giomo891
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giovedì 22 settembre 2022
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aids: nel 1985 non c''erano cure...
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Questa pellicola ha ricevuto sei candidature ai premi Oscar 2014, tra cui miglior film e migliore sceneggiatura originale.
Un film bellissimo, che tratta una storia umana molto profonda, ambientata nel 1985. All'epoca si sapeva poco della malattia, che tutto il mondo conobbe con l' annuncio di esserne infetto del grande attore americano, Rock Hudson. All' inizio sembrava essere diffusa soprattutto tra i gay. Ron Woodroof, un elettricista texano, scopre di aver contratto l’HIV, e decide di lottare fino alla fine (pare che corrisponda ad una vicenda realmente accaduta).
Due interpretazioni straordinarie entrambe premiate con l’Oscar: il protagonista Matthew McConaughey, anche produttore di DBC di tasca propria, che perde oltre 20 kg per recitare la parte dell’emaciato Ron Woodroof, e Jared Leto nel ruolo di Rayon la trans malata terminale, che perde 13 kg arrivando a pesarne 52.
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Questa pellicola ha ricevuto sei candidature ai premi Oscar 2014, tra cui miglior film e migliore sceneggiatura originale.
Un film bellissimo, che tratta una storia umana molto profonda, ambientata nel 1985. All'epoca si sapeva poco della malattia, che tutto il mondo conobbe con l' annuncio di esserne infetto del grande attore americano, Rock Hudson. All' inizio sembrava essere diffusa soprattutto tra i gay. Ron Woodroof, un elettricista texano, scopre di aver contratto l’HIV, e decide di lottare fino alla fine (pare che corrisponda ad una vicenda realmente accaduta).
Due interpretazioni straordinarie entrambe premiate con l’Oscar: il protagonista Matthew McConaughey, anche produttore di DBC di tasca propria, che perde oltre 20 kg per recitare la parte dell’emaciato Ron Woodroof, e Jared Leto nel ruolo di Rayon la trans malata terminale, che perde 13 kg arrivando a pesarne 52.
Nel cast Jennifer Garner una dottoressa che simpatizza per i traffici illegali di Woodroof fino a diventarne amica e complice.
Nonostante il film tratti anche in maniera brutale, ma senza commenti, il tema dei malati di Aids, la forza del film è la lotta per la sopravvivenza del protagonista, con qualsiasi mezzo, anche non sempre lecito. Stupenda interpretazione del protagonista, meritevole anche del massimo riconoscimento come miglior attore.
Ma la pellicola parte bene, ma poi diventa addirittura noiosa, quasi inguardabile.
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fabio silvestre
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giovedì 30 aprile 2020
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lotta contro il tempo
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Il film è ambientato sul finire degli anni '80 in Texas ed è ispirato alla storia vera di Ron Woodroof (Matthew McConaughey), operaio e appassionato di rodeo, a cui gli viene diagnostica la positività al virus dell'HIV. Essendo all'epoca una malattia poco conosciuta sui pazienti si sperimentano diversi medicinali antivirali. Woodroof si reca in Messico ed inizia ad importare in Texas delle proteine da rivendere ad altri sieropositivi in quanto non illegali ma non approvate dalla FDA cercando in ogni caso e con ogni mezzo di allungare il più possibile le sue apettative di vita. La pellicola dunque narra di una dramma che si può toccare con mano sulla persona del protagonista, un Matthew MaConaughey - molto dimagrito e con lo sguardo a tratti allucinato - a cui il premio Oscar ricevuto è del tutto meritato.
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cinephilo
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lunedì 12 novembre 2018
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perplesso
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La prima parte di pellicola promette bene, si respira il dramma del protagonista e di tutto ciò che deve affrontare. Poi si cade nel banale e nel monotono quando la lotta per sopravvivere e i propositi di cambiare vita di Woodrof lasciano spazio alla sete di arricchirsi e allo smercio di farmaci non approvati (in quegli anni). Buona ma non eccelsa la prova di McConaughey, che ha si' perso vistosamente peso per il ruolo, ma che manca, secondo la mia modestissima opinione, di quella classe e quel pathos necessari che distinguono gli attori fenomenali da quelli "normali". Ottimo al contrario Jared Leto, in stato di grazia, che offre una prestazione davvero di livello. Film che nè a livello tecnico, nè a livello artistico è in grado di lasciare ricordi indelebili.
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onufrio
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martedì 26 settembre 2017
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gli anni 80 e l'aids
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Ron Woodroof, rude e virile texano, a causa di un incidente sul lavoro, ricoverato in ospedale gli viene diagnosticato il virus dell'HIV. Ignorante sulla malattia, come buona parte della popolazione nel perido anni 80, associa il virus esclusivamente a rapporti omosessuali e rifiuta la malattia, ma col passare dei giorni e con la salute che peggiora, Ron inizia a documentarsi e a capire molte cose. Reagisce alla malattia ed inizia la sua particolare battaglia anche contro le potenti case farmaceutiche che impongono determinati medicinali per le cure.
