onufrio
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mercoledì 20 maggio 2020
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paura in palcoscenico
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Tom Selznick è un celebre pianista che ritorna ad esibirsi di fronte al pubblico a distanza di cinque anni, dopo una debaclè avvenuta nel suo ultimo concerto dovuta all'estrema difficoltà di una sinfonia che non riuscì a completare. Di fronte all'amata moglie, diva del cinema, Tom si ritroverà a gestire una situazione surreale: essere ricattato da un misterioso killer mentre si esibisce in concerto. Thriller "musicale" dai risvolti beffardi.
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marino
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martedì 5 maggio 2020
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boh!
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Troppe parole per dire poco!
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no_data
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giovedì 12 settembre 2019
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assurdo.
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Imbarazzante...Non è credibile fin dalle prime scene.
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samanta
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mercoledì 18 aprile 2018
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la genialità di damien
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In molti hanno visto nel film riferimentti a Hitchcock (Paura nel Palcoscenico) , ma io vedo nella trama soprattutto la genialità delle sceneggiatore Damien Chazelle (che di seguito sarà regista e sceneggiature di Whiplash e La La Land) che si serve di riferimenti ad Hitchcock, ma soprattutto ad un film del 1948 una commedia gialla "Infedelmente tua" con Rex Harrison e Linda Darnell regia di Preston Sturges ed ambientato anch'esso durante un concerto.
Nel nostro film Tom Selznick (Elijah Wood il Frodo Baggins del Signore degli anelli) è un valente pianista che dopo cinque anni da un disastroso concerto in cui non era riuscito a suonare le ultime 4 note di un pezzo difficilissimo La cinquette, questa volta userà il pianoforte del compositore che ormai imballato e nascosto in una casa viene riportato nella sala del concerto a Chicago affollatissima.
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In molti hanno visto nel film riferimentti a Hitchcock (Paura nel Palcoscenico) , ma io vedo nella trama soprattutto la genialità delle sceneggiatore Damien Chazelle (che di seguito sarà regista e sceneggiature di Whiplash e La La Land) che si serve di riferimenti ad Hitchcock, ma soprattutto ad un film del 1948 una commedia gialla "Infedelmente tua" con Rex Harrison e Linda Darnell regia di Preston Sturges ed ambientato anch'esso durante un concerto.
Nel nostro film Tom Selznick (Elijah Wood il Frodo Baggins del Signore degli anelli) è un valente pianista che dopo cinque anni da un disastroso concerto in cui non era riuscito a suonare le ultime 4 note di un pezzo difficilissimo La cinquette, questa volta userà il pianoforte del compositore che ormai imballato e nascosto in una casa viene riportato nella sala del concerto a Chicago affollatissima. Ma tra gli spartiti viene inserito lo spartito della Cinquettte e viene scritto che se sbaglia una nota Tom sarà ucciso. Ben presto si renderà conto che non è uno scherzo ma che il criminale con un complice tiene di mira con un puntatore laser sia lui che la moglie che assiste sul palco. il film si sviluppa intorno ai tentativi vani di liberarsi dal persecutore che oltretutto nell'intervallo sempre attraverso messaggi lo ha costretto a mettere all'orecchio un microfono con cui gli dà le istruzioni. I tentativi non riescono e vengono uccisi un amico di Tom che era riuscito ad allertare, poi la moglie di questi, e infine anche il complice, che si era spazientito della strategia del criminale che aveva orchestrato tutto per impadronirsi di una chiave nascosta nel pianoforte. [SPOILER]. Colpo di scena finale Tom non suona la Cinquette e fa cantare la moglie con il direttore d'orchestra che suona al pianoforte. Scopre il criminale (John Cusack) che dopo una lotta con Tom cade dall'alto del palcoscenico sul pianoforte e muore mentre Tom ferito si salva. Tom vedendo il pianoforte decide di suonare le ultime 4 note impossibili della Cinquette ci riesce e dai meccanismi interni del piano cade la chiave (chissa quale tesoro nasconde ?). Il film che si rivela un ottimo thriller è diretto dal regista e compositore spagnolo Mira. Biuona la recitazione di Elijah Wood che tiene la scena praticamente per quasi tutto il film come degna di attenzione la parte piccola di John Cusack.Merita un particolare elogio Chazelle che in questo film che tratta di musica che, come si vedrà nelle opere successive è il suo tema preferito, mette in evidenza la creatività che risalterà successivamente specie in La La Land un autentico capolavoro. Diciamo che una sceneggiatura con Chazelle fa la differenza.
