kyotrix
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domenica 10 marzo 2024
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pensavo meglio
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Dai commenti speravo in qualcosa di meglio. Nulla di particolare, solito specchio infestato, soliti comportamenti dei protagonisti poco credibili.
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elgatoloco
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domenica 9 maggio 2021
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oculus b-movie notevole
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Decisamente, quasi porgrammaticamnete"B.Movie", questo"Oculus"(di Mike Flenagan , anche autore con Jeff Seidman,e Jeff Howard, 2013)che rielabroa e amplia un corto dello stesso autore, è quasi l'"Horro puro", ossia privo di tutti quegli opprelli che in genere si aggiungono al genere, facendone altra cosa. Si parla di uno specchio che "Maledetto", provoca da secoli, a quanto pare, la rovina degli abitanti della casa in questione, che non è di per sé"infestata", ma diventa tale per la presentaza di tale oggetto. La storia, ai giorni nostri, di due fratelli, che hnanno visto la morte dei loro genitori, causata dal"mirror"in questione e non da loro, se non"accidentalmente", li vede alla fine, che è incipit del film e alla fine che riprende quanto già anticpato all'inizio(.
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Decisamente, quasi porgrammaticamnete"B.Movie", questo"Oculus"(di Mike Flenagan , anche autore con Jeff Seidman,e Jeff Howard, 2013)che rielabroa e amplia un corto dello stesso autore, è quasi l'"Horro puro", ossia privo di tutti quegli opprelli che in genere si aggiungono al genere, facendone altra cosa. Si parla di uno specchio che "Maledetto", provoca da secoli, a quanto pare, la rovina degli abitanti della casa in questione, che non è di per sé"infestata", ma diventa tale per la presentaza di tale oggetto. La storia, ai giorni nostri, di due fratelli, che hnanno visto la morte dei loro genitori, causata dal"mirror"in questione e non da loro, se non"accidentalmente", li vede alla fine, che è incipit del film e alla fine che riprende quanto già anticpato all'inizio(.fine). Quasi un diabolico"serpente che si morde la coda", per riprendere un celebre gioco logico, divenuto figura embelematica. Qui, appunto, c'è la"part maduit", l'oggeto"damned", che nei secoli provoca disastri, facendo diventare gli "attori umani"meri strumenti dlela propria"diabolica volontà"; per citare ancora una volta Hitchock, che cosa vogliono i "nodstri amici della logica e della verosiglianza?", dato che esistono dimensioni(quella del"fantasma filmico", senza ricorrere a teorie d'altro tipo)che si muovono su piani diversi della meta realtà sensorialmente percepibile. Era vario tempo che un film decisamente, anzi programmaticamente"di genere"come"Oculus"non attingeva vette comunque notevoli, beninteso nella consapevole autonomia del genere, che si pone come"autonomo"e quasi estraneo ad altre preoccupazioni, estetiche ed altre, c'é anche il vatnaggio, in questo film di evitare le logiche da "gore", da"tronòonneuse, con fiumi di dangue.succo di pomodoro esibiti e anche la"manifestazione.apparizione"dei fantasmi non è per nulla banale, mentre negli uiltimi tempi di banalià"esibite"ed "esibitorie"se ne sono viste fin troppe. Gli /leinterpreti, e non si intendea la caratterizzazione come una limitazione della loro"bravura", sono pineamente funzionali al ilm ,dat che si nmuovono nel suo ambito, senza sbavauture, e in questo senso vanno più che "bene", Karen Gillan e Brendon Twales, i due ratelli.figli della coppia, sono in veri protagonisti, Kathe Sachkhoo e Rory Cochrane, i loro genitori-generazione precedente hanno una funzione minore, ma sono comunque pienamente"funigibili"; nel senso del film. El Gato
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luigi
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venerdì 7 maggio 2021
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buon horror
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I Morandini continuano a toppare, MYmovies dovrebbe censurare le loro recensioni.
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ajeje^brazorff
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sabato 23 novembre 2019
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finalmente!
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Film horror molto buono, ottima suspance, già dalle prime scene si delineano i tratti caratteristici dei protagonisti, molto buona l’idea degli spazi temporali paralleli, i quali creano la vera essenza del film; i ricordi dei traumi passati che affiorano “ grazie” al potere (fascinoso) dell’immagine riflessa nello specchio, quest’ultimo come mezzo che provoca riflessioni (è giusto il caso di dirlo) psicoanalitiche. Il SupeR-IO come immagine che però è illusione, proprio come i continui inganni tesi da ciò che “sembra ma non è”. Come sempre il finale tende al sequel, purtroppo unica immagine deforme che classifica il film al “non perfetto”
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elgatoloco
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venerdì 17 agosto 2018
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vero, grande"b"movie
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"Oculus"de Mike Flanagan(2013), un piccolo classico dell'horror filmico, al livello di molti classici degli anni 1950-'60. UNa produzione di grande intelligenza, dove il vero protagonista è il mirror, lo specchio, vero"oculus", appunto, ma anche vero protagonista del film, dove protagonisti non sono i due bambini, che poi si vedono, come giovani adulti, 11 anni dopo, dove la storia alterna continuamente quanto in maniera efficace il passato e il presente, senza bisogno di ricorrere alle relative didascalie(segnalo che altrimenti la cosa non funziona, ossia la difficoltà di comprensione da parte degli spettatori), ma neppure i loro genitori del tempo(passato, ovviamente), come neppure i singoli episodi relativi a delitti atroci, destinati a ripetersi-chi scrive non ritiene che sia in programma un number"Two", ma nulla, ovviamente, si può escludere.
