Il venditore di medicine |
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Un film di Antonio Morabito.
Con Claudio Santamaria, Isabella Ferrari, Evita Ciri, Marco Travaglio.
continua»
Drammatico,
durata 103 min.
- Italia 2013.
- Cinecittà Luce
uscita mercoledì 30 aprile 2014.
MYMONETRO
Il venditore di medicine
valutazione media:
3,20
su
-1
recensioni di critica, pubblico e dizionari.
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Un doloroso e quanto mai vergognoso aspetto delladi FlyantoFeedback: 104180 | altri commenti e recensioni di Flyanto |
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venerdì 9 maggio 2014 | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Film in cui si racconta di un informatore scientifico (Claudio Santamaria) che, in quanto fortemente pressato dalla propria capo area (Isabella Ferrari), al fine di non finire nella lista dei prossimi elementi licenziati dall'azienda poichè poco produttivi, arriva al punto di escogitare ogni espediente e di avvalersi di ogni mezzo per non soccombere. Tutto ciò gli causerà non pochi problemi, sia di salute a causa del forte e continuo stress che sul piano personale con la propria moglie. Alla fine riuscirà nel proprio intento ma non senza aver pagato un alto prezzo.
La pellicola di Antonio Morabito in pratica mette a nudo e dunque denuncia apertamente il reato di comparaggio e cioè tutto quel sistema che regola i rapporti più o meno disonesti e di connivenza che si instaurano tra i medici, le case farmaceutiche e gli informatori scientifici, che cercano di "piazzare" a tutti i costi presso i vari pazienti delle medicine, magari non nocive ma neppure del tutto efficaci o, per lo meno, non del tutto necessarie, dietro ovviamente compensi monetari o bonus e regali di varia portata. Una piaga, purtroppo, molto ben radicata in Italia e soprattutto sempre di più in espansione al punto di diventare quasi una norma quotidiana. Il film pertanto risulta immediatamente crudo nella sua esposizione sia per le situazioni rappresentate che per il grave e doloroso significato morale che tutta la questione assume. Morabito in pratica non giustifica nessuno in quanto proprio nessuno si deve effettivamente giustificare in un contesto così delicato ed importante come quello che appunto riguarda la salute della maggior parte degli esseri umani. Ed il film finisce amaramente perchè in nessun altra maniera può terminare una così grave e pietosa condotta da parte di una certa parte della società.
Claudio Santamaria è da definirsi semplicemente perfetto nel proprio ruolo di cinico, nonchè ormai disperato uomo, e la sua interpretazione risulta sicuramente al di sopra di quella di tutti gli altri attori del film. Ma l'apprezzamento ovviamente deve essere rivolto anche ad Isabella Ferrari nella parte della capo area fredda e spietata ed anch'ella tutta impegnata a mantenersi ad ogni costo il proprio posto di lavoro nei confronti dei, a sua volta, superiori senza scrupoli.
Insomma, un film per riflettere e per non uscirne purtroppo del tutto orgogliosi e rincuorati.
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