Facing Mirrors

Film 2012 | Drammatico 102 min.

Regia di Negar Azarbayjani. Un film Da vedere 2012 con Saber Abar, Maryam Boubani, Homayoun Ershadi, Hengameh Ghaziani, Shayesteh Irani. Cast completo Genere Drammatico - Iran, Germania, 2012, durata 102 minuti. - MYmonetro 3,34 su 1 recensioni tra critica, pubblico e dizionari.

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Ultimo aggiornamento martedì 26 marzo 2013

La regista iraniana Negar Azarbayjani racconta dell'amicizia di due donne agli antipodi attraverso un viaggio in taxi.

Consigliato sì!
3,34/5
MYMOVIES 3,50
CRITICA
PUBBLICO 3,17
CONSIGLIATO SÌ
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In un paese dalle profonde contraddizioni sociali va in scena la toccante amicizia tra una donna tassista e un transgender, il primo nel cinema iraniano.
Recensione di Annalice Furfari
Recensione di Annalice Furfari

Teheran. Rana ha un figlio piccolo da badare e un marito in carcere per non aver pagato i debiti di un'attività commerciale fallita. Il suo amato potrà uscire di prigione solo se riuscirà a ripagare i suoi creditori, ma la somma è troppo ingente per le disponibilità economiche di una famiglia modesta. Rana si improvvisa, allora, tassista, in un paese in cui non molte donne guidano, per tentare di mettere dei soldi da parte. È così che conosce Edi, una giovane donna ribelle e anticonformista che ha un unico grande desiderio: abbandonare l'Iran per essere finalmente libera di diventare uomo. In fuga dalla sua famiglia, che ha progettato un matrimonio "guaritore", Edi chiede a Rana di aiutarla ad andare via, in cambio di una grossa somma di denaro.
In un paese dalle profonde e laceranti contraddizioni sociali, la regista Negar Azarbayjani mette in scena l'incontro tra due donne all'apparenza molto diverse: l'una tradizionalista e timorata di Dio, l'altra sfacciata e vulcanica. Inutile dire che all'inizio saranno scintille. Ma progressivamente lo scontro aperto, ostile, originato da quei pregiudizi che Edi è abituata a fronteggiare, si trasformerà in un confronto, prima sospettoso, indagatore, poi sempre più intimo e rivelatore. Nel caldo di un'automobile in fuga nel paesaggio rigoroso di montagne innevate, nascerà una sincera e inaspettata amicizia, lungo un sentiero tortuoso, lastricato di ostacoli e momenti di tensione. Un'amicizia toccante, che abbatterà le diffidenze e le differenze iniziali. Del resto, le due protagoniste non sono poi così diverse. Entrambe devono fare i conti con i giudizi intransigenti di famiglie in cui l'onore conta più del sentimento. Rana deve nascondere il suo lavoro extra di tassista, che non si addice a una donna, nonostante lo faccia per suo marito. Edi deve celare sotto il velo la sua anima maschile. Il loro incontro sarà specchio e fonte di arricchimento interiore per entrambe: Rana apprenderà il coraggio della libertà, Edi conoscerà la forza e l'altruismo dell'amore.
In un paese e in una società in cui il progresso della modernità va a braccetto con pregiudizi, perbenismi, chiusure mentali e conservatorismi difficili da sradicare, un paese in cui le donne sopportano ancora restrizioni di ogni genere e alcuni registi vengono perseguitati per il loro lavoro, Azarbayjani ha la sana audacia di realizzare il primo film iraniano ad avere come protagonista un personaggio transgender. Pur con picchi di drammaticità, raggiunti in particolare nello scontro tra Rana e la famiglia di Edi, la regista sceglie di trattare questo tema delicato usando i colori caldi e i toni lievi della commedia agrodolce, infarcita di momenti esilaranti, in cui la stessa Edi gioca a non prendersi troppo sul serio. La leggerezza e il candore con cui Azarbayjani racconta questa storia non le precludono la profondità e l'impegno della denuncia, che esalta la forza delle donne - con un cast quasi tutto al femminile, su cui svettano le due protagoniste - e il coraggio dell'emancipazione e dell'affermazione di un sé libero da vincoli e catene sociali.

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