To the Wonder |
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Un film di Terrence Malick.
Con Ben Affleck, Olga Kurylenko, Rachel McAdams, Javier Bardem, Tatiana Chiline.
continua»
Drammatico,
Ratings: Kids+16,
durata 112 min.
- USA 2012.
- 01 Distribution
uscita giovedì 4 luglio 2013.
MYMONETRO
To the Wonder
valutazione media:
3,15
su
-1
recensioni di critica, pubblico e dizionari.
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Terrence, un pivello in Amoredi Francesco MonteleoneFeedback: 457 | altri commenti e recensioni di Francesco Monteleone |
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lunedì 8 luglio 2013 | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Perché si ‘tradisce’ in amore? Forse sarebbe ora di eliminare dal glossario erotico quel verbo vergognoso, che indica un comportamento sleale, egoistico, opportunistico. Nell’amore non c’è tradimento, ma intasamento, cioè ostruzione dell’arteria sentimentale. Buttandoci nella mischia della vita, noi tutti conteremo ore, giorni, mesi, anni, decenni nei quali decideremo di farci toccare e ritoccare da un’unica persona che chiameremo ‘fidanzato’, ‘partner’, ‘marito’. Ma la passione pura non rimane intatta, nel tempo. Il nostro animo è imperfetto, subdolo, molle, rifiuta l’eccessiva parsimonia sentimentale. Inoltre le malattie morali, mentali, sociali ci fanno aumentare le paure, sviluppano la carie nel cervello. Ci sentiamo incompresi, delusi, soli. Ci aggredisce il disprezzo verso il compagno prescelto, spezziamo i ramoscelli di mirto, la pianta sacra a Venere. È in quel momento che si ricorre al farmaco di un’altra persona, a uno che ‘ci tira’ e al quale offriamo la polpa del nostro corpo. Fate attenzione all’audio. Un risentito ‘Perché?’ spezza in due la pellicola della quale vi stiamo parlando. ‘Perché?’ scandisce con ira una voce fuori campo. Diciamoci la verità. Perché lo vogliamo, perché non sopportiamo più di farci impinguare da un altro soggetto diventato insopportabile, perché non ci rassegniamo alla perdita del piacere sessuale. Terrence Malick ha scritto (purtroppo!) e diretto un film sulla fenomenologia dell’amore che alla fine lascia impietriti gli spettatori (quelli che restano in sala, perché molti se ne vanno via prima). Il regista-filosofo non conosce l’essenza dell’amore. Fa finta di conoscerla, simula una competenza che non ha. La sua storia è gracile, prevedibile, mistificata. Nella ‘terrificante’ Parigi, una miss ricciolina (Olga Kurylenko) con figlia a carico riesce a letiziare un americano (Ben Affleck) tutto muscoli e silenzi. Dopo aver mescolato le voglie e i ogni sotto i più suggestivi monumenti della capitale francese, dopo aver abbandonato il saio nell’oceano di Mont Saint Michel, i due personaggi vanno a vivere in America. In Oklahoma passano gradatamente dalla quotidiana masticazione di baci e orgasmi al drammatico miserère finale. Malick ha un tipo di regia impopolare. Il film è senza dialoghi veri (solamente un avvocato matrimonialista parla ‘come lo ha fatto la mamma’). 112 minuti sono composti da piccole sequenze girate quasi tutte a spalla. Le inquadrature sono foderate da una luce ecologista (spesso è meravigliosa!), il montaggio troppo ritmato è più adatto ai filmati pubblicitari. Inoltre si viene colpiti da dardi di luoghi comuni: “Non posso fare altri sbagli con gli uomini”, “Vattene credevo di conoscerti, tu non sei mai esistito”…Terrence non avrebbe dovuto scrivere tanto maldestramente i pensieri della seconda superfiga sedotta e abbandonata (Rachel McAdams). Terrence non avrebbe dovuto misurare la distanza tra la coscienza di un prete imbambolato (Javier Bardem) e l’autentico dolore umano, forgiando sermoni apparentemente scritti da un liceale mistico che prende 9 in ‘Letteratura’ e ‘Religione’. “Se tu mi ami non hai bisogno di altro” sussurra la protagonista al suo spasimante, quando persegue il progetto di sistemarsi. Ella sbaglia, dice il falso. Quando si ama si ha sempre bisogno di altri. La francese lo capirà e si farà occupare da un altro uomo semplicemente dolcemente gentile. Ma Terrence Malick, che non conosce l’essenza dell’amore, rovinerà tutto con uno stupidissimo finale.
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