alexander 1986
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domenica 27 luglio 2014
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la fantascienza che seduce ma non conquista
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Nel 2031 il nostro pianeta sarà nel pieno di una nuova era glaciale, effetto collaterale del nostro sviluppo tecnologico. Pochissimi umani continuano a sopravvivere su un mastodontico treno rompighiaccio, in perpetuo movimento e capitanato da un presunto divino Wilford, di cui come il suo esimio collega si dice che abiti nel vagone di testa ma non si è sicuri neppure dell'esistenza. Le risorse sono limitate e quindi da gestire. Ciò viene fatto costringendo una buona parte della 'popolazione' (i più sfigati) a una sottomissione in stile-campo di concentramento. Curtis (Chris Evans) guida l'ovvia ribellione.
Film ambizioso, il più costoso della storia del cinema coreano con un budget di oltre 38 milioni di dollari, 'Snowpiercer' presenta un'idea interessante (il treno come metafora dell'umanità) e la sviluppa con esiti altalenanti perché il regista Bong passa da momenti di notevole ispirazione a periodici balbettii.
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Nel 2031 il nostro pianeta sarà nel pieno di una nuova era glaciale, effetto collaterale del nostro sviluppo tecnologico. Pochissimi umani continuano a sopravvivere su un mastodontico treno rompighiaccio, in perpetuo movimento e capitanato da un presunto divino Wilford, di cui come il suo esimio collega si dice che abiti nel vagone di testa ma non si è sicuri neppure dell'esistenza. Le risorse sono limitate e quindi da gestire. Ciò viene fatto costringendo una buona parte della 'popolazione' (i più sfigati) a una sottomissione in stile-campo di concentramento. Curtis (Chris Evans) guida l'ovvia ribellione.
Film ambizioso, il più costoso della storia del cinema coreano con un budget di oltre 38 milioni di dollari, 'Snowpiercer' presenta un'idea interessante (il treno come metafora dell'umanità) e la sviluppa con esiti altalenanti perché il regista Bong passa da momenti di notevole ispirazione a periodici balbettii. Numerosi sviluppi narrativi appaiono peraltro assai forzati, e lasciamo pure perdere qualche fisiologico svarione scientifico. Il ricco cast - il detto Evans, e poi John Hurt, Ed Harris, Tilda Swinton, Jamie Bell, nonché la quota casalinga rappresentata da Kang-ho Song - si mette in gioco con umiltà e non sembra utilizzato al meglio. La parte migliore di 'Snowpiercer' si rivela essere il finale, non del tutto sorprendente ma neppure banale, conclusione troppo generosa per quanto si è visto prima.
Difficile dare un giudizio certo: è un prodotto non comune, per certi versi quasi coraggioso; al contempo non se ne possono ignorare neppure pesanti limiti, dettati forse dalla volontà di strafare. E' un film di fantascienza vera, di quelli che non si vedono da tempo; questo gli va concesso. Tuttavia non abbiamo a che fare con un lavoro meritevole di tante lodi e men che meno dell'accostamento ai grandi classici del genere, come si è sentito dire in giro.
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jacopo b98
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domenica 27 luglio 2014
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un'opera sontuosa e profetica da non perdere!
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Nel 2031 la Terra sta vivendo una nuova glaciazione: i pochi sopravvissuti vivono su un treno, lo Snowpiercer (lett. bucaneve), un’arca sferragliante che compie il giro del mondo in un anno. Sul treno la società è divisa in classi. Ogni classe ha i suoi vagoni. Gli abitanti della coda, guidati da Curtis (un intenso Chris Evans) iniziano una rivolta per conquistare la testa del treno e la locomotiva. Ma la resistenza delle classi agiate sarà durissima e il capo del treno (Harris) si dimostrerà molto persuasivo. In un estate priva di film (non solo priva di film belli, ma proprio priva di film!) come questa, talvolta mi capita di interrompere il mio tour-de-force per la visione di tutti i grandi capolavori del passato e di prendermi una serata di “rilassamento” andandomi a recuperare qualche film che mi ero perso durante la stagione cinematografica.
