mystic
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martedì 30 aprile 2013
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"3" regala azione viscerale e fuochi d'artificio
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I vendicatori di Joss Whedon hanno avuto tanto successo lo scorso anno che in molti si aspettavano il tentativo di DC comics di rispondere a Marvel con un film sulla Justice League. Portato a termine il fruttuoso progetto della Phase One, il terzo Iron Man segna non solo il ritorno di Downey Jr. nei panni di Tony Stark, ma anche il primo film della attesissima Phase Two.
Rivedere Downey Jr. mentre, talvolta con malizia, spara battute ad una frequenza elevatissima nei anche nei momenti meno importanti del film è qualcosa di molto divertente e le gag che sdrammatizzano la vicenda sono altresì piacevoli grazie al loro elevato potenziale comico. Stark è un supereroe ironico e altezzoso quanto l'attore che lo interpreta, un imprenditore di successo che stavolta dovrà anche fare i conti senza la propria armatura per difendersi dalle minacce terroristiche (sì, siamo alle solite) del Mandarino e dal terribile Killian.
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I vendicatori di Joss Whedon hanno avuto tanto successo lo scorso anno che in molti si aspettavano il tentativo di DC comics di rispondere a Marvel con un film sulla Justice League. Portato a termine il fruttuoso progetto della Phase One, il terzo Iron Man segna non solo il ritorno di Downey Jr. nei panni di Tony Stark, ma anche il primo film della attesissima Phase Two.
Rivedere Downey Jr. mentre, talvolta con malizia, spara battute ad una frequenza elevatissima nei anche nei momenti meno importanti del film è qualcosa di molto divertente e le gag che sdrammatizzano la vicenda sono altresì piacevoli grazie al loro elevato potenziale comico. Stark è un supereroe ironico e altezzoso quanto l'attore che lo interpreta, un imprenditore di successo che stavolta dovrà anche fare i conti senza la propria armatura per difendersi dalle minacce terroristiche (sì, siamo alle solite) del Mandarino e dal terribile Killian.
É un film a base di divertimento e azione, che combina grandi effetti speciali (in un ottimo 3D) e un cast d'eccellenza (in cui troviamo tra gli altri anche Guy Pearce e uno splendido Ben Kingsley) per dare al pubblico azione viscerale: a Stark viene distrutta la villa in una sequenza tra le più citate della pellicola e nel finale...aspettatevi fuochi d'artificio.
Il terzo Iron man è inevitabilmente e inequivocabilmente un episodio che sa di "già visto", eppure il regista Shane Black (che rivela un Jon Favreu qui attore e produttore) dimostra che la saga sa ancora intrattenere con la stessa formula come una volta. Non è arte, ma in fondo l'esito finale ben si adatta allo scopo che lo stesso film persegue: intrattenere il pubblico di tutte le età.
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themaster
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sabato 27 giugno 2015
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inutile,mal diretto,mal recitato,per nerd stupidi.
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Con quale raffinato diserbante in corpo questi capoccioni Disneyani hanno deciso di far girare ad un cultore del buddy movie anni 80 come Shane Black il terzo capitolo della saga di Iron Man? Penso che mi porterò nella tomba questa domanda,ciò che non intendo portarmi dietro nemmeno al cesso è il ricordo di questa pellicola.
La regia fa il suo lavoro per un blockbuster,non è nè brutta nè bella,offre momenti di cui si può anche godere visivamente,ma che alla lunga non si notano nemmeno più coperti dalla montagna di schifezza,che consiste in: sceneggiatura scritta con i piedi,il personaggio di Rebecca Hall che è un'attrice bella e brava qui è ridotto ad un voltagabbana schifoso che prima sta con Tony,poi con i cattivi,poi di nuovo con Tony e poi muore,Tony Stark è stupido ai massimi storici e Robert Downey Jr.
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Con quale raffinato diserbante in corpo questi capoccioni Disneyani hanno deciso di far girare ad un cultore del buddy movie anni 80 come Shane Black il terzo capitolo della saga di Iron Man? Penso che mi porterò nella tomba questa domanda,ciò che non intendo portarmi dietro nemmeno al cesso è il ricordo di questa pellicola.
