sverin
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martedì 17 aprile 2018
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ottimo film ispirato ad una.....
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......meritata superiorità tecnologica vincente sull'inciviltà del terzo mondo nel quale l'uomo moderno commise l'epocale errore di abbandonare le colonie. Se tutto il mondo fosse stato colonizzato dalle società ritenute giustamente "superiori" in quanto più civili ed evolute e fossero però rimaste nelle colonie conquistate, ora non ci sarebbero tutti i giganteschi problemi creati da società arretrate, incicivli e tribali che seminano sangue e terrore in nome di un dio che non esiste o in nome di differenze e superstizioni medioevali. In Africa, in Asia ci sono troppe nazioni che non sono in grado di gestire una società moderna dove i popoli sono ostaggi di balordi signori della guerra o organismi terroristici e violenti.
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......meritata superiorità tecnologica vincente sull'inciviltà del terzo mondo nel quale l'uomo moderno commise l'epocale errore di abbandonare le colonie. Se tutto il mondo fosse stato colonizzato dalle società ritenute giustamente "superiori" in quanto più civili ed evolute e fossero però rimaste nelle colonie conquistate, ora non ci sarebbero tutti i giganteschi problemi creati da società arretrate, incicivli e tribali che seminano sangue e terrore in nome di un dio che non esiste o in nome di differenze e superstizioni medioevali. In Africa, in Asia ci sono troppe nazioni che non sono in grado di gestire una società moderna dove i popoli sono ostaggi di balordi signori della guerra o organismi terroristici e violenti. Sarebbe ora di finirla di caricarci della "colpa del colonialismo"! Questo film ci fa ricordare fin dove arrivano i "signori della guerra" o nefasti capi che guidano organizzazioni malavitose che i soliti guru nostrani del buonismo giustificano come "poveri sfruttati dall 'Occidente"! Su questo pianeta non siamo tutti uguali; siamo diversamente belli nel bene e nel male, purtroppo. ....e la palla dovrebbe andare ai popoli più civili!!!
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biso 93
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mercoledì 25 gennaio 2017
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alto intrattenimento
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Captain phillips, e' un film del 2013 diretto da Paul Greengrass. Candidato a 6 premi oscar, questo film e' un ottima rappresentazione di come dovrebbe essere un buon film di intrattenimento. La sceneggiatura e' davvero notevole, non tanto dal punti di vista dei dialoghi ma dello sviluppo narrativo, in quanto Captain Phillips riesce a cambiar marcia con una notevole fluidita'. La regia del film e' di buona fattura, soprattutto nello spazio claustrofobico della scialuppa, messa sempre a confronto con le immenso navi americane. Ottima interpretazione di Tom Hanks. Internal e capace di incastrare a meraviglia diverse contesti narrativi e scenici, Captain Phillips e' un film di qualita' un po' privo forse di una qualche profondita che vada oltre il confronto tra Tom Hanks ed il capitano somalo.
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Captain phillips, e' un film del 2013 diretto da Paul Greengrass. Candidato a 6 premi oscar, questo film e' un ottima rappresentazione di come dovrebbe essere un buon film di intrattenimento. La sceneggiatura e' davvero notevole, non tanto dal punti di vista dei dialoghi ma dello sviluppo narrativo, in quanto Captain Phillips riesce a cambiar marcia con una notevole fluidita'. La regia del film e' di buona fattura, soprattutto nello spazio claustrofobico della scialuppa, messa sempre a confronto con le immenso navi americane. Ottima interpretazione di Tom Hanks. Internal e capace di incastrare a meraviglia diverse contesti narrativi e scenici, Captain Phillips e' un film di qualita' un po' privo forse di una qualche profondita che vada oltre il confronto tra Tom Hanks ed il capitano somalo. Vivamente consigliato.
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alberto pezzi
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domenica 25 ottobre 2015
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assolutamente straordinario
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CREDO CHE QUESTO FILM SIA STRAORDINARIO. LA TENSIONE, L’ ADRENALINA, LA SUSPENCE, MA ANCHE LA DRAMMATICITA’. QUESTO FILM RACCONTA VERAMENTE TANTE COSE. UNICO. IL DRAMMA DEL RAPIMENTO MESSO DI FRONTE AL DRAMMA DELLA PIRATERIA, SEMPRE PIU’ CRIMINE ORGANIZZATO CHE UTILIZZA POVERI UOMINI ALLO SCOPO DI ARRICCHIRE CAPI E STATI SPARSI IN TUTTO IL MONDO. UN FILM INTENSO, IL CORAGGIO DI UN UOMO CHE PENSA PRIMA AD EQUIPAGGIO ED IMBARCAZIONE E SOLO IN UN SECONDO MOMENTO A SE STESSO. DALL’ ALTRA PARTE IL CORAGGIO DI QUATTRO UOMINI DISPOSTI A TUTTO PER QUESTA NAVE, DISPOSTI A TUTTO PER PORTARE A TERMINE LA PROPRIA MISSIONE E TORNARE IN PATRIA DA EROI. SONO DUE ORE MAGNIFICHE, DI GRANDE CINEMA.
