Disconnect

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Un film di Henry Alex Rubin. Con Jason Bateman, Hope Davis, Frank Grillo, Michael Nyqvist, Paula Patton.
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Drammatico, Ratings: Kids+16, durata 115 min. - USA 2012. - Universal Pictures uscita giovedì 9 gennaio 2014. MYMONETRO Disconnect * * 1/2 - - valutazione media: 2,62 su -1 recensioni di critica, pubblico e dizionari.
   
   
   
vali_pervanille giovedì 9 gennaio 2014
commovente, sincero, smuove le coscienze Valutazione 5 stelle su cinque
73%
No
27%

Inaspettato ingresso nel registro dei migliori film. Eccezionale cast, nonostante i nomi apparentemente poveri. Sceneggiatura e fotografia cronometrata e strategica. Un film che commuove e fa riflettere come pochi riescono a fare. Il mondo virtuale entra dentro di te, insieme ai personaggi e alle storie reali e intense. Si esce dalla sala, si spegne la televisione, il PC o il tablet con una nuova e immensa consapevolezza: di aver corso, di correre tutt'ora un pressante pericolo. Forte e vero. Lascia il segno. Pienamente consigliato anche a chi ritiene non far parte di questo mondo. Il mondo ormai è questo, è in noi.

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filippo catani domenica 12 gennaio 2014
il lato oscuro del web Valutazione 4 stelle su cinque
80%
No
20%

Un giovane ragazzo timido e introverso ha la grande passione per la musica e decide di postare su Facebook la sua nuova canzone. Due ragazzi lo prendono di mira e decidono di creare un falso profilo di una ragazza con l'intento di fingere che lei si sia innamorata di lui. Una giovane coppia cerca di rimettere insieme i pezzi della loro vita dopo la morte del figlio piccolissimo quando scoprono di essere stati vittima di una truffa che gli ha estinto la carta di credito. Una giovane ed ambiziosa reporter decide di fare un servizio su un gruppo di adolescenti scappati da casa che su internet si offrono a pagamento per giochi erotici.
Un film forte e commovente quello messo in piedi da Rubin il quale si e ci interroga non solo sul lato oscuro del Web ma anche sull'ossessiva e quasi compulsiva frenesia che porta milioni di persone a non poter fare a meno dei propri cellulari, tablet o computer con tutto quello che ne deriva. [+]

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peer gynt martedì 4 settembre 2012
ricominciamo a parlare guardandoci negli occhi! Valutazione 3 stelle su cinque
73%
No
27%

Seguendo alcune storie parallele, il film illustra i pericoli anche gravi cui porta l'uso di Internet e dei vari servizi del Web (soprattutto dei social network). Le storie intrecciate si distendono in modo fluido e narrativamente efficace fino allo scioglimento finale, che dà motivo di riflessione evitando il dramma estremo, quasi a concedere ai personaggi un'ulteriore possibilità di ravvedimento. E più che su atroci scherzi informatici ai danni degli scolari più deboli, o su giornalismo sensazionalistico e pornografia minorile via Web, o sulla ricerca di un conforto e di una voce amica tramite i social network, il film focalizza la sua attenzione sui sempre più difficili rapporti fra genitori e figli: generazioni che non si parlano, che non condividono più nulla, perché il Web e l'uso di computer e altre novità tecnologiche invadono ogni spazio possibile di dialogo, nel quale parlare dei propri problemi, della propria solitudine, del proprio vuoto interiore. [+]

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bigio domenica 12 gennaio 2014
pericolo dal web...i marziani siamo noi Valutazione 4 stelle su cinque
79%
No
21%

la vita corre veloce, in ogni dove con mille accadimenti piacevoli o dolorosi, ma siamo troppo impegnati a cercare noi stessi per guardare oltre il nostro naso se non per incollarlo sullo schermo di un PC. Il pericolo viene dal Web- è quanto racconta in maniera magistrale questo film, in un intreccio di situazioni e personaggi che finiscono per ritrovarsi indirettamente collegati tra loro. Anche se ormai è divenuto usuale nella cinematografia contemporanea far incrociare episodi e situazioni apparentemente slegate tra loro, questa pellicola merita tutta l'attenzione dello spettatore, che resta senza fiato dall'inizio alla fine, muovendosi con grande destrezza tra argomenti e problematiche che toccano direttamente o indirettamente tutti noi attraverso quella bella ma maledetta invenzione che si dimostra il Web. [+]

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laurence316 venerdì 12 ottobre 2018
tema attuale, ma è la regia ad essere "disconnessa Valutazione 2 stelle su cinque
92%
No
8%

L’esordio alla regia di un film di finzione del documentarista e pubblicitario Rubin, Disconnect, sceneggiato da A. Stern, si propone di riflettere circa gli effetti potenzialmente negativi di Internet e, più nello specifico, dei social network e dell’impatto che hanno nel cambiare il modo di relazionarsi con gli altri.

Il tema è importante e gli intenti benemeriti, ma la struttura è convenzionale, la regia poco incisiva e in più di un'occasione non si riesce ad evitare di scivolare nel moralismo più ipocrita ed irritante (tanto nel rapporto tra genitori e figli che in quello tra adulti).

