diogene74
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sabato 24 novembre 2012
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convincente e cupo gothic thriller
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McTeigue continua con successo a occuparsi di sceneggiature originali ed efficaci, rischiando proprio per questo critiche da chi invece vorrebbe i soliti remake o gli ormai ipertecnologici prodotti cinematografici infarciti di CGI e amene artificiosità. Con "The raven" invece si gioca semplicemente sulla capacità di creare e suggestionare piuttosto che ostentare o sorprendere con le furbate degli effetti speciali o dello splatter fine a se stesso; si crea partendo dall'idea di poter ricostruire gli ultimi giorni di vita di un grande scrittore attraverso una pericolosa indagine in cui egli stesso è coinvolto, non senza aver delineato una storia post-romantica di amore, morte e sacrificio atta a voler ricordare con ammirazione un grande della letteratura mondiale.
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McTeigue continua con successo a occuparsi di sceneggiature originali ed efficaci, rischiando proprio per questo critiche da chi invece vorrebbe i soliti remake o gli ormai ipertecnologici prodotti cinematografici infarciti di CGI e amene artificiosità. Con "The raven" invece si gioca semplicemente sulla capacità di creare e suggestionare piuttosto che ostentare o sorprendere con le furbate degli effetti speciali o dello splatter fine a se stesso; si crea partendo dall'idea di poter ricostruire gli ultimi giorni di vita di un grande scrittore attraverso una pericolosa indagine in cui egli stesso è coinvolto, non senza aver delineato una storia post-romantica di amore, morte e sacrificio atta a voler ricordare con ammirazione un grande della letteratura mondiale. Non quindi una mera e fedele riproposizione biografica quanto invece una convincente e coinvolgente occasione per far rivivere a Poe le angosce e le atmosfere dei suoi stessi racconti all'interno di una vicenda appositamente costruita e lodevolmente tratteggiata. Qualcuno potrebbe affermare che da McTeigue ci si poteva aspettare di più e su questo mi trovo pienamente d'accordo; con ciò però va anche detto che egli non ha puntato al capolavoro o al sensazionalismo bensì a una classica trama di gothic thriller che vive soprattutto di ambientazione e suspense in cui, di certo, si innesta un brillante finale che ha il raro merito di essere onesto e intelligente.
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(di filmtalker 98)
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giacomogabrielli
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domenica 22 aprile 2012
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v per... vabbe'. **
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Dopo 'Ninja Assassin', McTeigue torna confezionando un film guardabile ma non sufficientemente all'altezza dei suoi lavori precedenti. Un'opera dalla poche pretese che porta sul grande schermo una tematica che avrebbe potuto inquietare come nessun altra, ma che qui è sprecata ed usata con superficialità. Un film su Poe ce lo aspetteremmo cupo, malato, sì elegante, ma nello stesso tempo violento e crudo. Tutto ciò che non è 'The Raven'. La storia sui presunti ultimi giorni di vita di Allan Poe inizia bene, mettendo molta carne al fuoco e poi... boh. Un film fatto più di parole che di fatti, anche se fotografato bene, ma non scritto e diretto altrettanto.
