To Rome With Love

Woody Allen è un genio e questo è un film geniale. Si tratta proprio di quei casi in cui la critica prende una svista e non si accorge di aver di fronte un grande film, grande proprio perché complesso da capire e che ha bisogno di almeno due o tre visioni per essere compreso del tutto. I rimandi sono infiniti, dalla malinconia di Melpomene riguardante la futilità dell'esistenza ai Pagliacci di Leoncavallo. L'esortazione "Ridi, pagliaccio", appunto, sembra rivolta ai personaggi del film, soprattutto Leopoldo/Benigni, come per ricordarci che non può esserci commedia senza tragedia, e questa brillante pellicola del regista newyorkese ha alla base le tragiche note dolenti della nostra società dell'apparire, in cui ognuno ha lo scopo di mettersi in mostra rispetto agli altri e accumulare potere. [+]

Woody Allen è un genio e questo è un film geniale. Si tratta proprio di quei casi in cui la critica prende una svista e non si accorge di aver di fronte un grande film, grande proprio perché complesso da capire e che ha bisogno di almeno due o tre visioni per essere compreso del tutto. I rimandi sono infiniti, dalla malinconia di Melpomene riguardante la futilità dell'esistenza ai Pagliacci di Leoncavallo. L'esortazione "Ridi, pagliaccio", appunto, sembra rivolta ai personaggi del film, soprattutto Leopoldo/Benigni, come per ricordarci che non può esserci commedia senza tragedia, e questa brillante pellicola del regista newyorkese ha alla base le tragiche note dolenti della nostra società dell'apparire, in cui ognuno ha lo scopo di mettersi in mostra rispetto agli altri e accumulare potere. Molto superficiale l'atteggiamento dei critici a riguardo, e il loro modo di boicottarlo senza preoccuparsi neppure di procedere con un'analisi professionale del contenuto. Grave. Il brutto segno di una decadenza che ormai ha investito tutti i settori, e che ha fatto perdere quell'importante dote che si chiama (auto)ironia. [-]

incredibile ci troviamo d'accordo.Finiamola quà e alla prossima.

Ma allora non capisci mai niente! Non ho detto meno male che i TUOI commenti siano stati censurati ma piuttosto che anche i MIEI lo siano stati, visto che comunque anche se provocato anch' io mi sono messo a litigare.  Non mi piace mai la censura ma almeno così finisce sta ridicola diatriba su un filmaccio vergognoso.  Capisci ora? Insomma alla fine meno male che non resterà traccia di quello che ho e abbiamo scritto e arrivederci alla prossima boiata di Allen che non mancherò di stigmatizzare come merita. E mo' basta davvero.

anche i tuoi commenti volgari sono stati censuarti. ;)

Ma anche i tuoi sono stati censurati ;) 

Un film piacevole, ben construito, divertente e simpatico... ok ma è un film di Allen e da lui pretendiamo molto di più. Sicuramente penso sia molto più godibile per un non italiano che si aspetta di vedere gli abitanti dello stivale come glie li hanno sempre descritti. Tanti i passaggi pubblicitari più o meno nascosti, le auto, l'acqua i ragù, ecc. direi un pò eccessivo.

Ancora una volta woody allen ci porta a conoscere l'amore e le sue sfaccettature (anche le più amare) ma questa volta lo fa passando attraverso i vicoli di Roma, sua musa, e tra meravigliosi tramonti e panoramiche dall'alto ci racconta quattro diverse storie rivelandosi come sempre maestro nell'espressione dell'animo umano. Storie apparentemente caratterizzanti da elementi senza senso; dall'inspiegabile successo di Leopoldo a il cantante lirico bravo solo sotto la doccia, il giovane architetto e la sua "coscienza esterna e onnipresente" e i due sposini alle prese con nuove esperienze. [+]

Ancora una volta woody allen ci porta a conoscere l'amore e le sue sfaccettature (anche le più amare) ma questa volta lo fa passando attraverso i vicoli di Roma, sua musa, e tra meravigliosi tramonti e panoramiche dall'alto ci racconta quattro diverse storie rivelandosi come sempre maestro nell'espressione dell'animo umano. Storie apparentemente caratterizzanti da elementi senza senso; dall'inspiegabile successo di Leopoldo a il cantante lirico bravo solo sotto la doccia, il giovane architetto e la sua "coscienza esterna e onnipresente" e i due sposini alle prese con nuove esperienze. Tutti alla ricerca di quel qualcosa in più che faccia per un attimo dimenticare la propria normalità. Quell'avere successo e sfuggire per un attimo dalla banale  quotidianità che si rivela peró cosa futile con risvolti per alcuni devastanti e per altri risolutivi. To rome with love forse non sarà l'ultimo capolavoro di Allen ma rimane comunque un film divertente, ironico che svela sentimenti, emozioni e situazioni di vita raccontanti come solo questo grade regista sa fare. Non credo che le sue intenzioni, come molti critici hanno affermato, siano state quelle di raccontare Roma rifacendosi ai classici Felliniani ma credo piuttosto che ci abbia regalato la sua personale visione della città, delle sue meraviglie e degli uomini e delle donne che la abitano o la respirano solamente.  [-]

