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martedì 5 luglio 2016
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come sempre più commedia di costume che"giallo"
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Qualunque cosa si intende per"giallo"(o"noir"à la française), "I Delitti del >Barlume"sono altro o meglio forse nei romanzi di Marcovaldi sì, meno nelle trasposizioni filmiche o meglio televisive, dove prevalgono i personaggi(il gestore del"Barlume"Massimo, ex-matematico poi, appunto, "prestato al bar", i quattro inseparabili brontoloni-investigatgori, i sogni proibiti e i loro"telos"(oggetto sarebbe denigrante da dire)Tiziana, oltre alla commissaria di polizia molto"fredda", ma poi...; certo il gioco logico non manca, ma siamo lontani da Sir Conan Doyle o da Lady Agatha Christie, volutamente. C'è il"bon ton"todo toscano, l'ironia e l'umorismo(ugualmente ripartiti, se è lecito), c'è anche parecchia"loshiha"(per i non Fiorentini e non Toscani=logica, ma, da Fiorentino acquisito e non verace ho voluto provare la trasposizione fonematica-l'aspirata interconsonantica qui, a mio parere si sente.
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Qualunque cosa si intende per"giallo"(o"noir"à la française), "I Delitti del >Barlume"sono altro o meglio forse nei romanzi di Marcovaldi sì, meno nelle trasposizioni filmiche o meglio televisive, dove prevalgono i personaggi(il gestore del"Barlume"Massimo, ex-matematico poi, appunto, "prestato al bar", i quattro inseparabili brontoloni-investigatgori, i sogni proibiti e i loro"telos"(oggetto sarebbe denigrante da dire)Tiziana, oltre alla commissaria di polizia molto"fredda", ma poi...; certo il gioco logico non manca, ma siamo lontani da Sir Conan Doyle o da Lady Agatha Christie, volutamente. C'è il"bon ton"todo toscano, l'ironia e l'umorismo(ugualmente ripartiti, se è lecito), c'è anche parecchia"loshiha"(per i non Fiorentini e non Toscani=logica, ma, da Fiorentino acquisito e non verace ho voluto provare la trasposizione fonematica-l'aspirata interconsonantica qui, a mio parere si sente...)e che ci sia, come interprete, il grande Monni, nelle serie passate, che, pur scomparso, ci rimane nel cuore e nell'anima(Battisti-Mogol...)oppure il pur bravissimo Benvenuti, nella nuova serie, quasi"il prodotto un hambia"(un po'di matematica non guasta...ovvia), pur se Don Carlos Monni ci manca e non poco... L'ambiente, il colore, fanno"tutto"o comunque almeno moltissimo, diamine, in questo jeu pas au massacre, mais au sourire... Non do mai voti("Non giudicate, per non essere giudicati")ma"Barlume forever"! El Gato
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martedì 9 maggio 2017
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marco malvaldi sempre ben trasposto
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Che i romanzi"gialli"(ma con molte altre sfumature, come rilevabile sempre, addirittura nei microframmenti di ogni episodio)di Malvaldi abbiano trovato un'adeguata"messa in opera"è evidente e condiviso dallo stesso autore, ma più interessante è, forse, rilevare alcuni elementi: A)Il tratto onirico fortemente presente nella vicenda, con i continui sogni dell'ex-matematico "prestato"alla gestione del"Bar Lume"(ma anche Barlume, con gli equivoci semantici fecondi implicati nel gioco di parole) che vanno dal sogno erotico rispetto all'avvenente cameriera-amica all'incubo, senza escludere la fusione di queste diverse componenti oniriche;B)Interessante, nella recitazione dei"quattro vecchietti"notare il passaggio di consegne avutesi dopo la tragica scomaprsa di Carlo Monni e l'avvento di Alessandro Benvenuti: chapeau a Benvenuti, ottimo attore, ma la spontaneità delll'interpretazione "del Monni"(come si dice popolarmente a Firenze e in quasi tutta la Toscana)è un po'diversa con il passaggio di consegne a Benvenuti.