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laurence316
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mercoledì 23 agosto 2017
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film del reale toccante, contro ogni pregiudizio
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Basato su una storia vera (uno degli sceneggiatori, intervistò il vero Ron Woodroof negli anni '90), narrata con poche, significative libertà, è la vicenda di un uomo, Woodroof, appunto, che, dopo che gli viene diagnosticato l'HIV (che si trasformerà poi in AIDS), comincia ad importare medicinali non approvati dalla FDA (Food and Drug Administration) americana, illegalmente da altri Stati (tra cui Messico, Giappone, Israele, Cina ecc.).
Girato in soli 25 giorni, con due straordinarie performance, di McConaughey e di Leto, diretto da un regista canadese di film indipendenti, Dallas Buyers Club è un perfetto film del reale (anche se non documentaristico), che spazza via ipocrisie, pregiudizi (gli amici, di Woodfroof, lo abbandonano dopo che gli viene diagnosticata la malattia, in quanto, da buoni omofobi, la ritengono una "malattia dei gay") e l'ancora più ipocrita morale comune, per mezzo di un protagonista sì antipatico, omofobo e razzista, ma capace di mettersi in gioco in prima persona, facendo più di 300 viaggi all'estero, per tentare di fornire una cura ai malati, che non sembrano trarre alcun beneficio dall'AZT (l'unico farmaco approvato dalla FDA).
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Basato su una storia vera (uno degli sceneggiatori, intervistò il vero Ron Woodroof negli anni '90), narrata con poche, significative libertà, è la vicenda di un uomo, Woodroof, appunto, che, dopo che gli viene diagnosticato l'HIV (che si trasformerà poi in AIDS), comincia ad importare medicinali non approvati dalla FDA (Food and Drug Administration) americana, illegalmente da altri Stati (tra cui Messico, Giappone, Israele, Cina ecc.).
Girato in soli 25 giorni, con due straordinarie performance, di McConaughey e di Leto, diretto da un regista canadese di film indipendenti, Dallas Buyers Club è un perfetto film del reale (anche se non documentaristico), che spazza via ipocrisie, pregiudizi (gli amici, di Woodfroof, lo abbandonano dopo che gli viene diagnosticata la malattia, in quanto, da buoni omofobi, la ritengono una "malattia dei gay") e l'ancora più ipocrita morale comune, per mezzo di un protagonista sì antipatico, omofobo e razzista, ma capace di mettersi in gioco in prima persona, facendo più di 300 viaggi all'estero, per tentare di fornire una cura ai malati, che non sembrano trarre alcun beneficio dall'AZT (l'unico farmaco approvato dalla FDA).
Supportato soprattutto dall'eccellente interpretazione di McConaughey, Dallas Buyers Club è una storia terribile, a tratti straziante, sempre profondamente radicata nel reale, e per questo necessaria. Del resto la regia (e la fotografia) fanno il resto, donando al film uno stile quasi documentaristico, per via dell'utilizzo di una sola cinepresa (con lunghi momenti di ripresa) e con il scarso utilizzo di illuminazione artificiale, la qual cosa si adatta perfettamente ai temi affrontati e al tentativo di realismo.
Lo script pare che fosse pronto già da una ventina d'anni, ma prontamente o all'ultimo momento schiere di registi e produttori si sono tirati indietro, soprattutto per problemi di natura economica (dopotutto, chi vorrebbe mai vedere la storia di un uomo antipatico che alla fine muore di AIDS?). Come recitano i titoli finali, Woodroof morirà nel 1992, ben sette anni dopo la diagnosi che gli dava un solo mese di vita
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g_andrini
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sabato 9 aprile 2016
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istruttivo
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L'argomento trattato è ben conosciuto, però la figura del protagonista appare troppo positiva. Nella realtà, all'atto pratico, era un "falsario". Il film scorre bene, è piacevole da vedere, con attori ispirati, ma non mi sembra un film da "contemplare".
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albydrummer
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martedì 17 novembre 2015
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strepitoso!!!
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Bellissimo!!!..che dire,chi non l ha visto,vada ad acquistare il dvd,il bluray,.......da vedere assolutamente!!!
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stefano bruzzone
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martedì 10 marzo 2015
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da vedere
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3 oscar meritatissimi per un film intenso,drammatico con due attori protagonisti straordinari, jared leto addirittura impressionante visto il ruolo interpretato. I protagonista malato di aids si trasforma da cacciatore di medicine per salvarsi la vita a piccolo eroe capace di sacrificare tutto se stesso per il prossimo. Una pellicola profonda, dura ma scorrevolissima e di piacevole visione. Imperdibile.
Voto: 8
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folgore94
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martedì 20 gennaio 2015
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notevole
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Meritato oscar al protagonista , capace negli ultimi anni a diventare uno dei migliori attori in circolazione,sembrano veramente lontani i tempi delle commedie di basso profilo nelle quali recitava. Ottime anche la regia e la sceneggiatura
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massip
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sabato 17 gennaio 2015
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meritava l'oscar!
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