enzo70
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giovedì 12 maggio 2016
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un film non riuscito
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Nonostante le buone recensioni della critica, questo film che si muove sempre in una dimensione surreale tra la favola e l’incubo, le speranze e la paura mi ha sostanzialmente deluso. Infatti, nonostante un ottimo progetto culturale, tipico del cinema francese di alto livello, la trama spesso gira intorno a se stesso, perdendo una linearità del percorso che avrebbe migliorato la qualità complessiva del film. Tra un ragazzo impacciato ed innamorato il cui padre aspetta l’ora della morte ormai imminente preannunciata da una veggente molti anni prima; ed ancora un uomo dal particolare fascino nell’irretire le ragazzine con una attrice che cerca di inscenare una rappresentazione per i più piccini.
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Nonostante le buone recensioni della critica, questo film che si muove sempre in una dimensione surreale tra la favola e l’incubo, le speranze e la paura mi ha sostanzialmente deluso. Infatti, nonostante un ottimo progetto culturale, tipico del cinema francese di alto livello, la trama spesso gira intorno a se stesso, perdendo una linearità del percorso che avrebbe migliorato la qualità complessiva del film. Tra un ragazzo impacciato ed innamorato il cui padre aspetta l’ora della morte ormai imminente preannunciata da una veggente molti anni prima; ed ancora un uomo dal particolare fascino nell’irretire le ragazzine con una attrice che cerca di inscenare una rappresentazione per i più piccini. Queste storie si intrecciano in una ricerca del tempo perso o da perdere in una dimensione sicuramente umana, ma alla fine il film non decolla mai, come detto, indugia su stesso, senza riuscire a dare un senso all’intero lavoro.
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geomangio
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lunedì 1 dicembre 2014
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ma che state a dì?
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Il film descritto non corrisponde al titolo!
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trammina93
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lunedì 15 settembre 2014
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film totalmente insipido
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E' un film lento e noioso. Già dall'inizio non mi ha attirato molto ma a metà film non ero coinvolta per niente, volevo che il film finisse al più presto e non l'ho lasciato a metà solo perchè ero curiosa di sapere come andasse a finire, non amo lasciare a metà i film. Ci sono troppi personaggi e nel tentativo di creare vari tipi di personaggi particolari si è finiti per abbozzare sootanto alcuni e quelli trattati più profondamente sono stati deludenti. Protagonisti sono due ragazzi, Laura e Sandro. Il film si apre con un sogno di lei in cui incontra il prinicipe azzurro, Sandro, ai piedi di una statua. Varie volte sarà ricorrente la tematica del sogno.
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E' un film lento e noioso. Già dall'inizio non mi ha attirato molto ma a metà film non ero coinvolta per niente, volevo che il film finisse al più presto e non l'ho lasciato a metà solo perchè ero curiosa di sapere come andasse a finire, non amo lasciare a metà i film. Ci sono troppi personaggi e nel tentativo di creare vari tipi di personaggi particolari si è finiti per abbozzare sootanto alcuni e quelli trattati più profondamente sono stati deludenti. Protagonisti sono due ragazzi, Laura e Sandro. Il film si apre con un sogno di lei in cui incontra il prinicipe azzurro, Sandro, ai piedi di una statua. Varie volte sarà ricorrente la tematica del sogno. evidentemente alla regista piaceva essere Freud per un giorno e questi riferimenti onirici avranno esaltato i critici che gli hanno dato tre stelle e mezzo, perchè i critici sempre amano la psicologia in mezzo ai film ma noi comuni mortali queste cose non le percepiamo e non ce ne può fregar di meno. Anche la modalità fiabesca sarà presente in tutto il film perchè è un modo per la regista per rovesciare dei clichè e usare sarcasmo simulando il caro Woody Allen, peccato non lo faccia con la sua maestria e che non faccia ridere neanche un quinto di quanto lo faccia Woody. Così dunque Laura e Sandro si incontrano davvero ad una festa e lei lo vede davanti alla statua come nel sogno, ballano ma lui deve andar via a mezzanotte e scappa lasciando una scarpa (una delle poche scene in cui ho sorriso). I due si rincontreranno e nascerà