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annie
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martedì 17 aprile 2018
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il ricatto non riuscito
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Il film è iniziato con premesse di suspense e un colpo di scena finale , per poi svilupparsi in maniera noiosa e assurda e terminare ancora peggio , con un finale che non porta a nulla. Lo spettatore rimane con un pugno di mosche , senza sapere il mistero dietro a questo ricatto e chi fosse questo ricattatore . A mio modesto avviso , il finale sarebbe stato di gran lunga più interessante e soddisfacente se alla fine , il pianista , che aveva forti problemi psicologici ad affrontare il palcoscenico , si svegliasse e risultasse tutto un incubo
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fabio1957
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martedì 14 aprile 2015
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buon thriller
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Buon thriller,grande suspence,niente violenza gratuita,trama asciutta,musiche appropriate.Giallo teso,con bella interpretazione del protagonista.Richiami forti al cinema Hitchcockiano,belle e cupe atmosfere,inquadrature audaci e riuscite.Stilisticamente elegante.
Una bella prova del regista
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luigi chierico
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domenica 12 aprile 2015
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come una chiave di violino
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Invito ad un concerto per pianoforte ed orchestra, con qualche imprevisto.
Non un film dunque, sebbene nello scenario di un grande teatro, affollato da bella gente con vestiti eleganti e gioielli, come si conviene in un grande evento, si trami qualcosa. La trama del film non va anticipata oltretutto perché è un ricatto e non va svelato. Andiamo pure a vedere questo film senza attenderci scene incredibili di inseguimenti, con tanti morti, 4 possono anche bastare, niente sesso, cè ben altro in gioco. Kerry Bishè, nella parte della moglie del pianista Tom (Elijah Wood) è molto graziosa e fedele innamorata di suo marito. Il ricatto questa volta dunque non riguarda i rapporti coniugali della coppia e neanche la droga o un oscuro passato.
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Invito ad un concerto per pianoforte ed orchestra, con qualche imprevisto.
Non un film dunque, sebbene nello scenario di un grande teatro, affollato da bella gente con vestiti eleganti e gioielli, come si conviene in un grande evento, si trami qualcosa. La trama del film non va anticipata oltretutto perché è un ricatto e non va svelato. Andiamo pure a vedere questo film senza attenderci scene incredibili di inseguimenti, con tanti morti, 4 possono anche bastare, niente sesso, cè ben altro in gioco. Kerry Bishè, nella parte della moglie del pianista Tom (Elijah Wood) è molto graziosa e fedele innamorata di suo marito. Il ricatto questa volta dunque non riguarda i rapporti coniugali della coppia e neanche la droga o un oscuro passato. La chiave del ricatto è ben altra. Il film si presenta subito con una bella serie di fotografie di un magnifico pianoforte. La tastiera corre sulle schermo con i suoi tasti tra neri e bianchi, si muovono come per incanto, l’occhio del regista, bravo Eugenio Mira, mira a far vedere ogni meccanismo che dà vita al suono; i martelletti battono le corde che emettono le note musicali attraverso un meccanismo di ingranaggi formati appunto da martelletti, rullini, corde ecc. che costituiscono il corpo non visto di un pianoforte a coda, celato da un lucido coperchio color nero ebano. È il pianoforte il vero protagonista di questo film che nasconde nel suo silenzio e nelle suo vibrante suono il segreto che si vuole svelare sotto la minaccia di una pistola.
Nel famoso film di Alfred Hitchcock “L’uomo che sapeva troppo” durante il concerto una pistola è pronta a sparare contro il Primo Ministro al suono fragoroso dei piatti dell’orchestra. Il riferimento viene spontaneo. Anche la fotografia richiama il noto regista, riprendere molto bene particolari e dettagli, mentre la macchina da presa è rivolta soltanto verso il soggetto principale dela scena: il pianista Tom che fa scorrere le sue pallide mani sulla tastiera che mostra in contrasto con il color nero ebano del pianoforte, ovvero la moglie Emma avvolta nel suo bel vestito verde,nuda una spalla,mentre canta una melodia con la sua bella voce, a completare, come imprevisto, l’invito al concerto per pianoforte ed orchestra.
