mickey97
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lunedì 15 luglio 2013
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magnifica fusione tra crimine e magia
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Michael Atlas è un noto prestigiatore secondo cui il trucco non lo si può comprendere se visto da vicino, Merrit Osbourne invece è un famoso ed abile mentalista, Henley Ravees è una bravissima escapologa ed infine Jack Wilder è un semplice mago di strada ma già ladro di un portafoglio sottratto a un suo spettatore. I quattro maghi non si conoscono, ma una carta tarocca li identifica e li invita alla grande occasione della vita. Infatti un anno dopo, i magnifici quattro si ritrovano a Las Vegas oramai conosciuti come i quattro cavalieri, per rapinare una banca a Parigi, ricompensando poi in denaro, degli spettatori particolarmente entusiasti.
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Michael Atlas è un noto prestigiatore secondo cui il trucco non lo si può comprendere se visto da vicino, Merrit Osbourne invece è un famoso ed abile mentalista, Henley Ravees è una bravissima escapologa ed infine Jack Wilder è un semplice mago di strada ma già ladro di un portafoglio sottratto a un suo spettatore. I quattro maghi non si conoscono, ma una carta tarocca li identifica e li invita alla grande occasione della vita. Infatti un anno dopo, i magnifici quattro si ritrovano a Las Vegas oramai conosciuti come i quattro cavalieri, per rapinare una banca a Parigi, ricompensando poi in denaro, degli spettatori particolarmente entusiasti. Il quartetto è saldo e compatto, uniti più che mai in nome della criminalità, L' FBI li arresta nonostante la mancanza di prove, motivo per cui verranno rilasciati e una volta richiamati alla libertà, cominciano a progettare le loro illusioni e a pensare come orchestrare la prossima. Per il secondo numero di magia criminale si decide di giocare con i conti in banca di Arthur Tressler e si ritorna a rubare ma per incrementare il conto bancario del singolo spettatore, il quale rimane senza parole. I Maghi del Crimine seguono il modello di Robin Hood, che ruba ai ricchi per dare ai poveri, un cast di primo ordine ci incanta con illusioni ed interpretazioni, a risultare alquanto eccelsa è la performance di Mark Ruffalo ( The Avengers, Notte folle a Manhattan ), così come quella di Jesse Eisenberg ( The Social Network ) Woody Harrelson ( Hunger Games, 2012 ) e Morgan Freeman ( Attacco al potere - Olympus has fallen, Wanted scegli il tuo destino, Invictus ). In questa sorprendente pellicola, avviene una magnifica fusione tra crimine e magia, Leterrier dimostra di avere un grande talento, la sua regia è fin troppo attenta e curata, tutto è curato ai minimi dettagli, il ritmo c'è, è presente e si fa sentire. L'idea è originalissima, la sceneggiatura è stata abilmente studiata e per questo non riporta falle di nessun tipo, bensì risulta una delle migliori. Un thriller pieno di colpi di scena, praticamente perfetto ed eccezionale mentre si rivela come il migliore della stagione per averci fatto emozionare con la grande arte dell'illusionismo, la quale viene felicemente ammirata dallo spettatore, i cui occhi, di questa, ne colgono la magnifica fusione con il crimine, reato assolutamente valido anche per i maghi che di questo ne fanno a loro volta un'arte, la quale si amalgama con quella dell'illusione, contribuendo così alla nascita dei Maghi del Crimine.
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vapor
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lunedì 15 luglio 2013
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si scrive "leterrier"
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non "Letterier"; e già che ci siamo si dice "kind of magic", non "kind a magic". Ah tra l'altro la parentesi a metà di una parola vuole sotto intendere un gioco di parole, un doppio senso, ma nel caso di "(prestigio)so" il doppio senso non c'è; al più in un'altro contesto sarebbe potuto essere "prestigio(so)" ma non qui. Per finire la più simpatica svista è "discorsi taglianti", ma sono sicuro che lo sai che si dice taglienti; il mio casomai è un commento un po' tagliante ,in senso figurato. Ma se, per così dire, ritaglio le parti più comiche del tuo commento è solo per dirti che se anche tu avessi qualcosa di buono da comunicare, qualche osservazione intelligente da riportare, con questa grammatica e questa sintassi anche la miglior opinione del mondo sembrerebbe invariabilmente una fesseria; e questo accade per la sola ragione che per esprimere un giudizio corretto, che sia obiettivo in sè, occorre un linguaggio altrettanto corretto e appropriato.
