harry manback
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giovedì 22 agosto 2013
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non supera l'originale, ma diverte con originalità
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Non sapevo cosa aspettarmi dal prequel di un film così bello come "Monsters & co", considerato che la regia era stata affidata all'esordiente Dan Scanlon, e che il film è stato fatto più di dieci anni dopo l'originale. Che la pixar sia a corto di idee nuove ?
Ma poi mi sono ricordato di "Ribelle- The brave", diretto da Brenda Chapman, che oltre questo film ha diretto solo "Il principe d' Egitto", e di "Toy Story 3", un sequel uscito anch'esso più di dieci anni dopo il secondo capitolo, ma carico sempre dello stesso spirito.
Le mie aspettative si sono quindi rialzate e hanno del tutto eliminato gli errori fatti con la saga di "Cars".
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Non sapevo cosa aspettarmi dal prequel di un film così bello come "Monsters & co", considerato che la regia era stata affidata all'esordiente Dan Scanlon, e che il film è stato fatto più di dieci anni dopo l'originale. Che la pixar sia a corto di idee nuove ?
Ma poi mi sono ricordato di "Ribelle- The brave", diretto da Brenda Chapman, che oltre questo film ha diretto solo "Il principe d' Egitto", e di "Toy Story 3", un sequel uscito anch'esso più di dieci anni dopo il secondo capitolo, ma carico sempre dello stesso spirito.
Le mie aspettative si sono quindi rialzate e hanno del tutto eliminato gli errori fatti con la saga di "Cars".
Arrivando al sodo, "Monsters University" si è rivelato un prequel davvero ottimo, non all'altezza dell'originale, che dietro gli splendidi colori e le imponenti scenografie nascondeva un importantissimo messaggio, ma divertente come non mai.
Dan Scanlon ha, quindi, diretto un film dal ritmo incredibile, nonostante duri più di 20 minuti rispetto l'originale, e pieno di scene davvero memorabili, questo grazie alla perfetta caratterizzazione dei personaggi, simpaticissimi e indimenticabili.
Forse qualche battutina forzata c'è, ma nulla che dia particolarmente fastidio durante la visione.
Se l'originalità di "Monsters & co" derivava proprio dalla creazione di un mondo parallelo, con diverse abitudini, e con dei buffi metodi per avere energia, "Monsters University" stupisce per la creazione di un buffo sistema scolastico, dove il più bravo non è il più intelligente e studioso, ma il più spaventoso. Sarà poi il nostro amico Mike, a dimostrare che non serve solo la predisposizione, ma soprattutto l'impegno ed il lavoro di squadra.
In conclusione, "Monsters University" non raggiunge il livello dell'originale e dei film maggiori della Pixar ("Wall-e" e "Ratatouille" tra tanti), ma segna un passo in avanti rispetto al precedente "Ribelle-The brave", che si era mantenuto su toni fin troppo Disneyiani, e surclassa i film realmente minori della Pixar, "Cars" e "Cars 2".
VOTO 8
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[+] il 1° prequel della pixar : godibile e avvincente!
(di antonio montefalcone)
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[+] una delusione
(di rudy_50)
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_oldboy_
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domenica 22 settembre 2013
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buono ma lontano dalle vette pixar
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Dopo i disastrosi Cars 2 e Brave, la pixar torna su buoni livelli con "Monster University" pellicola colorata e divertente, ma ben lontana dal suo predecessore e dagli altri capolavori Pixar. Insomma, il film sarà ottimo intrattenimento per tutte le età, ma se si ripensa a film come "up" o "wall-e" appare subito come opera minore. Per quanto il film non tradisca lo spirito della pellicola originale e non sia un opera sfacciatamente commerciale (a differenza del sequel di cars) sia ha come l'impressione che la voglia della pixar di battere percorsi nuovi o anche solo quella di creare qualcosa di originale si sia affievolita. E molto. Personaggi simpatici.
