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venerdì 31 dicembre 2021
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hai ragione
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il film fa SCHIFO, il mio cane reciterebbe meglio, mia cugina di due anni sarebbe più intelligente della protagonista, un neonato sarebbe un migliore regista ed i doppiatori dovrebbero trovarsi un altro lavoro (ad esempio il vucumprá o il fruttivendolo)
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guidobaldo maria riccardelli
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giovedì 14 aprile 2016
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horror indipendente che pecca di lentezza
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Federico Patrizi e Laura Girloami, alla loro opera prima, mettono in scena un'opera dalla caratteristiche conosciute e ricorrenti, dimostrando però di conoscerne i meccanismi ed i punti di forza: la regia, accerchiante, fatta di camera a spalla, soggettive irreali e giochi di specchi è decisamente solida, cercando appigli di tensione nell'apparente quotidianeità delle azioni.
Non male anche la scenografia, adatta alle circostanze.
Lascia invece interrogativi la sceneggiatura, con una fase centrale fin troppo allungata, caratterizzata da una ripetizione eccessiva di situazioni già esplorate, peraltro con buona mano, togliendo spazio alla risoluzione dell'enigma, indagato con analessi piuttosto semplicistiche ed abbozzate.
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Federico Patrizi e Laura Girloami, alla loro opera prima, mettono in scena un'opera dalla caratteristiche conosciute e ricorrenti, dimostrando però di conoscerne i meccanismi ed i punti di forza: la regia, accerchiante, fatta di camera a spalla, soggettive irreali e giochi di specchi è decisamente solida, cercando appigli di tensione nell'apparente quotidianeità delle azioni.
Non male anche la scenografia, adatta alle circostanze.
Lascia invece interrogativi la sceneggiatura, con una fase centrale fin troppo allungata, caratterizzata da una ripetizione eccessiva di situazioni già esplorate, peraltro con buona mano, togliendo spazio alla risoluzione dell'enigma, indagato con analessi piuttosto semplicistiche ed abbozzate.
Va detto, ad ogni buon conto, che la scelta pratica nella scelta dell'"antagonista" rimane riuscita e di buon impatto, con una caratterizzazione anche esteriore di buona fattura, sebbene già vista.
Positiva la scelta stilistica sui titoli di coda, con l'affascinante uso del campo lungo.
Sufficiente la recitazione, specie quella della protagonista Tatiana Luter, pessimo il doppiaggio.
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luk75
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mercoledì 25 febbraio 2015
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ennesimo tentativo fallito
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Tutti gli sforzi possibili per far risultare pauroso questo film finiscono in maniera tragicomica, quello che rimarrà sono una serie di maschere bianche e il misero tentativo di lasciare lo spettatore con il dubbio di chi fosse il bambino mai nato...troppo poco...quasi nulla...
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skorpion46
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venerdì 20 febbraio 2015
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inutile
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Di film noiosi, scontati, stiracchiati, mal recitati ne ho visti tanti, ma questo.......!!!!!
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lessicon
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martedì 28 ottobre 2014
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un film d'altri tempi
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Nel panorama horror contemporaneo, dove il montaggio serrato e la ricerca continua di effetti atti a sbalordire a tutti i costi lo spettatore la fanno da padrone, questo piccolo film italiano (dal budget più o meno inesistente) appare quasi un'anomalia. Surrounded è difatti una pellicola che sopperisce alle evidenti carenze economiche con idee e soluzioni tecniche per nulla fini a se stesse. Ciò che colpisce soprattutto è il silenzio che pervade questo lavoro, tanto che lo si potrebbe definire un film muto del nuovo millennio, ma che non inficia, anzi aiuta, il crescendo della tensione, palpabile in particolare nella prima perte del film. Se l'home invasion sembra essere dietro l'angolo, il finale stravolge e ribalta completamente le premesse con un colpo di scena del tutto inatteso.
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Nel panorama horror contemporaneo, dove il montaggio serrato e la ricerca continua di effetti atti a sbalordire a tutti i costi lo spettatore la fanno da padrone, questo piccolo film italiano (dal budget più o meno inesistente) appare quasi un'anomalia. Surrounded è difatti una pellicola che sopperisce alle evidenti carenze economiche con idee e soluzioni tecniche per nulla fini a se stesse. Ciò che colpisce soprattutto è il silenzio che pervade questo lavoro, tanto che lo si potrebbe definire un film muto del nuovo millennio, ma che non inficia, anzi aiuta, il crescendo della tensione, palpabile in particolare nella prima perte del film. Se l'home invasion sembra essere dietro l'angolo, il finale stravolge e ribalta completamente le premesse con un colpo di scena del tutto inatteso. Peccato il pessimo doppiaggio. Ma l'idea che resta è che se ci fossero stati più soldi e mezzi a disposizione, Surrounded sarrebbe stato un film ancora più efficace. Resta comunque un grande esempio di buon cinema a basso bassissimo costo.
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