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Nel 2031 la Terra sta vivendo una nuova glaciazione: i pochi sopravvissuti vivono su un treno, lo Snowpiercer (lett. bucaneve), un’arca sferragliante che compie il giro del mondo in un anno. Sul treno la società è divisa in classi. Ogni classe ha i suoi vagoni. Gli abitanti della coda, guidati da Curtis (un intenso Chris Evans) iniziano una rivolta per conquistare la testa del treno e la locomotiva. Ma la resistenza delle classi agiate sarà durissima e il capo del treno (Harris) si dimostrerà molto persuasivo. In un estate priva di film (non solo priva di film belli, ma proprio priva di film!) come questa, talvolta mi capita di interrompere il mio tour-de-force per la visione di tutti i grandi capolavori del passato e di prendermi una serata di “rilassamento” andandomi a recuperare qualche film che mi ero perso durante la stagione cinematografica. È il caso di Snowpiercer, il più costoso film coreano di sempre (39 milioni di dollari circa), diretto dal prodigio Boon Joon-ho e prodotto dal grandissimo Park Chan-wook. Le recensioni erano buonissime (per non dire entusiastiche) e devo dire che il film ha mantenuto le aspettative. È un curioso sci-fi che, se qualcuno cercasse di spiegarvi la trama, probabilmente gli ridereste in faccia: è la storia più banale del mondo. Infatti, ditemi, quanti film ambientati in un mondo distopico-post apocalittico avete visto? Decine, centinaia. E allora vi starete chiedendo: perché Snowpiercer piace tanto? Perché se l’idea di base non è propriamente nuova, il modo in cui Boon Joon-ho la porta avanti è assolutamente straordinario. Mi spiego: il film è interamente ambientato su un treno, luogo relativamente piccolo, in cui tutti gli umani sopravvissuti sono obbligati a convivere. E la rivolta di Curtis e delle scarpe non è una sollevazione che porterà libertà, ma solo caos. Difatti il personaggio interpretato da Tilda Swindon lo dice fin da subito: bisogna mantenere l’equilibrio. Il film sembra un video-game, anche nella regia che fa uso di rallenty, spiazzanti idee e prospettive, un magistrale uso delle inquadrature e degli spazi (ridotti: ricordiamo che siamo su un treno) e Joon-ho si dimostra anche un grande direttore d’attori viste le grandi performance di tutti i comprimari: su tutti spicca la monumentale Swindon, ancora una volta imbruttita. E il film diventa un’odissea alla ricerca di una libertà che non può più esistere perché di fatto tutta l’umanità è prigioniera. Fotografia, scenografie e costumi sono da Oscar, alcune scene lasciano letteralmente a bocca aperta (quella della scuola di prima classe, con la maestrina interpretata da Alison Pill). Alla fin fine si esce prostrati di fronte ad un grande film di un grande regista, che riesce a creare un modello di sci-fi nuovo, talvolta divertente, talvolta inquietante. Ed in fondo è già un cult!
P.S. Se proprio vogliamo trovare un difetto, forse 5 minuti in meno di durata non avrebbero guastato.
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kyotrix
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lunedì 21 luglio 2014
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guardabile, senza pensarci troppo
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Si lascia guardare, ma come dicono altri, ha troppe lacune, troppo assurdo. Il nuovo matrix? Forse solo nel discorso ridicolo nel finale, ridicolo pure il finale stesso. Si guarda solo per vedere come andrà a finire, basta.
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giorib
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sabato 19 luglio 2014
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incomprensibile.
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Ricollegandomi al titolo: non è il film ad essere incomprensibile, ma bensì la reputazione che è riuscito ad ottenere: «già un classico della fantascienza», «nuovo Blade Runner», soprattutto a poche settimane dall'uscita Internet parlava solo di Snowpiercer, e solo in termini entusiastici, cosìcche migliaia di sprovveduti quale il sottoscritto si sono fiondati a godersi la visione del «capolavoro». Su IMDB viaggiava a 7.7/10, ora è sceso a un più accettabile 7, e vedo che anche il pubblico di mymovies pare essersi singolarmente spaccato: o un film meraviglioso, o un film tragicomico, senza mezze misure. Io propendo per questo lato della medaglia; non intendo ergermi a esperto di cinema come chi ha il coraggio di assegnare al film 4 stelle e mezzo su 5, e dopotutto i gusti sono gusti.