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Dopo i disastrosi Cars 2 e Brave, la pixar torna su buoni livelli con "Monster University" pellicola colorata e divertente, ma ben lontana dal suo predecessore e dagli altri capolavori Pixar. Insomma, il film sarà ottimo intrattenimento per tutte le età, ma se si ripensa a film come "up" o "wall-e" appare subito come opera minore. Per quanto il film non tradisca lo spirito della pellicola originale e non sia un opera sfacciatamente commerciale (a differenza del sequel di cars) sia ha come l'impressione che la voglia della pixar di battere percorsi nuovi o anche solo quella di creare qualcosa di originale si sia affievolita. E molto. Personaggi simpatici. Ma non assolutamente travolgenti come nella pellicola precedente. Quello che invece funziona molto bene nella pellicola sono le ambientazioni e l'inaspettato tema del fallimento a fine film, sicuramente la parte più riuscita del film. Insomma, se tutti i film d'animazione odierni fossero come Monster University non ci sarebbe di cui lamentarsi (decisamente!).Ma nemmeno se si continuasse a provare nuove vie e modi di fare cinema come è stato fatto prima di Cars 2. Film piacevole, nel complesso.
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[+] film più che piacevole!
(di framan)
[ - ] film più che piacevole!
[+] ottimo prequel!
(di naty3)
[ - ] ottimo prequel!
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(di naty3)
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freddie lee
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lunedì 26 agosto 2013
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un grande prequel per un grande film d'animazione
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"Monsters University", ovvero uno dei film d'animazione più divertenti che io abbia mai visto. Sarà che forse sono tornato bambino guardandolo, ma ho riso come un matto per tutta la sua durata, questo grazie a dei personaggi simpaticissimi e soprattutto indimenticabili. E' vero, forse questo prequel ha puntato tutto sul divertimento, tralasciando la significativa morale del primo capitolo, ma finita la visione qualcosa rimane comunque allo spettatore.
Ciò che cambia rispetto a "Monsters & co" è, prima di tutto, il protagonista, che se nel primo era Sullivan, in questo prequel è Mike, ancora fresco della sua passione per il lavoro di spaventatore, un' utopia troppo grande per un mostro per niente spaventoso.
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"Monsters University", ovvero uno dei film d'animazione più divertenti che io abbia mai visto. Sarà che forse sono tornato bambino guardandolo, ma ho riso come un matto per tutta la sua durata, questo grazie a dei personaggi simpaticissimi e soprattutto indimenticabili. E' vero, forse questo prequel ha puntato tutto sul divertimento, tralasciando la significativa morale del primo capitolo, ma finita la visione qualcosa rimane comunque allo spettatore.
Ciò che cambia rispetto a "Monsters & co" è, prima di tutto, il protagonista, che se nel primo era Sullivan, in questo prequel è Mike, ancora fresco della sua passione per il lavoro di spaventatore, un' utopia troppo grande per un mostro per niente spaventoso.
I loro caratteri sono completamente diversi. Se nel primo Mike poteva essere la macchietta comica, in questo prequel lo vediamo più serio che mai (per modo di dire), mentre Sullivan appare come lo studente spavaldo che crede di essere al di sopra di tutti. Sarà poi nel corso del film che assisteremo al loro cambiamento.
Come detto prima, aumenta la dose di comicità, che tuttavia non conferisce comunque al racconto un tono infantile, e soprattutto vengono inserite delle citazione che i cinefili non potranno non apprezzare (tra quelle più belle "Carrie" e "Animal House").
Probabilmente preferisco ancora "Monsters & co" per l'incredibile dolcezza di Boo, che sovrasta l'intera pellicola, ma sono convinto che "Monsters University" sia il prequel migliore per questo grande capolavoro.
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jacopo b98
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domenica 25 agosto 2013
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un prequel bellissimo, ma inferiore all'originale
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Mike Wazowski (doppiato magnificamente da Billy Crystal e, in versione italiana, da Sandro Acerbo) si iscrive alla Monsters University: la migliore università di…spavento. Dovrà lottare contro il severissimo rettore Tritamarmo, che lo espelle perché “non fa paura”, nelle Spaventiadi, le olimpiadi dello spavento. Proprio durante la gara si creerà l’amicizia tra Mike e Sully, prima rivali e successivamente alleati. Monsters University, il nuovo piccolo capolavoro firmato Pixar finisce dove inizia il suo seguito, realizzato parecchi anni prima, l’indimenticabileMonsters & Co., forse il più riuscito film d’animazione della storia.