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Dopo 'Ninja Assassin', McTeigue torna confezionando un film guardabile ma non sufficientemente all'altezza dei suoi lavori precedenti. Un'opera dalla poche pretese che porta sul grande schermo una tematica che avrebbe potuto inquietare come nessun altra, ma che qui è sprecata ed usata con superficialità. Un film su Poe ce lo aspetteremmo cupo, malato, sì elegante, ma nello stesso tempo violento e crudo. Tutto ciò che non è 'The Raven'. La storia sui presunti ultimi giorni di vita di Allan Poe inizia bene, mettendo molta carne al fuoco e poi... boh. Un film fatto più di parole che di fatti, anche se fotografato bene, ma non scritto e diretto altrettanto. Se si pensa al grande 'V per Vendetta', dello stesso regista, non si può poi certo arrivare a questo film, scarno e a tratti lento. Arrivati a un certo punto, a mio parere, visto che la storia cominciava ad essere abbastanza banale e per nulla spaventosa, sarebbe stato meglio veder iniziare un 'Saw' d'epoca, come a tratti faceva sperare di essere. Nonostante tutto, però, la sceneggiatura è il fattore peggiore. Il finale è privo di sostanza. John Cusack se la cava. Brutto il doppiaggio. V PER... VABBE' **
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diogene74
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sabato 24 novembre 2012
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convincente e cupo gothic thriller
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McTeigue continua con successo a occuparsi di sceneggiature originali ed efficaci, rischiando proprio per questo critiche da chi invece vorrebbe i soliti remake o gli ormai ipertecnologici prodotti cinematografici infarciti di CGI e amene artificiosità. Con "The raven" invece si gioca semplicemente sulla capacità di creare e suggestionare piuttosto che ostentare o sorprendere con le furbate degli effetti speciali o dello splatter fine a se stesso; si crea partendo dall'idea di poter ricostruire gli ultimi giorni di vita di un grande scrittore attraverso una pericolosa indagine in cui egli stesso è coinvolto, non senza aver delineato una storia post-romantica di amore, morte e sacrificio atta a voler ricordare con ammirazione un grande della letteratura mondiale.
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McTeigue continua con successo a occuparsi di sceneggiature originali ed efficaci, rischiando proprio per questo critiche da chi invece vorrebbe i soliti remake o gli ormai ipertecnologici prodotti cinematografici infarciti di CGI e amene artificiosità. Con "The raven" invece si gioca semplicemente sulla capacità di creare e suggestionare piuttosto che ostentare o sorprendere con le furbate degli effetti speciali o dello splatter fine a se stesso; si crea partendo dall'idea di poter ricostruire gli ultimi giorni di vita di un grande scrittore attraverso una pericolosa indagine in cui egli stesso è coinvolto, non senza aver delineato una storia post-romantica di amore, morte e sacrificio atta a voler ricordare con ammirazione un grande della letteratura mondiale. Non quindi una mera e fedele riproposizione biografica quanto invece una convincente e coinvolgente occasione per far rivivere a Poe le angosce e le atmosfere dei suoi stessi racconti all'interno di una vicenda appositamente costruita e lodevolmente tratteggiata. Qualcuno potrebbe affermare che da McTeigue ci si poteva aspettare di più e su questo mi trovo pienamente d'accordo; con ciò però va anche detto che egli non ha puntato al capolavoro o al sensazionalismo bensì a una classica trama di gothic thriller che vive soprattutto di ambientazione e suspense in cui, di certo, si innesta un brillante finale che ha il raro merito di essere onesto e intelligente.
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giordano stefani
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venerdì 6 febbraio 2015
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un corvo spennacchiato per un thriller di maniera
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La buona idea di partenza del film è quella di ipotizzare gli accadimenti degli ultimi giorni di vita e le circostanze della misteriosa morte di Edgar Allan Poe (sulla cui figura non mi soffermerò, immaginando che tutti sappiano chi era), avvenuta a Baltimora nel 1849.
Tale premessa viene declinata in un classico thriller con caccia al sadico assassino, il quale utilizza come “fonte di ispirazione” i racconti dello scrittore e finirà per rapirne l’amata e promessa sposa (nonostante il veto del padre di lei) Emily.
Il poeta si troverà quindi costretto a collaborare con la polizia per salvarla, in quella che dovrebbe essere un’adrenalinica lotta contro il tempo e contro la follia umana.
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La buona idea di partenza del film è quella di ipotizzare gli accadimenti degli ultimi giorni di vita e le circostanze della misteriosa morte di Edgar Allan Poe (sulla cui figura non mi soffermerò, immaginando che tutti sappiano chi era), avvenuta a Baltimora nel 1849.
Tale premessa viene declinata in un classico thriller con caccia al sadico assassino, il quale utilizza come “fonte di ispirazione” i racconti dello scrittore e finirà per rapirne l’amata e promessa sposa (nonostante il veto del padre di lei) Emily.