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CREDO CHE QUESTO FILM SIA STRAORDINARIO. LA TENSIONE, L’ ADRENALINA, LA SUSPENCE, MA ANCHE LA DRAMMATICITA’. QUESTO FILM RACCONTA VERAMENTE TANTE COSE. UNICO. IL DRAMMA DEL RAPIMENTO MESSO DI FRONTE AL DRAMMA DELLA PIRATERIA, SEMPRE PIU’ CRIMINE ORGANIZZATO CHE UTILIZZA POVERI UOMINI ALLO SCOPO DI ARRICCHIRE CAPI E STATI SPARSI IN TUTTO IL MONDO. UN FILM INTENSO, IL CORAGGIO DI UN UOMO CHE PENSA PRIMA AD EQUIPAGGIO ED IMBARCAZIONE E SOLO IN UN SECONDO MOMENTO A SE STESSO. DALL’ ALTRA PARTE IL CORAGGIO DI QUATTRO UOMINI DISPOSTI A TUTTO PER QUESTA NAVE, DISPOSTI A TUTTO PER PORTARE A TERMINE LA PROPRIA MISSIONE E TORNARE IN PATRIA DA EROI. SONO DUE ORE MAGNIFICHE, DI GRANDE CINEMA. REGISTA E CAST SONO PERFETTI. TOM HANKS E’ COME AL SOLITO MAGNIFICO, I GIOVANI ATTORI RIGOROSAMENTE SOMALI UNA SORPRESA INASPETTATA. L’ HO VISTO DUE VOLTE IN DUE GIORNI E DEVO DIRE CHE AL SECONDO IMPATTO CI SI RENDE ANCORA PIU’ CONSAPEVOLI DELLA PORTATA DELLA PELLICOLA. PER ME, UN FILM DA METTERE AL SICURO IN VIDEOTECA. NON PERDETELO.
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luigi chierico
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mercoledì 11 marzo 2015
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i pirati del xxi secolo
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Il film tratta un argomento scottante che per lungo tempo ha interessato l’opinione mondiale. Un fatto di cronaca vero accaduto nel recente 2009: un atto di pirateria da parte della Somalia ad un mercantile americano. La trama è presto narrata, è tutta qui.
Un fatto di cronaca dunque narrato e portato sullo schermo con un verismo eccezionale, sembrano riprese dal vivo non soltanto le azioni che si susseguono ma tutto: lo svolgersi dei fatti, lo sviluppo dell’atti di pirateria, il sequestro e l’aggressione.La partecipazione è viva, profondamente sentita e vissuta da tutti i protagonisti, meno, come sempre, dai soccorritori che non vivono il dramma. Su tutti emerge la partecipazione del bravissimo Tom Hanks nella parte del capitano Phillips e dei pirati somali.
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Il film tratta un argomento scottante che per lungo tempo ha interessato l’opinione mondiale. Un fatto di cronaca vero accaduto nel recente 2009: un atto di pirateria da parte della Somalia ad un mercantile americano. La trama è presto narrata, è tutta qui.
Un fatto di cronaca dunque narrato e portato sullo schermo con un verismo eccezionale, sembrano riprese dal vivo non soltanto le azioni che si susseguono ma tutto: lo svolgersi dei fatti, lo sviluppo dell’atti di pirateria, il sequestro e l’aggressione.La partecipazione è viva, profondamente sentita e vissuta da tutti i protagonisti, meno, come sempre, dai soccorritori che non vivono il dramma. Su tutti emerge la partecipazione del bravissimo Tom Hanks nella parte del capitano Phillips e dei pirati somali. Ancora una volta l’attore americano ha dato prova del suo grande talento, il suo volto ha una diversa fisionomia che gli si addice per il personaggio che deve interpretare. Ne ha fatta di strada, sarebbe il caso di dire, dal notissimo Forrest Gump del 1994, in 20 anni trascorsi fornendoci sempre grandi prove.
La sua presenza in un film è una garanzia. Veramente eccezionale la sua prova in un film concentrato esclusivamente su di lui.
La trama non conta, conta lo svolgersi tumultuoso dei fatti in pieno oceano, alla mercé di pirati senza scrupoli, senza poter far uso di armi.