La regia fa il suo lavoro per un blockbuster,non è nè brutta nè bella,offre momenti di cui si può anche godere visivamente,ma che alla lunga non si notano nemmeno più coperti dalla montagna di schifezza,che consiste in: sceneggiatura scritta con i piedi,il personaggio di Rebecca Hall che è un'attrice bella e brava qui è ridotto ad un voltagabbana schifoso che prima sta con Tony,poi con i cattivi,poi di nuovo con Tony e poi muore,Tony Stark è stupido ai massimi storici e Robert Downey Jr. si impegna per recitare male,fingere di avere attacchi di panico e fare finta di essere dispiaciuto per la PRESUNTA morte di Pepper Potts,quest'ultima è più inutile che mai e il ruolo di Gwineth Paltrow si riduce alla solita damigella in pericolo rompipalle e petulante.
Don Cheadle interpreta il personaggio di James Rhodes/Iron Patriot in maniera ironica,spigliata e non si prende mai sul serio ed è insieme alla sequenza della distruzione della villa di Tony rappresenta l'unico lato positivo del film.
Tra l'altro l'inserimento del bambino sfigato (che poi ritroveremo in Jurassic World) è un qualcosa di odioso e lo vorresti vedere morto appena compare sullo schermo con la sua inutile faccettina da culo.
Il cattivo come al solito è lo zero assoluto del film interpetato da un Guy Pearce anche bravo ma che aveva per le mani un ruolo scritto talmente male che non si poteva fare molto.
La cosa che mi fa più ridere è che i nerd si lamentano del fatto che il Mandarino poi non si rivela essere ciò che sembrava,e infatti la Marvel gli ha datto il ben servito tramite un ignobile cortometraggio in cui il mandarino è amareggiato e furioso del fatto che un attore cane sfigato abbia preso il suo posto usando il suo nome,mentre l'unica idea geniale e qui sono sincero,del film era che l'apparenza potesse ingannare,l'idea politica che sia il popolo stesso a crearsi i propri demoni e che non sempre le cose sono come sembrano,idea che Black ha demolito con un epilogo del personaggio (interpretato da Ben Kingsley,non da Pino lo spazzino) quantomeno imbarazzante.
In sintesi un film vuoto,brutto e insulso che lascia l'amaro in bocca e la speranza che la Marvel chiuda tipo domani,insieme alla Disney,speranza che è morta ancora prima di nascere in quanto finchè i nerd continueranno a guardare e a difendere questi film esaltandoli come capolavori,il cinema non sarà mai libero da queste schifezze blockbusterose. Voto 2/10
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elibook
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sabato 1 giugno 2019
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iron man 3
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Se parliamo di effetti speciali di piu' non si puo' fare, ma in merito al film e' roba per adolescenti o appassionati. La vena umoristica del protagonista e' per certi versi contagiosa ma diviene via via il live motive da cui non si esce e Iron Man diviene cio' che nel fumetto non e' mai stato. Non sai piu' che tipo di film stai guardando ... Spettacolare ma diamine, un po' di anima ?.
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tonysamperi
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domenica 12 maggio 2013
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behind the armor
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SULLA SCENEGGIATURA
Un po’ come abbiamo visto in “The dark knight rises” nell’epilogo di Iron Man si indaga soprattutto l’uomo che si cela dietro al simbolo.
Infatti Tony da un lato subirà un trauma dovuto alle vicende di New York (The Avengers), che non gli consentirà di dormire, dall’altro dovrà fare i conti con i suoi scheletri del passato.
Nel contempo Tony dovrà preoccuparsi di proteggere quanto ha di più caro: Pepper.
Una grossa iperbole enfatizza le notti in bianco del nostro eroe, infatti viene raccontato che abbia dato vita a oltre 40 armature.
Un nuovo avversario lo costringerà lontano da casa, dove potrà contare solo su un’armatura malfunzionante (persino Jervis per un momento non ci sarà) e sul suo ingegno, un po’ com’era stato nel primo capitolo.
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SULLA SCENEGGIATURA
Un po’ come abbiamo visto in “The dark knight rises” nell’epilogo di Iron Man si indaga soprattutto l’uomo che si cela dietro al simbolo.
Infatti Tony da un lato subirà un trauma dovuto alle vicende di New York (The Avengers), che non gli consentirà di dormire, dall’altro dovrà fare i conti con i suoi scheletri del passato.
Nel contempo Tony dovrà preoccuparsi di proteggere quanto ha di più caro: Pepper.
Una grossa iperbole enfatizza le notti in bianco del nostro eroe, infatti viene raccontato che abbia dato vita a oltre 40 armature.
