Salvo |
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Un film di Fabio Grassadonia, Antonio Piazza.
Con Saleh Bakri, Sara Serraiocco, Luigi Lo Cascio, Giuditta Perriera, Mario Pupella.
continua»
Drammatico,
durata 104 min.
- Italia, Francia 2012.
- Lucky Red
uscita giovedì 27 giugno 2013.
MYMONETRO
Salvo
valutazione media:
3,30
su
-1
recensioni di critica, pubblico e dizionari.
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Una storia di mafia per parlare di sentimentidi FabioFeliFeedback: 25659 | altri commenti e recensioni di FabioFeli |
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lunedì 1 luglio 2013 | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Salvo (Saleh Bacri) è un killer mafioso spietato. Deve uccidere un componente di un clan avversario, ma nella casa di questi c’è la sorella cieca, Rita (Sara Serraiocco). Nell’attesa dell’avversario Salvo spia le mosse della ragazza. L’esecuzione avviene fuori campo e il successivo contatto di Salvo con Rita, terrorizzata, origina un avvenimento imprevisto: la ragazza cieca, quasi miracolosamente, comincia confusamente a vedere attraverso le dita di Salvo premute sul suo volto. Prima solo luci ed ombre, poi sempre più chiaramente. Salvo non ha cuore di uccidere anche Rita: la rinchiude dentro la casa, un capannone industriale abbandonato, e riferisce al capo-clan (Mario Pupella) di aver eliminato tutti e due. Salvo ritorna più volte da Rita; nonostante il fratello ucciso la pietà e la pena di Salvo per la ragazza fanno breccia nell’animo di lei. Ma il clan di Salvo scopre la menzogna … Non è lecito rivelare gli ulteriori sviluppi, pur se la conclusione è prevedibile. Una bella storia che qualcuno ha definito ‘western di mafia’: il paragone è azzeccato soprattutto nelle due scene dell’agguato iniziale e nel redde rationem tra Salvo e il suo stesso clan. Ma la narrazione, estremamente parca di dialogo, con i lunghi piani-sequenza, il montaggio sapiente, i bei primi piani e la fotografia perfetta anche nelle più difficili condizioni di luce – Daniele Ciprì si è veramente superato – è tutta giocata sui gesti e sugli sguardi dei protagonisti in un crescendo intimista. L’ambientazione a Palermo, Enna e Bagheria utilizza anche paesaggi di archeologia industriale. I paesaggi industriali di Deserto Rosso di Antonioni erano solari e coloratissimi; qui sono oscuri e tetri ed il sole non penetra negli ambienti e li illumina appena: a una Romagna, di solito nebbiosa, paradossalmente solare si contrappone una Sicilia buia. La recitazione è essenziale ed espressiva. Le inquadrature finali, poetiche e bellissime, di Salvo e Rita sono a camera fissa: il giorno passa su di loro con il respiro del mare appena accennato, laggiù, davanti a loro. Il premio della Settimana della Critica di Cannes è un giusto riconoscimento all’opera di Grassadonia e Piazza. Valutazione **** FabioFeli
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