Così navigare non è più farsi accompagnare da bianchi gabbiani, da Jonathan Livingston, poter incontrare la balena bianca Moby Dick, seguiti da acrobati delfini, no ora si è inseguiti da motobarche, barconi e gommoni della morte. Tutti a caccia di uomini, denaro ed armi. La morte viaggia sul mare che bagna la Sicilia, Lampedusa accoglie o meglio raccoglie vivi e morti immigrati in fuga,la stessa Lampedusa che accolse gli Alleati oltre mezzo secolo fa durante la seconda Guerra Mondiale.
In mare si può tornare ad incontrare pirati e corsari, quello Nero o quello Rosso o il “Pirata Barbanera”.
L’intera vicenda offre spunti e momenti di vera e profonda emozione da lasciare col fiato sospeso, chi non si perde d’animo è invece il Capitano Philllips. Questa volta non “arrivano i nostri” in limine die o “All’ultimo minuto” come nel noto programma televisivo ed in tanti film. Contro il moscerino arrivano quindi grandi navi da guerra, elicotteri, sommozzatori, aerei ed elicotteri all’ ordine “Salvate il soldato Ryan”, no voglio dire “Portate a casa vivo il Capitano Phillips”.
L’impresa è difficile, ma facilmente immaginabile. Chi perderà la pelle “Il Capitano Hornblower” o “Morgan il pirata”? chibar22@libero.it
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contrammiraglio
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sabato 27 dicembre 2014
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navigare
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Film da non disprezzarsi, e le scene in mare son davvero assai gradevoli; quando entrano in azione i brutti e cattivi (i SEAL), viene un po di magone a pensare alla vicenda dei nostri due marò!
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ollipop
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sabato 6 settembre 2014
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quando il cinema e' grande cinema
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Regia sceneggiatura montaggio interpretazione tutto concorre a creare una pelllicola straordinaria avvincente che incolla alla poltrona per due ore senza un attimo di tregua .
Tom Hanks giganteggia ma tutti gli interpreti offrono un saggio recitativo orchestrati da una regia impeccabile.
Attori per lo piu sconosciuti con i pirati somali capaci di offrire drammaticità violenza ma anche miseria nella loro incolpevole poverta'.
Nessuna rettorica nessun eroismo gratuito ma efficace veridicita' che fa di questa pellicola un vero capolavoro
tante nomination ma nessun Oscar : peccato : ne avrebbe meritati piu di uno.
film da annoverare fra le migliori pellicole degli ultimi anni
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stefano bruzzone
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sabato 9 agosto 2014
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bello
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Classico filmone americano adrenalinico e spettacolare. Molto ben girato e con un cast, oltre a Tom Hanks sempre sul pezzo, veramente all'altezza e perfettamente calato nella parte. Non mancano le solite battute all'americana e alcune situazioni discutibili, ma il film rapisce lo spettatore sino all'epilogo finale. Molto belle le scene girate a bordo durante la navigazione.
Voto: 7
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onufrio
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mercoledì 4 giugno 2014
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terrore in alto mare
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Ispirato ad una storia vera, forse al quanto romanzata, in questo film si racconta la vicenda del capitano Richard Phillips, partito per una spedizione di merci con vari viveri a bordo attraversando zone a forte rischio di pirateria, e puntualmente si scontrano con dei somali che s'impossessano della nave con imbarazzante facilità ed inizia così la disavventura del nostro protagonista, protagonista che dal punto di vista interpretativo viene "battuto" dal pirata Muse interpratato in maniera ottimale da Barkhoud Abdi. Greengrass fornisce la giusta suspence ed il giusto appeal alla storia, mantenendola viva sino alla fine, a volte con esagerazione, scomodando un numero infinito di autorità per rimediare ad una situazione che va in costante disfacimento e che sembra vedere il protagonista condannato ad una triste fine.
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Ispirato ad una storia vera, forse al quanto romanzata, in questo film si racconta la vicenda del capitano Richard Phillips, partito per una spedizione di merci con vari viveri a bordo attraversando zone a forte rischio di pirateria, e puntualmente si scontrano con dei somali che s'impossessano della nave con imbarazzante facilità ed inizia così la disavventura del nostro protagonista, protagonista che dal punto di vista interpretativo viene "battuto" dal pirata Muse interpratato in maniera ottimale da Barkhoud Abdi. Greengrass fornisce la giusta suspence ed il giusto appeal alla storia, mantenendola viva sino alla fine, a volte con esagerazione, scomodando un numero infinito di autorità per rimediare ad una situazione che va in costante disfacimento e che sembra vedere il protagonista condannato ad una triste fine.
