Bella addormentata |
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Un film di Marco Bellocchio.
Con Toni Servillo, Isabelle Huppert, Alba Rohrwacher, Michele Riondino, Maya Sansa.
continua»
Drammatico,
durata 110 min.
- Italia 2012.
- 01 Distribution
uscita giovedì 6 settembre 2012.
MYMONETRO
Bella addormentata
valutazione media:
3,54
su
-1
recensioni di critica, pubblico e dizionari.
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Guerra incivile
di Roberto Escobar L'Espresso
Assassini, assassini..., urlano gli attivisti del sedicente movimento per la vita il 9 febbraio 2009, davanti a un ospedale di Udine. Li si rivede in "Bella addormentata" (Italia, 2012, 110’ ). E si rivede Gaetano Quagliariello mentre, alla Camera, afferma che Eluana Englaro non è morta, ma «è stata assassinata». Né manca Silvio Berlusconi, che mostra agli italiani - al pubblico degli italiani - la sua certezza sfrontata: «Eluana ha il ciclo mestruale…». Di questo raccontano Marco Bellocchio e i cosceneggiatori Veronica Raimo e Stefano Rulli. Ma non solo di questo, né soprattutto. Lasciata alle sue cadute ignobili la tattica politica, il loro film si immerge nel dolore di quei giorni, alla ricerca di ben altra dignità. Di chi è la mia vita? Questa è la domanda che sta, implicita, sullo sfondo di "Bella addormentata". E ancora: lasciare che un uomo o una donna "scelgano" la propria morte è un atto d'amore e di libertà, o è un crimine? E può un’istituzione privarci di questa scelta? Quali siano le risposte personali dell'autore è palese. È questo il merito per così dire morale del film. Bellocchio non si nasconde dietro alcuna ideologia, alcun pregiudizio, alcun valore assoluto e apodittico. Invece si espone, cioè si mostra, e così si offre al giudizio. C’è, in questa scelta, un gusto profondo per la libertà, per la sua e per la nostra. Mentre corrono gli ultimi sei giorni di vita della Englaro, nel film si intrecciano quattro storie distinte. In ognuna si esprimono sensibilità e moralità tra loro ben diverse. C’è il deputato Uliano Beffardi (un accorato, intenso Toni Servillo), vecchio socialista passato con la destra berlusconiana, ora in conflitto con le proprie idee e con la propria storia personale. E c’è sua figlia Maria (Alba Rohrwacher), che a Udine porta acqua per dissetare un corpo morto da 17 anni, ma si innamora di un "nemico". C’è anche una madre (Isabelle Huppert), che cerca la santità - e forse trova la follia - per sottrarre al coma la propria, di figlia, e così finisce per dimenticare il figlio. C’è poi un medico (Pier Giorgio Bellocchio) profondamente laico, che “resuscita” una tossicomane con manie suicide (Maya Sansa, bravissima), convinto che la vita abbia molte più ragioni della morte. Tutto questo e altro racconta Marco Bellocchio, ma non ci dice quale dei suoi personaggi abbia ragione, e quale torto. Per lui non ci sono né paladini della vita né criminali e assassini, ma uomini e donne con le loro libertà.
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