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Un viaggio di colori, suoni, bellezze e decadenze. Sorrentino rappresenta il declino della società italiana dei giorni nostri, un società in qui l'apparire è più importante dell'essere. Jep Gambardella, giornalista di successo, che dopo aver scritto da giovane un acclamatissimo libro, non fu più in grado di continuare a scrivere romanzi, perchè si lasciò trasportare dalla vita mondana della capitale diventanto quello che lui definisce il "re dei mondali". Arrivato al suo 65esimo compleanno, dopo essere venuto a conoscenza della morte della ragazza di qui era annimorato da giovane, Jep attraversa un periodo di lunga riflessione, cercando di instaurare un rapporto di vera amicizia con bella donna, meditando più volte di tornare a scrivere e soprattutto rivivendo i suoi più bei ricordi da giovane, quelli passati con la ragazza di cui era innamorato. Non poche le similitudini del personaggio di Jep, con il personaggio felliniano interpretato Guido Anselmi di 8 e 1/2, dove la riflessione interiori dei personaggi pravalgono sempre di più nella sceneggiatura più si va avanti nel film. Dopo "Il Divo", Sorrentino vuole raccontare la alta società italiana (imprenditori, giornalisti, ereditiere, e sacerdoti), una società immersa nelle innumerevoli bellezza del patrimonio culturale Italiano, ma sostanzialmente vuota di moralità, in cui solamente pochi riescono ad arrivare a momenti di "lucidità" anche se invitabilmente si ricadono nel "vuoto miserabile".
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