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non "Letterier"; e già che ci siamo si dice "kind of magic", non "kind a magic". Ah tra l'altro la parentesi a metà di una parola vuole sotto intendere un gioco di parole, un doppio senso, ma nel caso di "(prestigio)so" il doppio senso non c'è; al più in un'altro contesto sarebbe potuto essere "prestigio(so)" ma non qui. Per finire la più simpatica svista è "discorsi taglianti", ma sono sicuro che lo sai che si dice taglienti; il mio casomai è un commento un po' tagliante ,in senso figurato. Ma se, per così dire, ritaglio le parti più comiche del tuo commento è solo per dirti che se anche tu avessi qualcosa di buono da comunicare, qualche osservazione intelligente da riportare, con questa grammatica e questa sintassi anche la miglior opinione del mondo sembrerebbe invariabilmente una fesseria; e questo accade per la sola ragione che per esprimere un giudizio corretto, che sia obiettivo in sè, occorre un linguaggio altrettanto corretto e appropriato. Quindi, siccome appare evidente che tu riesca ad analizzare interiormente bene un film, e forse anche altri eventi che si danno alla percezione, ciò che dovrest fare è impegnarti sull'espressione, ovvero sulla trasmissione in forma scritta e parlata di ciò che pensi, di ciò che provi e di ciò che senti ad altre persone. Dopodiché anche commentare un film può essere un ottimo esercizio, un ottimo lavoro
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giugy3000
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domenica 14 luglio 2013
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letterier: un mago incompleto
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Se guarderete troppo da vicino verrete ingannati, l'occhio del mago e del suo conseguente spettatore abbisogna di uno sguardo assai più ampio per portare in scena il "prestigio" che vi sta dietro. Letterier e la sua più che mezza delusione inizia così. Un film con un cast immenso (che non c'era forse bisogno di scomodare) che cerca fin dai primi minuti di mimare il successo di Nolan con il suo "The prestige", mixando ingredienti magici al fascino di rapine, furti ed effetti speciali in alta definizione. I quattro cavalieri sono un gruppo di ladri ad hoc che non si accontentano certo di fare il trucco del coniglio o della donna tagliata a metà, il loro obbiettivo è rapinare banche e personaggi danarosi prescelti.
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Se guarderete troppo da vicino verrete ingannati, l'occhio del mago e del suo conseguente spettatore abbisogna di uno sguardo assai più ampio per portare in scena il "prestigio" che vi sta dietro. Letterier e la sua più che mezza delusione inizia così. Un film con un cast immenso (che non c'era forse bisogno di scomodare) che cerca fin dai primi minuti di mimare il successo di Nolan con il suo "The prestige", mixando ingredienti magici al fascino di rapine, furti ed effetti speciali in alta definizione. I quattro cavalieri sono un gruppo di ladri ad hoc che non si accontentano certo di fare il trucco del coniglio o della donna tagliata a metà, il loro obbiettivo è rapinare banche e personaggi danarosi prescelti...ma se pensate che nel mirino vi sia solo una semplice fuga con tanto di valanghe di quattrini vi sbagliate di grosso:ognuno di loro ha ricevuto una carta e dietro ai loro numeri con milioni di spettatori cosa si cela davvero? Possono essere ladri a tutti gli effetti per non intervenendo mai fisicamente nel sito del furto?Possono essere ricercati dall'FBI in qualità di truffatori se alla base vi sono sopraffini ed ingegneriestici elementi magici? Ma un trucco, per quanto elaborato sia, è sempre e solo un trucco e c'è chi di rimando si costruisce fama e soldi attraverso lo svelamento di quegli elementi che dapprincipio fanno pensare di assistere al più (prestigio)so spettacolo mai portato in scena. Una caccia all'uomo o meglio alla squadra