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Che i romanzi"gialli"(ma con molte altre sfumature, come rilevabile sempre, addirittura nei microframmenti di ogni episodio)di Malvaldi abbiano trovato un'adeguata"messa in opera"è evidente e condiviso dallo stesso autore, ma più interessante è, forse, rilevare alcuni elementi: A)Il tratto onirico fortemente presente nella vicenda, con i continui sogni dell'ex-matematico "prestato"alla gestione del"Bar Lume"(ma anche Barlume, con gli equivoci semantici fecondi implicati nel gioco di parole) che vanno dal sogno erotico rispetto all'avvenente cameriera-amica all'incubo, senza escludere la fusione di queste diverse componenti oniriche;B)Interessante, nella recitazione dei"quattro vecchietti"notare il passaggio di consegne avutesi dopo la tragica scomaprsa di Carlo Monni e l'avvento di Alessandro Benvenuti: chapeau a Benvenuti, ottimo attore, ma la spontaneità delll'interpretazione "del Monni"(come si dice popolarmente a Firenze e in quasi tutta la Toscana)è un po'diversa con il passaggio di consegne a Benvenuti... Una bella responsabilità, quella di supplire a un interprete, intelligente e"ruspante"a un tempo, non tanto per Benvenuti(che va benisismo, peraltro, anzi è stata la migliore soluzione possibile, almeno personalmente ritengo che sia così)ma per sceneggiatori e regista(Cappuccio), proprio perché si tratta, anzi si è trattato di un"riposizionamento"della serie TV, proposta-e coprodotta- da Sky, dunque con il grande vantaggio di scarissime interruzioni pubblicitarie, invece "dominanti"negli altri canali, da quelli più"ufficiali"e canonici a quelli più legati a realtà locali, con l'indispensabile ricorso al supporto(anzi al finanziamento determinate)pubblicitario. Di Filippo Timi e della sua ottima aderenza al personaggio e di altro ancora si è già detto in altre occasioni e, se è vero che"repetita juvant", magari, però, le ripetizioni non dovrebbero essere troppo frequenti... El Gato
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mercoledì 17 maggio 2017
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sempre"intrigante", almeno a suo modo...
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A parte la "morale"dei telefilm, comunque sempre contenuta nelle storie, con i drammi che la persona comunque vive(la vittima, ma anche il colpevole, in qualche modo-eredità dostoevskjana, volendo), lo scavo psicologico che conduce-non da solo, certo, ma unitamente ad altro, ossia con il metodo indutttivo combinato alla deduziione, abduzione, diremmo alla "verità", alla risoluzione del caso, comunque, i gialli di"Il delitti del Barlume"si distinguono per l'ironia tipicamente toscana(caratteristica prettamente toscana, come insegna per es.Roberto Ridolfi)nel mettersi in discussione, nel ridere di sé(auto-ironia)che trasuda da tuttti i personaggi e in primis, però, dal ruolo prinicipale, quello di Timi, grande artefice della risoluzione dei casi, dei quattro"vecchiacci", con ormai "alla testa"Alessandro Benevenuti(subentrato a Carlo Monni, dopo l'atroce scomparsa di questi), del personaggio della"commissaria"e poi del"Cioni"(macchietta, però, pura).
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A parte la "morale"dei telefilm, comunque sempre contenuta nelle storie, con i drammi che la persona comunque vive(la vittima, ma anche il colpevole, in qualche modo-eredità dostoevskjana, volendo), lo scavo psicologico che conduce-non da solo, certo, ma unitamente ad altro, ossia con il metodo indutttivo combinato alla deduziione, abduzione, diremmo alla "verità", alla risoluzione del caso, comunque, i gialli di"Il delitti del Barlume"si distinguono per l'ironia tipicamente toscana(caratteristica prettamente toscana, come insegna per es.Roberto Ridolfi)nel mettersi in discussione, nel ridere di sé(auto-ironia)che trasuda da tuttti i personaggi e in primis, però, dal ruolo prinicipale, quello di Timi, grande artefice della risoluzione dei casi, dei quattro"vecchiacci", con ormai "alla testa"Alessandro Benevenuti(subentrato a Carlo Monni, dopo l'atroce scomparsa di questi), del personaggio della"commissaria"e poi del"Cioni"(macchietta, però, pura). Si noti, certo televisivamente(dunque con altri mezzi rispetto al cinema...), l'uso delle dissolvenze, del passaggio(che non è"salto")tra sequenze riferite alla realtà e al sogno(che talora sconfina nel delirio)del protagonista, ma anche la capacità di non perdersi mai nella semplice contemplazione della belllissima riviera versiliese, tornando sempre al"fulcro"dell'episodio, in una varietà di delitti e di crimini che rispondono comunque alla pluralità di espressione(patologica, comunque, volendo)della psiche umnaa, compresa la famosa"sacra auri fames"(Virgilio)che sta sempre dietro a moltissime azioni umane, qualcuno dice insieme al sesso, dove però la motivazione è cmunque in primis legata al denaro, anche quando questo sia considerato