Un nuovo avversario lo costringerà lontano da casa, dove potrà contare solo su un’armatura malfunzionante (persino Jervis per un momento non ci sarà) e sul suo ingegno, un po’ com’era stato nel primo capitolo.
Nel complesso il film è stato realizzato alla grande, non escludendo azione, emozione, colpi di scena, ilarità, effetti speciali e adrenalina.
La fotografia è sublime e l’uso degli slow-motion enfatizzano alcune scene chiave.
Personalmente per me, come credo per i fan del fumetto, grande delusione è la distruzione del nemico #1 di Iron Man: il Mandarino. Mentre nei fumetti egli è un personaggio geniale almeno quanto Tony Stark, qui viene ridotto ad un burattino, nonché un personaggio ordinario che guarda il football.
In definitiva il nuovo regista mi ha convinto quanto Jon Favreau, ma la sceneggiatura avrebbe potuto e sarebbe dovuta essere più fedele al fumetto.
SUL CAST
Credo che nessuno mai potrà interpretare Tony Stark alla pari di Robert Downey Jr.
Don Cheadle ormai ha rimpiazzato adeguatamente l’esoso Howard, confermandosi come ottimo War Machine e assumendo più importanza nella trama.
Interessante Rebecca Hall che passa dal ruolo di vittima (The Town, 2010, di Ben Affleck) al ruolo di cattiva.
Ruolo forse non facile per Ben Kingsley, tuttavia molto credibile.
SUL DOPPIAGGIO
Ovviamente Angelo Maggi presta la sua voce a Tony Stark, mentre un grande Francesco Prando doppia il cattivo Pearce.
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wirealtervista
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giovedì 9 gennaio 2014
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peccato che non abbiano mai fatto iron man 3
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Un vero peccato che dopo due film divertenti energici e a volte esilaranti non abbiano mai pensato di fare anche un 3 di Iron Man ... perchè per me questo film è come se non fosse mai stato girato. Non so da cosa sia dipeso se dal cambio di regia o da altro e neanche sono una purista dei fumetti ma davvero si è andati pesantemente giu.
E' vero conosco la storia e questo mi fa dire che purtroppo in questo film è stata totalmente reinventata e anche male.
Il cattivo che non è cattivo e iron man che vola ed ha razzi che fa combatte a '' mani nude e non a distanza'' contro un nemico che invece ha caratteristiche inverse ... a colpi di pugni ... neanche un folle
si comporterebbe cosi.
Se non lo avete visto fermatevi al 2 rimarrete con un dolce sorriso se invece volete proseguire vi auguro
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Un vero peccato che dopo due film divertenti energici e a volte esilaranti non abbiano mai pensato di fare anche un 3 di Iron Man ... perchè per me questo film è come se non fosse mai stato girato. Non so da cosa sia dipeso se dal cambio di regia o da altro e neanche sono una purista dei fumetti ma davvero si è andati pesantemente giu.
E' vero conosco la storia e questo mi fa dire che purtroppo in questo film è stata totalmente reinventata e anche male.
Il cattivo che non è cattivo e iron man che vola ed ha razzi che fa combatte a '' mani nude e non a distanza'' contro un nemico che invece ha caratteristiche inverse ... a colpi di pugni ... neanche un folle
si comporterebbe cosi.
Se non lo avete visto fermatevi al 2 rimarrete con un dolce sorriso se invece volete proseguire vi auguro di dimenticarlo presto come ho fatto io
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stefano v
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mercoledì 1 maggio 2013
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la consacrazione di iron man
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Tony Stark torna più tecnologico che mai, pronto a combattere contro Mandarino, un terrorista, presumibilmente mediorientale con richiami estetici al re del terrore Bin Ladden, pronto a distruggere gli Stati Uniti e ad uccidere il presidente. Pane per i denti di Stark e olio per la sua armatura ipertecnologica. Questa volta però Stark è provato e ancora porta con se strascichi della lotta con gli alieni in Avengers e New York rievoca in lui dolori e ansie, ma nello stesso tempo gli daranno la forza per reagire e lottare contro il Mandarino e proteggere la sua amata Pepper. Iron Man personaggio in passato considerato secondario nello scenario di supereroi Marveliani, dovuto al fatto di essere nato ed usato come propaganda per la guerra in Vietnam e anche per non aver avuto all'esordio sceneggiatori di eccelso valore, ma in questi ultimi tempi e con i 3 film è stato promosso di diritto nell'olimpo dei salvatori della patria.