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Ricollegandomi al titolo: non è il film ad essere incomprensibile, ma bensì la reputazione che è riuscito ad ottenere: «già un classico della fantascienza», «nuovo Blade Runner», soprattutto a poche settimane dall'uscita Internet parlava solo di Snowpiercer, e solo in termini entusiastici, cosìcche migliaia di sprovveduti quale il sottoscritto si sono fiondati a godersi la visione del «capolavoro». Su IMDB viaggiava a 7.7/10, ora è sceso a un più accettabile 7, e vedo che anche il pubblico di mymovies pare essersi singolarmente spaccato: o un film meraviglioso, o un film tragicomico, senza mezze misure. Io propendo per questo lato della medaglia; non intendo ergermi a esperto di cinema come chi ha il coraggio di assegnare al film 4 stelle e mezzo su 5, e dopotutto i gusti sono gusti. Ma è pur vero che, se i gusti sono gusti, li buchi di sceneggiatura sono buchi di sceneggiatura, e Snowpiercer ne ha tanti, troppi, è un «Che cosa?» dietro l'altro, in mezzo a una trama infarcita di clichés e a una meravigliosa fotografia. Per questo non intendo dilungarmi granché sulla storia (in due parole: dopo un'apocalittica glaciazione, tutti i sopravvissuti del pianeta vivono assieme in un treno che viaggia a moto perpetuo, diviso in classi sociali, la coda muore di fame e la testa banchetta), ma proprio su queste VORAGINI nel plot che mettono troppo, davvero troppo alla prova l'intelligenza dello spettatore. Se voglio idiozia allo stato puro, mi guardo The Expendables 2. Ma questo non è un film con Stallone e Jason Statham, questo è - o meglio, doveva essere - il nuovo Blade Runner.
Ecco (ATTENZIONE SPOILER) perché personalmente reputo Snowpiercer un film, semplicemente, ridicolo.
1- Hai inventato un motore a moto perpetuo e costruisci...un treno? Che viaggia su binari che hai costruito... quando esattamente? Non potevi semplicemente che so, costuire una città e alimentare l'energia con la tua invenzione?
2- Questo perché, attenzione, come funziona il treno non viene MAI spiegato. Non mi aspetto dettagli ingegneristici eh, ma un minimo non avrebbe fatto schifo.
3- Comunque, per motivi misteriosi, sei riuscito in brevissimo tempo a costruire un treno e a metterlo in moto. Perché diavolo dividerlo in classi? Non ha assolutamente senso, si crea solo conflitto sociale... ah, ma se no la trama non sarebbe andata avanti. Ok.
4- Perché il treno è popolato prevalentemente da assassini? Tutti si uccidono, tutti squartano, sparano e accoltellano. E con grande tecnica. Si sono salvati solo i killer di professione?
5- L'ultima classe si nutre esclusivamente di insetti triturati in barrette. Dove questi scarafaggi saltino fuori, in quantità industriali peraltro visto che per fare una barretta ce ne vogliono tonnellate, non si sa. Nel frattempo, tutto il resto del mondo è ghiacciato. Gli scarafaggi No. Vivranno sul treno, chi lo sa.
6- Tra l'altro, a fine film [SUPER SPOILER], tranquillo tranquillo dalla neve spunta fuori un orso polare, a rappresentare speranza, immagino. Cos'avrà mai mangiato in questi cosa sono, 18 anni, visto che tutta l'umanità è tanto convinta che sia tutto gelato da essersi rinchiusa in un treno magico, non è dato saperlo.
7- La scena della galleria ha dell'incredibile. Intanto non si capisce il senso di bagnare le asce con sangue di pesce, una visione esilarante, ve lo assicuro. Per non parlare poi di cosa succede subito dopo, con quel pesce. Ma comunque: com'è possibile che i poveri sfigati della coda riescano a vincere una battaglia con le addestratissime guardie armate di ascia, appunto, che sono dotate di VISORI NOTTURNI (la lotta si svolge al buio)?
8- Forse vi chiederete perché le guardie combattono con asce e non con mitragliatori o pistole. Beh, il film lo spiega: i proiettili sono finiti da anni...
9 -Senonché, molti minuti dopo, salta fuori che il film ha mentito: i cattivi hanno armi da fuoco. Perché caspita non li avete usati prima?