solo quale mezzo per pervenire a un fine che è/può essere comunque il sesso . Da lodare sempre la composizione del"team", mentre l'unica obiezione che porrei è quella relativa alla canzone dei titoli di testa, mentre credo decisamente più adatta quella finale, con "Bella figlia dell'amore"(palese eco del monicelliano"AMici Miei"fino al n.3 incluso. Molto vicino a quello spirito, già nei libri di Malvaldi, "I deliitti...."lo ripropongono però con le modalità nuove, tipiche della comunicazione post-digitale(ormai ci siamo...), con modalità che, però, al tempo stesso, sono capaci di mantenere del tutto lo spirito dei tempi e di quanto li ha preceduti, dato che il passato impregna sempre profondamente presente e futuro, a meno di accettare una concezione quale quella agostininana, quella orientale e/o quella bergsoniana(tra l'altro supportata, quest'ultima, dalla teoria einsteiniana della relatività)per cui non esiste la suddetta tripartizione temporale, ma rimangono i temi eterni del"contendere", le categorie della morale e(in parte)anche dell'etica, ossia il bene versus il male, che peraltro sussistono anche nell'inversione(paradossale)proposta ad esempio dal Marquis de Sade... El Gato
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martedì 23 maggio 2017
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tra crimini e commedia
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Se le opere di Kierkegaard oscillano tra filosofia, religione (teologia, volendo)e letteratura, qui, nelle storie del"Barlume"siamo tra crimini e scherzi, anzi burle-beffe, nella tradizione boccaccesca, machiavelliana("Mandragola")e in gnere di quella trtadizione popolare"bertoldiana"(Giulio Cesare Croce)e adepti che si muove apppunto nel senso anzidetto, ossia sul versante della beffa, di cui quella di"Buccari"dannunziana non è che tarda imitazione voluta. Talora, nel "Telefono senza fili"(episodio nel quale il più"scarno"dei quattro vecchietti viene beffato dal più alto e possente, id est Benvenuti)la beffa è esplicita e anche crudele, altrove è più tenue, ma altrimenti(con il precedente filmico di"Amci Miei"monicelliano, con relativi addentellati e sequels), con sfumature diverse, con lo spiritaccio made in Tuscany, tutto questo diventa decisivo per costruire-imbastire-sorreggere la storia, perlatrro anch con aderenza a quanto è nei romanzi e racconti da cui la fortunatissima serie prende sempre spunto, invero con indubbia originalità.
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Se le opere di Kierkegaard oscillano tra filosofia, religione (teologia, volendo)e letteratura, qui, nelle storie del"Barlume"siamo tra crimini e scherzi, anzi burle-beffe, nella tradizione boccaccesca, machiavelliana("Mandragola")e in gnere di quella trtadizione popolare"bertoldiana"(Giulio Cesare Croce)e adepti che si muove apppunto nel senso anzidetto, ossia sul versante della beffa, di cui quella di"Buccari"dannunziana non è che tarda imitazione voluta. Talora, nel "Telefono senza fili"(episodio nel quale il più"scarno"dei quattro vecchietti viene beffato dal più alto e possente, id est Benvenuti)la beffa è esplicita e anche crudele, altrove è più tenue, ma altrimenti(con il precedente filmico di"Amci Miei"monicelliano, con relativi addentellati e sequels), con sfumature diverse, con lo spiritaccio made in Tuscany, tutto questo diventa decisivo per costruire-imbastire-sorreggere la storia, perlatrro anch con aderenza a quanto è nei romanzi e racconti da cui la fortunatissima serie prende sempre spunto, invero con indubbia originalità. Da valutare con attenzione, questo tratto, che vivacizza la storia: come nel classico conan-doyliano"Sherlock Holmes"è l'humor il sale delle storie, qui invece, appunto , è la beffa, lo scherzo crudele-grottesco, che altrove (in altri telefilmo film o racconti o altro)troverbbe altre declinazioni, naturalemtne, anche a seconda di quanto voluto-immaginato dal creatore della storia. Tutto il resto, in qualche modo è "contorno", certo importante, ma fondamentalmenete aggiunta, contorno, appunto... El Gato
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martedì 16 gennaio 2018
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nuova serie, novità
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Con questo"La battaglia navale"(2017), sempre tratto dai gialli di Malvaldi, Roan Johnson dà un nuovo impulso ai"Delitti del Barlume", con un ruolo più forte dato ad Alessandro Benvenuti, non più molto coinvolto nel gruppo dei"quattro moschettieri"-"vecchietti.vecchiacci"ma autonomo alla ricerca della verità nella detection. Rimane, certo, tutto l'armamentario, ma c'è più azione, un pizzico di suspense in più rispetto a prima, Filippo Timi si vede più saltuariamente, anche perché a quanto risulta anche da un'intervista all'attrice Mascino(la commissaria Fusco)all'epoca decisamente più impegnato a teatro, anche con creazioni proprie.
