Il figlio dell'altra

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Un film di Lorraine Lévy. Con Emmanuelle Devos, Pascal Elbé, Jules Sitruk, Mehdi Dehbi, Areen Omari.
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Titolo originale Le Fils de l'Autre. Drammatico, Ratings: Kids+13, durata 105 min. - Francia 2012. - Teodora Film uscita giovedì 14 marzo 2013. MYMONETRO Il figlio dell'altra * * * - - valutazione media: 3,20 su -1 recensioni di critica, pubblico e dizionari. Acquista »
   
   
   
sergio dal maso giovedì 18 giugno 2015
la forza delle donne Valutazione 5 stelle su cinque
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Due ragazzi diciottenni, Joseph e Yacine, e due famiglie, una israeliana e l’altra palestinese.
Vivono a pochi chilometri di distanza ma, probabilmente, non si incontreranno mai perché tra di loro c’è un muro. O meglio, ce ne sono molti. Muri e barriere materiali, come quello imponente che divide Israele dai territori occupati della Cisgiordiania o i numerosi checkpoint presidiati dall’esercito e dal filo spinato.
Ci sono poi i muri psicologici, quelli innalzati dai pregiudizi e dall’odio ancestrale, fossilizzati da decenni di guerra e violenza, soprusi e vendette. La vita dell’israeliano Joseph, con le sue velleità artistiche, il benessere economico e le giornate in spiaggia con gli amici, è antitetica rispetto a quella di Yacine, che pur cresciuto nella precarietà e nella povertà del villaggio palestinese ha avuto la forza e il coraggio di andare a studiare medicina a Parigi, preservando il sogno d’infanzia di aprire un ospedale nella sua terra. [+]

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nanni giovedì 23 aprile 2015
il figlio dell'altra Valutazione 4 stelle su cinque
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L’appartenere  ad una comunità, la maggior parte delle volte, è deciso  dalla casualità.

La condivisione delle scelte  della comunità di appartenenza dovrebbe  rispondere a criteri politici, mentre , invece, sembra che risponda più ad un bisogno, diciamo così, antropologico.

E’ il mero, rassicurante ed anestetizzante appartenere al la comunità  la ragione stessa dell’appartenere.

E’ a partire dalla riflessione intorno a questo vincolo predeterminato  che  il bel film Lorrain Lévy  mostra tutta la debolezza che sottintende   scelte di campo che, invece di trovare la propria  ragione  nell’antropologia,  dovrebbero   attenere  alla politica, nell’accezione più nobile del termine. [+]

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filippo catani martedì 27 gennaio 2015
il dramma di due famiglie Valutazione 3 stelle su cinque
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Durante dei bombardamenti presso l'ospedale di Haifa, il figlio di una coppia israeliana viene scambiato con quello di una famiglia palestinese. Una volta svolte le analisi per entrare a fare il militare, il ragazzo israeliano scoprirà che i suoi non sono i genitori biologici. Le due famiglie decideranno allora di provare a conoscersi.
Questo dramma familiare osserva da vicino quanto sta succedendo in Medio Oriente tra palestinesi e israeliani. Due famiglie restano letteralmente impietrite quando scoprono il tragico scambio. Cosa fare allora? Il padre israeliano è un colonnello dell'esercito che non vede affatto di buon occhio i palestinesi così come il padre palestinese vede negli israeliani gli usurpatori e oppressori della propria terra e del proprio popolo. [+]

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kondor17 lunedì 23 dicembre 2013
la pace è nello scambio? Valutazione 4 stelle su cinque
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Sullo sfondo dell'eterno conflitto israelo-palestinese, due famiglie delle sponde opposte si trovano catapultate  in un problema apparentemente irrisolvibile. Durante la visita di leva, infatti, i medici notano che Joseph ha un gruppo sanguigno incompatibile con quello dei genitori; le autorità devono pertanto prescrivere la prova del dna, per stabilirne le origini. Dall'altra parte, una famiglia palestinese, il cui figlio Yacine studia a Parigi, viene pure chiamata a fare la stessa prova. Invitati tutti dal direttore sanitario, l'atroce dubbio diventa cruda realtà: in piena guerra del golfo, nel gennaio 1991, un'infermiera nel panico scambia i due neonati. [+]

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homer52 giovedì 14 novembre 2013
figli d'unica "madre" Valutazione 3 stelle su cinque
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 Scoprire d'aver invertito i neonati è evidentemente drammatico, ma se a tutto ciò si aggiunge il conflitto fra ebrei e palestinesi la situazione può diventare "esplosiva".Invece nel film è privilegiato l'aspetto umano degli affetti e delle emozioni e la sensazione che se ne ricava è che, in fondo, servirebbe ben poco per risolvere i grandi problemi socio politici internazionali: basterebbe dare maggior spazio ai vissuti e alle esigenze dei singoli cittadini. Siamo tutti uguali di fronte ai problemi della vita quotidiana.