più furba e misteriosa che possa capitare con però risvolti successivi più epilogo finale tutt'altro che soddisfacenti alle più che buone premesse iniziali. Letterier si perde. Si perde dietro i fantastici ed iperrealistici inseguimenti in auto, dietro gli algebrici macchingegni alla base di ogni virtuale rapina magica, che stancano e che di certo uno non si aspetta di vedere per tutta la durata del film. I colpi di scena riusciti sono pochissimi e il finale è talmente contorto ed astruso che si preferirebbe forse non conoscerne la stramba realtà alla base. Una sceneggiatura che fa acqua da tutte le parti,in cui Mark Ruffalo e Melanie Laurent risultano essere i meno convincenti. Ambientazioni banalissime (Las Vegas e Parigi), dialoghi poco taglianti, dove nelle spiegazioni "dietro ai prestigi" subentra più che la noia che l'effetto stupore. Tutto si può dire fuorchè scontato, ma la decisione di non renderlo tale è meno efficace di quella di un trucco da elementare prestigiatore alle prime armi. Ottimi Jesse Eisenberg ed Isla Fischer, ma non basta la loro presenza a risollevare le sorti di una trama in discesa libera. Peccato perchè l'estetica, la fotografia e alcune inquadrature sono davvero bellissime, ma come sempre si risente di una buona parte di pellicola "americanizzata" all'ennesima potenza.
Si lascia guardare?Tutto sommato sì, ma it's not "a kind a magic"...e se per un po' si sta piacevolmente al gioco, la sensazione è che a forza di rimescolare le carte ogni tanto qualcuna sfugga dal mazzo, e anche il nostro interesse.
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giacomo95
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domenica 14 luglio 2013
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più vicini sarete, in realtà, meno vedrete...
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Incuriosito subito non appena ho visto il trailer, ho visto oggi questo action-thriller a base di illusionismo e tanti, tanti colpi di scena. Il cast comprende, tra gli altri, Mark Ruffalo (The Avengers), Jesse Eisenberg (The Social Network) e il sempre eccellente Morgan Freeman. La trama riserva tante sorprese e colpi di scena fino al gran finale, mantenendo per tutto il film un ottimo ritmo, con diversi tocchi di umorismo. Consigliato, una piacevolissima sorpresa estiva.
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filippo catani
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domenica 14 luglio 2013
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il ritmo c'è ma la sceneggiatura fa acqua
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Un gruppo di quattro illusionisti da vita a una formazione che prende il nome de i quattro cavalieri. Questi illusionisti però non propongono i soliti numeri di magia ma si esibiscono in trucchi ben più pericolosi: le rapine. Una task force dell'FBI e un altro personaggio si metteranno al loro inseguimento cercando di carpirne i trucchi, le intenzioni e la spinta che li anima.
La cosa migliore di questo film è indubbiamente il ritmo incalzante e quasi frenetico in alcune situazioni. Il cast a disposizione era notevole e non mancavano colpi di scena ma lo svolgimento della trama è a dir poco notevoli. Pur accettando ovviamente il patto che il regista ci fa sottoscrivere e cioè di lasciarci ingannare dalle illusioni e già messi in guardia dal trailer, gli spettatori all'uscita dalla proiezione si fermano ad interrogarsi e ad elencare i punti che proprio non possono andare giù.
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Un gruppo di quattro illusionisti da vita a una formazione che prende il nome de i quattro cavalieri. Questi illusionisti però non propongono i soliti numeri di magia ma si esibiscono in trucchi ben più pericolosi: le rapine. Una task force dell'FBI e un altro personaggio si metteranno al loro inseguimento cercando di carpirne i trucchi, le intenzioni e la spinta che li anima.