Il poeta si troverà quindi costretto a collaborare con la polizia per salvarla, in quella che dovrebbe essere un’adrenalinica lotta contro il tempo e contro la follia umana.
Dovrebbe, perché c’è qualcosa che non funziona, e forse più di tante parole, è emblematico ed illuminante il posizionamento nel palinsesto televisivo in cui mi è capitato di vederlo per spiegare i limiti in cui incorre The Raven; in seconda serata dopo Sherlock Holmes: Gioco di ombre.
La visione in successione dei due film ci mostra con disarmante chiarezza che James McTeigue non è Guy Ritchie e che il Poe di un John Cusack sottotono non si avvicina neanche all’interpretazione di Sherlock Holmes di un Robert Downey Jr. in stato di grazia.
L’impietoso confronto evidenzia i difetti della pellicola (la banalità dei dialoghi, il ritmo basso e l’opacità generale della prova corale) e ne sminuisce i maggiori pregi (anche l’ambientazione e lo scenografia, seppur di buon livello e perfettamente integrate nel racconto, pagano dazio).
In definitiva, da vedere solo se appassionati del genere (non manca qualche sporadico passaggio interessante) o dello scrittore americano (anche se il ritratto che ne esce è molto apocrifo).
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giordano stefani
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venerdì 6 febbraio 2015
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un corvo spennacchiato per un thriller di maniera
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La buona idea di partenza del film è quella di ipotizzare gli accadimenti degli ultimi giorni di vita e le circostanze della misteriosa morte di Edgar Allan Poe, avvenuta a Baltimora nel 1849.
Tale premessa viene declinata in un classico thriller con caccia al sadico assassino, il quale utilizza come “fonte di ispirazione” i racconti dello scrittore e finirà per rapirne l’amata e promessa sposa (nonostante il veto del padre di lei) Emily.
Il poeta si troverà quindi costretto a collaborare con la polizia per salvarla, in quella che dovrebbe essere un’adrenalinica lotta contro il tempo e contro la follia umana.
Dovrebbe, perché c’è qualcosa che non funziona, e forse più di tante parole, è emblematico ed illuminante il posizionamento nel palinsesto televisivo in cui mi è capitato di vederlo per spiegare i limiti in cui incorre The Raven; in seconda serata dopo Sherlock Holmes: Gioco di ombre.
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La buona idea di partenza del film è quella di ipotizzare gli accadimenti degli ultimi giorni di vita e le circostanze della misteriosa morte di Edgar Allan Poe, avvenuta a Baltimora nel 1849.
Tale premessa viene declinata in un classico thriller con caccia al sadico assassino, il quale utilizza come “fonte di ispirazione” i racconti dello scrittore e finirà per rapirne l’amata e promessa sposa (nonostante il veto del padre di lei) Emily.
Il poeta si troverà quindi costretto a collaborare con la polizia per salvarla, in quella che dovrebbe essere un’adrenalinica lotta contro il tempo e contro la follia umana.
Dovrebbe, perché c’è qualcosa che non funziona, e forse più di tante parole, è emblematico ed illuminante il posizionamento nel palinsesto televisivo in cui mi è capitato di vederlo per spiegare i limiti in cui incorre The Raven; in seconda serata dopo Sherlock Holmes: Gioco di ombre.
La visione in successione dei due film ci mostra con disarmante chiarezza che James McTeigue non è Guy Ritchie e che il Poe di un John Cusack sottotono non si avvicina neanche all’interpretazione di Sherlock Holmes di un Robert Downey Jr. in stato di grazia.
L’impietoso confronto evidenzia i difetti della pellicola (la banalità dei dialoghi, il ritmo basso e l’opacità generale della prova corale) e ne sminuisce i maggiori pregi (anche l’ambientazione e lo scenografia, seppur di buon livello e perfettamente integrate nel racconto, pagano dazio).