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Tony Stark torna più tecnologico che mai, pronto a combattere contro Mandarino, un terrorista, presumibilmente mediorientale con richiami estetici al re del terrore Bin Ladden, pronto a distruggere gli Stati Uniti e ad uccidere il presidente. Pane per i denti di Stark e olio per la sua armatura ipertecnologica. Questa volta però Stark è provato e ancora porta con se strascichi della lotta con gli alieni in Avengers e New York rievoca in lui dolori e ansie, ma nello stesso tempo gli daranno la forza per reagire e lottare contro il Mandarino e proteggere la sua amata Pepper. Iron Man personaggio in passato considerato secondario nello scenario di supereroi Marveliani, dovuto al fatto di essere nato ed usato come propaganda per la guerra in Vietnam e anche per non aver avuto all'esordio sceneggiatori di eccelso valore, ma in questi ultimi tempi e con i 3 film è stato promosso di diritto nell'olimpo dei salvatori della patria. Il regista Shane Black famoso per la sceneggiatura di Arma Letale non nasconde in questo film il suo stile che con il ruolo di regista e sceneggiatore evidenzia tutte le sue buone caratteristiche, anche se il film in oggetto non lo reputo il migliore o tra i migliori del genere supereroi, resta sempre quel distacco tra armatura e mondo reale, che si riflette tra il pubblico e il film, che non coinvolge del tutto lo spettatore. Tra il cast ho apprezzato Gwyneth Paltrow, mi è piaciuta come si è inserita nel film, anche se non rispecchia il tipo di film da lei interpretato fin'ora, che l'hanno relegata in certi stereotipi cinematografici. Ho visto il film in 3D, non mi è piaciuto come è stato realizzato, materiale ce n'era tanto, ma non è stato utilizzato per valorizzare questo formato, peccato. Nel complesso è un buon film che vale la pene di vedere, imprescindibile per i fan del supereroe e dei fan della galassia Marvel. Ho gradito la storia nel suo complesso che fa riflettere sulla manipolazione della realtà da parte delle autorità, spesso utilizzata per non farci confondere e per appiattire le nostre intelligenze sul semplice odio verso il nemico comune da abbattere, e separare con semplicità i buoni dai cattivi, quando la realtà, invece, è molto più complessa.
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goliadkin
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giovedì 2 maggio 2013
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ottimo film d'azione a chiusura della trilogia
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Al terzo capitolo della saga cinematografica di Iron Man soggetto, personaggi, ambientazione tengono ancora bene, per quanto secondo me comincino a dare qualche segno di stanchezza, inevitabilmente alcuni elementi tendono a divenire ripetitivi, come lo schema di base: crisi del protagonista, comparsa di un nemico apparentemente invincibile, riscatto del protagonista (con nuovi upgrade tecnologici), rinascita del protagonista e sconfitta del nemico; o anche la pur sempre divertente rappresentazione del carattere di Tony Stark: genio, egocentrico, reso con ironia dall'ancora una volta bravo Robert Downey Jr (pilastro fondamentale su cui poggia molto del successo di tutti e tre gli episodi); elementi che costituiscono l'impronta di tutto il progetto e che naturalmente non potevano mancare anche in questo episodio, ma che ripeto, secondo me sono stati sfruttati fino al loro limite (lo stesso Robert Downey Jr ricalca ormai la stessa interpretazione non solo con Tony Stark, ma certi versi anche con Sherlock Holmes) , un quarto episodio, salvo innovazioni fondamentali (del tipo Il cavaliere oscuro - Il ritorno, che lascia aperta la possibilità di un sequel ma con un cambio dell'attore protagonista) sarebbe forse di troppo.
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Al terzo capitolo della saga cinematografica di Iron Man soggetto, personaggi, ambientazione tengono ancora bene, per quanto secondo me comincino a dare qualche segno di stanchezza, inevitabilmente alcuni elementi tendono a divenire ripetitivi, come lo schema di base: crisi del protagonista, comparsa di un nemico apparentemente invincibile, riscatto del protagonista (con nuovi upgrade tecnologici), rinascita del protagonista e sconfitta del nemico; o anche la pur sempre divertente rappresentazione del carattere di Tony Stark: genio, egocentrico, reso con ironia dall'ancora una volta bravo Robert Downey Jr (pilastro fondamentale su cui poggia molto del successo di tutti e tre gli episodi); elementi che costituiscono l'impronta di tutto il progetto e che naturalmente non potevano mancare anche in questo episodio, ma che ripeto, secondo me sono stati sfruttati fino al loro limite (lo stesso Robert Downey Jr ricalca ormai la stessa interpretazione non solo con Tony Stark, ma certi versi anche con Sherlock Holmes) , un quarto episodio, salvo innovazioni fondamentali (del tipo Il cavaliere oscuro - Il ritorno, che lascia aperta la possibilità di un sequel ma con un cambio dell'attore protagonista) sarebbe forse di troppo.