una storia d'amore. Dopo un pò finirà perchè lei andando nel bosco troverà il lupo cattivo di cui si innamorerà, un tale Maxime, tipo antipatico e scontroso che tratta male tutti, in primis lei quando si frequenteranno, eppure ritenuto tipo affascinante per cui lei perderà la testa. Ovviamente anche tra loro finirà e lei ricorrerà a mix di alcol e pasticche per il suo mal d'amore. Dopo quasi due ore di film in cui ci siamo sorbiti queste due storie d'amore finite male, Sandro capisce che il suo vero amore è la sua migliore amica che suona con lui che si era capita dal principio innamorata di lui. Allora perchè non farli mettere insieme dal principio o farli vedere di più insieme? Lei si vedeva pochissimo nel film. Inoltre altri personaggi del film sono i rispettivi genitori dei ragazzi. Quelli di lui sono divorziati. Ha un padre con cui non ha un ottimo rapporto perchè il padre non riesce ad esprimere il suo affetto ed è cinico. Lui è il personaggio migliore, le scene migliori vedono lui come protagonista, esilaranti i suoi discorsi sulla morte ai bambini oppure le sue guide con la zia di Laura. Inoltre si finge razionale ma è un gran superstizioso che ha paura di morire il 15 marzo da quando una veggente gli ha detto che tale giorno sarebbe morto. Vive con una donna che si è trasferita per un periodo da lui coi suoi bambini che lui non sa gestire bene. I genitori di Laura sono anche particolari, lui uomo d'affari e la madre una sessantenne che ricorrendo alla chirurgia ne dimostra a stento trenta. La zia di Laura la si vede al lavoro impegnata in una recita scolastica da fata e nella vita privata a dover imparare a vivere da sola dopo un divorzio, gestendo una figlia che l'ha presa male dandosi al cristianesimo e con disturbi psicosomatici e dovrà anche imparare a guidare da sola. Perla carina del finale il "Vissero tutti felici e contenti e si tradirono molto". Insomma è un film che parla di storie messe così a caso, i dialoghi sono inutili e fini a se stessi e dopo aver visto due ore di film, scopri che non portano a niente.
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nicolaica
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domenica 10 novembre 2013
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"quando meno te lo aspetti"
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“Quando meno te lo aspetti” è certamente il titolo più adatto per questa sagace commedia francese diretta da quattro inseparabili mani: Agnès Jaoui e Jean-Pierre Bacri. La prima scena ci introduce immediatamente, senza alcun preavviso, in un mondo fatato ed immaginario e, aggiungerei, utopistico. Una ragazza dai lunghi capelli rossi, un visino angelico e un vestito azzurro estremamente principesco, cammina in un bosco autunnale, persa. S’ imbatte in un uomo misterioso vestito di nero che la cinge stretta a se’ per poi volare insieme sulle colline verdi della campagna. Ma si tratta di un dolce sogno fatto da Laura, la giovane ventiquattrenne che crede ancora nel principe azzurro, anche incoraggiata dalla zia Marianne che ha “uno stile di vita molto libero”.
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“Quando meno te lo aspetti” è certamente il titolo più adatto per questa sagace commedia francese diretta da quattro inseparabili mani: Agnès Jaoui e Jean-Pierre Bacri. La prima scena ci introduce immediatamente, senza alcun preavviso, in un mondo fatato ed immaginario e, aggiungerei, utopistico. Una ragazza dai lunghi capelli rossi, un visino angelico e un vestito azzurro estremamente principesco, cammina in un bosco autunnale, persa. S’ imbatte in un uomo misterioso vestito di nero che la cinge stretta a se’ per poi volare insieme sulle colline verdi della campagna. Ma si tratta di un dolce sogno fatto da Laura, la giovane ventiquattrenne che crede ancora nel principe azzurro, anche incoraggiata dalla zia Marianne che ha “uno stile di vita molto libero”. Convinta si tratti di un sogno premonitore si reca al Ballo dei Principi, che però si tiene in una palazzina con i muri imbrattati di graffiti e non in un salone scintillante. Lì, mentre sorseggia dello champagne, vede da lontano il musicista Sandro e inizia a sorridergli. In un batter d’occhio i due si ritrovano a ballare nella sala in stile “La bella e la bestia”. Disgraziatamente scocca la mezzanotte e abbiamo la nostra Cenerentola in smoking che nella corsa perde una scarpa. I due innamorati, s’incontrano per caso per strada e senza dirsi una parola iniziano a correre all’impazzata e a rotolarsi nei prati. Forse leggermente infantile e assurda come situazione che si evolve nella decisione di sposarsi. Anche i rispettivi genitori non sono personaggi