In definitiva, da vedere solo se appassionati del genere (non manca qualche sporadico passaggio interessante) o dello scrittore americano.
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viktor von doom
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giovedì 19 settembre 2013
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come prendere poe e renderlo mediocre...
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fare un film su edgar alla poe si è rivelato un pretesto,più o meno apprezzabile,per dare vita a un thriller mistery senza dover spremere troppo le meningi.di fatto l'unica idea originale è stata quella di trasformare lo scrittore maledetto in uno pseudo investigatore protagonista delle sue stesse storie.poe deve risolvere il caso di un misterioso omicida che si nasconde dietro una catena di delitti meticolosamente ispirati dai suoi racconti.idea che purtroppo si rivela mal concepita e assai poco vincente.il film parte dignitosamente finendo poi per rivelare tutte le lacune presenti.non vì è nulla che vada oltre la mediocrità in questo film.
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fare un film su edgar alla poe si è rivelato un pretesto,più o meno apprezzabile,per dare vita a un thriller mistery senza dover spremere troppo le meningi.di fatto l'unica idea originale è stata quella di trasformare lo scrittore maledetto in uno pseudo investigatore protagonista delle sue stesse storie.poe deve risolvere il caso di un misterioso omicida che si nasconde dietro una catena di delitti meticolosamente ispirati dai suoi racconti.idea che purtroppo si rivela mal concepita e assai poco vincente.il film parte dignitosamente finendo poi per rivelare tutte le lacune presenti.non vì è nulla che vada oltre la mediocrità in questo film.gli attori fanno il minimo richiesto,l'atmosfera non è mai tesa,gli scenari sono appena soddisfacenti e non è presente un vero duello di intelletto tra indagatore e omicida.inoltre non viene accuratamente nutrita la voglia di sapere chi e perchè commette tali omicidi.non sono peraltro presenti personaggi capaci,con la loro caratterizzazione e presenza scenica.di ammaliare lo spettatore,anche il finale è blando e ben lontano dal poter stupire.infine,causa ovvie ed imposte esclusioni,il colpevole si capisce molto presto, manco fosse un episodio del tenente colombo.ma mentre nel famoso telefilm ci si rifaceva con omicidi elaborati in modo quasi maniacale,in the raven anche quelli sono piatti ed è appena abbozzata la loro realizzazzione che,per ovvi motivi,è tutto fuorchè originale.insomma,un film che si tiene a galla proprio per il fatto di non aver osato,se non la dove non andava osato,e si accontenta di galleggiare nell'oblio della mediocrità e della dimenticabilità.
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elgatoloco
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mercoledì 12 aprile 2017
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meglio, certo, corman
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Voler comporre una sorta di antologia filmica tratta da Edgar Allan Poe è già una sorta di hùbris(tracotanza); volerlo fare facendo funzionare solo i meccanismi dei suoi racconti e dello straordinario poemetto"THe Raven" è ancora peggio, in quanto manca tutto lo spessore realmente"poetico"che è presente in ogni testo del grande scrittore, anche nei racconti di detection e thriller che recano il nome della"Rue Morgue". Qui, in più,il regista James Mc Teigue ha voluto mettere in scena Edgar Poe come poeta e amante disperato, ma anche come detective che ripercorre, quasi per forza, le trame delle sue creazioni letterarie, dove il"dreaming the dream"diviene parossistico, legato a quanto , per così dire, si trova nelle increspature, sugli orli delle sur creazioni stesse, quasi come"precipitato"in qualche modo da espungere o quantomeno non da tenere in considerazione come prioritario.