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"Oculus"de Mike Flanagan(2013), un piccolo classico dell'horror filmico, al livello di molti classici degli anni 1950-'60. UNa produzione di grande intelligenza, dove il vero protagonista è il mirror, lo specchio, vero"oculus", appunto, ma anche vero protagonista del film, dove protagonisti non sono i due bambini, che poi si vedono, come giovani adulti, 11 anni dopo, dove la storia alterna continuamente quanto in maniera efficace il passato e il presente, senza bisogno di ricorrere alle relative didascalie(segnalo che altrimenti la cosa non funziona, ossia la difficoltà di comprensione da parte degli spettatori), ma neppure i loro genitori del tempo(passato, ovviamente), come neppure i singoli episodi relativi a delitti atroci, destinati a ripetersi-chi scrive non ritiene che sia in programma un number"Two", ma nulla, ovviamente, si può escludere...- mirror mortifero, cioè, fòmite di ogni atrocità. Senza movimenti di macchina mirabolanti, senza"giochi"atroci, di qualche tipo, senza che gli/le interpreti eccellano per qualche motivo, bisogna proprio dire che il film di Flanagan funziona, anche con l'evocazione di una"teoria"di fantasmi che si aggitano per la casa dei delitti, anzi meglio per la casa dello specchio, responsabile nei secoli di orrori, come documenta la manicale ricerca della ragazza, nella parte centrale e finale del film. Un ultimo elemento che credo giusto segnalare: in tutti quesi film orrorifici, da quelli della"Hammer"in poi, funziona un meccanismo totalizzante, legato a una concezione fatalistica, cui tutto(psicologia dei personaggi in primis)risponde ed è sottomesso. El Gato
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dandy
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martedì 3 aprile 2018
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specchio,servi delle tue brame....di sangue.....
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Il regista si ispira a un suo cortometraggio per girare un horror basato su una trovata non certo nuova(l'oggetto malefico che miete vittime nel corso di secoli)ma molto ben sviluppata.I clichè sono usati con intelligenza,l'intreccio di sbalzi temporali e la semi-perenne ambientazione in casa funzionano,le apparizioni sono abbastanza inquietanti,e i colpi di scena vanno quasi tutti a segno.Azzeccato il finale tragico.Un discreto prodotto che farà felici i fan del genere.
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laurence316
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martedì 30 gennaio 2018
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"ma quello è reale?"-un riuscito horror di serie b
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Ispirato al corto dello stesso Flanagan (Oculus: Chapter 3 – The Man with the Plan), poi riadattato e dilatato dallo stesso autore (con l'aiuto di Jeff Howard) alla durata di un lungometraggio, questo interessante horror risulta essere uno dei migliori della stagione.
Nell'ambito di un genere che raramente regala capolavori e spesso si rifugia negli stereotipi (finendo spesso per non fare nemmeno paura), Oculus – Il riflesso del male, nonostante alcuni cedimenti qua e là (dovuti al tentativo di ricavare dal corto un film intero), risulta assolutamente efficace.
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Ispirato al corto dello stesso Flanagan (Oculus: Chapter 3 – The Man with the Plan), poi riadattato e dilatato dallo stesso autore (con l'aiuto di Jeff Howard) alla durata di un lungometraggio, questo interessante horror risulta essere uno dei migliori della stagione.
Nell'ambito di un genere che raramente regala capolavori e spesso si rifugia negli stereotipi (finendo spesso per non fare nemmeno paura), Oculus – Il riflesso del male, nonostante alcuni cedimenti qua e là (dovuti al tentativo di ricavare dal corto un film intero), risulta assolutamente efficace.
La premessa suona alquanto ridicola (ma in realtà gioca abilmente con gli stereotipi dell'horror), e alcuni dialoghi e situazioni lasciano un po' a desiderare, ma la tensione c'è ed è innegabile e pertanto il film, prediligendo la creazione di un opprimente e claustrofobico clima di terrore e paranoia sul facile accumulo di effetti speciali, riesce ad essere inquietante e spesso a far paura. Essendo questa la sua unica ragion d'essere, risulta di conseguenza essere un film perfettamente riuscito, migliore della media.