meno fiabeschi e fuori dalla realtà. In modo particolare la madre della sognatrice che ricorda la matrigna di Biancaneve con quei vestiti neri, i capelli raccolti in un maestoso chignon e uno sguardo severo e di ghiaccio. Pierre, il padre di Sandro, oltre a sembrare il gemello separato alla nascita di Pier Luigi Bersani, è un uomo razionale cinico e che detesta i bambini e adora la solitudine. Ritornando alla nostra fiaba parigina, Laura incontra Maxime , un lupo solitario dalla voce calda e profonda. La passionale ragazza non riesce a resistere al suo fascino e inizia a frequentarlo annullando il matrimonio, credendo ingenuamente di aver trovato il vero amore passionale. Quando si rende conto che il suo amante è attratto dalle donne in generale e non da lei, la situazione precipita. Decide, come accade immancabilmente in tutti i film, di bere finché non si accascia ad una pensilina dell’autobus. Sandro, avvertito da un’amica esce a cercarla insieme con il padre, che alla fine ricerca gli affetti perduti, ea Marianne che dopo decenni ha il coraggio di mettersi al volante, e partono per un interminabile giro tra i locali alla ricerca della principessina. Questa è tornata a casa e viene risvegliata da un inopportuno schiaffo da parte del suo ex-amante. Alla fine della storia tutti i personaggi sono cambiati e cresciuti, anche quelli che erano dati quasi senza speranza come Nina, la ragazzina appassionata dalla lettura della Bibbia.
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pensierocivile
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giovedì 24 ottobre 2013
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il gusto del cazzeggio
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C'è la ragazza la cui vita è un continuo rimando alle favole, quelle con lupi cattivi, con le fughe di mezzanotte o le scarpe smarrite sulle scalinate; c'è l'insegnante di scuola guida che comincia ad astrarsi dalla vita perché una veggente ha previsto a breve il giorno della sua dipartita; c'è il giovane compositore ad un passo dalla possibilità di far suonare la sua opera da un grande musicista; il tutto raccontato con ironia tagliente, senza prendersi troppo sul serio, con l'obiettivo di giungere e ironizzzare persino sul “...e vissero per sempre felici e contenti”. Poiché lo scopo finale è proprio questo, meglio è mettere da parte il ricordo di IL GUSTO DEGLI ALTRI, e lasciarsi andare, per chi ci riesce, alla leggerezza della favoletta che ha ben poco da dire, non vuole andare a parare da nessuna parte, un po' di “cazzeggio”, battute intelligenti alla “francese”, la scena della statua alla festa dell'innamoramento, e poco altro.
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C'è la ragazza la cui vita è un continuo rimando alle favole, quelle con lupi cattivi, con le fughe di mezzanotte o le scarpe smarrite sulle scalinate; c'è l'insegnante di scuola guida che comincia ad astrarsi dalla vita perché una veggente ha previsto a breve il giorno della sua dipartita; c'è il giovane compositore ad un passo dalla possibilità di far suonare la sua opera da un grande musicista; il tutto raccontato con ironia tagliente, senza prendersi troppo sul serio, con l'obiettivo di giungere e ironizzzare persino sul “...e vissero per sempre felici e contenti”. Poiché lo scopo finale è proprio questo, meglio è mettere da parte il ricordo di IL GUSTO DEGLI ALTRI, e lasciarsi andare, per chi ci riesce, alla leggerezza della favoletta che ha ben poco da dire, non vuole andare a parare da nessuna parte, un po' di “cazzeggio”, battute intelligenti alla “francese”, la scena della statua alla festa dell'innamoramento, e poco altro. Io l'ho trovato abbastanza inutile, ma con uno stato d'animo predisposto ci si potrebbe anche divertire.
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rampante
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mercoledì 11 settembre 2013
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una bella fiaba moderna
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Una commedia sentimentale, una spassosa fiaba non sempre fluida e a tratti troppo parlata tra una moltitudine di buffi personaggi quasi tutti infelici.
Laure ha 24 anni, vive persa nel mondo dei sogni e come una moderna principessa aspetta il suo principe azzurro.
A una festa incontra Sandro, un ragazzo in bilico tra le difficoltà economiche tipiche della vita d'ogni studente e le aspettative di sfondare come musicista.
I due ragazzi vivono nell' incantata Parigi un fiabesca storia d'amore ma improvvisamente compare Maxime.
La Jaoui ci rivela come proiettando le nostre paure in un mondo di fantasia si rischia di perdere la retta via.
