Un giorno speciale

Stelle di periferia ritratto palpitante di Gina & Marco

Non è vistoso e neanche riconosciuto come meriterebbe ma il tocco di Francesca Comencini c' è ed è un po' speciale. L' attitudine della documentarista, anche quando si cimenta con le storie, si esprime in uno sguardo minuziosamente attento alle umanità raccontate e attento a ottenere un risultato - la semplicità - che a dispetto di quanto si può credere è difficile da ottenere. Così nel girotondo di vicende intrecciate di A casa nostra (2006), così in Lo spazio bianco (2009) dal romanzo di Valeria Parrella dove Margherita Buy è una mamma che si imprigiona volontariamente nel tempo sospeso dell' attesa che si sciolga il dubbio sulla sopravvivenza della sua bambina. E così ora in Un giorno speciale (dal romanzo Il cielo con un dito di Claudio Bigagli). Le imperfezioni non mancano quasi mai, ma anche se Francesca Comenciniè cineasta né approssimativa né insensibile alla cura del linguaggio è la compassione il tratto distintivo del suo scegliere e plasmare storie e personaggi. La giornata di Gina e Marco (speciale per loro e per noi che la seguiamo come parte di un flusso indistinto dentro il quale si confonde una moltitudine di piccoli grandi destini) fa pensare subito a qualcosa di non particolarmente originale, a una storia come tante appunto, a un segmento di piccole vite comuni che già tante volte abbiamo visto raccontato, che affonda le radici nel nostro cinema delle stagioni della rinascita e della ricostruzione dopo la guerra (l' impronta paterna, di papà Luigi?). Ma importante è che questa base di ricercata semplicità dia luogoa un ritratto vivo e palpitante, a due ritratti vivi e palpitanti. Estrema periferia romana, mattino presto. Padre e fratello piccolo escono per affrontare la giornata. La mamma sveglia premurosamente Gina e si dedica a prepararla per un appuntamento importante di cui sapremo solo strada facendo. Quando la figlia sarà vestita e truccata - bella come il sole, orgoglio dei suoi occhi - l' accompagnerà in piazza dove un' auto di lusso passerà a prenderla. Sulle prime Gina sarà ruvida con il giovane autista Marco, ciarliero e simpatico. Il fattoè chei due sono uniti da qualcosa:è per entrambi un debutto questo giorno speciale. Lui è al primo giorno di lavoro come autista per un' agenzia di autonoleggio al servizio dei pezzi grossi (ottenuto grazie alla raccomandazione del prete perseguita con pazienza certosina e senza risparmio di sacrifici dalla mamma domestica e sarta), mentre lei si è lasciata convincere dalla propria mamma che non bastano determinazione e preparazione per raggiungere ciò che lei si propone - fare l' attrice - ma che bisogna passare per la protezione di qualcuno influente. Ecco perché Marco sta conducendo Gina all' appuntamento con un Onorevole. Ma bisogna aspettare fino a sera. Non solo perché l' Onorevole è occupato e le telefonate della sua segretaria rimandano di ora in ora. Anche perché le resistenze di Gina a rassegnarsi a ciò che abbiamo capito dovrà succedere, provocano una serie di deviazioni e creano un' atmosfera d' intesa tra i due ragazzi che si svilupperà attraverso tante tappe. Tanto da far nascere qualcosa di speciale fra loro: tenerezza, comprensione, reciproco riconoscimento, ma forse qualcosa di più. La regista, sostenuta da un produttore che crede in lei (Palomar di Carlo Degli Esposti, il marchio di Montalbano), ha fatto la cosa giusta.
Da La Repubblica, 4 ottobre 2012


di Paolo D'Agostini, 4 ottobre 2012