Fantastico

Omaggio a Roma o a SE STESSO? Un Allen NARCISISTA PIU' CHE MAI  sfida la pazienza degli spettatori con una sceneggiatura PIENA DI LUOGHI COMUNI, INTRECCI INSENSATI e di ciò che ben conosciamo, ormai... Passioni come la lirica (con Armiliato tra i tanti attori) e la psicanalisi, l'ossessione per la morte e poi? IL NULLA. In ultima analisi UN FILM FATTO PER L'INCASSO, senza ARTE, senza POESIA, senza houmor e SENZA Roma. Possono quattro scorci (tra l'altroTUTTI CON UNA LUCE PESSIMA) rappresentare la cornice che sarebbe dovuta essere IL TUTTO? Forse sì, ma con un altro regista.  Allen ormai E' FINITO. E' il caso che si ritiri. [+]

Omaggio a Roma o a SE STESSO? Un Allen NARCISISTA PIU' CHE MAI  sfida la pazienza degli spettatori con una sceneggiatura PIENA DI LUOGHI COMUNI, INTRECCI INSENSATI e di ciò che ben conosciamo, ormai... Passioni come la lirica (con Armiliato tra i tanti attori) e la psicanalisi, l'ossessione per la morte e poi? IL NULLA. In ultima analisi UN FILM FATTO PER L'INCASSO, senza ARTE, senza POESIA, senza houmor e SENZA Roma. Possono quattro scorci (tra l'altroTUTTI CON UNA LUCE PESSIMA) rappresentare la cornice che sarebbe dovuta essere IL TUTTO? Forse sì, ma con un altro regista.  Allen ormai E' FINITO. E' il caso che si ritiri. Non ha più niente da dire ed è giusto che vada in pensione per salvare il suo nome e la sua carriera. Qualcuno vicino a lui dovrebbe dirglielo. [-]

Ok, è ovvio che Woody Allen ha girato pellicole migliori, ma tutti questi giudizi negativi sono senz'altro infondati. Ho trovato un Allen ironico e pungente come sempre,con la battuta pronta e tagliente. Una Penelope Cruz a cui il ruolo di prostituta calza a pennello (senza offesa o allusioni, ovvio). E a mio parere il ruolo di Benigni che diventa famoso senza motivo non è forzato, anzi. Forse Allen voleva proprio lanciare il messaggio di come al giorno chiunque può diventare famoso senza alcun merito, sconosciuto probabilmente anche allo stesso VIP... Insomma, due ore vissute piacevolmente. Che poi, qualche inquadratura che non ci entrava niente (come l'ultima con la banda che suonava 'Nel blu dipinto di blu'), o ruoli incerti come quello di Alec Baldwin che non è stato completamente chiaro (prima persona reale e poi Grillo Parlante?) ci sono state, ma non credo che nessun critico abbia riso a un Benigni completamente spaesato che si ritrova la TG3 senza motivo, o a un interpretazione de 'Il Pagliaccio' sotto la doccia su un palco. [+]

Ok, è ovvio che Woody Allen ha girato pellicole migliori, ma tutti questi giudizi negativi sono senz'altro infondati. Ho trovato un Allen ironico e pungente come sempre,con la battuta pronta e tagliente. Una Penelope Cruz a cui il ruolo di prostituta calza a pennello (senza offesa o allusioni, ovvio). E a mio parere il ruolo di Benigni che diventa famoso senza motivo non è forzato, anzi. Forse Allen voleva proprio lanciare il messaggio di come al giorno chiunque può diventare famoso senza alcun merito, sconosciuto probabilmente anche allo stesso VIP... Insomma, due ore vissute piacevolmente. Che poi, qualche inquadratura che non ci entrava niente (come l'ultima con la banda che suonava 'Nel blu dipinto di blu'), o ruoli incerti come quello di Alec Baldwin che non è stato completamente chiaro (prima persona reale e poi Grillo Parlante?) ci sono state, ma non credo che nessun critico abbia riso a un Benigni completamente spaesato che si ritrova la TG3 senza motivo, o a un interpretazione de 'Il Pagliaccio' sotto la doccia su un palco... [-]