iankenobi
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venerdì 18 ottobre 2013
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profondo sud tra malick e tennesse wiliams
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ruth e bob si amano alla follia ma una scelta sbagliata fa precipitare la loro storia in un abisso da cui si salvera' solo chi e' in grado cmq di voltare pagina.
la bellezza del film,poche parole,sguardi,sensazioni e buchi da riempire con il proprio pensiero,sta' proprio nel richiedere allo spettatore di riempire quei buchi a proprio piacimento,proprio come in buon libro ed immaginare cose non raccontate.
La lentezza e le splendide inquadrature di un profondo sud, convergono per darci l'idea di una storia d'amore adolescenziale in cui forse la realta' non ha ancora fatto capolino,per poi trasformarsi anche in una storia del cambiare,del diventare adulti e assumersi le proprie' responsabilita'.
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ruth e bob si amano alla follia ma una scelta sbagliata fa precipitare la loro storia in un abisso da cui si salvera' solo chi e' in grado cmq di voltare pagina.
la bellezza del film,poche parole,sguardi,sensazioni e buchi da riempire con il proprio pensiero,sta' proprio nel richiedere allo spettatore di riempire quei buchi a proprio piacimento,proprio come in buon libro ed immaginare cose non raccontate.
La lentezza e le splendide inquadrature di un profondo sud, convergono per darci l'idea di una storia d'amore adolescenziale in cui forse la realta' non ha ancora fatto capolino,per poi trasformarsi anche in una storia del cambiare,del diventare adulti e assumersi le proprie' responsabilita'.
Casey affleck ipnotico e pervicace e rooney mara nel suo ruolo piu' complesso,le sue scelte ci fanno pensare e ci regalano zone d'ombra potenti,seguiamo il suo percorso pensando forse a tutti i noi e a quello,forse che poteva essere e non e' stato
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ashtray_bliss
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martedì 17 febbraio 2015
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storia d'altri tempi di due fuorilegge innamorati.
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Film valido e incisivo nonostante la sua apparente semplicità sia come trama sia come sceneggiatura. L'enfasi non è esplicita ma implicita, la si deve percepire mentre si scava una strada sotto la nostra pelle, le nostre emozioni attraverso quelle dei protagonisti. Emozioni fatte di sguardi, carezze, abbracci fugaci, il resto bisogna estrarlo dalle parole. Le parole che compongono le lettere di Bob per Ruth, le parole che Ruth vuole scrivere a Bob ma non ci riesce, perchè i sentimenti non li puoi descrivere a parole, li puoi solo percepire, vivere.
Ecco perchè questa opera non solo risulta piacevole, ma si rende memorabile nella sua ecclatante semplicità.
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Film valido e incisivo nonostante la sua apparente semplicità sia come trama sia come sceneggiatura. L'enfasi non è esplicita ma implicita, la si deve percepire mentre si scava una strada sotto la nostra pelle, le nostre emozioni attraverso quelle dei protagonisti. Emozioni fatte di sguardi, carezze, abbracci fugaci, il resto bisogna estrarlo dalle parole. Le parole che compongono le lettere di Bob per Ruth, le parole che Ruth vuole scrivere a Bob ma non ci riesce, perchè i sentimenti non li puoi descrivere a parole, li puoi solo percepire, vivere.
Ecco perchè questa opera non solo risulta piacevole, ma si rende memorabile nella sua ecclatante semplicità. Non è un film sentimentale, non è un western, e nemmeno un thriller poichè l'esito della storia è sin troppo facile da prevedere per lo spettatore. E tuttavia, il film ha uno charme che conquista, che ti prende per mano e non ti molla sin quando non hai visto comparire i titoli di coda. Merito forse delle straordinarie interpretazioni di Rooney Mara e Cassey Affleck. Merito senz'altro della scarna e asciutta fotografia naturale, e delle musiche che condiscono le scene.
Forse è anche merito della trama in sè. Essendo troppo abituati e assuefatti di cinema mainstream, colmo di effetti speciali e montaggi vertiginosi non siamo più tanto abituati a farci travolgere dalla pura semplicità di una pellicola come Ain't Them Bodies Saints, nonostante lo stile formidabile e la cura meticolosa che hanno contribuito a farne una pellicola indipendente di tutto rispetto.
E nella sua elementarità tocca molteplici argomenti importanti: la separazione, il perdono, la voglia di riscatto, il rancore del non poter stare vicino alle persone che ami, inevitabile resa dei conti, i cambiamenti nelle dinamiche di una coppia.
Trattare argomenti simili, in un unico lungometraggio senza eccessi o enfasi narrative di alcun tipo e riuscendo a risultare graffianti e convincenti nel proprio intento è un motivo valido per apprezzare questa pellicola. Impossibile restare passivi o neutrali davanti al dramma di un uomo Bob, che pur fuorilegge ha un codice e un etica morale elevatissima. Nutre un amore incondizionato per la sua ragazza Ruth, alla quale non smette mai di pensare o di scrivere, e ama sua figlia Sylvie sin dalla sua nascita. Anche se la vede solo in una piccola e spiegazzata fotografia. Anzi, lui escogita un piano di fuga proprio per poter realizzare il suo sogno di stare accanto alla sua famiglia e prendersene, conoscere sua figlia e stringerla tra le braccia nella sicurezza che anche se lei non ha mai visto "lo riconoscerà, perchè lui è suo padre".
Emotivamente forte e densa la scena conclusiva, in bilico tra presente narrativo e flashback dei due protagonisti, che sigillano contemporaneamente il loro legame affettivo insieme alla consapevolezza che hanno gia' intrapreso due percorsi separati diversi e che non avrebbero potuto comunque restare insieme.