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Mike Wazowski (doppiato magnificamente da Billy Crystal e, in versione italiana, da Sandro Acerbo) si iscrive alla Monsters University: la migliore università di…spavento. Dovrà lottare contro il severissimo rettore Tritamarmo, che lo espelle perché “non fa paura”, nelle Spaventiadi, le olimpiadi dello spavento. Proprio durante la gara si creerà l’amicizia tra Mike e Sully, prima rivali e successivamente alleati. Monsters University, il nuovo piccolo capolavoro firmato Pixar finisce dove inizia il suo seguito, realizzato parecchi anni prima, l’indimenticabileMonsters & Co., forse il più riuscito film d’animazione della storia. È quindi un prequel questo, devo dire, l’aspettativa non era alta, mi pareva impossibile far un seguito per un film perfetto e, lo ammetto, mi sono dovuto ricredere: sicuramente non c’è la genialità e l’originalità dell’originale e l’opera nel complesso non si avvicina al risultato eccezionale del “sequel”. Ma il punto è questo: Monsters University è un film divertente, si ride, tanto e bene guardando questo film per bambini ricchissimo di gag comiche irresistibili, situazioni esileranti e spunti di riflessione non banali per i bambini. Insomma la Pixar non avrà forse realizzato uno dei suoi lavori più originali (francamente tra questo e film come Wall.E o Up c’è una bella differenza) ma sicuramente uno dei più divertenti ed adatti a qualsiasi età, infatti il film fa ridere tutti, dai bambini agli adulti, non manca la satira delle istituzioni del college americano e delle usanze ridicole di questi ultimi (l’iniziazione da setta satanica è da antologia). Il tema del film, tra l’altro, è uno dei più delicati, poiché è il fallimento: Monsters University è un film sul fallimento, che può diventar spunto di riflessione per comprendere le proprie capacità e potenzialità. Altro che una delusione! Una soddisfazione la visione di questo bellissimo film d’animazione! Il risultato quindi, se non ottimo, è comunque soddisfacente e, una volta tanto si torna a casa contenti dal cinema e con la sensazione di sentirsi un po’ migliori, dentro, perché forse, questa volta, si è imparato qualcosa. Trascinante colonna sonora di Randy Newman.
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fedson
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mercoledì 18 settembre 2013
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disney e pixar al passo con i tempi
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Fin da piccolo, il sogno di Mike Wazowski è sempre stato quello di diventare un gran spaventatore. Diventato ragazzo, si iscrive alla Monsters University, Facoltà di Spavento. Condividendo la stanza con l'arrogante Jake Sullivan, e per quanto studi giorni interi, Mike e Jake vengono cacciati dal corso. L'unico modo per rientrarvi è vincere le Spaventiadi e la scommessa col rettore Tritamarmo. I due saranno costretti a fare squadra insieme ad un bizzarro gruppo di mostri per ambire a diventare degli spaventatori. Il sequel di Monsters & Co. si rivela l'ennesima carta vincente di casa Disney, la quale decide di ampliare il mondo mostruoso del primo capitolo catapultandolo indietro nel tempo.