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Una commedia sentimentale, una spassosa fiaba non sempre fluida e a tratti troppo parlata tra una moltitudine di buffi personaggi quasi tutti infelici.
Laure ha 24 anni, vive persa nel mondo dei sogni e come una moderna principessa aspetta il suo principe azzurro.
A una festa incontra Sandro, un ragazzo in bilico tra le difficoltà economiche tipiche della vita d'ogni studente e le aspettative di sfondare come musicista.
I due ragazzi vivono nell' incantata Parigi un fiabesca storia d'amore ma improvvisamente compare Maxime.
La Jaoui ci rivela come proiettando le nostre paure in un mondo di fantasia si rischia di perdere la retta via.
La vita è un'avventura meravigliosa, difficile, a volte incerta.
Rimanendo ingabbiati nella razionalità si perde la magia della vita e alla fine ci sarà chi rimarrà deluso.
Per Laure e Sandro si tratta di scoprire la realtà della vita.
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maria f.
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domenica 16 giugno 2013
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evviva i buoni film!
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Il film fra una risata e una fiaba ci racconta quanto la realtà sia ostica e la vita con i suoi quotidiani e inaspettati problemi ci induca sempre a ricominciare, ci spinga su binari a noi sconosciuti.
Le coppie di questo film, tranne una, la più danarosa, hanno in comune la separazione.
A questa “novità” c’è chi sa adattarsi , chi per forza di cose deve convivere con il momento no, chi, incapace di affrontare la realtà, combatte facendosi siringare del botulino per rimanere giovane ad ogni costo, ……….., e intanto i figli crescono…. – in verità molto male -, e soprattutto soffrono, e i genitori già inidonei a sanare le proprie ferite dell’anima, restano spettatori delle angosce di questi ragazzi, offrendo loro aiuto in qualche modo, e solo per dovere.
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Il film fra una risata e una fiaba ci racconta quanto la realtà sia ostica e la vita con i suoi quotidiani e inaspettati problemi ci induca sempre a ricominciare, ci spinga su binari a noi sconosciuti.
Le coppie di questo film, tranne una, la più danarosa, hanno in comune la separazione.
A questa “novità” c’è chi sa adattarsi , chi per forza di cose deve convivere con il momento no, chi, incapace di affrontare la realtà, combatte facendosi siringare del botulino per rimanere giovane ad ogni costo, ……….., e intanto i figli crescono…. – in verità molto male -, e soprattutto soffrono, e i genitori già inidonei a sanare le proprie ferite dell’anima, restano spettatori delle angosce di questi ragazzi, offrendo loro aiuto in qualche modo, e solo per dovere.
E già, perché, quando un amore è finito, è naturale separarsi, è moderno, d’altra parte sarebbe da masochisti non farlo….! Anche quando la separazione è consensuale, anche quando ci si comporta civilmente, non basta purtroppo, e le vite degli adulti (?), dolorose e fallimentari si ripercuotono sui figli, ragazzi che non possono essere in grado per la loro giovane età, di metabolizzare queste vicende e così immalinconiscono, somatizzano, non riescono ad avere un rapporto non dico felice ma neppure sereno con i genitori.
Infatti, una delle figlie della compagna di Pierre (Eleonore) è sempre disattenta, persa, un po’ svampita.
Mentre la figlia di Marianne si gratta in continuazione e una delle sue consolazioni è pregare e avere con sé un crocefisso.
Sandro e Laura poi, figli anche loro, seppure di differente condizione sociale, di genitori inadeguati e spaesati, s’innamorano l’uno dell’altra, felici e sicuri di aver trovato la persona dei sogni. La fiaba però, “quando meno te lo aspetti” s’interrompe a causa della comparsa del lupo cattivo e così ognuno prenderà la propria strada, per ricominciare poi piano piano a cercare quella linfa che nel bene e nel male, “quando meno te lo aspetti”, darà spazio a un’altra fiaba e ad altri tormenti , e così di seguito. E’così la vita.
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zanze61
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sabato 15 giugno 2013
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ognuno col suo viaggio, ognuno diverso
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Come diceva Sigmund Freud, la vita è l’arte del compromesso. Così Marianne, fata di professione, imbranata cronica, riuscirà forse a superare i suoi complessi nella guida per salvare l’amata nipote Laura, e con un po’ di buona volontà a riappacificarsi coll’ex marito, facendo fronte comune davanti a un’insegnante monolitica nelle sue rigide certezze.