Inoltre, nonostante la presenza di un paio di scene d'impatto (quella coinvolgente Ben e quella, sul finale, dello scontro tra due padri fondamentalmente incapaci di seguire i propri figli), vige una generale sensazione di noia e l'insieme non è particolarmente riuscito. [+]

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lucva lunedì 13 gennaio 2014
apriamo gli occhi Valutazione 4 stelle su cinque
86%
No
14%

è inutile cercare inutili sofismi e fare i difficili .. a mio avviso quando un film sà raccontare bene delle storie, le sceneggiature sono ottime , gli attori fanno ottimamente il loro lavoro , ma soprattutto un film sa tenerti con il fiato sospeso in tensione per tutta la sua durata è a mio avviso un ottimo film .. Ma il grande merito di Disconnect e del regista , e che ci fà vedere il lato peggiore della rete , della comunicazione on line , dei tablet , degli smartphone, della velocità del comunicare del tutto e subito con un click senza riflettere più...quella attenzione al reale ..che non abbiamo più.Questo film apre gli occhi ..questa mattina dopo averlo visto ieri sera , ho osservato con una attenzione nuova il reale attorno a me le persone ,quello che facciamo , gente che guida con la testa abbassata su un telefono, ragazzini che chattano e non sanno neanche dove mettono i piedi , persone assenti imbranate che messaggiano ,automi che parlano e urlano da soli con una cuffietta , io che ho sempre il telefono in mano . [+]

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time_traveler venerdì 17 gennaio 2014
i mi fidavo di te Valutazione 4 stelle su cinque
78%
No
22%

Kyle finisce nei guai quando aiuta una reporter in un'indagine contro la pedopornografia online; l'ex-marine Derek e sua moglie finiscono sul lastrico quando un virus informatico gli prosciuga il conto corrente; l'introverso Ben tenta il suicidio quando alcuni suoi scatti privati iniziano a circolare nella scuola che frequenta. Le vite e le storie di queste persone si intrecceranno , mettendo , in un attimo,  a rischio anni di sacrifici. Un film intelligente, pratico, diretto: una pellicola che potrebbe essere un documentario degli anni di internet, dei social network, degli hashtag, delle condivisioni e delle bacheche pubbliche. Obiettiva quando colloca il web non tra i cattivi dei nostri tempi, ma tra i mezzi di comunicazione, lasciando alla brutalità umana, alla società delle apparenze il ruolo di principale antagonista. [+]

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stefano pariani venerdì 17 gennaio 2014
il ritratto di un'umanità fragile e sola Valutazione 4 stelle su cinque
75%
No
25%

Periferia di New York: tre storie di gente comune in un giorno qualsiasi. La giornalista di una rete locale conosce un giovane modello in una video chat per adulti e lo convince a farsi intervistare per portare a galla le storie di ragazzi che come lui vengono sfruttati sui siti pornografici. Due bulletti si prendono gioco di un loro coetaneo timido e solitario creando su facebook il falso profilo di una ragazza che lo contatta ed instaura con lui un dialogo che si fa sempre più intimo. Infine una giovane coppia in crisi in seguito alla morte del figlio: lui spende forti somme giocando online, lei invece si confida in chat con uno sconosciuto che ha vissuto la stessa esperienza. Conflitti, tensioni e risvolti drammatici sono dietro l’angolo di ognuna delle tre storie, pronti a scardinare i precari equilibri di individui vicini eppure distanti tra di loro, chiusi in una bolla di incomunicabilità. [+]

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alberto bognanni lunedì 13 gennaio 2014
interessante ma... Valutazione 3 stelle su cinque
75%
No
25%

Le aspettative non erano alte. Quindi l'interesse verso questo film cresce pian piano. Le immagini e la musica la fanno subito da padroni. Si riconosce una mano abile dietro la macchina da presa. Il tema è d'impatto sociale immediato. Gli attori nettamente sopra la media (italiana) dal primo all'ultimo, ma ahimè è una triste consuetudine. La sceneggiatura si sviluppa attorno a tre storie accattivanti. Insomma il film ti prende, ti avvolge, ti fa pensare a quanto sia difficle comunicare oggi proprio quando la comunicazione è parte stessa della nostra vita quotidiana. Ma ciò che non mi ha convinto è quel finale bugiardo, intriso di retorica e false speranze. [+]

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eugenio lunedì 20 gennaio 2014
aaa crash cercasi Valutazione 3 stelle su cinque
100%
No
0%

Vite che sprofondano nel doloroso mare dell’esistenza. Ecco il tema della pellicola Disconnect di Alex Rubin. Sullo stile del famoso Crash di Haggis, il film traccia il ritratto impietoso della generazione del terzo millennio completamente ancorata a un’isola virtuale incapace di rapportarsi efficacemente con il mondo esterno. I protagonisti di questo mosaico di vite destinate a “intrecciarsi” sono esponenti di contesti sociali diversificati aventi come unico legame la solitudine: la vicenda del poliziotto vedovo detective privato con un figlio dal falso profilo Facebook impiegato per schernire un coetaneo più introverso si scontra irrimediabilmente con quella di un avvocato incapace di tenere unita la famiglia e oberato di lavoro, cellulare-dipendente, padre di un figlio silenzioso e oscuro,bersaglio di arroganti quanto stupidi compagni di classe. [+]

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