La cosa migliore di questo film è indubbiamente il ritmo incalzante e quasi frenetico in alcune situazioni. Il cast a disposizione era notevole e non mancavano colpi di scena ma lo svolgimento della trama è a dir poco notevoli. Pur accettando ovviamente il patto che il regista ci fa sottoscrivere e cioè di lasciarci ingannare dalle illusioni e già messi in guardia dal trailer, gli spettatori all'uscita dalla proiezione si fermano ad interrogarsi e ad elencare i punti che proprio non possono andare giù. Il problema è che sono veramente troppi. Specchi che dissimulano la presenza di una cassaforte che verrà in seguito rapinata nell'indifferenza generale, inseguimento grottesco e soprattutto il ruolo dell'FBI; allora in certi film o serie televisive da un minuscolo pezzettino di unghia riescono a risolvere il caso mentre in altri film (e questo è uno di questi) gli agenti della task force sembrano scolaretti alle prese con i primi giorni di addestramento. Certo sotto tutto questo ci sarebbe anche la parte degli illusionisti/Robin Hood che rubano ai ricchi per ridistribuire a chi è stato colpito da una catastrofe (vedi New Orleans con riferimento a Katrina); il fatto è che anche questo aspetto finisce fagocitato dentro il film e anzi finisce quasi per diluirsi. Insomma per chi lo ha visto fuori dalla sala viene subito citato il paragone con Prestige che era di tutt'altra fattura. Il cast si adatta alla situazione e a fare trucchetti o a leggere la mente; Caine regala un cameo mentre Freeman è un poco più presente. Insomma nemmeno specchi e illusioni servono a nascondere le difficoltà di questa pellicola che lascia scontento lo spettatore perchè pesca un po' tra diversi generi (commedia, thriller, azione) ma non sa nè di carne nè di pesce. All'uscita della sala qualcuno parlava di "tamarrata"; ecco se si può passare il termine e si può schematizzare al massimo una recensione, questo è il termine che forse descrive meglio l'intera pellicola.
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mat251
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domenica 14 luglio 2013
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ultimamente, il più bello che abbia visto.
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Il film mi é piaciuto molto.
Trama interessante, Che tiene lo spettatore incollato allo schermo.
Effetti speciali ottimi e un cast spettacolare!
Non c'é altro da dire, 5 stelle!
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annaremo
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domenica 14 luglio 2013
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un film che ti sorprende!
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Vedendo il Trailer del film mi sono incuriosita, adesso che l'ho visto sono senza parole! Un film stupendo pieno di colpi di scena, lo spettatore non sa mia cosa aspettarsi e viene sempre sorpreso minuto dopo minuto. Un film a dir poco geniale, per non parlare della fine che è qualcosa di assolutamente inaspettato, una svolta che lo spettatore non potrebbe mai aspettarsi, spero ci sia un sequel.
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mister t.
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domenica 14 luglio 2013
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....perchè?
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L'uomo dietro la macchina da presa è Louis Leterrier, il cui atto creativo ultimo era quello di conferire il remake in 3D di Scontro fra Titani 2010 . Il suo nuovo film è più piccolo in scala, anche se ugualmente a corto di senso. In esso, un quartetto di illusionisti improbabili, interpretato da Jesse Eisenberg, Isla Fisher, Woody Harrelson e Dave Franco, sono incoraggiati da una figura misteriosa ad effettuare una serie di rapine alla Robin Hood , mentre l'agente dell'FBI Mark Ruffalo, sempre due passi indietro, fa del suo meglio per assicurarli alla giustizia.
Per il loro primo trucco, il quartetto rapina un caveau di una banca a Parigi, apparentemente attraverso un teletrasporto sul palco di Las Vegas, alla fine del prestigio, "innaffiano" il loro pubblico con gli euro rubati.
