12 anni schiavo |
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Un film di Steve McQueen (II).
Con Chiwetel Ejiofor, Michael Fassbender, Benedict Cumberbatch, Paul Dano, Paul Giamatti.
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Titolo originale 12 Years a Slave.
Biografico,
durata 134 min.
- USA 2013.
- Bim Distribuzione
uscita giovedì 20 febbraio 2014.
MYMONETRO
12 anni schiavo
valutazione media:
2,94
su
-1
recensioni di critica, pubblico e dizionari.
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Un film che dice molto su un passato irrisoltodi smartyFeedback: 100 |
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domenica 27 aprile 2014 | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Ho finalmente visto "12 anni schiavo". Lo volevo guardare da tempo ma mi avevano sinceramente un po' dissuaso varie critiche sentite sia da comuni spettatori che lo avevano visto, sia da una parte dei critici cinematografici. "Spettacolarizzazione della violenza" e "scarsa resa della complessità del fenomeno storico della schiavitù" sono le obiezioni che ho sentito muovere più spesso a questo film. Dopo averlo visto e aver vissuto per 134 minuti (volati) insieme al protagonista del film (di eccezionale bravura) una vicenda fatta di assurda e crudele ingiustizia (peraltro fatti storici arcinoti, quelli legati alla schiavitù dei neri), mi sorprende non poco che il film venga accusato di eccessiva violenza e scarsa complessità. E' un film duro che racconta molto bene la storia vera di un uomo libero rapito e venduto come schiavo. Cos'altro poteva mostrare, se non violenza e ingiustizia? Tra l'altro McQueen ci aveva già abituato al suo stile, uno stile duro e cruento. Criticare questo film per la sua crudezza è un po' come criticare Tarantino per essere un po' troppo pulp! Mi chiedo quindi cosa ci sia che turba e destabilizza così lo spettatorte occidentale, abituato a film a volte molto forti e duri quando si parla di sterminio degli ebrei o di altre sanguinose guerre. E sono arrivata a pensare che l'uomo occidentale non sia ancora in grado di accettare e metabolizzare il fatto che l'uomo bianco sia in grado di compiere atroci violenze e ingiustizie anche non sotto una dittatura, ma perché semplicemente le leggi che regolano il suo sistema economico e sociale glielo consentono. Insomma che la schiavitù sia esistita in alcuni stati nel Paese che solitamente identifichiamo con la nascita della democrazia moderna, è un ossimoro che rifiutiamo e che ancora non siamo disposti a comprendere, nonostante sia un fatto assodato e sotto gli occhi di tutti. Mi ha fatto ancora più rabbia, dopo la già enorme dose di rabbia suscitata dalle vicende narrate dal film, il fatto che ancora oggi una parte del mondo occidentale preferisca addolcire un po' la pillola (e di fatto censurare la storia) su un nodo del passato ancora ben lungi dall'essere risolto. Ah, un consiglio: per chi ancora non avesse visto il film, guardatelo!
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