liuk!
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sabato 25 maggio 2013
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thelma e louise e la danza del ventre
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Difficile non paragonare questa pellicola al piú famoso Thelma e Louise, ma dal paragone ne esce distrutto, mostrando tutti i suoi limiti. L'idea se pur non originale poteva anche essere valide, anche il cast scelto é buono, ma il plot non scorre, la danza del ventre é di poco interesse e troppo ripetitiva, non é solo il tema del film ma un vero tormentone che annoia. Il disastro peró avviene nel finale, o meglio in quello che dovrebbe essere il termine della storia, dove il regista decide di chiudere, nel bel mezzo di una scena! La ragazza egiziana deve prendere il treno per tornare a Chicago, lo spettatore si chiede alla fine cosa accadrà e... Ciak, si chiude, titoli di coda. Pazzesco, il povero spettatore rimane a bocca aperta con un "e quindi?" nella mente.
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Difficile non paragonare questa pellicola al piú famoso Thelma e Louise, ma dal paragone ne esce distrutto, mostrando tutti i suoi limiti. L'idea se pur non originale poteva anche essere valide, anche il cast scelto é buono, ma il plot non scorre, la danza del ventre é di poco interesse e troppo ripetitiva, non é solo il tema del film ma un vero tormentone che annoia. Il disastro peró avviene nel finale, o meglio in quello che dovrebbe essere il termine della storia, dove il regista decide di chiudere, nel bel mezzo di una scena! La ragazza egiziana deve prendere il treno per tornare a Chicago, lo spettatore si chiede alla fine cosa accadrà e... Ciak, si chiude, titoli di coda. Pazzesco, il povero spettatore rimane a bocca aperta con un "e quindi?" nella mente. Finiti i soldi? Finite le idee? Non lo sapremo mai. Di sicuro questo basta per non consigliare la visione.
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renato volpone
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lunedì 11 marzo 2013
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fuga a passo di danza
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Rachid Bouchareb ci offre una storia dai molti risvolti, forse troppi, per costruire una storia credibile. Marilyn e Mona si trovano a fuggire insieme da due realtà diverse, ma che si intersecano e le respingono. La prima rappresenta l'americana media con molte aspirazioni, ma costretta a fare la centralinista e i conti con un mondo del lavoro che taglia i cosiddetti rami secchi, la seconda, invece, rappresenta l'immigrata dal mondo arabo che non si è completamente ambientata nel moderno occidente e deve subire ancora antichi retaggi della cultura da cui proviene. I loro uomini sono incapaci di difenderle e di dare valore alla loro esistenza. Partendo ciascuna dalla propria disperazione incominciano un viaggio che si incrocerà al primo autogrill dove si fermano e che le porterà lontano sulle note della più sensuale musica araba e sui passi della danza del ventre.
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Rachid Bouchareb ci offre una storia dai molti risvolti, forse troppi, per costruire una storia credibile. Marilyn e Mona si trovano a fuggire insieme da due realtà diverse, ma che si intersecano e le respingono. La prima rappresenta l'americana media con molte aspirazioni, ma costretta a fare la centralinista e i conti con un mondo del lavoro che taglia i cosiddetti rami secchi, la seconda, invece, rappresenta l'immigrata dal mondo arabo che non si è completamente ambientata nel moderno occidente e deve subire ancora antichi retaggi della cultura da cui proviene. I loro uomini sono incapaci di difenderle e di dare valore alla loro esistenza. Partendo ciascuna dalla propria disperazione incominciano un viaggio che si incrocerà al primo autogrill dove si fermano e che le porterà lontano sulle note della più sensuale musica araba e sui passi della danza del ventre. La sceneggiatura ha uno scheletro fragile, prevedibile e poco sostenibile, ma la bellezza e la bravura di Sienna Miller e di Golshifteh Farahani sorreggono l'ossatura stentorea e ci trascinano in un bellissimo rapporto tra donne a cui manca solo il bacio e l'abbraccio sensuale di un amore. Il regista non trova il coraggio di andare oltre nel rapporto che si crea tra le ragazze, ma neanche negli altri argomenti trattati, che vengono solo sfiorati. La costruzione del racconto comunque riesce a dare la giusta tensione iniziale e a portare lo spettatore a tifare per le due protagoniste. Tutto questo con una splendida colonna sonora e una buona fotografia che salvano il film dell'oblio.
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martedì 5 marzo 2013
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le donne sono sole?
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Troppo facile sarebbe fare un diretto confronto con thelma e luise di cui questo film usa lo stesso tema,che è quello delle donne sole in questo mondo sempre più maschilista.
Nel film di bouchareb è messo in evidenza come nelle donne si cerchi sempre l'estetica senza fine e senza mezzo,mentre in questo caso le due protagoniste mettono in evidenza come si può arrivare anche senza dovere usare il solito mezzo,superando razzismo e sfruttamento,il finale è decisamente giusto e carino,senza passare dalla solita fine drammatica strappalacrime un pò surreale,il finale è quello piu scontato ma anche il più simile ad una realtà di vita vissuta,quella che in fondo il film vuole descrivere e ci riesce perfettamente.
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Troppo facile sarebbe fare un diretto confronto con thelma e luise di cui questo film usa lo stesso tema,che è quello delle donne sole in questo mondo sempre più maschilista.
Nel film di bouchareb è messo in evidenza come nelle donne si cerchi sempre l'estetica senza fine e senza mezzo,mentre in questo caso le due protagoniste mettono in evidenza come si può arrivare anche senza dovere usare il solito mezzo,superando razzismo e sfruttamento,il finale è decisamente giusto e carino,senza passare dalla solita fine drammatica strappalacrime un pò surreale,il finale è quello piu scontato ma anche il più simile ad una realtà di vita vissuta,quella che in fondo il film vuole descrivere e ci riesce perfettamente.
Angelo Gueli
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