Il color rosso è di rigore in un palcoscenico, come il nero l’abito per il pianista e per il professore d’orchestra. Il bravo regista risparmia all’invitato a questo concerto l’immagine del sangue, che non lascia scorrere come tanti altri si sarebbero compiaciuti di fare.
Il film lascia soddisfatti se non ci si attende l’ottimo o il capolavoro, è buono, diverso nella vicenda ed ambientato quasi tutto in teatro, tra uno spartito sparito ed uno ritrovato, qualche colpo di scena a scena aperta, tra una nota e l’altra.
Qualcuno uscendo sotto la pioggia si chiederà ancora qual era la chiave di questo elegante giallo con tanto rosso e tanto nero.chibar22@libero.it
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ivano80
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lunedì 2 febbraio 2015
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incredibilmente noioso ed inverosimile
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Film mediocre, suspance inesistente, noioso e francamente inverosimile. Da evitare assolutamente.
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ignazio vendola
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martedì 5 agosto 2014
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tutto in un concerto
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Il film si svolge quasi esclusivamente in una sala da concerto; tale ambientazione pur accentuando il carattere claustrofobico della trama, suggerisce un adattamento teatrale che favorirebbe una migliore resa. Infatti il prodotto non annoia e non diverte, mantenendosi nel limbo di un film-TV del quale sembra avere tutte le caratteristiche. Da vedere = No.
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ultimoboyscout
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domenica 25 maggio 2014
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sbaglia una nota e muori.
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Il rientro del giovane pianista prodigio Tom Selznick rischia di trasformarsi nel suo canto del cigno. Un cecchino gli comunica che lo tiene sotto tiro e che se non eseguirà alla perfezione "La cinquette", il brano impossibile che era stato causa della sua debacle e del conseguente ritiro dalle scene, lo ucciderà. Eugenio Mira è regista ma anche compositore: ha così pensato di coniugare la ddue cose sulla traccia del copione di Damien Chazelle. Musica e Hitchcock si legano in questo concerto che sa tanto di omaggio al maestro del brivido, ma le situazioni improbabili che si susseguono sono davvero troppe, colpi di scena e complicazioni si ammassano facendo sprofondare il film nel catastrofico prima e nel ridicolo poi, con Wood che ha lo sguardo inquieto dall'inizio alla fine della pellicola e non riesce a sorreggere il peso della storia e Cusack che è sottoutilizzato e usato solo perchè noto a tutti.
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Il rientro del giovane pianista prodigio Tom Selznick rischia di trasformarsi nel suo canto del cigno. Un cecchino gli comunica che lo tiene sotto tiro e che se non eseguirà alla perfezione "La cinquette", il brano impossibile che era stato causa della sua debacle e del conseguente ritiro dalle scene, lo ucciderà. Eugenio Mira è regista ma anche compositore: ha così pensato di coniugare la ddue cose sulla traccia del copione di Damien Chazelle. Musica e Hitchcock si legano in questo concerto che sa tanto di omaggio al maestro del brivido, ma le situazioni improbabili che si susseguono sono davvero troppe, colpi di scena e complicazioni si ammassano facendo sprofondare il film nel catastrofico prima e nel ridicolo poi, con Wood che ha lo sguardo inquieto dall'inizio alla fine della pellicola e non riesce a sorreggere il peso della storia e Cusack che è sottoutilizzato e usato solo perchè noto a tutti. Film che cita senza mezzi termini "Paura in palcoscenico" e "L'uomo che sapeva troppo" di Hitch, che abusa facendosi coraggio di tali citazioni ma che non arriva ad alcuna conclusione poichè sbaglia fin da subito tono e registro. Il crescendo di Mira sfocia nel trash, nel ridicolo, tensione e mistero si sgretolano presto così come le motivazioni del cecchino appaiono modeste, inutili, assurde come la pellicola in generale. Un mero esercizio di stile a cui manca uno stile appropriato...o forse a cui lo stile manca del tutto.
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