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rampante venerdì 1 novembre 2013
uno strano destino Valutazione 4 stelle su cinque
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Joseph Silberg è un ragazzo israeliano, vive spensierato i suoi 18 anni in attesa del servizio di leva obbligatorio, ama suonare e da grande vuole fare il cantante.
Per entrare in Aviazione fa gli esami del sangue, qualcosa non quadra e presto scopre la verità. 
Quando è nato nel 1991,   in piena guerra  del Golfo, l'ospedale di Haifa venne evacuato perchè rischiava di essere bombardato e nel caos  due neonati vennerò scambiati e cresciuti nella famiglia sbagliata.
E' difficile ora,  rimettere in discussione  l'intera  vita per un terribile errore, per essere stati frettolosamente scambiati con un altro neonato. [+]

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derriev sabato 22 giugno 2013
idea intrigante Valutazione 3 stelle su cinque
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Da un'idea intrigante, come nucleo della vicenda, una storia però scontata, anche nel raffronto con la potenzialità del soggetto.
La trama: una famiglia ebrea ed una araba, palestinesi, si scambiano i rispettivi figli in fasce. Il riconoscimento del fatto e l'accettazione, saranno una dura prova per entrambe, e per i ragazzi stessi che scopriranno, ognuno, di essere il nemico... di se stesso. 
Una situazione limite ma plausibile: è questa la forza del film.
Peccato che tutte le implicazioni di una questione così densa siano sorvolate dalla sceneggiatura, che indulge su dissidi e picchi di orgoglio e rabbia, per veleggiare alla fine nelle acque tranquille del "volemose bbene". [+]

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karlove mercoledì 1 maggio 2013
in un canto la chiave mistica Valutazione 3 stelle su cinque
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Il dramma palestinese è giocato nel film senza accentuazioni ideologiche, ma con inquadrature che gridano da sole: un MURO: di quà Tel Aviv "piena di luci e di colori", di là villaggi senza forma, e costretti nella miseria. Essendo cattolico io venero i padri ebrei che ci hanno portato l'autore della vita. Amo la sapienza ebraica, condivido il dolore per la Shoah, compatisco il disprezzo degli ebrei ortodossi nei confronti di noi cristiani, ma la Palestina no, non riesco a sentire nessuna ragione, non riesco a farla passare. Dico: tu Israele vieni fuori da un disastro morale, da una devastazione del popolo martoriato da anni di umiliazioni e sofferenze; hai la grazia di ritornare nella tua terra, la terra dei padri biblici e invece di condividere questa terra con chi ci vive da secoli, che fai? Crei un recinto, crei dei campi profughi che gridano a Dio giorno e notte, e costringi questa povera gente a viverci dentro. [+]

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andrea polidoro venerdì 12 aprile 2013
vince la fratellanza Valutazione 4 stelle su cinque
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Ho visto stasera questo disvelarsi per me di un ancor più forte sentimento di vicinanza con i popoli d'Israele e Palestina: ognuno rivendica le proprie ragioni storico-politiche ma alla fine vince la fratellanza. La sottigliezza della visione di due fratelli che si scoprono tali ma da madri diverse e invertite possiede la sensibile riconoscenza verso la necessità di una pace e il riconoscimento dei diritti di ogni Popolo. I loro luoghi sono i nostri luoghi.Da vedere.

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giovanni moi mercoledì 10 aprile 2013
il dialogo impossibile Valutazione 0 stelle su cinque
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Il figlio dell’altra
i Lorraine Levy
Due ragazzi che hanno in comune il fatto di essere nati nello stesso giorno. Che conducono vite parallele divisi dal muro che separa la Cisgiordania e lo Stato di Israele, una barriera che non è solo materiale ma che denota astio, odio, incomunicabilità.  Ci sono già abbastanza elementi per un confronto fra due mondi che si guardano in cagnesco, ognuno convinto delle bontà delle proprie ragioni. Ma c’è qualcosa in più che complica ulteriormente la situazione. Al momento del parto i due neonati sono stati scambiati a causa della confusione dovuta a un bombardamento sull’ospedale di Haifa. [+]

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