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Con questo"La battaglia navale"(2017), sempre tratto dai gialli di Malvaldi, Roan Johnson dà un nuovo impulso ai"Delitti del Barlume", con un ruolo più forte dato ad Alessandro Benvenuti, non più molto coinvolto nel gruppo dei"quattro moschettieri"-"vecchietti.vecchiacci"ma autonomo alla ricerca della verità nella detection. Rimane, certo, tutto l'armamentario, ma c'è più azione, un pizzico di suspense in più rispetto a prima, Filippo Timi si vede più saltuariamente, anche perché a quanto risulta anche da un'intervista all'attrice Mascino(la commissaria Fusco)all'epoca decisamente più impegnato a teatro, anche con creazioni proprie. Da sottolineare anche un'accentuazione dialettale dei personaggi non toscani(c'è l'altro commissario, siculo, il grosso gestore del"Barlume"che ha preso il posto del Viviani, romano, c'è un assicuratore veneto)tanto per ribadire, ma simpaticamente e autoironicamente, very toscan style, la superiorità dei supposti eredi degli Etruschi(da alcuni rilievi eseguiti sul/sui DNA sembra che l'origine etrusca dei Toscani d'oggi sia decisamente da limitare ad una frazione minima della popolazione, ma...), Humor, divertimenti, ma anche personaggi strani(qui il cantautore che si è dato all'alcol e che in scena crea solo disastri..., l'ucraino para-criminale, che minaccia di uccidere la "sua"Olga...), considerazioni sull'assurdità dell'esistenza("un complesso di sciocchezze prese sul serio"la definiva un "filosofo non professionista"...)e altro ancora in una delle serie TV più intelligenti che siano state realizzate negli ultimi decenni, in assenza, ormai, di "sceneggiati"come quelli d'antan, in presenza di una modernità"accelerata"(dromologica, dice Virilio) o post-post-modernità che non si sa più bene come poter definire, dato che dà l'impressione di sfuggire da ogni lato... El Gato
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lunedì 26 febbraio 2018
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nuova serie ancora più"piena"
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Forse ancora più"piena", questa nuova serie(2017), sempre con la regia di Roan Johnson, ma con la travolgente inserzione di Corrado Guzzanti, impegnato nella"monumentale"caratterizzazione-in veneto- della figura di un assicuratore, di quelle(più contenuta) Mara Maionchi, l'"anziana-giovane"onnipresente, nonché di Stefano Fresi, che impersona il nuovo cogestore del Bar Lume. Rimangono in scuderia Enrica Guidi, Lucia Mascino, Filippo Timi(che però in qualche episodio"scompare"), i quattro "temibili"vecchietti "diretti"dallo statuario Alessandro Benvenuti, mentre complessivamente tutto si svolge oltre i canoni del previsto, tra ironia, irrisione, suspense contenuta, in aderenza"critica"a quanto previsto dalla scrittura di Marco Malvaldi.
