalia Aspesi
La Repubblica

Cosa avviene in una famiglia contemporanea che vive nella periferia multietnica parigina la sua normale quotidianità, come fluttuano gli affetti, come si scontrano i sentimenti, cosa i suoi componenti nascondono per difesa o amore degli altri, come i bambini, i figli, vivono ogni emozione degli adulti e alla fine, quanto conta il passato? S'intitola appunto Le passé il nuovo film, in concorso, del [...] Vai alla recensione »

Stenio Solinas
Il Giornale

«Così continuiamo a remare, barche controcorrente, risospinte senza posa verso il passato». Le ultime righe del Grande Gatsby di Francis Scott Fitzgerald potrebbero essere la legittima conclusione di Le Passé, il film di Asghar Farhadi, regista vincitore quest'anno dell'Oscar per la migliore pellicola straniera, con Una separazione. C'è una donna, Marie, già sposata, poi separata, e che ora vorrebbe [...] Vai alla recensione »

Alessandra Levantesi
La Stampa

Asghar Farhadi, l'autore dello splendido Una separazione, ambienta in Francia, con protagonista Berenice Bejo di The Artist, Le passé che conferma la sua abilità a raccontare la complessità della natura umana attraverso un raffinato puzzle di dialoghi, gesti, sguardi che ambiguamente vanno a dissipare dubbi solo per crearne di ulteriori. Qui abbiamo l'iraniano Ahmad che torna a Parigi per formalizzare [...] Vai alla recensione »

Fabio Ferzetti
Il Messaggero

Un iraniano venuto a Parigi per divorziare dalla moglie francese, che non vede da anni, scopre che la donna non gli ha detto tutto. Anzi che lei stessa, ansiosa di voltar pagina, sa poco di quanto sta accadendo nella vita delle sue due figlie, del suo nuovo compagno, del figlioletto di lui. E soprattutto che nessuno può stabilire con certezza la catena di cause e effetti che hanno portato tutti in [...] Vai alla recensione »

Mariarosa Mancuso
Il Foglio

I film del regista iraniano - avete presente la meraviglia intitolata "Una separazione"? - adottano lo slogan che Henry Fielding aveva messo all'inizio di "Tom Jones". "Ho fatto gran provvista di natura umana, ora cucinerò qualcosa di vostro gusto". Niente effetti speciali, niente colpi di scena se non quelli forniti dalle bugie o dalle omissioni finte innocenti.

Deborah Young
The Hollywood Reporter

Il regista iraniano Asghar Farhadi continua la sua esplorazione dei concetti di colpa, scelta e responsabilità con un solido dramma, scritto, diretto e interpretato molto bene, e che richiede attenzione e cautela a ogni passo. Anche in questo caso, Farhadi sceglie di ambientare la sua storia in una famiglia tradizionale, dove ci sono dei bambini che subiscono le decisioni degli adulti, avvelenati dal [...] Vai alla recensione »

Cristina Piccino
Il Manifesto

Non è solo per l'Oscar a Una separazione che il nuovo film di Asghar Farhadi era tra i titoli imperdibili ancor prima che il festival iniziasse. È che Le Passé è il primo film del regista iraniano girato fuori dal suo paese, in Francia, e in francese tra l'altro con la star nazionale di The Artist Berenice Bejo. La storia è ancora una volta una vicenda familiare, con andamento da film da camera, che [...] Vai alla recensione »

Fabio Ferzetti
Il Messaggero

Un iraniano venuto a Parigi per divorziare dalla moglie francese, che non vede da quattro anni, scopre che la donna non gli ha detto tutto. Anzi che lei stessa, ansiosa di voltar pagina, non sa niente di quanto sta accadendo nella vita delle sue due figlie, del suo nuovo compagno, del figlioletto di lui. E soprattutto che nessuno può stabilire con certezza la catena di cause e effetti che hanno portato [...] Vai alla recensione »

Federico Pontiggia
Il Fatto Quotidiano

Dopo quattro anni, Ahmad (Mosaffa) torna da Teheran a Parigi su richiesta della moglie, la francese Marie (Bejo), per siglare il divorzio. Ma la situazione familiare è esplosiva: Marie ha un nuovo compagno, Samir (Tahar Rahimi), ed è ai ferri corti con la figlia Lucie. Ahmad fa da paciere, ma dal passato affiorano inquietanti segreti... In Concorso, l'iraniano Farhadi esordisce in lingua francese: [...] Vai alla recensione »

Adriano De Grandis
Il Gazzettino

Nel passato risiedono i motivi dei nostri comportamenti successivi, perché di quel passato fatichiamo a liberarci: il cinema dei (ri)sentimenti dell'iraniano Asghar Farhadi continua la sua impietosa esplorazione dei rapporti umani, avviati ancora prima di "About Elly" (il suo primo film noto) e proseguiti con il magnifico "Una separazione", che ha raccolto premi ovunque, Oscar compreso.