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L'uomo dietro la macchina da presa è Louis Leterrier, il cui atto creativo ultimo era quello di conferire il remake in 3D di Scontro fra Titani 2010 . Il suo nuovo film è più piccolo in scala, anche se ugualmente a corto di senso. In esso, un quartetto di illusionisti improbabili, interpretato da Jesse Eisenberg, Isla Fisher, Woody Harrelson e Dave Franco, sono incoraggiati da una figura misteriosa ad effettuare una serie di rapine alla Robin Hood , mentre l'agente dell'FBI Mark Ruffalo, sempre due passi indietro, fa del suo meglio per assicurarli alla giustizia.
Per il loro primo trucco, il quartetto rapina un caveau di una banca a Parigi, apparentemente attraverso un teletrasporto sul palco di Las Vegas, alla fine del prestigio, "innaffiano" il loro pubblico con gli euro rubati. Questa sequenza, e molte altre ancora, sono realizzate con ampio uso di computer grafica abbastanza scadenti, indebolendo la pellicola di qualsiasi senso di magia di sorta: quando si può vedere come è fatto, dopo tutto, non è più un trucco. E se poi come si dice,lo scopo di un Trucco o di un Prestigio è quello di intrattenere il pubblico,di creare "magia";beh a Leterrier questo risulta difficile.( The Illusionist docet...)
Non che l'eleganza e la bellezza della pellicola risiedano altrove: i metodi e le motivazioni del gruppo, inevitabilmente, i monologhi di Freeman, ci si domanda sempre : PERCHE? senza MAI arrivare ,anche alla fine del film ad una reale e logica spiegazione. L'unica nota positiva,è un Eisenberg in crescita. Leterrier gestisce la sua macchina da presa con poca destrezza...ma soprattutto poco senso logico. Un Film da vedere certo,dimenticandosi prima però di altri capolavori precedentemente fatti da registi nell'ambito dell'Illusionismo...Perchè?!
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botta88
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sabato 13 luglio 2013
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semi-delusione
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Voto Reale: 2.5
Bè che dire, mi aspettavo molto di più e sfortunatamente sono rimasto semi-deluso. Ottima la parte di morgan freeman ma il film non decolla mai, buona partenza iniziale ma poi scorre lento per tutta l'ora e mezza rimanente. E' uno dei pochi film dove ho sentito il peso delle due ore di programmazione. Film da vedere se non si ha nulla da fare...
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m.petter
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sabato 13 luglio 2013
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l'inganno stesso del cinema
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Un film divertente che mescola ad un ritmo tipicamente da commedia francese una miscela giallo/thrilleresca. Uno sviluppo narrativo un po' confuso in certi punti, ma comunque avvincente. Eisemberg a mio modesto parere, è riuscito perfettamente nella parte, anche se mantiene sempre quella sua aria da ragazzetto un po' impacciato. Personalmente mi è un po' dispiaciuto vederere Morgan Freeman e Michael Caine recitare così sottotono, quasi al servizio degli attori meno esperti. Nel complesso un buon film, dove il regista Leterrier riesce a seguire bene le azioni (cosa non scontata), innestandovi un linguaggio cinematografico che non dice tutto, ma che svela solo all'ultimo quando ormai pensi di aver capito tutto.
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Un film divertente che mescola ad un ritmo tipicamente da commedia francese una miscela giallo/thrilleresca. Uno sviluppo narrativo un po' confuso in certi punti, ma comunque avvincente. Eisemberg a mio modesto parere, è riuscito perfettamente nella parte, anche se mantiene sempre quella sua aria da ragazzetto un po' impacciato. Personalmente mi è un po' dispiaciuto vederere Morgan Freeman e Michael Caine recitare così sottotono, quasi al servizio degli attori meno esperti. Nel complesso un buon film, dove il regista Leterrier riesce a seguire bene le azioni (cosa non scontata), innestandovi un linguaggio cinematografico che non dice tutto, ma che svela solo all'ultimo quando ormai pensi di aver capito tutto. L'inganno che si produce è lo stesso che produce il cinema nello spettatore. Si vede sullo schermo solo quello che ci si vuole far vedere. Tutto il resto si può solo immaginare.
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