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Fin da piccolo, il sogno di Mike Wazowski è sempre stato quello di diventare un gran spaventatore. Diventato ragazzo, si iscrive alla Monsters University, Facoltà di Spavento. Condividendo la stanza con l'arrogante Jake Sullivan, e per quanto studi giorni interi, Mike e Jake vengono cacciati dal corso. L'unico modo per rientrarvi è vincere le Spaventiadi e la scommessa col rettore Tritamarmo. I due saranno costretti a fare squadra insieme ad un bizzarro gruppo di mostri per ambire a diventare degli spaventatori. Il sequel di Monsters & Co. si rivela l'ennesima carta vincente di casa Disney, la quale decide di ampliare il mondo mostruoso del primo capitolo catapultandolo indietro nel tempo. All'università, per l'appunto. Ma stavolta niente avventure. Niente bambini di mezzo che creano problemi. Il secondo capitolo riesce con abile nonchalance a trascurare determinati ed importanti elementi del primo, ma senza evitarne l'universo che hanno in comune; innescando il film in un prodotto prima solo per bambini (parliamo del primo film), poi anche per adulti (parliamo del secondo). Monsters University esplora la vita universitaria (dei mostri ma anche della realtà) nel dettaglio, inscenando personaggi, eventi e situazioni attinenti allo stile di vita di uno studente universitario alle prime armi col sistema. Se è già dura condividere la stanza con un compagno di carattere opposto, è altrettanto dura stare al passo con gli esami e lavorare sodo per superarli mettendoci la grinta, la volontà e la speranza di inseguire un sogno che, nel fondo, sappiamo che diventerà realtà. E sono proprio questi i sentimenti e le emozioni che spingono lo spaventatore (ma per niente spaventoso) Mike ad inseguire i propri sogni e a lottare per ottenerli. Il suo personaggio viene qui esplorato in tutta la sua intimità al quale la Pixar affianca mostri divertentissimi e diversi tra loro, i quali rispecchiano con genialità le bizzarre e varie tipologie di studenti che "vivono" nel sistema universitario. C'è lo studente anziano, c'è quello più giovane, c'è quello più sensibile, quello più pratico. Insomma, ce n'è di tutti i gusti! Le Spaventiadi sono il chiarissimo emblema delle competizioni e dei sacrifici che nella vita vanno affrontati se si vuole raggiungere e toccare i propri sogni, senza contare il fatto che riprendono anche i segni della gavetta che tutti noi, se vogliamo concretizzare i nostri obiettivi, dovremmo sottoporci. Ma il messaggio più bello di tutto il film, è che queste imprese dobbiamo affrontarle a testa alta, senza timori, con grande forza e col sorriso; perché rappresentano nuovi elementi che entrano nella nostra vita e perché sono vere e proprie esperienze della stessa. Non parliamo ovviamente di una storia (e sceneggiatura) pari a quella del sequel, ma non si può certo negare che, anche (e soprattutto) questa volta, la Disney non si è fatta intimorire dagli anni che sono trascorsi, permettendo a se stessa di stare al passo con i tempi di prima (vedi le tematiche del film, alcune riprese già da altri suoi precedenti) e con i tempi di oggi (vedi il tema Università), sfornando sempre prodotti moderni, freschi, brillanti e divertenti. Prequel riuscito e godibile. Si sorride senza nemmeno accorgersene.
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paolo salvaro
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giovedì 22 agosto 2013
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buon ritorno dei mostri targati pixar
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I prequel ed i sequel di film fatti a così grande distanza dal film originale sono sempre un azzardo, in tutti i generi cinematografici. Basti pensare al seguito del Re Leone uscito a quattro-cinque anni di distanza dal primo film, forse non deludente ma di certo non dello stesso livello. Il cinema si presta moltissimo a questo gioco del "vediamo che cosa è successo prima" e "vediamo cosa è successo dopo" o addirittura "vediamo cosa è successo dopo quello che è successo dopo". Restando nel campo dell'animazione, mi viene in mente anche l'infinita serie di seguiti del primo Alla ricerca della valle incantata che è arrivato a contare ben 12 seguiti .