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Come diceva Sigmund Freud, la vita è l’arte del compromesso. Così Marianne, fata di professione, imbranata cronica, riuscirà forse a superare i suoi complessi nella guida per salvare l’amata nipote Laura, e con un po’ di buona volontà a riappacificarsi coll’ex marito, facendo fronte comune davanti a un’insegnante monolitica nelle sue rigide certezze. Così Pierre (l’impagabile Bacri!), sull’orlo di una crisi di nervi per l’invasione dei suoi spazi da parte della chiassosa prole della sua compagna in attesa di trasloco e ancor più per l’avvicinarsi del fatidico 14 marzo, data prevista per il suo decesso e improvvidamente rivelatagli da una cartomante (un riuscito tocco alla Woody Allen), saprà tentare mosse di riavvicinamento col proprio figlio e farsi così mansueto da assistere di propria volontà al saggio teatrale delle esuberanti marmocchie che gli hanno appena invaso la casa... Queste e tante altre storie che si intrecciano con grande scioltezza: ognuno alle prese coi suoi guai, a dibattersi e a cercare una via d’uscita, sempre e comunque provvisoria e traballante, tentando di decifrare la realtà e i suoi segni; d’altronde, la vita non è anche una lunga favola che raccontiamo a noi stessi, sognando l’amore con la A maiuscola come la giovane protagonista Laura (ma oltre al Principe qui c’è anche il Lupo), sperando che una Fata buona ci assista e che alla fine della rappresentazione tutto si appiani e che il pubblico ci applauda? Qualche volta capita davvero, come al giovane Sandro, fortunato in amicizia, in arte e in amore, ma non nel modo previsto, appunto “quando meno te lo aspetti”! Anche se non al livello di Il gusto degli altri e Così fan tutti, il nuovo film di Agnès Jaoui riprende piacevolmente il discorso sulle complicazioni della vita, insinuando nella ricchissima trama gustosi inserti favolistici e giocando su un cast di attori in eccellente sintonia. Come nei due film precedenti, il sipario si chiude su uno spettacolo teatrale, gioco nel gioco del cinema, in cui si tirano le somme (provvisorie, naturalmente!) della storia, con la regista in veste di fata, dea ex machina nella finzione del teatro così come nella realtà del cinema.
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francesco monteleone
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lunedì 10 giugno 2013
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una veritiera fenomenologia dell'amore
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Il tradimento è il distillato dell’amore. Quando il cuore va in ebollizione assomiglia molto ad un alambicco che trasforma i sentimenti ‘solidi’ in sostanze gassose. Purtroppo è così. La fedeltà erotica evapora, man mano che il sangue si surriscalda. Rassegniamoci: è un fenomeno naturale, non morale. Agnès Jaoui ha fatto un ottimo film sui comportamenti amorosi, specificamente nella società francese, ma in Italia e nel mondo intero è la stessa cosa. Oggi, la famiglia tradizionale (quella nella quale l’uomo andava a puttane e la sera si ritirava a guardare la tv con la moglie), la famiglia che insegnava una moralità ipocrita, la famiglia che spesso nasceva da matrimoni combinati, quella mostruosa famiglia autoritaria e conservatrice, grazie a Sant’Agostino, si sta estinguendo.
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Il tradimento è il distillato dell’amore. Quando il cuore va in ebollizione assomiglia molto ad un alambicco che trasforma i sentimenti ‘solidi’ in sostanze gassose. Purtroppo è così. La fedeltà erotica evapora, man mano che il sangue si surriscalda. Rassegniamoci: è un fenomeno naturale, non morale. Agnès Jaoui ha fatto un ottimo film sui comportamenti amorosi, specificamente nella società francese, ma in Italia e nel mondo intero è la stessa cosa. Oggi, la famiglia tradizionale (quella nella quale l’uomo andava a puttane e la sera si ritirava a guardare la tv con la moglie), la famiglia che insegnava una moralità ipocrita, la famiglia che spesso nasceva da matrimoni combinati, quella mostruosa famiglia autoritaria e conservatrice, grazie a Sant’Agostino, si sta estinguendo. Uomini e donne si separano perché si innamorano di continuo e i figli imparano da essi gli stessi comportamenti. Questo film ve lo consigliamo, perché descrive perfettamente il colpo di fulmine, il dolore della separazione, la miseria nascosta dietro il ‘fascino tenebroso’, le nevrosi sessuali della maturità, i meccanismi di difesa, la gioia di scoprire la vera anima gemella, ecc. insomma tutti gli aspetti del ‘noi due insieme’. Il protagonista Jean-Pierre Bacri (perfetto sosia di Bersani) interpreta magnificamente il personaggio di un padre piccolo borghese che provoca tutti i possibili conflitti sentimentali e, con ingenuità filosofica, riesce a risolverli. Tutti gli altri attori, compresa la regista Agnès Jaoui,sono magistrali nel rappresentare i caratteri umani egoisticamente impegnati a darsi la felicità carnale. Impresa difficilissima, perché uomini e donne sbagliano, quasi sempre, i pronostici sul finale delle proprie storie. Lo spiritoso intreccio di storie giovanili e senili dimostra che in amore non siamo ‘santi’ e spesso diventiamo martiri, senza riuscire a ottenere la remissione dei peccati commessi.