10-Nel futuro, scordatevi l'eroina. Tutti i drogati si fanno di esplosivo. Sì, perché a fine film verrà fuori che la droga più popolare del treno è anche utilizzabile per far saltare porte e vagoni. Non si butta via niente, non c'è che dire.
11- Esplodono i vagoni, ma il treno non deraglia, se non dopo la scena finale. Chiaro.
12- Fuori nevica sempre. Ai bambini ricchi del treno vengono mostrate le sagome di alcuni ribelli scappati dal treno, ancora visibili sotto la neve. Tali ribelli sono scappati 15 anni fa. E sono congelati in piedi. Quindi A il freddo è così forte da congelare all'istante (eppure gli orsi vivono indisturbati), e B la neve scende, ma a quanto pare non attacca, visto che le lorosagome sono ancora visibili DOPO QUINDICI ANNI.
13- Le rotaie, esposte al gelo al freddo e alla neve, non si danneggiano. MAI. Sceneggiatori, fate sapere il vostro segreto a Trenitalia, ne hanno estremo bisogno.
14- Il protagonista, per salvare UN BAMBINO, condanna a morte L'INTERO TRENO, compreso IL BAMBINO. Genio (Ahhh, ma no, c'è l'orso, c'è speranza!).
15- Scordatevi i preservativi: la nuova via per il controllo della popolazione è uccidere gente. Yeah.
16- I ribelli percorrono tutto il treno. Tutto. A un certo punto si vedono carcasse di mucche. Ma non ci sono mucche vive. Mai. Cosa devo pensare?
Potrei andare avanti. Di buchi così ce ne sono un'infinità. Il film è lungo, troppo, le scene di azione sono noiose ed irrealistiche, ma il punto essenziale è che la storia sembra stata scritta da tre dodicenni sotto acido. il problema non è che un film coreano, come molti dicono. L'Old Boy di Park Chan-Wook è migliore di quello di Spike Lee su tutti i punti di vista, budget escluso. Il problema è che è un film semplicemente troppo stupido. E può piacere, secondo me, solo se lo si guarda come si guarda uno Sharknado, o un Megashark Vs Giant Vattelapesca. Ovviamente, se esperti di cinema a destra e manca danno giudizi alla 1984, o alla Blade Runner, vorrà dire che io (come altri) sono troppo stupido per capire la poesia, o il significato dell'opera. Purtroppo, dall'alto della mia ignoranza, ci ho visto solo clichès, stereotipi e buchi di trama.
Per cui stateci attenti. Solo questo.
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lucadrago
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giovedì 17 luglio 2014
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come rovinare un potenziale enorme...
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Questa è la prima "recensione" che scrivo e mi spiace un poco farlo con una stroncatura di un film a cui sono state date tante stelle da persone che probabilmente conoscono il cinema meglio di me. Cominciamo: dunque in un futuro distopico una glaciazione ha costretto le persone a diventare "passeggeri"di un treno che grazie a un moto perpetuo infinito nell'eurasia generato da una locomotiva misteriosa gli consente di salvarsi dal freddo dalla fame e dall'estinzione... Ma come fa a funzionare il treno? Chi è veramente il suo misterioso inventore? Perchè le varie "classi" del treno finiscono in coda con la più degradante moltitudine di esseri "inutil" che; non potendo offrire ricchezze per pagarsi classi più agiate, sembrano condannati a vivere di stenti, essere privati talvolta dei loro bambini più piccoli, e senza acqua per lavarsi, cibo decente, luce ecc invece di essere "scaricate a morire nel freddo come vorrebbe la logica maligna della più spietata dittatura? Al finale si saprà la verità.