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I prequel ed i sequel di film fatti a così grande distanza dal film originale sono sempre un azzardo, in tutti i generi cinematografici. Basti pensare al seguito del Re Leone uscito a quattro-cinque anni di distanza dal primo film, forse non deludente ma di certo non dello stesso livello. Il cinema si presta moltissimo a questo gioco del "vediamo che cosa è successo prima" e "vediamo cosa è successo dopo" o addirittura "vediamo cosa è successo dopo quello che è successo dopo". Restando nel campo dell'animazione, mi viene in mente anche l'infinita serie di seguiti del primo Alla ricerca della valle incantata che è arrivato a contare ben 12 seguiti ..... nonostante abbiano ormai trovato quella fottuta valle già da un bel pezzo. E' tutta una questione di business: se so che un certo prodotto richiama in sala o tiene incollato davanti alla televisione un certo numero di telespettatori cerco di realizzare il maggior numero di film possibili con quel titolo stampato sopra. IL TITOLO! Se lo confrontiamo con l'enorme lavoro che sta alla base di un film o di un libro esso non conta nulla ma è proprio sulla base del titolo che da settimane è stata scatenanata una feroce campagna pubblicitaria per spingere gli appassionati di cinema di tutto il mondo ad andare a vedere il seguito, dopo 12 anni, di Monsters & Co.
Il primo punto a favore di questo seguito è il fatto che si va non a riprendere una storia già chiusa ("vediamo cosa è successo dopo che Sullivan ha aggiustato la po..." NO!) ma a raccontare che cosa era avvenuto prima del loro arrivo in azienda. La vicenda scorre liscia attorno alla figura di Mike, qui unico vero protagonista del film, del quale viene raccontata in breve un'infanzia passata a sognare di diventare uno spaventatore in seguito ad una gita scolastica al reparto spaventi, fino ad arrivare al momento in cui finalmente riesce ad iscriversi all'università. Tuttavia il nostro ciclope verde dovrà fare i conti con una realtà che nonostante tutti i suoi sforzi non potrà mai cambiare: non fa paura. Da lì in poi la storia diventa banale ma tutto sommato piacevole, con il classico outsider bistratto fin dall'alba dei tempi nella cinematografia che diventerà così forte e così bravo da riuscire ad arrivare dove nessuno pensava. Vincente risulta essere l'idea di porre in conflitto due personaggi come i protagonisti di entrambe le pellicole che nel film del 2001 si avevano sempre visti andare d'amore e d'accordo (se si escludono alcune scene). Un pò forzato invece il contrasto con Randall, un personaggio francamente inutile in questo film che è servito solo a non fare escludere il doppiatore più rappresentativo, ossia Steve Buscemi, dalla pellicola. Il finale del film si riallaccia direttamente all'inizio della pellicola originaria e ciò ci fa intuire che un terzo film probabilmente non vedrà mai luce (e francamente, se avessero avuto una qualche idea riguardo il come continuare la storia lo avrebbero già fatto in questi 12 anni).
Consigliato a chi era piaciuto il primo film, vi piacerà anche questo.
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diomede917
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giovedì 22 agosto 2013
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la rivincita dei monstnerds
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Dopo 11 anni da Monsters& co. la Pixar rimette mano ai suoi eroi James Sullivan e Mike Wazowski e invece di ritagliare un numero 2 li scaraventa indietro nel tempo creando un prequel sul loro primo incontro all'università.
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Dopo 11 anni da Monsters& co. la Pixar rimette mano ai suoi eroi James Sullivan e Mike Wazowski e invece di ritagliare un numero 2 li scaraventa indietro nel tempo creando un prequel sul loro primo incontro all'università.
Se il primo film si concentrava sul rapporto tra lo spaventoso mostro e la dolce bambina Boo, in questo film e' il simpatico occhio verde ad essere protagonista......la sua smaniante voglia di spaventare lo fa diventare un secchione dei mostri ma purtroppo quello che manca a lui è il phisique du role.....nonostante tutto la sua caparbietà porterà lui e il suo gruppo di sfigati a raggiungere l'obiettivo prefissato.
Il film prende esempi da tutta la cinematografia universitaria.......da La rivincita dei Nerds dove ne ricalca tutte le prove che devono superare per non essere considerati emarginati, ad Animal House con le distinzioni dei gruppi Vip e Nip fino a la scena della vernice di Carrie lo sguardo di satana senza distaccarsi dal vero spirito dei due film.
Quindi Monsters University e' un film godibile che fila liscio che è un piacere, l'unico vero difetto e' forse la mancanza di un tratto distintivo o di un personaggio particolare che lo differenzia dal precedente lasciando così quella sensazione di deja vu.......ma la fuga dal campeggio per tornare al mondo dei mostri e' tutta da gustare.