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Forse ancora più"piena", questa nuova serie(2017), sempre con la regia di Roan Johnson, ma con la travolgente inserzione di Corrado Guzzanti, impegnato nella"monumentale"caratterizzazione-in veneto- della figura di un assicuratore, di quelle(più contenuta) Mara Maionchi, l'"anziana-giovane"onnipresente, nonché di Stefano Fresi, che impersona il nuovo cogestore del Bar Lume. Rimangono in scuderia Enrica Guidi, Lucia Mascino, Filippo Timi(che però in qualche episodio"scompare"), i quattro "temibili"vecchietti "diretti"dallo statuario Alessandro Benvenuti, mentre complessivamente tutto si svolge oltre i canoni del previsto, tra ironia, irrisione, suspense contenuta, in aderenza"critica"a quanto previsto dalla scrittura di Marco Malvaldi. Da vedere in ogni modo, in quanto l'umorismo e l'ironia made in Tuscany ha valenze altrimenti non attingibili. Operazione tra le più riuscite nella trasposizione TV di un testo letterario, con un pizzico di riferimenti storico-politici, da cogliere e"gustare"di volta in volta, cercando di attivare le"antenne"per non perderli di vista. El Gato
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mercoledì 26 dicembre 2018
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il battesimo di ampelio
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Al Barlume("I Delitti del Bar Lume", ormai storica seria, ormai stabilmente diretta da Roan Johnson, sempre ovviamente dai libri di Marco Malvaldi), "IL battesimo di AMpelio", con tanto di prete ucciso in chiesa, per di più, dove ovviamente già il nome"Ampelio"provoca qualche sommovimento nel "quieto" ambiente clericale, ma si sa che in Toscana e in Romagna, regione tradizionalmente"rosse"(ma le virgolette, da fine anni Ottanta, sono necessarie), i nomi"particolari"sono usati senza tregua, per così dire; oltre a tutto il personaggio di"Ampelio", in anni precedenti, nella"serie"era ricoperto dal purtroppo compianto Carlo Monni.
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Al Barlume("I Delitti del Bar Lume", ormai storica seria, ormai stabilmente diretta da Roan Johnson, sempre ovviamente dai libri di Marco Malvaldi), "IL battesimo di AMpelio", con tanto di prete ucciso in chiesa, per di più, dove ovviamente già il nome"Ampelio"provoca qualche sommovimento nel "quieto" ambiente clericale, ma si sa che in Toscana e in Romagna, regione tradizionalmente"rosse"(ma le virgolette, da fine anni Ottanta, sono necessarie), i nomi"particolari"sono usati senza tregua, per così dire; oltre a tutto il personaggio di"Ampelio", in anni precedenti, nella"serie"era ricoperto dal purtroppo compianto Carlo Monni... Ottima gestione della(sempre moderata, prevalendo comunque l'elemento comico)suspense, fino alla rivelazione finale, ma in questo episodio come in qualche episodio precedente, Corrado Guzzanti, ormai da anni reduce da"Fascisti su Marte", tende a caratterizzare il personaggio di un assicuratore vicentino molto"espansivo"e qui, in questo episodio, tra i sospettati. Con qualche punta di"mattatorismo"forse, anzi a tratti decisamente di troppo, il bravo comico romano calca sull'accento vicentino(lui romano, ma da sempre imitatore e dunque anche a suo modo"studioso"di idiomi, dove gli"idioletti"ne fanno parte in pieno), ma, per il resto, a parte Alessandro Benvenuti, ormai il"leader"dei vecchietti Enrica Guidi, la "storica"Tizzi, nell'episodio è neo-mamma(chi sia il padre non si sa-pater incertus...),è "la Fusco", ossia il magistrato competenete, ormai profilatissima, Filippo Timi, alias"Il Viviani"è un po'sullo sfondo(qui viene rapito, in conclusione d'episodio, in Sudamerica, con i titoli di coda dominati dalla bella canzone di Paolo Conte sul tema), gli altri ci sono tutti, con qualche nuova presenza, destinata ad avvalorare il clima di attesa-sorpresa che ormai da anni circonda ogni nuovo episodio della serie...Una serie che riserva sempre, intelligentemente, nuove sorprese...anche per merito del coordinamento impresso dal regista che, mi ripeto, assicura anche gli"assolo"dei singoli interpreti/caratteristi... El Gato
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mercoledì 2 gennaio 2019
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sempre più parodistico, viviani...
