Whip Whitaker è un esperto comandante dei cieli e pilota aerei di compagnie low cost. E’ cocainomane ed assiduo bevitore, ma sembra guidare velivoli esattamente come a chiunque altri riesca bere un bicchier d’ acqua. Una mattina, dopo il suo incontro abituale in albergo con Trina, sua assistente di volo, si reca in aeroporto e si mette alla cloche del vettore che da Orlando porta ad Atlanta ma qualcosa va subito storto in quanto l’ aeromobile, in seguito ad una super turbolenza, subisce gravi anomalie meccaniche che sfoceranno, nei pressi della destinazione finale, in emergenza totale. Whip, coadiuvato dal giovane e pignolo copilota, è dunque costretto a prendere decisioni istantanee ed inusuali per poter salvare più vite possibile, arrivando a spegnere i motori a capovolgere l’ areo per farlo tornare in assetto in quanto lo spoiler posteriore è bloccato in posizione di caduta verticale. La sua manovra è incredibile e riesce a far atterrare in modo miracoloso la fusoliera in un terreno adiacente una chiesa. Il 95% degli occupanti si salva e il comandante diventa subito un eroe, ma di quelli che non amano la gloria, perché dentro custodiscono segreti inconfessabili.
Dopo questo incipt spettacolare, il film vira sulla psiche del personaggio, il quale inizia a questo punto una vera e propria fuga interiore, oltre che dalla stampa, dall’ inchiesta che lo sta per braccare, dal mondo intero. Ed è a questo punto che vediamo salire in cattedra il talento innato di Denzel Washington, nella sua ennesima prova di livello. Whip si rifugia in una vecchia fattoria di famiglia dove elaborare l’ incidente, il lutto della ragazza e dove, almeno inizialmente, decide di farla finita con l’ alcool, salvo poi tornare e ritornare continuamente sui suoi passi. Fa la conoscenza di una donna, eroinomane, che frequenta una comunità e che potrebbe rappresentare una sorta di via di salvezza e di spalla su cui poggiarsi, ma Nicole (l’ affascinante Kelly Reilly vista ne L’ appartamento spagnolo) dopo una breve ma intensa storia decide di non farsi trascinare nuovamente nell’ oblio e molla il comandante in preda all’ ennesima sbornia. Rimasto solo (ex moglie e figlio quindicenne non lo sopportano), ha come unico appoggio morale, oltre che legale, l’ amico Charlie (un grande Bruce Greenwood), capo del sindacato piloti della compagnia, il quale darà a Whip anche un tetto momentaneo sotto cui vivere a patto che arrivi sobrio all’ audizione dell’ inchiesta sul disastro. E’ in questa fase che assistiamo ad una scena terribile, allorquando il pilota, parcheggiato in una stanza d’ albergo sgomberata dagli alcolici e controllata a vista da una guardia, si intrufola nella camera adiacente (inabitata e con la porta comunicante inspiegabilmente aperta) ove il frigobar è stracolmo di bevande. Prende una bottiglietta di vodka, la apre, la annusa, la osserva, decide si lasciarla sul frigo. Poi, quando lo spettatore ha realizzato che ce l’ ha fatta, la sua mano (dapprima incerta, ora decisa) ritorna nel campo visivo, in una sequenza in slow motion quasi da film horror, per cedere nuovamente alla tentazione, e stavolta il controllo verrà perso totalmente. Il giorno dopo si fa trovare completamente ubriaco da Charlie e l’ avvocato che lo sta seguendo e questi non possono fare altro che constatarne l’ assoluta inaffidabilità e sono costretti ad assistere alla chiamata dello spacciatore di fiducia di Whitaker, ovvero Harling, quello “sulla lista”, nei panni (enormi) del quale troviamo John Goodman in una sorta di macchietta auto ironica che richiama molti suoi vecchi personaggi della filiera Coen. Imbottito di coca, al processo non tarderà a scegliere cosa sia più giusto per lui, per le poche persone che gli sono rimaste intorno e per la memoria di Trina, quella donna che è stata la sua amante e che adesso viene accusata di aver bevuto vodka in servizio, pur essendosi mostrata tanto bella quanto coraggiosa ed eroina ancor più di lui, avendo salvato un bambino nelle fasi drammatiche della sciagura.
Questa pellicola riporta Robert Zemeckis alla sua vecchia passione per gli effetti speciali, dando sfogo sia alla componente CGI che a quella dei vecchi metodi di una volta. Flight (USA, 2012) è una storia originale che scruta da dentro la psicologia di un alcolizzato, cercando un’ analisi approfondita delle cause e degli effetti che questo terribile vizio, ed altri simili, comporta. Non manca l’ ironia, in quest’ opera, rappresentata dal citato Goodman lungo tutto il minutaggio nel quale compare, o dalla scena della stanza d’ albergo ove Charlie e l’ avvocato (Don Cheadle) restano inebetiti a guardare la performance di Whip e Harling nel preparare le dosi ed anche da quella comparsa fugace ma indelebile del malato terminale che si fuma una sigaretta nel vano scale dell’ ospedale in compagnia del pilota e della bella Nicole. Esilarante la sua battuta, al momento di accendersi una bionda, che recita: “dovrei smettere…il mio cancro potrebbe beccarsi un cancro!”. Ma ciò che sorprende di più è quella parte finale dove Whip prima intrattiene i suoi “colleghi” carcerati con un monologo molto bello dove, paradossalmente, dice di aver finalmente trovato la libertà (dall’ alcool, dalla droga, dalle bugie) e dove, poco dopo, riceve la visita in carcere di suo figlio, con il quale ha finalmente allacciato buoni rapporti, cosa riuscita anche con la ex moglie e con la stessa Nicole, tornata al suo fianco in attesa che sconti la sua (giustissima) pena.
Un dramma bello stilisticamente, asciutto dal punto di vista delle sequenze e dei dialoghi, senza scene eccessivamente incasinate. La morale c’è e ci doveva essere in un finale che ripaga ampiamente lo spettatore delle tante delusioni che il personaggio trasmette, in uno dei rari casi nei quali l’ empatia con il protagonista viaggia sul filo del rasoio ed è messa continuamente in discussione la solidarietà nei suoi confronti, nonostante l' eroica manovra che ha salvato vite umane e l' accertamento, da parte dell' inchiesta, delle responsabilità della casa costruttrice. Il disatro, in fondo, è proprio quello interiore a Whitaker.
Un bel cast ed un’ ottima selezione musicale ove troneggia Marvin Gaye con la sua, azzeccata, What's going on.
Voto: 7,5
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