Come sempre nei film Pixar il meglio lo riservano all' inizio e alla fine con il corto L' ombrello blu altro esempio di alta poesia.......inoltre vi consiglio di aspettare la fine dei titoli di coda perché la risata più fragorosa la farete proprio allora ma non dico niente per non rovinare la sorpresa......
Voto 7
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enzo70
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giovedì 19 settembre 2013
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bello, e attenzione al cortometraggio all'inizio
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Prima del film un delizioso cortometraggio che canta una improbabile storia di amore tra due ombrelli. Una delizia che da sola varrebbe il prezzo del biglietto. E poi l’università più mostruosa del mondo, dove strani essere studiano alacremente per diventare degli spaventatori, missione poco impossibile turbare i sogni dei bambini. Michael Wazowski ce la mette tutto per superare un limite a dir poco invalicabile: è delizioso, e per uno spaventatore non va bene. Ma nonostante non abbia il fisico del ruolo la forza di volontà e la perseveranza del giovane Michael gli consentiranno di raggiungere l’obiettivo di una vita sconfiggendo anche l’ostilità, per nulla palese, del rettore.
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Prima del film un delizioso cortometraggio che canta una improbabile storia di amore tra due ombrelli. Una delizia che da sola varrebbe il prezzo del biglietto. E poi l’università più mostruosa del mondo, dove strani essere studiano alacremente per diventare degli spaventatori, missione poco impossibile turbare i sogni dei bambini. Michael Wazowski ce la mette tutto per superare un limite a dir poco invalicabile: è delizioso, e per uno spaventatore non va bene. Ma nonostante non abbia il fisico del ruolo la forza di volontà e la perseveranza del giovane Michael gli consentiranno di raggiungere l’obiettivo di una vita sconfiggendo anche l’ostilità, per nulla palese, del rettore. Il buono che diventa cattivo ed il cattivo che diventa buono sono un classico ed in un continuo scambio di ruoli si ride e ci si rilassa. Film come questi sono una garanzia per lo spettatore, una coproduzione Pixel Walt Disney significa, infatti, un’ora e mezza di gradevole divertimento.
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[+] che carini gli ombrelli <3
(di francescacesca)
[ - ] che carini gli ombrelli <3
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lauro123
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sabato 24 agosto 2013
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il ritorno della pixar
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Dopo un alquanto discreto e dimenticabilissimo "ribelle" e un disastroso "cars 2" riprende in mano il fantastico universo che avevamo gia apprezzato e ci aveva fatto sognare in "monsters & co." riuscendo in parte a toccare le vette qualitative che avevano contraddistinto il primo capitolo, questo film a differenza del primo ci catapulta alla monsters university ed incontreremo sulli e mike da colleggiali, l'ambientazione è quanto di più classico per i film americani inquanto è ambientato appunto in un college ed anche le situazioni sono abbastanza classiche.. se non fosse che i collegiali sono tutti mostri che studiano per spaventare i bambini umani, il film avrà una trama abbastanza semplice e che non grida al capolavoro ma con alcune scelte ben pensate la pixar riesce a stupire e a farlo diventare un film per niente scontato e molte volte le cose non andranno come crediamo.