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Per questo ulteriore episodio dei"Delitti del Barlume", regia di Roan JOhnson , "Hasta pronto...Viviani", che peraltro completa il precedente, "IL battesimo di AMpelio", è da dire che , stante la fonte letteraria di Marco Malvaldi, che già contiene in pieno tale fusione, la realizzazione del TV-movie scelta, oltre alla vena toscana, ha in sé molto fortemente la sintesi endiadica tra comicità, humor e "giallo", dove quest'ultimo ha spesso esiti inaspettati, very italian style, come nell'episodio appena visto, dove uno dei"vecchietti"è costretto a giacere con un'anziana"narcotraficante"o comunque"bandida", che ha un ruolo indubbiamente dirigente nel settore(siamo in Argentina e la donna, di origini abruzzesi, ritrova somiglianze tra il suo ex-marito, muerto matado, morto ucciso, e il non proprio entustasta"prescelto".
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Per questo ulteriore episodio dei"Delitti del Barlume", regia di Roan JOhnson , "Hasta pronto...Viviani", che peraltro completa il precedente, "IL battesimo di AMpelio", è da dire che , stante la fonte letteraria di Marco Malvaldi, che già contiene in pieno tale fusione, la realizzazione del TV-movie scelta, oltre alla vena toscana, ha in sé molto fortemente la sintesi endiadica tra comicità, humor e "giallo", dove quest'ultimo ha spesso esiti inaspettati, very italian style, come nell'episodio appena visto, dove uno dei"vecchietti"è costretto a giacere con un'anziana"narcotraficante"o comunque"bandida", che ha un ruolo indubbiamente dirigente nel settore(siamo in Argentina e la donna, di origini abruzzesi, ritrova somiglianze tra il suo ex-marito, muerto matado, morto ucciso, e il non proprio entustasta"prescelto". Inoltre, essendo l'episodio in gran parte argentino, cioè ambientato in Argentina, i"colori"locali, con tanto did tango(bellissima soprattutto la musica)giustamente si spreca. Bravi tutti, dal Timi alla Mascino a Benvenuti alla Guidi, a Guzzanti, che come sempre"calca molto"(un po'troppo? No, tutto sommato almeno qui"ci sta")la componente grottesca data al suo personaggio, un "pazzesco"assicuratore della provincia di Vicenza. Pochi episodi, "mirati", ma efficaci, nati, peraltro, come già detto, dalla penna di uno scrittore bravo, cui non si può certo chiedere di"Produrre dii più". Sarebbe qualcosa di intemerato.e di improvvido, decisamente. El Gato
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mercoledì 8 gennaio 2020
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sempre divertente
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Prosegue, credo anche con questo"La tombola dei Troiai"del 2017(?Altre fonti direbbero 2015)la serie TV diretta da Roan Johnson e tratta dai libri di Malvaldi "I deliti del Barlume". Sempre piena di elan comique, di spirito causticamente toscano, con un Filippo Timi vero(ma ultra-ufficioso, sempre in qualche modo"dietro le quinte")detective della serie, intento a scoprire i responsabili di efferati delitti che coinvolgono, direttamente e indirettamente, anche il suo bar-ristorante e dunque tutto quanto vi ruota attorno(del resto il paese è piccolo...). C'è sempre il rapporto difficile con la dipendente ex-attuale amante, resa da Enrica Guidi, con la inquietante-provocante investigatrice ufficiale Lucia Mascino, con gli amici del bar(i ragazzi in là con l'età, a iniziare dal giovane(complessivamente lo è)Benvenuti al posto di Carlo Monni, a seguire con tutti gli altri, compresi le new entries fatte anche di elementi non toscani(laziali e veneti, in particolare, con qualche altra presenza), in un turbinio di situazioni che comprendono sempre i due elementi fondamentali di ogni delitto, come Marcovaldi, ma anche Edgar Allan Poe, Arthur Conan Doyle, Edgar Wallace, Agatha Christie(ossia quelli che possiamo considerare i"padri"e le"Madri"del genere"thriller", "giallo", "noir"etc.
