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Sebbene Dragon Ball Z porti la grande innovazione che farà sognare generazioni di ragazzi - il super sayan - è parere comune che la saga migliore resti la prima. Purtroppo sembra una tradizione giapponese quella di cominciare con poteri contenuti per poi esagerare fino all'inverosimile il repertorio di mosse e trasformazioni, portandoci infine prodotti come Battle of Gods.
Chi ha presente la primissima stagione di Dragon Ball sicuramente si ricorderà la meraviglia provata di fronte alla potenza del maestro Muten o del killer Tai Pai, il simpatico miscuglio di innocenza e perversione, il clima di avventura e la singolarità dei nemici. Ebbene, Goku e compagnia sono cresciuti, ma non Toryama che dopo la saga di Freezer regala solo di rado qualche perla.
In generale molte delle pellicole extra-serie, così come Dragon Ball GT, sono state disegnate da assistenti o dallo studio e presentano numerose incoerenze di fondo e storie molto banali. Non si può comunque fare di tutta l'erba un fascio poichè personaggi come Broly, Bardak e Janenba hanno effettivamente integrato l'opera principale, tuttavia Battle of Gods, a mio avviso, è da annoverare tra i peggiori, se non il peggiore, Oav di Dragon Ball.
Non pago di tutte le trasformazioni e i nemici aggiunti nel corso degli anni, Toryama decide di inserire una nuova divinità, Bills, e una nuova trasformazione del super sayan. Bills si presenta come l'essere più potente dell'universo, il dio della distruzione contro cui i Kaioshin non possono assolutamente nulla (ma già durante Dragon Ball Z avevano manifestato tutta la loro inutilità se non come mentori). Questo dio dalle fattezze egizie si risveglia dal suo sonno secolare nel quale ha avuto la visione di un guerriero che riuscirà finalmente a tenergli testa, e neanche a farlo apposta questo guerriero sarà Goku.
Il film si sviluppa in una prima parte gioviale in cui si rivedono un po' tutti i personaggi a cui siamo affezionati, mentre nella seconda parte prende piede l'avvento di Bills e il tentativo di tenerlo diplomaticamente a bada. Bills infatti vuole il suo guerriero, il dio dei super sayan che ha visto in sogno, altrimenti distruggerà la terra. Seguono alcune schermaglie contro tutti i guerrieri più potenti, prontamente sconfitti, fino alla temporanea rinascita del super sayan god, ottenuto dalla concentrazione del potere di cinque sayan (la quinta è la Pan ancora nella pancia di Videl).
Il concept del super sayan god è decisamente atipico in quanto propone un guerriero snello, rossastro in ricordo del Kaioken e potente quanto basta per intrattenere Bills. La mancanza dei grandi muscoli e dei capelli scintillanti è una caratteristica dura da digerire, una scelta addirittura coraggiosa e controcorrente anche se, probabilmente, è stata fatta per dare una certa somiglianza fisica tra i due dei in lotta.
Come dicevo prima, Goku riesce a intrattenere Bills solo per un tempo limitato e non sembra nemmeno in grado di batterlo, in ogni caso il dio della distruzione si ritiene soddisfatto e risparmia la terra. Da queste poche righe vorrei far emergere la banalità della trama che non suscita nessun tipo di coinvolgimento emotivo da parte dello spettatore, forse nemmeno nei più piccoli: un nemico creato ad hoc viene a scontrarsi col protagonista della serie che per non soccombere deve accedere a un potere creato ad hoc. Non vi è alcun tipo di integrazione utile alla trama originale se non lo stato di gravidanza di Videl. I combattimenti si riducono a umiliazioni continue da parte dei nostri amici che non possono far altro che urlare, mancare il colpo e incassare mosse devastanti.
L'insieme di questi elementi mi fa pensare all'ennesima mossa commerciale che arricchisce i produttori in virtù della fama pregressa, nel contempo mi intristisce molto perchè porta la firma del maestro Toryama che, in tutti questi anni di rendita, non è riuscito a tirar fuori qualcosa di innovativo e piacevole dal suo capolavoro.
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