Non che manchino le soluzioni per rendere questo nuovo film comunque originale, i toni sono a tratti più drammatici rispetto ai film precedenti, l'interpretazione di Tony Stark è più tormentata (non che tale elemento mancasse completamente negli alti episodi, vedi nel secondo il conflitto con la figura del padre), l'elemento umano acquista spazio rispetto alle battaglie con armatura rossa e gialla (per i miei gusti anche troppo, ho trovato il numero di scene d'azione con Tony Stark "nudo" forse eccessivo rispetto alle scene con l'armatura, insomma si tratta di Iron Man non di Bourne), bello anche l'inserimento di un elemento "realistico" nel contesto del film come la figura del Mandarino declinato come un Ben Laden (con scene in stile real TV nei servizi dei telegiornali), le scene d'azione sono sempre grandiose e spettacolari (mi è mancato solo l'ingresso di Iron Man in scena con accomapagnamento degli AC/DC, dopo le tre volte precedenti me lo aspettavo, in compenso grandiosa l'armatura che si compone alla Tekkaman/Gig), a proposito di effetti speciali mi è piaciuto l'uso del 3D che ho trovato molto spinto (a tratti ho percepito di difetti di sdoppiatura in alcuni elementi delle scene, è un mia impressione?).
Insomma, secondo me questo terzo episodio rimane un ottimo film d'azione, nonchè degna conclusione della trilogia.
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nick castle
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domenica 28 aprile 2013
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c'è da parlarne...
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Dove il secondo ha messo più o meno d'accordo tutti nel dire che era una porcata colossale (anche tecnicamente...), di questo ci si può tessere una discussione. Premessa: si parte da dove era finito The Avengers (un altra bella delusione, per me). Tony Stark in preda ad attacchi di insonnia e panico sfida il Mandarino e percorre un viaggio interiore alla ricerca di se stesso. Una trama un po' all'acqua di rose, che però non deluderà i fan, contando anche che i dubbi sul fatto che questo Iron Man fosse diventato dark, sono completamente sciolti. Signori, è un film cazzone, più dei precedenti! Perchè credetemi, vedere Ben Kingsley che esce dal bagno e dice "Uhh non entrate per almeno venti minuti!" è veramente da vedere (sotto sotto me lo immaginavo che dopo un po' avrebbe iniziato a cazzeggiare.
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Dove il secondo ha messo più o meno d'accordo tutti nel dire che era una porcata colossale (anche tecnicamente...), di questo ci si può tessere una discussione. Premessa: si parte da dove era finito The Avengers (un altra bella delusione, per me). Tony Stark in preda ad attacchi di insonnia e panico sfida il Mandarino e percorre un viaggio interiore alla ricerca di se stesso. Una trama un po' all'acqua di rose, che però non deluderà i fan, contando anche che i dubbi sul fatto che questo Iron Man fosse diventato dark, sono completamente sciolti. Signori, è un film cazzone, più dei precedenti! Perchè credetemi, vedere Ben Kingsley che esce dal bagno e dice "Uhh non entrate per almeno venti minuti!" è veramente da vedere (sotto sotto me lo immaginavo che dopo un po' avrebbe iniziato a cazzeggiare...). Certo, i lati negativi non si fanno aspettare, le chiacchiere sono sempre tante, troppe fin da subito e l'azione è poca (solo due volte vediamo Tony Stark indossare veramente l'armatura). Il punto dolente principale di tutto il film è il regista, Shane Black sceneggiatore strapagato ai tempi d'oro del cinema d'azione USA (Arma Letale, Commando, Predator per intenderci...), che evidentemente non è conscio che il linguaggio cinematografico come il linguaggio verbale si è aggiornato negli ultimi 25 anni, e dimostra di essere rimasto indietro di parecchio, proponendo discutibili montaggi a tendina come penosi dialoghi, che sembrano scritti da un bambino appassionato di fumetti, non da uno sceneggiatore, anche se poi Shane Black proprio sceneggiatore nel senso stretto del termine non è, benchè meno regista. Sta di fatto che, perchè Iron Man 3 risulta comunque salvabile? Perchè nonostante i troppi dialoghi non è noioso, perchè nonostante alcuni buchi di trama e inverosimiglianze narrative scorre liscio, e sopratutto per la grandiosa battaglia finale. Fatemelo dire, FINALMENTE! Una battaglia finale degna di Iron Man, come gli altri film non hanno saputo fare, neanche il primo... Mi sembra di aver detto tutto il necessario. Risulta comunque una buona conclusione, dicono che forse sarà l'ultimo degli Iron Man, ma se aspettate la fine dei titoli di coda assisterete a un "Tony Stark will be return" (Tony Stark ritornerà) in puro sitle 007, quindi...
