Anno | 2013 |
Genere | Documentario |
Produzione | Italia |
Durata | 50 minuti |
Regia di | Emanuele Angiuli |
Attori | Roberto Freak Antoni, Marisa Veronesi, Silvano Antoni, Margherita Antoni, Patrizio Roversi Gianni Bolelli, Mario Comellini, Loris Spisni, Andrea Setti, Lucio Bellagamba, Stefano Cavedoni, Andrea Dalla Valle, Fabio Testoni, Roberto Morsiani, Max Cottafavi, Elisa Minari, Oderso Rubini. |
MYmonetro | 2,90 su 1 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento mercoledì 7 maggio 2014
Un ritratto intimo e insolito di una personalità complessa e tormentata, di un autore di culto per gli amanti del rock.
CONSIGLIATO SÌ
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Roberto "Freak" Antoni (1954-2014), cantante e scrittore, si racconta alla macchina da presa di Emanuele Angiuli. Dall'infanzia, quando era un "ragazzo di cortile" nella Bologna di periferia, agli studi d'avviamento professionale fino alla frequentazione del DAMS per arrivare alla fondazione degli Skiantos, ancora le esperienze col Gran Pavese Varietà, la carriera solista, la poesia surreale. Dai genitori alla figlia, dai componenti storici della celebre band "demenziale" ai compagni artistici delle diverse fasi di una vita singolare, gli interventi compongono la biografia di un personaggio poliedrico e affascinante.
Definita dallo stesso Roberto Antoni "una metropoli di provincia", Bologna è il personaggio ombra di questo affettuoso ritratto dedicato all'artista romagnolo: la passione per l'arte, gli studi al DAMS affrontati con entusiasmo, le lezioni di Umberto Eco, la tesi di laurea sui Beatles discussa con Gianni Celati. Il rapporto strettissimo con la città dei portici, con quel momento di fertilità culturale che coincide con la metà degli anni Settanta, è quindi il nodo principale di un documentario un po' prevedibile nel suo andamento "cronologico" eppure trascinante. Il motivo di tale trasporto sta nello stesso Freak Antoni, nella modulazione di un parlato quieto e lucido, sempre sul punto di creare piccoli attriti, tendente per natura ad un'ironia mordace che è soprattutto una specifica prospettiva di vita. Del resto, già negli anni Cinquanta, quando i bambini si organizzavano in bande, Roberto sceglieva di appartenere a quella con il capo più simpatico e per risolvere un elementare problema di matematica su quante gocce d'acqua cadessero in un determinato frangente di tempo, immaginava di dover chiamare un idraulico. È cosi che BiograFreak presenta al pubblico un vero freak, nel senso più autentico del termine, un fumetto vero, un ribelle al di fuori dai canoni, un artista che ha flirtato con le avanguardie, mescolando semplicità di messaggio e raffinatezze intellettuali: non per niente l'aggettivo "demenziale", da sempre in rima con gli Skiantos, è più - come spiega - un'etichetta da dare in pasto ai giornali che una reale connotazione, forse un lascia passare per chi non può fare a meno delle definizioni.
Stralci da concerti della band, delle esibizioni soliste e interviste in giro per Bologna fanno del film di Angiuli un documento imperdibile per ogni fan. Non mancano, ovviamente, pezzi storici come "Mi piaccion le sbarbine", "Eptadone", "Gelati" e "Sono un ribelle mamma".