The Butterfly Room - La stanza delle farfalle |
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Un film di Jonathan Zarantonello.
Con Barbara Steele, Ray Wise, Erica Leerhsen, Heather Langenkamp, Ellery Sprayberry.
continua»
Thriller,
durata 87 min.
- Italia, USA 2012.
- Achab Film
uscita giovedì 6 giugno 2013.
MYMONETRO
The Butterfly Room - La stanza delle farfalle
valutazione media:
2,64
su
-1
recensioni di critica, pubblico e dizionari.
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altro che Dario Argento!di marswallaceFeedback: 200 | altri commenti e recensioni di marswallace |
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giovedì 13 giugno 2013 | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||
The butterfly Room è un ritorno all'horror vero, quello d'atmosfera, dove qualunque cosa è in grado di fare paura: un armadio, un corridoio, perfino una farfalla... Ci vuole talento, per fare un film di questo tipo e il regista ce l'ha: il risultato è un continuo alternarsi di visioni inquietanti, luoghi macabri e 'cose che speri non ti succedano mai'. Se vi sentite orfani 'del Dario Argento che non esiste più', non perdetevi The butterfly Room: non resterete delusi.
La trama si snoda in avanti e indietro nel tempo, disorientando lo spettatore, che nella prima fase fatica a inquadrare la psicopatica di cui sta seguendo la vicenda, anche perché tale 'cattiva' ha davvero pochi film cui essere paragonata. Ma è proprio la scoperta di tale personaggio, un poco alla volta , il vero scopo di Butterfly Room. Stiamo parando della signora Ann, impersonata dalla leggenda vivente Barbara Steele, che il regista ha convinto a tornare sullo schermo dopo tanti anni di assenza. E' chiaro fin dall'inizio che siamo di fronte a una vera psicopatica, ma il film genera un legame di amore odio verso un personaggio che a differenza di molti altri, stavolta è reale, ed è proprio questa consapevolezza a disturbare tanto lo spettatore. Potreste davvero incontrarla per strada. La Steele interpreta magistralmente – la sua sola performance merita tutto il film - una donna all'antica, molto protettiva, che vuole davvero amare ed essere amata di nuovo, ma stavolta sul serio -, e sebbene gran parte della sua personalità ci sembri materna - e lo spettatore sia perfino portato, qualche volta, a condividerne alcuni valori - in realtà sono stati proprio tali valori a farla diventare prima una madre fallita, poi una vera psicopatica. E quando lo spettatore si accorge di empatizzare con i valori che l'hanno fatta diventare tanto psicopatica, è difficile non provare un certo disagio perché, come già detto, quella donna non è un Freddy Kruger come un altro: stavolta il cattivo è reale. E' una specie di Pacciani in versione donna. Dietro l'horror si nasconde una storia di cronaca nera, e saperlo inquieta lo spettatore a un livello molto più subdolo, esattamente come facevano i film di Hitchcock. Nell'interpretarla, per la maggior parte del film la Steele ha un volto d'acciaio, eppure ogni tanto sfoggia questi incredibili barlumi di tenerissima maternità, nei quali forse l'attrice ha potuto finalmente togliersi i panni di regina dell'horror, ed essere un po' se stessa. Ma sono veramente degli attimi: lo spettatore non ha mai tregua, durante il film.
Altro volto incredibile è quello della piccola Julia Putnam, giovanissima attrice di cui sentiremo sicuramente parlare ancora. La ragazzina incarna perfettamente tutta la crudeltà e il cinismo che a volte si nascondono in alcuni bambini, quando sono così giovani da non avere ancora capito bene la differenza tra il bene e il male. Una fase che spesso rimuoviamo, ma che esiste nell'infanzia di tutti noi. E di nuovo, è proprio la realtà del personaggio a ferire tanto lo spettatore.
L'unico difetto della regia, a volte, è di sottolineare un po' troppo certi momenti rivelatori che lo spettatore è in grado di capire facilmente anche da solo. Ma The butterfly room, pur nella non-linearità con cui viene raccontato, e nonostante qualche momento di pausa, ha un casting assolutamente fuori dal comune, è diretto alla perfezione, e il risultato lascia un segno pesante nella mente dello spettatore. E' un viaggio dentro la mente contorta di una donna serial killer tutta particolare, molto più reale dei suoi più famosi 'cugini' (i vari Lecter & co.), ed è proprio tanta realtà che disturba. Quando un personaggio è tanto realistico, si dice che 'potresti incontrarlo per strada'. Dopo avere visto The butterfly Room, non vi sembrerà più solo un modo di dire.
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