Tutto sua madre |
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Un film di Guillaume Gallienne.
Con Guillaume Gallienne, André Marcon, Françoise Fabian, Nanou Garcia, Diane Kruger.
continua»
Titolo originale Les Garçons et Guillaume, à table!.
Commedia,
durata 85 min.
- Francia, Belgio 2013.
- Eagle Pictures
uscita giovedì 23 gennaio 2014.
MYMONETRO
Tutto sua madre
valutazione media:
3,23
su
-1
recensioni di critica, pubblico e dizionari.
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Storia di Guillaume alla ricerca di se stesso e della sua mamma
di Paolo D'Agostini La Repubblica
L'artefice totale del film Les garçons et Guillaume, a table! (da noi Tutto sua madre), e cioè Guillaume Gallienne, ha riempito l'anomala cartella stampa che accompagna l'uscita del film di dichiarazioni molto personali e impegnative, cui vale la pena ricorrere per spiegare di che si tratta, per avvicinarsi alla sua opera prima cinematografica. Dice: «Volevo fare questo film perché ha una grande ricchezza emotiva e comica, tutto qui. Volevo riuscire a osservare me stesso e il mio percorso borghese con uno sguardo fantasioso, ludico, sensibile, e condividere l'eleganza e l'inverosimile enormità di questo cambiamento. Come sono diventato attore, diventando mia madre per poi riuscire a diventare me stesso». Un ambiente altoborghese con i suoi tradizionalismi e le sue stravaganze, una famiglia con una madre di forte tempra e autorità che ha tre figli maschi ma all'ora dei pasti li chiama «Ragazzi e Guillaume, a tavola!». Un figlio, appunto Guillaume, che - innocente - vive infanzia e adolescenza alla luce di quella chiamata a tavola nella quale non legge una discriminazione ma una preferenza (malgrado i segnali provenienti dalla brusca diffidenza paterna o dall'aggressività dei due fratelli, o dalla stessa opprimente figura materna), una speciale sintonia che lo induce a imitare il modello materno, ad avvicinarglisi il più possibile, ad essere come lei, ad essere donna. La resa dei conti con la madre, la doccia fredda della rivelazione del tutto inaspettata - ho sempre saputo che sei omosessuale, riconosciti come tale - e quindi, paradossalmente in virtù di questo malinteso finalmente espresso che lo mette sulla strada della presa di coscienza di essere stato obbligato a un percorso non scelto, l'incontro con una ragazza e il suo amore, e infine il diventare attore per rappresentare ed esplorare questo itinerario verso la verità. Ancora Guillaume Gallienne: «Al cinema bisogna avere un genere. Ebbene, Les garçons et Guillaume, a table! è un film che affronta proprio questo argomento: il genere. Il mio genere, su cui tutti si sono sentiti in diritto di farsi tante domande e io per primo». Il film, ancora secondo le sue parole, è «una specie di coming out al contrario». E infine: «È la mia storia. La storia soggettiva di un attore. Alla ricerca delle emozioni che l'hanno plasmato. D'altronde, visto che si parla sempre della sincerità degli attori, chi può essere più sincero di un attore che racconta in modo così intimo com'è diventato attore? Senza considerare che questa ricerca di realizzazione personale si sarebbe potuta trasformare in tragedia. Ma per fortuna grazie al gioco, questa ricerca è diventata comica, e un po' surrealista». Il film è con ogni evidenza, conclamata e rivendicata, l'adattamento di una pièce, che ha incontrato grande successo. In palcoscenico Guillaume forniva una prova di estremo virtuosismo indossando tutti i ruoli, nel film si limita ai due principali: se stesso e la madre. Confermando la fede nella rappresentazione come via alla conoscenza anzitutto di sé. Con impressionante credibilità. Ed è vero che, tra le malinconie, prevale un tono giocoso, e l'effetto è soprattutto comico. Almodovariano, senza la stessa allegra sfacciataggine. Con un occhio, dichiarato dall'autore, al grande riferimento di Billy Wilder. Tutto molto interessante, molto ammirevole, tuttavia il risultato non è così emozionante, appassionante, coinvolgente come si vorrebbe. E la capacità di trasformare il teatro in cinema - quella che ha Polanski - è di pochi.
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