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Dopo un alquanto discreto e dimenticabilissimo "ribelle" e un disastroso "cars 2" riprende in mano il fantastico universo che avevamo gia apprezzato e ci aveva fatto sognare in "monsters & co." riuscendo in parte a toccare le vette qualitative che avevano contraddistinto il primo capitolo, questo film a differenza del primo ci catapulta alla monsters university ed incontreremo sulli e mike da colleggiali, l'ambientazione è quanto di più classico per i film americani inquanto è ambientato appunto in un college ed anche le situazioni sono abbastanza classiche.. se non fosse che i collegiali sono tutti mostri che studiano per spaventare i bambini umani, il film avrà una trama abbastanza semplice e che non grida al capolavoro ma con alcune scelte ben pensate la pixar riesce a stupire e a farlo diventare un film per niente scontato e molte volte le cose non andranno come crediamo. Parliamo ora dei personaggi, il film ci fa riscoprire un lato ignoto di sulli il vero protagonista del primo lungometraggio che qui fa da "spalla" che ci viene presentato come "il classico figlio di papà sbruffone e strafottente", risultando di primo acchitto quasi odioso, invece il vero protagonista questa volta è mike che seguiremo da ragazzino minuto e escluso da tutti, scopriremo perché vuole diventare uno spaventatore, come per sulli anche qui vediamo un mike inedito studioso e saccente, i personaggi di contorno sono molto ben caratterizzati e daranno una certa empatia e fanno da cornice hai fantastici protagonisti. Un film da vedere assolutamente che vi farà tornare bambini con uno dei migliori incipit pixar davvero commovente, parlando di note dolenti il film come detto non ci mostra nulla di nuovo e ci da una morale un po banalotta, c'è anche da dire che per questo film si è di certo abbassato il target cosa che certo non giova, siamo ben lontani da up ma comunque un buonissimo film sicuramente tra i migliori dell'estate se non della prima parte dell'anno
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anton ego
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domenica 13 ottobre 2013
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pixar non delude mai
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Dopo numerosi capolavori d' animazione, la Pixar si conferma casa regina del settore riuscendo nella difficile operazione di dare seguito alle migliori produzioni senza scadere in termini di qualità. Era successo con i sequel di Toy Story, accade lo stesso con Monsters University, prequel di Monsters & Co. Nel primo capitolo ci siamo divertiti con Mike Wasoski, buffissimo monoculo e inteneriti con l’ amicizia tra lo spaventatore James P. Sullivan (Gatto!) e la dolce bambina Boo. In Monster & Co. Mike e Sully lavorano in un azienda che produce energia elettrica spaventando i bambini della terra. Il contatto tra il mondo dei mostri e quello degli umani avviene tramite delle porte che portano direttamente il mostro nella camera dei bambini da spaventare.
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Dopo numerosi capolavori d' animazione, la Pixar si conferma casa regina del settore riuscendo nella difficile operazione di dare seguito alle migliori produzioni senza scadere in termini di qualità. Era successo con i sequel di Toy Story, accade lo stesso con Monsters University, prequel di Monsters & Co. Nel primo capitolo ci siamo divertiti con Mike Wasoski, buffissimo monoculo e inteneriti con l’ amicizia tra lo spaventatore James P. Sullivan (Gatto!) e la dolce bambina Boo. In Monster & Co. Mike e Sully lavorano in un azienda che produce energia elettrica spaventando i bambini della terra. Il contatto tra il mondo dei mostri e quello degli umani avviene tramite delle porte che portano direttamente il mostro nella camera dei bambini da spaventare. Il contatto tra i mondi si limita a questo, ma non sono solo i bambini ad aver paura dei mostri, i mostri stessi sono terrorizzati dai bambini e questo produce in tutto il film un forte effetto comico. Waternoose, proprietario dell' azienda e il mimetico spaventatore Randall sono decisi a produrre energia con un piano malvagio ma verranno fermati da Sully e Mike, cambiati dalla conoscenza della piccola Boo. La favola si conclude con il lieto fine che consiste nel cambiamento radicale del metodo di lavoro dell’ azienda: far ridere i bambini produce molta più energia che farli urlare dallo spavento. Il prequel Monster University ci porta indietro nel tempo e parla di come nasce l’ amicizia tra Mike e Sully. Scopriremo ancora di più il mondo parallelo dei mostri. Come nel nostro mondo, per diventare spaventatori, c’è una vera e propria università sullo stile dei grandi college americani. È qui che si conoscono i giovani Mike e Sully che hanno lo stesso sogno di diventare spaventatori. Attraverso umorismo, gag e stereotipi universitari i due, da rivali, diventeranno grandissimi amici. Qualcosa andrà storto con il loro percorso universitario.. ma con la tenacia e il loro affiatamento riusciranno a farsi strada.
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