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Dopo il successo de “Il Lato Positivo” il bravo registra David O. Russell ne ripropone la fortunata coppia di attori, affiancandovi due grandi star del calibro di Christian Bale, Amy Adams, già da lui diretti nel film The Fighter e mette in scena sicuramente il suo film migliore.
La complessa trama è ambientata tra il 1974 e il 1978 e narra la storia del truffatore Irving Rosenfeld (Christian Bale), che, dopo aver conosciuto la bella e seducente Sydney Prosser (Amy Adams) e avendo avviato con lei sia una passionale relazione sia una collaborazione di “affari”, si trova suo malgrado a lavorare a fianco dell'agente federale Richie DiMaso (Bradley Cooper), invaghito della sua compagna, per incastrare una serie di politici e mafiosi, tra cui Carmine Polito, l'imprevedibile sindaco della povera città di Camden, in New Jersey, dovendo inoltre gestire la problematica moglie Rosalyn Rosenfeld (Jennifer Lawrence).
Il film segue la classica traccia dei film del genere, utilizzando lo strumento narrativo dei “truffatori truffati” per tenere alta la tensione, ma lo fa con una maestria e una complessità da lasciare lo spettatore incollato alla sedia, nel vano tentativo di capire chi sia veramente la vittima e chi il truffatore, in un crescendo di emozioni e di tensione utilizzando come pretesto narrativo l’ossessiva ricerca dell’agente DiMaso del pesce sempre più grosso da catturare; il ritmo è incalzante, la tensione crescente, la sceneggiatura superba, con dialoghi da antologia di tarantiniana bellezza, supportata da quattro grandissime interpretazioni, su tutte quella di un Cristian Bale grassoccio e stempiato con gli occhiali da sole sempre addosso; ogni dettaglio è curato con maestria dalla fotografia ai costumi e persino le acconciature dei protagonisti (memorabili la scena iniziale e quella di Cooper con i bigodini).
Il tutto fino a dieci minuti dalla fine.
Sì perché la storia, preparata con dovizia di allusioni alla “truffa più grande di sempre” per uscire da una situazione ormai fuori controllo, cuoce a puntino lo spettatore, che viene preparato per un finale scoppiettante, che alla fine non ci sarà, lasciandogli una sensazione di amaro in bocca per una conclusione della vicenda quanto mai banale e prevedibile, che risolve due ore di preparazione in dieci sbrigativi e frettolosi minuti, mancando per un niente di diventare un capolavoro.
Resta comunque un gran bel film, vivamente consigliato, che non farà sicuramente rimpiangere i soldi spesi per vederlo.
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