Valerio Caprara
Il Mattino

Se qualche spettatore di livello ha trovato un po' noioso il capolavoro di Polanski «Venere in pelliccia», chissà che dirà di «Il passato». Le credenziali del film realizzato in lingua francese dall'iraniano Farhadi sono, infatti, altrettanto importanti: premiato a Cannes con la Palma per la migliore attrice (Bejo) e nuovamente scelto dal suo paese per la corsa all'Oscar come miglior film straniero [...] Vai alla recensione »

Alessandra Levantesi
La Stampa

L'iraniano Ahmad torna a Parigi per formalizzare il divorzio dalla francese Marie, lasciata quattro anni prima senza spiegazioni. Lei ora convive con Samir, il quale ha un bimbo di cinque anni e una moglie in coma dopo un tentato suicidio. Anche Marie ha una figlia adolescente, Lucie (il cui padre non è Ahmad), che si comporta in modo scontroso e ribelle: non sopporta il nuovo compagno della madre [...] Vai alla recensione »

Federico Pontiggia
Il Fatto Quotidiano

Dopo la separazione, il divorzio. Dopo l'en plein a Berlino e l'Oscar miglior film straniero con Una separazione, l'iraniano Asghar Farhadi ritorna su coppia e conflitti, ma rincara la dose con due p(a)esi e due culture: Le passé (Il passato) si gioca tra Iran e Francia, divorzio e conseguenze, unione e dolore. Nel cast, il marito Ali Mosaffa, la moglie Bérénice Bejo (The Artist) e Tahar Rahim (Il [...] Vai alla recensione »

Alberto Crespi
L'Unità

Un uomo arriva all'aeroporto di Parigi. Una donna lo attende. I due si vedono e tentano di comunicare attraverso una vetrata che però impedisce loro di sentirsi. È un inizio perfetto, e al tempo stesso è forse l'unico momento di Il passato in cui la sottolineatura simbolica diventa lievemente didascalica. La verità è che il cinema di Asghar Farhadi non funziona con i silenzi: la parola è fondamentale, [...] Vai alla recensione »

Alex Stellino
Il Giornale

Il passato arpiona sempre il presente. È il filo conduttore del nuovo film dell'autore del bellissimo premio Oscar Una separazione. L'ex marito di Marie arriva a Parigi, dall'Iran, per chiudere le pratiche di divorzio. Dovrebbe essere una semplice formalità, ma non sarà così. La donna, infatti, sentimentalmente irrequieta, ha lasciato, intorno a sé, tanti segreti.

Alberto Crespi
L'Unità

Farhadi, autore di A proposito di Elly e del magnifico Una separazione (uno dei film più premiati del XXI secolo), è definitivamente uno dei grandi del cinema contemporaneo. Soprattutto è, per acclamazione, il miglior sceneggiatore su piazza. La precisione, il ritmo e la profondità dei suoi copioni lasciano stupefatti. E quando a recitarli ci sono attori splendidi come in questo film, si rimane incollati [...] Vai alla recensione »

NEWS
VIDEO
venerdì 8 novembre 2013
Chiara Renda

Dopo i pluripremiati About Elly (Orso d'Argento al Festival di Berlino 2009) e Una separazione (premio Oscar 2012 per il miglior film straniero), il regista iraniano Asghar Farhadi torna a dirigere una storia complessa sulle dinamiche familiari innescate [...]

NEWS
domenica 26 maggio 2013
Giancarlo Zappoli

Qualche volta accade e in questa occasione è accaduto: i premi assegnati dalla Giuria di un grande festival come è Cannes trovano un consenso certamente maggioritario. Il merito va senz'altro ai giurati ma anche a chi li ha scelti.

winner
miglior attrice
Festival di Cannes
2013
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