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Questa è la prima "recensione" che scrivo e mi spiace un poco farlo con una stroncatura di un film a cui sono state date tante stelle da persone che probabilmente conoscono il cinema meglio di me. Cominciamo: dunque in un futuro distopico una glaciazione ha costretto le persone a diventare "passeggeri"di un treno che grazie a un moto perpetuo infinito nell'eurasia generato da una locomotiva misteriosa gli consente di salvarsi dal freddo dalla fame e dall'estinzione... Ma come fa a funzionare il treno? Chi è veramente il suo misterioso inventore? Perchè le varie "classi" del treno finiscono in coda con la più degradante moltitudine di esseri "inutil" che; non potendo offrire ricchezze per pagarsi classi più agiate, sembrano condannati a vivere di stenti, essere privati talvolta dei loro bambini più piccoli, e senza acqua per lavarsi, cibo decente, luce ecc invece di essere "scaricate a morire nel freddo come vorrebbe la logica maligna della più spietata dittatura? Al finale si saprà la verità. Come in una piramide, occorre che i plebei in coda si organizzino, trovino un leader giovane (che sembra più un terminator senza alcun carisma, che un uomo in cerca di risposte e giustizia) e si ribellino, con l'aiuto di due asiatici, un uomo drogato hacker e una ragazza "veggente"(questi invece bravissimi a recitare la parte) sfruttati a loro volta dagli stessi sfruttati. In cima alla piramide cambierà (?) tutto... Snowpiercer avrebbe un'infinita serie di materiale a cui attingere, da Darwin a Marx, passando per Matrix (il 2 specialmente) e in alcuni vagoni Lynch ma non prende una posizione netta, mescola tutto in improbabili sparatorie talvolta quasi demenziali (dalla coda all'inizio di un treno in movimento per di più in curva passano pallottole di cecchini e centrano bersagli), bombe fatte con la droga, maestre d'asilo e autorità buffamente crudeli, vagoni lusso discoteche con barman, messaggi segreti ecc.. fino alla vetta della piramide in cui il duro rivoluzionario espressivo come un frigorifero, troverà le risposte....... Con un cast più adeguato (fanno eccezione i due asiatici ed un Ed Harris bravissimo, e troppo spesso attore sottovalutato) e una sceneggiatura più profonda dei personaggi e dei loro interrogativi poteva uscirne un capolavoro. Certo alla regia ci sarebbe dovuto essere un Nolan o un Fincher e almeno un'oretta in più ma il risultato sarebbe stato fantastico. Qui di fantastico c'è solo una grandiosa fotografia (stella in più per questa e Ed harris) e qualche certosina riproduzione dei vagoni, gli effetti speciali sono sporadici, la trama purtroppo e come già detto rovinata dalla recitazione e una regia nichilista. Se proprio vi interessa il concept ri-guardatevi "Brazil" o il recente "In Time"; meno fumo più arrosto. Peccato.
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liuk!
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mercoledì 16 luglio 2014
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troppe lacune
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Pellicola con grandi potenzialitá ed eccellente realizzazione tecnica ma con trama non convincente, piena zeppa di lacune ed errori.
Probabilmente a causa di un pessimo script o di tagli scenici in post produzione, la storia sembra una cozzaglia di generi, da pinocchio a mad max, passando per propaganda nazista e arancia meccanica. Troppo, veramente troppo.
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filpap
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domenica 13 luglio 2014
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risibile (il film e la descrizione di my movies)
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Il film è un chiaro scimmiottamento dei titoli fantascientifici di maggior successo. Niente ha assolutamente del capolavoro, i combattimenti sono patetici e con caratterizzazioni che ecciterebbero solo un tredicenne alla prima visione di Ken il Guerriero; i dialoghi degni dei b movie italiani e la fantomatica lotta di classe è ridotta a bestie (poveri) contro cattivi (ricchi). Non dimentichiamoci che nella cultura cinese (cui la Corea è molto influenzata) la ricchezza è uno scopo, quindi non aspettatevi una riflessione profonda sul problema delle discriminazioni sociali.
E qui mi collego alla parte più importante, per qualche motivo tutti i geni che hanno "studiato" al DAMS e che ora fanno i critici cinematografici ritengono che basti essere sudcoreano per fare grandi film.
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Il film è un chiaro scimmiottamento dei titoli fantascientifici di maggior successo. Niente ha assolutamente del capolavoro, i combattimenti sono patetici e con caratterizzazioni che ecciterebbero solo un tredicenne alla prima visione di Ken il Guerriero; i dialoghi degni dei b movie italiani e la fantomatica lotta di classe è ridotta a bestie (poveri) contro cattivi (ricchi). Non dimentichiamoci che nella cultura cinese (cui la Corea è molto influenzata) la ricchezza è uno scopo, quindi non aspettatevi una riflessione profonda sul problema delle discriminazioni sociali.
