On the Road

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Un film di Walter Salles. Con Elisabeth Moss, Terrence Howard, Danny Morgan, Alice Braga, Kristen Stewart, Kirsten Dunst.
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Titolo originale On the Road. Drammatico, - USA 2012. - Medusa uscita giovedì 11 ottobre 2012. MYMONETRO On the Road * * 1/2 - - valutazione media: 2,63 su -1 recensioni di critica, pubblico e dizionari.
   
   
   
writer58 domenica 14 ottobre 2012
sessanta anni dopo... Valutazione 3 stelle su cinque
89%
No
11%

Tradurre in immagini il libro di Kerouac "on the road" è un'impresa straordinariamente complessa. Il libro di kerouac è un'opera di più di 300 pagine, scritta di getto, che narra l'andirivieni di un insieme di personaggi dall'Est all'Ovest degli Stati uniti con un linguaggio che pare la trasposizione letteraria del bebop. E' un libro-manifesto, percorso da un ansia vitale frenetica, che mescola dialoghi surreali, desideri di trasgressione, ricerca di esperienze "assolute" che possano eternizzare il tempo, scambi e performance (guidare per 48 ore consecutivamente , per esempio) ai limiti della sopportazione umana. Il regista Walter Salles (autore del bel film " I diari della motocicletta") ha provato a sintetizzare questa materia sterminata, focalizzando l'attenzione sui rapporti tra Dean e Sal (la trasposizione letteraria dello stesso Kerouac) e proponendo solo alcuni scorci degli spostamenti che collegano New Iork, la California, Denver, le praterie del Mid West, il Messico. [+]

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transatlanticism lunedì 15 ottobre 2012
sesso,droga e on the road Valutazione 4 stelle su cinque
69%
No
31%

Ho letto il libro a 16-17 anni e da brava adolescente l'avevo amato moltissimo. Ero molto curiosa di questa versione cinematografica (finalmente)e devo dire che Walter Salles non mi ha delusa. Il film inizia con qualche difficoltà, per i primi 15 minuti si ha la sensazione che non riesca a prendere il ritmo giusto per poter decollare, risulta lento e leggermente sconclusionato nella descrizione iniziale dei personaggi. Ma poi, dopo la noiosa e un po' fastidiosa introduzione, il ritmo comincia ad incalzare e le 2 ore e più successive, volano via velocissime. Gli attori sono bravi e molto immedesimati nei personaggi. Garret Hedlund rappresenta alla perfezione un Dean bello e totalmente privo di senno ( forse un po' troppo Bello&Dannato rispetto al personaggio descritto nel libro) che fa innamorare chiunque senza neanche provarci. [+]

[+] se sei un/una amante delle recensioni... (di luisavelluto)
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renato volpone sabato 13 ottobre 2012
una strada senza polvere Valutazione 2 stelle su cinque
64%
No
36%

Una strada senza polvere quella di questo film. Il racconto parte con ragazzo, Sal, che dopo la morte del padre decide di girare l'America....incontrerà strani personaggi e su tutti Dean, bello e dannato, che tutti, uomini e donne, fa innamorare. Le avventure e gli incontri sono però sempre un po' troppo patinati e puliti per essere veri. Dean ci porta alla memoria il bel Dorian Gray, non sicuramente il ragazzo di strada: sicuro di se, ma profondamente fragile. Sal, invece, non partecipa, osserva e scrive su ogni pezzetto di carta immaginabile, ma questo l'abbiamo già visto altrove. Ogni personaggio ruba un po' l'anima degli altri senza lasciare spazio a sentimenti ed emozioni. [+]

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benedetta spampinato mercoledì 26 dicembre 2012
"on the road: sulle rombanti strade della vita" Valutazione 4 stelle su cinque
75%
No
25%

Giovani poeti ubriachi e brulicanti di vita, essenze nella mente, pensieri che superano il tempo, transizioni di vita e morte, eroina nelle vene, ragazzine bionde e melanconiche, consunte sigarette di hipsters fannulloni e girovaganti, macchine da scrivere, lacrimanti parole stralunate ed allucinate: è questa l’America di cui ci parla J. Kerouac nel suo romanzo manifesto della beat generation, On the road, da cui il regista W. Salles ha tratto l’omonima pellicola, presentata a Cannes ed uscita nelle nostre sale l’undici ottobre.
Centoquaranta minuti di intensi dialoghi e fotogrammi di fogli sui quali scrivere una storia, la più grande storia mai scritta da Sal; quest’ultimo, nel lontano inverno del 1947, decide di fare un viaggio con il muscoloso Dean Moriarty, coinvolgendo C. [+]

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zoom e controzoom mercoledì 24 ottobre 2012
il '68? roba da educandato Valutazione 4 stelle su cinque
71%
No
29%

Non avendo letto o non ricordando minimamente quel che è stato il libro di Kerouac che ha suscitato scalpore, si potrebbe pensare che il ’68, sia stato il periodo dei più recenti sconvolgimenti giovanili e di idee, ma si va incontro ad un forte shock quando ci si rende conto di cos’erano gli anni ’40, vedendo On the road: è come aver pensato per una vita, che un compleanno in un educandato possa essere il massimo dell’anticonformismo.
On the road, non ha una storia – le storie classicamente intese che s’intrecciano tra i personaggi -, racconta delle storie che hanno il senso compiuto ogni qualvolta questo è la traccia del percorso di una persona; concludere, non è questo il senso estetico, letterale o morale del film, nel film ogni stralcio che lo compone porta lontano dal punto di partenza, in un continuo srotolarsi di eventi, come poi è ogni vita normale, anche se sullo schermo generalmente il regista ad un certo punto, ci mette una fine. [+]