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monica rosati
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venerdì 3 maggio 2013
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iron man colpisce ancora! e non ci abbandonerà!
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Come tutti (trovatemi infatti qualcuno che non ha ancora visto questo film) sono andata al cinema settimana scorsa a vedere Iron Man 3. Nonostante le parecchie recensioni negative, io me ne sono completamente innamorata.
Insomma, cosa pensavano di trovare gli altri in questo film?! E cosa hanno trovato di così sconcertante?!
Ammetto di non aver mai letto i fumetti e che ci possano essere incongruenze con il film, ma perché giudicare così negativamente Iron Man 3?!
Io credo che il regista Shane Black sia riuscito a portare sul grande schermo un stupefacente e sorprendente finale per questa trilogia. Certo, qualche difetto lo si trova sempre, ma per quanto mi riguarda, pochi film mi hanno esaltato come questo.
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Come tutti (trovatemi infatti qualcuno che non ha ancora visto questo film) sono andata al cinema settimana scorsa a vedere Iron Man 3. Nonostante le parecchie recensioni negative, io me ne sono completamente innamorata.
Insomma, cosa pensavano di trovare gli altri in questo film?! E cosa hanno trovato di così sconcertante?!
Ammetto di non aver mai letto i fumetti e che ci possano essere incongruenze con il film, ma perché giudicare così negativamente Iron Man 3?!
Io credo che il regista Shane Black sia riuscito a portare sul grande schermo un stupefacente e sorprendente finale per questa trilogia. Certo, qualche difetto lo si trova sempre, ma per quanto mi riguarda, pochi film mi hanno esaltato come questo. Avrei voluto non smettesse mai. Altro che “The Avengers”! Questo dava una grande carica e adrenalina, soprattutto grazie ai meravigliosi effetti speciali.
Ma andiamo con ordine.
Il film inizia con un flashback risalente all’anno 1999, dove Tony Stark (Robert Downey Jr.) e la sua ragazza di allora, la scienziata Maya Hansen (Rebecca Hall), sono ad una conferenza in Svizzera (spettacolare la canzone iniziale del film, ossia "Blue (Da Ba Dee)” degli Eiffel 65!!! Non mi sembrava vero!). I due vengono avvicinati da un certo Aldrich Killian (Guy Pearce), che propone a Tony di finanziare un certo progetto chiamato "Extremis", ma Stark rifiuta, lasciando Killian solo e deluso dalla risposta.
A questo punto si torna nel presente. E’ passato un anno dall’attacco degli alieni Chitauri e di Loki (fratello di Thor) e, dopo la vittoria, i Vendicatori hanno preso strade differenti. Tony Stark si dedica completamente alla costruzione di nuove armature, ma soffre di insonnia e soprattutto viene sopraffatto da potenti attacchi di panico (in particolare ripensando allo scontro contro i Chitauri).
Nel frattempo negli Stati Uniti cresce la paura per una nuova setta terroristica, capitanata dal Mandarino, responsabile di molti attacchi ed esplosioni. Il Presidente cerca di calmare i cittadini, assicurandoli che verranno protetti dal colonnello James Rhodes (Don Cheadle), pilota della nuova versione, ridipinta a stelle e strisce, chiamata Iron Patriot.