E qui mi collego alla parte più importante, per qualche motivo tutti i geni che hanno "studiato" al DAMS e che ora fanno i critici cinematografici ritengono che basti essere sudcoreano per fare grandi film. E' la stessa sudditanza psicologica e comportamento pecorone che ha portato ad erigere Kubrik a genio assoluto.
In Matrix si affronta il problema della relatività gnoseologica; in Blade runner ci si domanda che cosa ci renda umani; qui invece, il genio che ha definito questa bratta un capolavoro, mi spiega quali grandi riflessioni ci dovrebbe ispirare?
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williamd
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giovedì 26 giugno 2014
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una nuova epoca....
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Ci troviamo in un futuro non troppo lontano, e la Terra conosce una nuova era glaciale. Tutte le forme di vita si sono estinte, a parte quelle che hanno avuto la fortuna di salire sul Snowpiercer, un singolare, ultramoderno ed unico treno, inarrestabile ed autossuficiente. Il treno, dotato di venti vagoni più la carrozza principale, è un vero e proprio ecosistema, nel quale gli uomini sopravvivono nutrendosi soprattutto di carne e pesce -che vengono ricavati dal rispettivo allevamento di polli e e di varie specie di pesce, sempre tutto all'interno del treno- ed abbeverandosi con l'acqua che il treno riesce ad otterene distruggendo il ghiaccio all'esterno.
Tutto questo è stao reso possibile dal misterioso ingegnere Wilford (il costruttore del treno), da molti venerato come un Dio, da altri più che odiato.
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Ci troviamo in un futuro non troppo lontano, e la Terra conosce una nuova era glaciale. Tutte le forme di vita si sono estinte, a parte quelle che hanno avuto la fortuna di salire sul Snowpiercer, un singolare, ultramoderno ed unico treno, inarrestabile ed autossuficiente. Il treno, dotato di venti vagoni più la carrozza principale, è un vero e proprio ecosistema, nel quale gli uomini sopravvivono nutrendosi soprattutto di carne e pesce -che vengono ricavati dal rispettivo allevamento di polli e e di varie specie di pesce, sempre tutto all'interno del treno- ed abbeverandosi con l'acqua che il treno riesce ad otterene distruggendo il ghiaccio all'esterno.
Tutto questo è stao reso possibile dal misterioso ingegnere Wilford (il costruttore del treno), da molti venerato come un Dio, da altri più che odiato...
non tutto è rosa e fiori, infatti una parte degli umani (per il problema della scarsità delle risorse) si trova a vivere in una condizione di estrema povertà, miseria ed inferiorità rispetto ad altri: sul Snowpiercer vi è una condizione di disparità sociale, di classi sociali: facendo un paragone con il passato potremmo dire che al vertice di tutto e tutti si trova Wilford, una sorta di faraone-imperatore, che occupa la prima carrozza del treno; poi a seguire troviamo la nobiltà, il clero ed il popolo che occupano i vagoni successivi; ed infine gli schiavi e i servi della gleba, che occupano gli ultimi vagoni del treno, sempre vittime di angherie e soprusi...
Ma tutto ciò, prima o poi, è destinato a cambiare; in 17 anni le rivolte da parte degli "schiavi" sono state molte, ma tutte fallite, ma nessuna è mai stata come quella che stava presto per insorgere: guidati da Curtis (Chris Evans) si prospetta una battaglia all'ultimo sangue, una lotta per la libertà e per la vita: uno scontro lungo, 19 porte da aprire, 19 vagoni da conquistare; per impadronirsi del treno !
Personalmente devo dire che ho trovato il film davvero coinvolgente ed intrigante: azione, morti e omicidi si svolgono sullo sfondo, condiviso da tutti, di amare il nostro pianeta: la Terra! E non si sa mai che forse tutto possa ricominciare...la speranza è sempre l'ultima a morire !
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(di consigli per gli aquisti)
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the jester
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giovedì 26 giugno 2014
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no way out
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L'ordine della dittatura o il caos della rivolta?
La metafora della società miniaturizzata è senza dubbio resa efficace sia dal punto di vista artistico che da quello filosofico. Sebbene tratti di un contenuto già ampiamente sviluppato in passato, Snowpiercer risulta un film interessante dal punto di vista concettuale e tecnico, una pellicola basata su un'idea brillante e impreziosita da una fotografia ottima e una regia notevole.