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Voler comporre una sorta di antologia filmica tratta da Edgar Allan Poe è già una sorta di hùbris(tracotanza); volerlo fare facendo funzionare solo i meccanismi dei suoi racconti e dello straordinario poemetto"THe Raven" è ancora peggio, in quanto manca tutto lo spessore realmente"poetico"che è presente in ogni testo del grande scrittore, anche nei racconti di detection e thriller che recano il nome della"Rue Morgue". Qui, in più,il regista James Mc Teigue ha voluto mettere in scena Edgar Poe come poeta e amante disperato, ma anche come detective che ripercorre, quasi per forza, le trame delle sue creazioni letterarie, dove il"dreaming the dream"diviene parossistico, legato a quanto , per così dire, si trova nelle increspature, sugli orli delle sur creazioni stesse, quasi come"precipitato"in qualche modo da espungere o quantomeno non da tenere in considerazione come prioritario. Una scelta che apparenta"The Raven"(2012)a tanti fi, sui serial killer che dagli anni Novanta in poi hanno percorso la filmografia, arrivando a quanto si vede nei film in programmazione ancora in questi anni(dove"The Cannibal"e la sua "saga"la fanno da padroni, evidentemente). Roger Corman, magari attenendosi(a mod suo)a un racconto o combiandone insieme due, riusciva in qualche modo a far"scorrere"meglio i suoi film poeiani, mentre questo"The Raven", con tutti i mezzi della tecnologia oggi disponibili, rimane una sorta di"meccanismo a orologeria"che in parte sembra attingere qualche nota migliore solo nella tematica dell'amour fou tra Poe e la sua amata, ma anche questo elemento non"scatta"veramente, rimanendo in sottordine o comunque finalizzato alla produzione di senso del puro"thriller", senza l'ambizione di entrare nella dimensione"altra"che è del fantastico, dai miti anitchi a Stephen King, passando per giganti assoluti come Poe e Lovecraft, comunque difficilmente"fi,mabili", proprio anche perché del cinema ci danno almeno inuitizoni(il cinema non esisteva, neppure"in nuce"all'epoca , era già una realtà all'epoca di Lovecraft). Qualche spunto disseminato qua e là(sarebbe d'altronde sciocco negarlo)ma è il meccanismo"giallo"(proprio anche con la copertina-emblema)a schiacciare tutto il resto, divenendo assolutamente"onnivoro". John Cusack, come altrove, se la cava più che egregiamente, ma i limiti(sopra accennati)del film ci sono e sono vistosi, pur nel tentativo che gli autori e il regista spesso inseriscono di citare versi dai"Poems"e soprattuttto-appunto. da"The Raven"-e brani dei racconti che si legano faticosamente alla"trama portante"del film stesso. POe ha vuto alcune degne traspoiszioni filmiche e televisive (ricordo una realizzazione anche di Dario Argento che risale a fine anni Ottanta, forse al 1988), dove alcune viene ad essere un'espressione invero eufemistica, visto che il loro numero è assolutamente limitato a ppchi casi, tra l'altro ormai(la vastità degli archivi, dice qualcuno, ma....)difficlmente reperibili, in vari casi. El Gato
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emanuel_88
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giovedì 8 novembre 2012
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una caccia all'assassino alquanto prevedibile...
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Il primo impatto che ho avuto sin dalle prime scene di "The Raven" è quello di un deja vù di varie pellicole: From hell,il mistero di Sleepy Hollow,le torture di Saw etc.
Trama scontata: Il serial killer dopo alcuni omicidi efferati ispirati dai racconti di Edgar Allan Poe (un John cusack che fa il possibile ma che non riesce a regalarci un personaggio carismatico degno di nota) inizia il suo sadico giochino con lo scrittore del brivido mettendo come posta in palio la vita della sua amata,rapita e rinchiusa in una bara chissà dove.
La sagra della banalità ... un susseguirsi di continui indizi lasciati volutamente sui corpi delle vittime (Seven),il classico faccia a faccia ravvicinato tra l'ispettore e il serial killer durante un inseguimento attraverso i boschi nebbiosi (Sleepy Hollow).
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Il primo impatto che ho avuto sin dalle prime scene di "The Raven" è quello di un deja vù di varie pellicole: From hell,il mistero di Sleepy Hollow,le torture di Saw etc.