Il cast se la cava (anche se Thwaites non è proprio molto espressivo), il montaggio, nel suo bisogno di alternare continuamente passato e presente, è spesso creativo, la regia calzante, e, nel suo complesso, il film riceve una (meritata) buona accoglienza di critica e pubblico, rivelandosi un'altra scommessa vinta dalla Blumhouse.
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francismetal
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giovedì 27 luglio 2017
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finalmente un buon film recente
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Non credo di avere mai visto un film come questo.
L'idea alla base non ricordo di averla mai trovata in altri film.
Quando uno pensa agli specchi pensa a tutt'altro, però questa idea ricorda altri film o leggende o storie su oggetti maledetti.
Mi è piaciuto il fatto che un protagonista è scettico e l'altro crede nel paranormale, ci sono per tre quarti di film tutti gli elementi per suggerire sia una conclusione razionale che una paranormale. Anche perché funziona bene il fatto che la ragazza non sia stata aiutata da nessuno psicologo mentre il ragazzo è stato per 11 anni in clinica psichiatrica, e che quindi magari lei non ha superato i traumi e lui sì, ma anche l'idea opposta, quella secondo cui lui era normale prima di entrare in clinica, ed era solo un bambino, e poi gli hanno fatto il lavaggio del cervello, mentre la ragazza, visto anche come si era organizzata e come conduceva l'indagine sul paranormale, era nel pieno delle sue facoltà.
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Non credo di avere mai visto un film come questo.
L'idea alla base non ricordo di averla mai trovata in altri film.
Quando uno pensa agli specchi pensa a tutt'altro, però questa idea ricorda altri film o leggende o storie su oggetti maledetti.
Mi è piaciuto il fatto che un protagonista è scettico e l'altro crede nel paranormale, ci sono per tre quarti di film tutti gli elementi per suggerire sia una conclusione razionale che una paranormale. Anche perché funziona bene il fatto che la ragazza non sia stata aiutata da nessuno psicologo mentre il ragazzo è stato per 11 anni in clinica psichiatrica, e che quindi magari lei non ha superato i traumi e lui sì, ma anche l'idea opposta, quella secondo cui lui era normale prima di entrare in clinica, ed era solo un bambino, e poi gli hanno fatto il lavaggio del cervello, mentre la ragazza, visto anche come si era organizzata e come conduceva l'indagine sul paranormale, era nel pieno delle sue facoltà.
La ragazza indagava meglio dei Warren in "The Conjuring"... non per gli strumenti moderni, ma perché aveva fatto le ricerche e aveva organizzato tutto molto bene.
All'inizio sembrava che il film fosse strutturato con dei normalissimi flashback, ma in realtà il filo narrativo prinipale si alterna e si completa perfettamente con i flashback e le visioni.
Si capisce che i flashback sono dal punto di vista dei protagonisti, e quindi se vedi qualcosa di paranormale potrebbero essere allucinazioni, è normale andarsene di testa dopo un episodio del genere.
Però avrebbero potuto risparmiarsi il mostro di turno, gli zombie, e simili...
il finale è un po' inaspettato, ma la cosa che fa davvero orrore è il comportamento delle forze dell'ordine, degli inquirenti, ecc...
La storia si ripete, il protagonista è in trappola
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gufetta76
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sabato 11 marzo 2017
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finalmente un horror degno di questo nome
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Il film ha un ottimo ritmo. La storia non è banale ma neanche originale però a me mi ha convinto. Ottima la fotografia e anche la regia. Molto bravi gli attori. Si poteva lavorare meglio sul finale. .. magari a sorpresa!
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toty bottalla
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lunedì 27 giugno 2016
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storia dell'orrore estenuante e complicata!
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Un ragazzo viene finalmente dimesso da una clinica psichiatrica per aver ucciso il padre in circostanze ambigue e, invece di godersi la vita si fa coinvolgere dalla sorella in una storia dell'orrore che ha sembianze antiche difficilmente collocabili in era moderna, oggi se vai a dire che qualcuno ti appare da uno specchio c'è da scompisciarsi dalle risate, l'orrore che ci arriva dalla cronaca supera enormemente la fantasia di scrittori e operatori del genere che così vanno in crisi, il film risulta estenuante e ripetitivo nella fase narrata attraverso continui fashback, e solo a tratti ci si sveglia dal torpore, poco brillanti le prove degli interpreti che certo non aiutano.
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Un ragazzo viene finalmente dimesso da una clinica psichiatrica per aver ucciso il padre in circostanze ambigue e, invece di godersi la vita si fa coinvolgere dalla sorella in una storia dell'orrore che ha sembianze antiche difficilmente collocabili in era moderna, oggi se vai a dire che qualcuno ti appare da uno specchio c'è da scompisciarsi dalle risate, l'orrore che ci arriva dalla cronaca supera enormemente la fantasia di scrittori e operatori del genere che così vanno in crisi, il film risulta estenuante e ripetitivo nella fase narrata attraverso continui fashback, e solo a tratti ci si sveglia dal torpore, poco brillanti le prove degli interpreti che certo non aiutano. Saluti.
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