Pochi giorni dopo, Pepper Pots (Gwyneth Paltrow) riceve la visita di Aldrich Killian (decisamente migliorato fisicamente nel corso del tempo) che ripropone alla Stark Industries di collaborare al progetto “Extremis”, che si basa sulla manipolazione di alcune cellule presenti nel cervello, ma riceve un nuovo rifiuto a causa dei possibili utilizzi nel campo militare.
Questa visita però insospettisce il capo della sicurezza Happy Hogan (un tempo guardia del corpo di Tony Stark) che decide di pedinare l’assistente di Killian, ossia Eric Savin. Quando però viene scoperto da quest’ultimo, inizia uno scontro fra i due, durante il quale Eric Savin improvvisamente emette un bagliore rosso negli occhi e inizia a diventare incandescente. Nonostante lo stupore e il terrore, Happy Hogan si accorge che accanto a loro, un terzo uomo, Jack Taggert, che Eric Savin aveva incontrato precedentemente, incomincia a stare male, a diventare sempre più rosso fino ad esplodere. Questa esplosione ferisce gravemente Happy Hogan che finisce in coma, mentre il luogo dove è avvenuto il tutto, viene completamente distrutto.
Anche questa volta, il Mandarino rivendica l’attentato e Tony Stark, inferocito per la disgrazia che ha colpito Hogan, sfida apertamente il Mandarino durante un intervista.
Questo è il punto di svolta nella storia del capitolo conclusivo riguardante Iron Man. E’ l’inizio di una nuova avventura al fianco del nostro supereroe preferito. Ma soprattutto un’avventura diversa dalle precedenti.
Infatti, pur trovando i soliti personaggi e quindi i nostri soliti amati attori, questa vicenda è differente. E’ più profonda. Non stiamo infatti assistendo solamente ad un nuovo nemico da sconfiggere…ma più nel profondo, stiamo assistendo alla consapevolezza di essere Iron Man.
Di cosa vuol dire essere un supereroe. Quali sono le conseguenze dei propri gesti. Quali potrebbero essere le perdite. Insomma, dopo “The Avengers”, tutto è cambiato. Soprattutto per Tony Stark. Si è visto di fronte un nemico più grande di lui e questo ha avuto delle conseguenze sul suo modo di essere. Da arrogante e sbruffone, è diventato consapevole dei suoi compiti. E soprattutto conosce la paura. L’armatura di Iron Man diventa quasi una fortezza dove potersi rifugiare per proteggersi. Infatti nel film, assistiamo ad alcuni attacchi di panico durante i quali il protagonista corre al riparo nella sua armatura.
Ma oltre a conoscere la paura, Tony Stark è anche diventato più attaccato alla sua Pepper Pots. La sua fidanzata è ormai la sua ancora di salvezza. Durante il film, più volte ammette esplicitamente che lei rappresenta la cosa più importante per lui, senza la quale forse non sarebbe proprio Iron Man.
Ho apprezzato molto questo viaggio all’interno delle due identità. Da una parte Tony Stark e dall’altra Iron Man. Due identità che alla fine del film si fondono nello stesso personaggio. Non serve infatti l’armatura, ma quello che ha dentro di sé, per dimostrare l’esistenza di Iron Man.
Ma se da una parte, questo terzo capitolo, è quello più profondo e introspettivo, risulta essere anche il più comico. Molte sono le battute, forse fin troppe in certe scene. Ma questo è un film americano, no? E quindi queste esagerazioni, dove durante una scena seria e profonda, ci scappa il sorriso, ci possono perfettamente stare! E tutto questo grazie al carisma dell’attore Robert Downey Jr.: inimitabile e perfetto per questo ruolo!
Di questo film ho apprezzato molto anche il personaggio del Mandarino. Ti lascia di stucco. E’ chi meno te lo aspetti. Un capo espiatorio che nasconde un nemico che sembra essere indistruttibile.
Ma ciò che più mi fa amare questo film, sono sicuramente le scene delle battaglie. Effetti speciali spettacolari. In particolar modo durante la distruzione della villa di Tony Stark, ma soprattutto durante la battaglia finale. Adrenalina a mille! E se avessi potuto, avrei applaudito e urlato in sala quando arrivano le nuove armature in soccorso ad Iron Man. Ero rimasta a bocca aperta e avrei voluto continuassero a combattere in eterno!
E vogliamo parlare del finale? S T U P E N D O. Bellissimo è il tocco femminile dato al film dalla fantastica Pepper Pots, ma soprattutto la conclusione del film che, nonostante la distruzione di tutte le armature, ci fa comprendere che Iron Man non smetterà mai di esistere. Perché possono togliere tutto a Tony Stark, ma lui rimarrà per sempre il nostro amato Iron Man.