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Prosegue, credo anche con questo"La tombola dei Troiai"del 2017(?Altre fonti direbbero 2015)la serie TV diretta da Roan Johnson e tratta dai libri di Malvaldi "I deliti del Barlume". Sempre piena di elan comique, di spirito causticamente toscano, con un Filippo Timi vero(ma ultra-ufficioso, sempre in qualche modo"dietro le quinte")detective della serie, intento a scoprire i responsabili di efferati delitti che coinvolgono, direttamente e indirettamente, anche il suo bar-ristorante e dunque tutto quanto vi ruota attorno(del resto il paese è piccolo...). C'è sempre il rapporto difficile con la dipendente ex-attuale amante, resa da Enrica Guidi, con la inquietante-provocante investigatrice ufficiale Lucia Mascino, con gli amici del bar(i ragazzi in là con l'età, a iniziare dal giovane(complessivamente lo è)Benvenuti al posto di Carlo Monni, a seguire con tutti gli altri, compresi le new entries fatte anche di elementi non toscani(laziali e veneti, in particolare, con qualche altra presenza), in un turbinio di situazioni che comprendono sempre i due elementi fondamentali di ogni delitto, come Marcovaldi, ma anche Edgar Allan Poe, Arthur Conan Doyle, Edgar Wallace, Agatha Christie(ossia quelli che possiamo considerare i"padri"e le"Madri"del genere"thriller", "giallo", "noir"etc....sapevano essere determinanti e come tali individuavano, cioè amore/sesso e money.argent-plata-soldi o come volete dire... Da qui noN si scappa, d'accordo,. ma le varianti tosco-pisane(ma nell'immaginario borgo costiero siamo tra PIsa e Livorno, dunque tra le due grandi nemiche...)sono tante e infinatamente(certo solo potenzialmente...)variate, per cui la piacevolezza della serie, almeno per ora, rimane tale, anzi si conferma come tale, a discapito di chi la riteneva esaurita già molto tempo fa, dove"molto tempo"nell'epoca dromologica può voler dire anche solo"qualche settimana", "pochi mesi"etc. El Gato
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venerdì 17 gennaio 2020
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beach volley e omicidi
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In questo"Donne con le palle"Roan Johnson in coppia con Marcovalid(magnus scriptor)per la serie"I Delitti del Barlume" ripropone il cocente humor tuscan(o toscan)style rispetto al beach-volley, dove, se da un lato si fa un po'di pubblicità allo sport e alle sue belle protagoniste(la pubblicità è l'anima del commercio, dunque anche del turismo...), non si rinuncia alla punta polemica rispetto al doping, dove proprio lo spacciatore di questi "materiali"è coluir che uccide, ma,,,dire di più non è consentito, ovviamente, con l'avvertenza di fondo che è vietato non ridere, anche perché si è indotti a farlo, non tanto dai caratteristi "alloglotti"(romanesco e un vicentino imbarazzante, anche perché pronunciato da un attore comunque romano.
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In questo"Donne con le palle"Roan Johnson in coppia con Marcovalid(magnus scriptor)per la serie"I Delitti del Barlume" ripropone il cocente humor tuscan(o toscan)style rispetto al beach-volley, dove, se da un lato si fa un po'di pubblicità allo sport e alle sue belle protagoniste(la pubblicità è l'anima del commercio, dunque anche del turismo...), non si rinuncia alla punta polemica rispetto al doping, dove proprio lo spacciatore di questi "materiali"è coluir che uccide, ma,,,dire di più non è consentito, ovviamente, con l'avvertenza di fondo che è vietato non ridere, anche perché si è indotti a farlo, non tanto dai caratteristi "alloglotti"(romanesco e un vicentino imbarazzante, anche perché pronunciato da un attore comunque romano...)ma dai protagonisti rigidamente"toshani"che con le loro zingarate non rinunciano a voler gabbare santi e umani, dove ormai Filippo Timi, il proprietario del"Barlume"(on con grafia staccata, poco importa...)è ridotto a fare(volutamente , però, essendo molto impegnato a teatro)il narratore, accentuando quella funzione di diegesi marcata che nella serie TV ha sempre rivestito, peraltro, una funzione primaria... Da vedere, da commentare anche coralmente, direi, questa serie che ormai ci divenrte da tempo. Meno apprezzabile, ma contestualizzata, la scelta di proporre un menu a base di "spaghetti al cervo"all'insopportabilmente prolisso(e di ciò si ride)neo questore siciliano cui proprio un cervo aveva, anni prima, come racconta con dovizia di particolari, rovinato la carriera.... El Gato
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