Lowery, talento emergente, ha tutte le carte in regola per far parlare di sè in futuro e restare impresso nella mente degli spettatori più acuti e accorti. Intanto il film in questione, è un gioello tanto per il lato visivo quanto per quello emotivo, che riconferma la bravura di Mara e Affleck in due ruoli complessi e spiazzanti.
Un film semplice in superficie, ma che rivela successivamente la sua vera natura dura, amara, malinconica, cupa. Come le vite dei protagonisti.
Da vedere.
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gianleo67
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giovedì 11 febbraio 2016
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bonny&clide by david lowery
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Scampati all'assedio della polizia nella casa in cui si sono rifugiati e dopo la morte di un loro compagno ed il ferimento di un agente, la coppia di amanti fuorilegge Ruth e Bob vine inesorabilmente separata: lui finisce in carcere per molti anni e lei prosegue tutta sola la sua gravidanza. Quando Bob evade dal carcere dopo quattro anni con l'intenzione di recuperare malloppo e famiglia, ad attenderlo c'è un destino molto diverso da quello che sognava di avere con la moglie e con la figlia.
Se il cinema indipendente Sundance-funded (Sundance Institute Producing Lab) riesce ancora a battere le lastricate strade della storia americana senza scadere nel clichè e negli stereotipi di genere, lo si deve in gran parte alla genuina ispirazione di chi rielabora in modo personale ed efficace piccole vicende di una provincia marginale e maledetta elevandoli al rango di drammi della mitologia popolare (qui Bonny&Clide) attraverso la freschezza di un linguaggio che nelle giuste intenzioni dell'autore doveva assomigliare ad una struggente e romantica ballata folk.
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Scampati all'assedio della polizia nella casa in cui si sono rifugiati e dopo la morte di un loro compagno ed il ferimento di un agente, la coppia di amanti fuorilegge Ruth e Bob vine inesorabilmente separata: lui finisce in carcere per molti anni e lei prosegue tutta sola la sua gravidanza. Quando Bob evade dal carcere dopo quattro anni con l'intenzione di recuperare malloppo e famiglia, ad attenderlo c'è un destino molto diverso da quello che sognava di avere con la moglie e con la figlia.
Se il cinema indipendente Sundance-funded (Sundance Institute Producing Lab) riesce ancora a battere le lastricate strade della storia americana senza scadere nel clichè e negli stereotipi di genere, lo si deve in gran parte alla genuina ispirazione di chi rielabora in modo personale ed efficace piccole vicende di una provincia marginale e maledetta elevandoli al rango di drammi della mitologia popolare (qui Bonny&Clide) attraverso la freschezza di un linguaggio che nelle giuste intenzioni dell'autore doveva assomigliare ad una struggente e romantica ballata folk. Forte di uno script sviluppato nella fucina di talenti della fondazione di Park City, il film di David Lowery si dipana in media res attraverso una vicenda che ci precipita nel tragico finale della vita di una coppia di amanti maledetti proprio nel momento in cui si decidono a metter su famiglia, concatenando gli eventi attraverso le acrobazie di un montaggio che tiene celate alcune cose (il passato, il movente, i complici) per suggerirne altre (l'infanzia,il mentore) e rivelarne solo gli aspetti salienti di una tormentata storia criminale e sentimentale che non poteva finire peggio. Dall'uso funzionale della steadycam che tallona da presso i protagonisti suggerendo gli slanci lirici di un'estetica alla Terrence Malick alle calde tonalità di un paesaggio agreste fotografato in campo lungo come l'Eden incontaminato di una terra del peccato e della dannazione terrena, questa crime story dall'anima romantica riesce a suggerire l'incolmabile distanza tra gli slanci ideali di una vita senza regole e la terribile nemesi di una civiltà delle regole che non lascia scampo, agitando il miraggio di una felicità irrangiungibile da cui una pallottola di troppo riesce a separarci proprio sulla soglia di casa. Nella teoria di simboli disseminati come oscuri presagi lungo tutto il film (i due che all'arresto vengono condotti da parti opposte, la foto strappata di lei con la figlia in braccio, il rendez-vous di un focolare domestico quale alcova d'amore e ritrovo di morte) il senso di un passato che non ritorna e l'itinerario di una tragedia annunciata che si gioca sull'improvvida fatalità del destino e sul carattere indomito dei suoi personaggi, iscrivendo le vicende di ognuno in un percorso di vita che influenza inevitabilmente quello degli altri. Amore e morte quindi sembrano i due sentieri inconciliabili lungo i quali scegliere di incamminarsi verso il proprio futuro e lo strazio di una storia di passioni le cui fragili promesse non possono reggere la prova del tempo e le avversità della sorte, nel precario equilibrio di una vicenda a due che oscilla tra la selvaggia libertà del prima e le stringenti responsabilità del poi, laddove tutto il male debba essere estirpato a colpi di colt prima che la speranza di una felicità possibile si possa profilare lungo l'orizzonte increspato dalle nubi minacciose di un crepuscolo texano. Casting come sempre impeccabile per le produzioni d'oltreoceano, con la solita faccia tormentata e ribelle di un Casey Affleck (The Assassination of Jesse James by the Coward Robert Ford - The Killer Inside Me) che ricorda James Dean e la sensuale magrezza di una conturbante Rooney Mara quale maledetta regina di cuori folgorata sulla via della maternità. Straordinaria partecipazione per un ambiguo e carismatico Keith Carradine che impreziosisce il suo contributo con la splendida ballata che accompagna i titoli di coda. Presentato fuori concorso alla 66ª edizione del Festival di Cannes e premiato per la splendida fotografia di Bradford Young al Sundance Film Festival 2013, è stato distribuito in Italia solo nel circuito home video a dimostrazione che dalle nostre parti il film non ha proprio nessun santo in paradiso.
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