I dialoghi del film suonano bene nella mente del pubblico. Una falsa profezia stende perfettamente la fibra comica della sceneggiatura. Non va considerata la metafora fiabesca del ‘Cenerentolo’: è una scelta banale che ha avuto un’attenzione critica esagerata. Infine, bisogna ricordare due cose: 1) il titolo originale, tradotto malamente in italiano. 2) La ‘verissima’ didascalia finale che compare sullo schermo dopo l’ultima dissolvenza. Buoni spasimi amorosi!
Francesco Monteleone, Rivista 'D'Autore' della Apulia Film Commission
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flyanto
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lunedì 10 giugno 2013
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le fobie ed i sogni di tutte le età
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Commedia in cui vengono descritti alcuni spaccati di vita quotidiana di vari personaggi alle prese con le proprie fobie, i propri sogni e le proprie aspirazioni. Pertanto c'è la giovane donna che è alla ricerca del suo "principe azzurro" che poi, dopo aver creduto di averlo trovato, abbandonerà per un uomo più affascinante ma alquanto inaffidabile, infrangendo così per sempre i propri ideali romantici, c'è l'uomo di mezz'età che ha paura della morte a lui predetta come certa da un'imbrogliona veggente, c'è la donna di mezz'età che vive un'esistenza abbastanza fallimentare sia professionalmente come attrice che come donna, ormai separata dal marito, c'è quella che invece ha paura di invecchiare e ricorre ad ogni mezzo per apparire più giovane, ecc.
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Commedia in cui vengono descritti alcuni spaccati di vita quotidiana di vari personaggi alle prese con le proprie fobie, i propri sogni e le proprie aspirazioni. Pertanto c'è la giovane donna che è alla ricerca del suo "principe azzurro" che poi, dopo aver creduto di averlo trovato, abbandonerà per un uomo più affascinante ma alquanto inaffidabile, infrangendo così per sempre i propri ideali romantici, c'è l'uomo di mezz'età che ha paura della morte a lui predetta come certa da un'imbrogliona veggente, c'è la donna di mezz'età che vive un'esistenza abbastanza fallimentare sia professionalmente come attrice che come donna, ormai separata dal marito, c'è quella che invece ha paura di invecchiare e ricorre ad ogni mezzo per apparire più giovane, ecc....insomma un variegato e quanto mai realistico campionario di umanità. Le vite di tutti questi personaggi nel corso della narrazione si intersecano e si allontanano in una divertente e delicata girandola che riflette perfettamente le debolezze, le fobie, nonchè i lati positivi e le virtù degli esseri umani e la loro difficoltà a relazionarsi gli uni con gli altri. Ed è proprio con questo intento che la regista ed anche protagonista Agnès Jaoui ha dato corpo alla realizzazione del suo film costruendolo con un ritmo spumeggiante grazie al'impiego di innumerevoli battute spiritose e salaci che ricordano alla lontana quelle che si riscontrano nei films di Woody Allen. L'atmosfera in generale è scherzosa e lieve, quasi a voler dire di prendere la vita così come viene, accettando di buon grado e soprattutto con ironia ed, a volte, pure con rassegnazione quello che di bello o brutto possa capitare. Insomma, una commedia, sia pure nella sua leggerezza, molto ben fatta grazie soprattutto ai suoi equilibri ed al suo sottile sarcasmo che, del resto, si sono già riscontrati nella precedente pellicola "Il gusto degli altri" della stessa regista e con in gran parte gli stessi attori (sia lei stessa che il suo bravissimo nella vita reale consorte Jean-Pierre Bacri). Un film sicuramente da non perdere per un divertimento intelligente e nello stesso tempo spensierato.
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