Paradossalmente il contenuto viene banalizzato da una discutibile caratterizzazione dei personaggi e da un loro conseguente cattivo uso nel film. La sceneggiatura non presenta sotto trame abbastanza robuste e i personaggi non hanno uno spessore adeguato al contesto.
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L'ordine della dittatura o il caos della rivolta?
La metafora della società miniaturizzata è senza dubbio resa efficace sia dal punto di vista artistico che da quello filosofico. Sebbene tratti di un contenuto già ampiamente sviluppato in passato, Snowpiercer risulta un film interessante dal punto di vista concettuale e tecnico, una pellicola basata su un'idea brillante e impreziosita da una fotografia ottima e una regia notevole.
Paradossalmente il contenuto viene banalizzato da una discutibile caratterizzazione dei personaggi e da un loro conseguente cattivo uso nel film. La sceneggiatura non presenta sotto trame abbastanza robuste e i personaggi non hanno uno spessore adeguato al contesto.
In ogni caso, Snowpiercer è un'opera distinta, una rappresentazione geniale del nostro mondo: un ecosistema di ferro che gira attorno alla Terra senza sosta, una confinante trappola sociale che non presenta via di fuga, se non la distruzione del sistema stesso.
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kimkiduk
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lunedì 16 giugno 2014
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completamente d'accordo
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Per una volta sono d'accordo con la recensione. Difficile paragonare questo film a "colossi monumentali" come Blad Runner o Matrix (il primo) ma sicuramente rasenta se non lo è il capolavoro di genere. A parte gli effetti bellissimi che ormai molti sanno fare, il film vale soprattutto per il suo finale, metafora dell'uomo e della sua autodistruzione. Il discorso di Wilford esprime tutto il concetto del film e ne vale la visione. Bellissimo il personaggio di Tilda Swinton e la sua interpretazione; forse non memorabile quella di Chris Evans "Curtis". Il treno è la nostra società, dove tutti hanno un ruolo, dove tutti sognano Wilford e dove nella sua follia lui ha ragione.
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Per una volta sono d'accordo con la recensione. Difficile paragonare questo film a "colossi monumentali" come Blad Runner o Matrix (il primo) ma sicuramente rasenta se non lo è il capolavoro di genere. A parte gli effetti bellissimi che ormai molti sanno fare, il film vale soprattutto per il suo finale, metafora dell'uomo e della sua autodistruzione. Il discorso di Wilford esprime tutto il concetto del film e ne vale la visione. Bellissimo il personaggio di Tilda Swinton e la sua interpretazione; forse non memorabile quella di Chris Evans "Curtis". Il treno è la nostra società, dove tutti hanno un ruolo, dove tutti sognano Wilford e dove nella sua follia lui ha ragione. Solo la distruzione ci riporterà all'inizio e ciclicamente l'inizio ritorna "per forza". Un mondo - il treno - che serve da salvezza per una verità come sempre nascosta dal potere. Il mondo esterno può essere ancora vivo per gli orsi e per gli uomini, ma il capo decide per tutti e tutti hanno bisogno di un capo. Buffo che il regista faccia ripartire tutto da un bambino di colore e da una ragazza asiatica. Sparisce la razza bianca forse vista come la prima responsabile della follia umana (giustamente?) e buffo o chiaramente chiarificatore il fatto che la società riparta da un maschio bambino - ancora forse senza cattiveria - e da una femmina ragazza più matura (meglio che decida una donna all'inizio). Eva e Adamo? Il treno è l'arca di Noè? Noè è l'uomo bianco che è causa della distruzione e della salvezza? Bong Joon-Ho è amico e collaboratore di Park Chan-Wook che qui è produttore e si vede e si sente molto l'influenza di Park. Infatti quest film è molto più vicino al cinema di Park che a quello di Bong. Ancora cinema coreano - che adoro spesso e volentieri - e pur con la collaborazione americana non cade nell'americanata classica. Da vedere e rivedere magari - come consigliato - insieme a Matriz, Blad Runner, Brazil e Strange Days. Per chi ama il genere è un capolavoro.
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