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enzo70
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domenica 27 aprile 2014
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il solito tom hanks in una storia vera
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Tom Hanks interpreta la storia, vera, di Richard Phillips, capitano di una nave mercantile assalita dai pirati al largo delle coste somale. Gran parte del film si racchiude nei dialoghi tra il capitano statunitense ed il capo dei pirati somali, storie diverse, culture diverse, esigenze diverse. Alla dignità, quasi eroica, di Phillips si contrappone l’orgoglio del pirata, criminale per nascita. E’ la vecchia storia dei buoni e cattivi con cow boy da un lato ed indiani dall’altro, cambia lo scenario, in luogo delle pianure americane l’oceano. L’ottimo, come al solito, Tom Hanks non riesce, comunque, a dare un valore aggiunto al film che rimane sia nei dialoghi che nella regia abbastanza piatto.
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Tom Hanks interpreta la storia, vera, di Richard Phillips, capitano di una nave mercantile assalita dai pirati al largo delle coste somale. Gran parte del film si racchiude nei dialoghi tra il capitano statunitense ed il capo dei pirati somali, storie diverse, culture diverse, esigenze diverse. Alla dignità, quasi eroica, di Phillips si contrappone l’orgoglio del pirata, criminale per nascita. E’ la vecchia storia dei buoni e cattivi con cow boy da un lato ed indiani dall’altro, cambia lo scenario, in luogo delle pianure americane l’oceano. L’ottimo, come al solito, Tom Hanks non riesce, comunque, a dare un valore aggiunto al film che rimane sia nei dialoghi che nella regia abbastanza piatto. La trasposizione su schermo di una storia come quella del Capitano Phillips poteva essere resa meglio, qualcosa nel film non funziona.
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jacopo b98
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martedì 15 aprile 2014
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un thriller da oscar!
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2009. Il capitano Richard Phillips (Hanks) è in mezzo al mare, su una grande nave porta-container. Il viaggio, dall’Oman a Mombasa, passa per il mare di fronte al corno d’Africa. Lì la nave viene attaccata dai pirati somali. Inizia una lunga battaglia senza esclusione di colpi. Alla fine Phillips ne uscirà vivo, i pirati tutti morti se si fa eccezione per il loro capo, Muse (Abdi), che adesso sconta una condanna a 33 anni nell’Indiana. Scritto da Billy Ray, è il sesto lungometraggio dell’ex documentarista Greengrass, che ci aveva già regalato un autentico capolavoro come United 93. Qui tenta (e ci va pure vicino) di ripetere l’operazione con questa cronaca del primo dirottamento di una nave commerciale americana in 200 anni di storia.
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2009. Il capitano Richard Phillips (Hanks) è in mezzo al mare, su una grande nave porta-container. Il viaggio, dall’Oman a Mombasa, passa per il mare di fronte al corno d’Africa. Lì la nave viene attaccata dai pirati somali. Inizia una lunga battaglia senza esclusione di colpi. Alla fine Phillips ne uscirà vivo, i pirati tutti morti se si fa eccezione per il loro capo, Muse (Abdi), che adesso sconta una condanna a 33 anni nell’Indiana. Scritto da Billy Ray, è il sesto lungometraggio dell’ex documentarista Greengrass, che ci aveva già regalato un autentico capolavoro come United 93. Qui tenta (e ci va pure vicino) di ripetere l’operazione con questa cronaca del primo dirottamento di una nave commerciale americana in 200 anni di storia. È tutto vero infatti: nomi, luoghi, personaggi, avvenimenti. Lo stesso Phillips ha partecipato al progetto ed è autore del romanzo da cui il film è tratto. Di per sé il film è semplice: pochi luoghi, pochi avvenimenti significativi, ecc. ma come sempre è qui che Greengrass si gioca le sue carte migliori: con la sua regia, qui più potente che mai, fatta di memorabili carrellate aeree e moltissima camera a spalla (non tutti reggono i suoi asfissianti primi piani). Il risultato è un film di tensione impressionante, ricco di sequenze indimenticabili (il finale è da antologia), che può contare su un Tom Hanks straordinario e su un Barkhad Abdi, scoperta del film, capace di reggere il confronto. Il tutto è orchestrato dal serratissimo montaggio di Christopher Rouse e scandito dalle musiche di Henry Jackman. Tra i produttori esecutivi figura anche Kevin Spacey. Non manca neanche una commovente riflessione sulla vera natura della pirateria somala, originata dalla povertà estrema: la pirateria è un ripiego all’impossibilità di trovare un lavoro migliore. Sette nomination agli Oscar (ma non Hanks e Greengrass: che peccato!) e neanche una statuetta. BAFTA a Barkhad Abdi come attore non protagonista.
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