Trama scontata: Il serial killer dopo alcuni omicidi efferati ispirati dai racconti di Edgar Allan Poe (un John cusack che fa il possibile ma che non riesce a regalarci un personaggio carismatico degno di nota) inizia il suo sadico giochino con lo scrittore del brivido mettendo come posta in palio la vita della sua amata,rapita e rinchiusa in una bara chissà dove.
La sagra della banalità ... un susseguirsi di continui indizi lasciati volutamente sui corpi delle vittime (Seven),il classico faccia a faccia ravvicinato tra l'ispettore e il serial killer durante un inseguimento attraverso i boschi nebbiosi (Sleepy Hollow)...e un finale altrettanto scontato e già visto.
Non me la sento di condannare del tutto "The Raven" perchè tutto sommato anche se è stereotipato ai massimi livelli amalgamando varie pellicole la pellicola risulta scorrevole... degna di nota la canzone di chiusura finale "Burn my shadow" del gruppo Unkle.
Ovviamente sarebbe stata più congeniale ad una pellicola altrettanto bella.
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emanuel_88
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domenica 11 novembre 2012
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edgar allan poe sherlockiano ....
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Gli ultimi giorni di vita di Edgar A. Poe avvolti nel mistero in "The Raven" ci vengono presentati come una caccia all'assassino un po' stereotipata.
Dopo il macabro (ma nemmeno poi tanto) omicidio di madre e figlia un ispettore di polizia si rende conto che sono presenti dei dettagli raccontati in una delle storie del nostro Poe..scrittore alla deriva squattrinato e alcolizzato ma innamorato (e corrisposto) della figlia del governatore (un vago ricordo della storia tra Will ed Elizabeth nei Pirati dei caraibi no?) ...
Poe viene coinvolto suo malgrado nella caccia all'assassino che trae ispirazione per i suoi omicidi dai racconti dello scrittore,la faccenda si complica quando viene rapita la figlia del governatore.
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Gli ultimi giorni di vita di Edgar A. Poe avvolti nel mistero in "The Raven" ci vengono presentati come una caccia all'assassino un po' stereotipata.
Dopo il macabro (ma nemmeno poi tanto) omicidio di madre e figlia un ispettore di polizia si rende conto che sono presenti dei dettagli raccontati in una delle storie del nostro Poe..scrittore alla deriva squattrinato e alcolizzato ma innamorato (e corrisposto) della figlia del governatore (un vago ricordo della storia tra Will ed Elizabeth nei Pirati dei caraibi no?) ...
Poe viene coinvolto suo malgrado nella caccia all'assassino che trae ispirazione per i suoi omicidi dai racconti dello scrittore,la faccenda si complica quando viene rapita la figlia del governatore......
Tutto il film sembra un mix di pellicole in primis su tutte: From Hell (ottimo film sulle vicende di Jack Lo squartatore),la fotografia buia e nebbiosa ricorda anche le atmosfere Burtoniane di "Il mistero di Sleepy Hollow" ... aggiungiamo al tutto qualche omicidio in stile L'enigmista con un po' di splatter .. ed ecco che il risultato sarà "The Raven" ... insomma niente di particolarmente nuovo sullo schermo ... nonostante ciò si lascia guardare anche se da Mcteigue ci si aspettava molto di più.
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[+] daccordissimo
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molenga
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martedì 10 aprile 2012
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la panchina di baltimora.
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Narrazione fantasiosa degli ultimi giorni di vita di E.A.Poe: un misterioso assassino uccide seguendo i racconti del noto scrittore: il suo scopo è attrarre proprio l'attenzione di Poe, al quale ha rapito l'amata; la troverà seguendo gli indizi lasciati sulle scene dei delitti.
Un consiglio: se potete guardatevi l'originale, il doppiaggio di Poe contribuisce a rendere eccessivamente artefatta la già poco esaltante prova di Cusack.
Il film è banale e si salva poco.. l'idea è trita e ritrita, i personaggi privi di spessore, la regia, per non essere muscolare, sembra improvvisata; belle le luci e i costumi. Cusack sembra nicholas cage nelle sue (tante) peggiori performances. Si può perdere
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