Per cui…appassionati di supereroi, non perdetevi questo film e correte al cinema!
Per quanto mi riguarda, merita di essere visto!
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miroforti
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sabato 18 maggio 2013
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iron man 3 di shane black
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La terza volta di Iron Man sul grande schermo («fatti di New York» a parte, certo), la seconda volta della Marvel che con questo lungometraggio inaugura la cosiddetta ‘fase due’ dell’universo supereroistico. È forse questo il motivo di tanta attesa e di tante aspettative verso questo film, complice una campagna promozionale serrata, intenta a mostrarci come lo sbruffone ed egocentrico Tony Stark si trovi di fronte a problemi esistenziali e umani, che rischiano di mettere a dura prova la sua sicurezza, nonché la sopravvivenza di ciò che più gli sta a cuore. Lo scontro, oltre che con se stesso, sarà con uno dei più antichi nemici di Iron Man, creato dalla matita di Stan Lee nel lontano 1964: il Mandarino.
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La terza volta di Iron Man sul grande schermo («fatti di New York» a parte, certo), la seconda volta della Marvel che con questo lungometraggio inaugura la cosiddetta ‘fase due’ dell’universo supereroistico. È forse questo il motivo di tanta attesa e di tante aspettative verso questo film, complice una campagna promozionale serrata, intenta a mostrarci come lo sbruffone ed egocentrico Tony Stark si trovi di fronte a problemi esistenziali e umani, che rischiano di mettere a dura prova la sua sicurezza, nonché la sopravvivenza di ciò che più gli sta a cuore. Lo scontro, oltre che con se stesso, sarà con uno dei più antichi nemici di Iron Man, creato dalla matita di Stan Lee nel lontano 1964: il Mandarino. Il tutto condito dai giusti èpos e pathos, che ci lasciano intuire il cambiamento del personaggio, la sua sofferenza, la rivalsa.
Se queste erano le premesse con le quali si era accompagnati dentro la sala, non è molto il tempo che passa prima di accorgersi che in realtà è il solito Iron Man quello che abbiamo davanti, anzi più del solito. Stark è segnato, è vero, gli si parano di fronte nuovi ostacoli, che un’armatura di ferro non può affrontare, ma questo non impedisce agli sceneggiatori, in almeno la metà dei dialoghi presenti, di inanellare vere e proprie gag comiche che cercano di strappare qualche risata tra i denti, senza eleganza o raffinatezza. Ad Iron Man 3 non interessano l’ironia o i dialoghi brillanti, ma scambi comico-demenziali tra quasi tutti i personaggi che si interagiscono sullo schermo, più di una volta inseriti per contrasto rispetto allo svolgersi degli eventi e al contesto. Vorrebbero forse dare ritmo a un opera che in effetti stenta ad alzarsi in piedi, ma più che altro irritano e alla meglio provocano sorrisetti rassegnati. Si è voluto evidentemente esagerare lo stampo dei precedenti capitoli, e la sensazione è proprio quella di un “riso a tutti i costi” che fa a pugni con gli attacchi d’ansia di Tony e con la carica drammatica della minaccia del Mandarino. Disney ci mette del suo? Può darsi, anche se il comparto ironia/comicità in The Avengers era innestato quasi alla perfezione, e i risultati sono stati ben migliori. La lunghezza della pellicola inoltre causa qua e là dei momenti di depressione narrativa, che lasciano il posto a sequenze spettacolari, culminanti con la resa dei conti finale. Lunghezza che vorrebbe essere giustificata dall’ampliamento del ruolo di Pepper Potts e dall’analisi psicologica che si compie sull’eroe, ampliamenti che invece compiono una saturazione della sceneggiatura, finendo per configurarsi come delle “aggiunte” un poco frettolose e non sviluppate a dovere.
Iron Man 3 prosegue – anche nella “fase due” – la tendenza dei supereroi Marvel sul grande schermo a prendersi poco sul serio, a scherzare con il pubblico e con loro stessi, una rappresentazione cartoonesca più che fumettistica che, come nel caso qui preso in considerazione, rischia di scadere nel ridicolo e nella superficialità. Il cinema di supereroi – nella fattispecie un cinecomic - deve e può darci qualcosa di più di Ben Kingsley che fa la cacca.
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