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bonnard sabato 20 ottobre 2012
omaggio agli hipsters Valutazione 2 stelle su cinque
65%
No
35%

Nella pellicola On the road, tratta dall'omonima opera di Kerouac, i ricordi dello scrittore si sostanziano in una tranche de vie che testimonia una giovinezza sregolata ed errabonda. Il protagonista (lo stesso Kerouac che alla fine del film non troppo genialmente prende in mano la penna per mettere su carta le precedenti avventure "sulla strada") viene accompagnato da alcuni amici, giovani squattrinati con vizio di alcol e droghe di ogni genere, in un inconcludente viaggio senza inizio nè meta. Kerouac, come i propri compagni di viaggio, non sembra coinvolto in una crescita personale e psicologica, restando ancorato ad una superficie opaca, che ben poco fa trasparire il senso profondo di inadeguatezza e ribellione alla vita comune della Beat Generation. [+]

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raltok lunedì 24 dicembre 2012
beat generation Valutazione 5 stelle su cinque
75%
No
25%

Forse l'inizio un po' lento e difficile da capire, ma dopo le prima mezz'ora incomincia a farsi sentire il romanzo di Kerouac. Consideriamo il film nell'insieme.. Attori adatti per questo tipo di film e soprattutto ottimi nella recitazione. Colonna sonora a dir poco epica. Jazz, jazz, jazz e ancora jazz. Proprio come avrebbe voluto Kerouac. Paesaggi mozzafiato e geniali le riprese del viaggio in strada. E alla fine del film resta un po' di amarezza.. Perchè in fondo tutti vorremmo che il viaggio continuasse.. All'infinito. Aspetto con ansia il dvd che uscirà a fine febbraio.

[+] rilancio, puntando sulla mediocrità espressiva.. (di hermes v. b. malavasi)
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jacopo b98 giovedì 2 maggio 2013
salles non riesce ad influenzare rivera e fallisce Valutazione 1 stelle su cinque
83%
No
17%

 Alla fine degli anni ’40 la storia del viaggio, nel nome degli ideali della beat generation, di Sal Paradise (Riley), Dean Moriarty (Hedlund) e della sua seducente ex moglie Marylou (Stewart), tra sesso, droga e alcol. Dal romanzo culto di Jack Kerouac, quest’adattamento del manifesto della beat generation, pensato sin dal 2004, ma realizzato solo nel 2012, si regge sulla malfatta sceneggiatura di Jose Rivera. Il film ha parecchi difetti e spoglia la beat generation di tutto quel “fascino” che poteva avere, e tra un’orgia e l’altra lo spettatore ha solo il tempo di essere disgustato da una banda di ragazzi che per più di due ore non fa altro che drogarsi, organizzare orge e masturbarsi nudi in macchina. [+]

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giulio vivoli venerdì 26 ottobre 2012
on the road again Valutazione 3 stelle su cinque
71%
No
29%

Come chi ha letto e ricorda il libro di Kerouac, cosi' chi ha visto il film di Salles non ha trovato grandi spunti filosofici ed ideologici, ma semplicemente una sequenza di avventure e un' agitazione vitalistica a volte ripetitiva ma sempre affascinante ed evocativa.
L'operazione di trasposizione cinematografica fedele all'opera originale riesce quasi perfettamente (considerata l'impossibilita' di farlo senza il quasi da qualsiasi libro a film), il regista si conferma a suo agio nel raccontare storie di viaggi dopo quelli della Motocicletta del giovane Guevara, come riuscita e' la ricostruzione e la fotografia dell'America a cavallo tra i '40 e i '50, con tutte le caratteristiche e le diversita' tra i diversi stati attraversati da questi ragazzi inquieti divisi tra la fuga dalla vita normale e la ricerca di sensazioni forti e sperimentazioni pure e istintive. [+]

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gianleo67 domenica 22 febbraio 2015
edulcorazione conformistica del mito Valutazione 2 stelle su cinque
100%
No
0%

Sal Paradise (pseudonimo di Jack Kerouac) racconta le vicende che, dopo la morte del padre, lo videro vagabondare dapprima in solitaria e poi insieme all'amico disadattato Dean Moriarty (pseudonimo di Neal Cassady), per tutti gli Stati uniti d'America dalla East alla West Coast e da qui fino in Messico, fino al ritorno a Ozone Park, nei sobborghi del Queens, New York, dove riversò di getto ed in un unico rotolo di carta da parati lungo 36 metri le sue memorie nel libro autobiografico 'On the road' che divenne simbolo e manifesto insieme della contro-cultura americana e della cosidetta 'Beat generation'.
Se lo stesso Kerouac aveva intuito le potenzialità cinematografiche del suo soggetto più importante con un progetto che non vide mai la luce, doveva essere il segno di un crudele e ironico contrappasso il fatto che questo venisse messo in scena, nella forma di un biopic-letterario patinato e conformista, da un autore aduso all'edulcorazione consumistica del mito ('I diari della motocicletta') come Walter Salles. [+]

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