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Quante sorprese sugli schermi europei!

Il cinema autoriale contro l'industria americana e i suoi fragorosi blockbuster.
di Marzia Gandolfi

Una scena del film Another Year di Mike Leigh.
Oliver Maltman - Capricorno. Interpreta Joe nel film di Mike Leigh Another Year.

martedì 1 febbraio 2011 - Approfondimenti

Capitani coraggiosi d'America, autobot allunati, pirati oltre i confini del mare, vampiri all'ultimo atto, piranha e panda in 3D, cowboys e alieni sbarcano sul Vecchio Continente e 'dichiarano guerra' al cinema europeo. Quello che nel 2011 imbocca la strada squisitamente autoriale e si fa fortino difensivo contro l'industria americana e i suoi fragorosi blockbuster. A guidarlo con orgoglio e fino all'ultimo respiro sarà Jean-Luc Godard che con Film Socialisme, sinfonia in tre movimenti presentato a Cannes nel 2010 e prossimamente in sala, continua ad interrogarsi su ciò che avviene sullo schermo.

Sir Mike Leigh contro il conformismo americano
L'autorialismo, promosso ieri dalla Nouvelle Vague e incoraggiato oggi da uno dei suoi più celebri e (in)discussi rappresentanti, resiste in Europa contro il conformismo feroce dei prodotti americani e debutta in sala il 4 febbraio con Another Year di sir Mike Leigh. Interpretata da un cast in stato di grazia e capace di esprimere una visione del mondo riconoscibile e commossa, la commedia umana del regista inglese riprende 'le bugie', quelle dietro alle quali si nasconde da sempre Mary, segretaria in una clinica, e da cui prova a emanciparla Gerri, psicologa amorevole sposata a un premuroso geologo. Gli affetti speciali di Leigh colmano la solitudine con l'amore e replicano gli effetti speciali di Hollywood, mettendo in schermo relazioni interpersonali con pochi soldi e tanta classe.

L'autorialismo di Almodóvar, Lars von Trier e Wim Wenders
A tornare è poi il (melo)dramma di Almodóvar, che con La piel que habito ritrova Banderas e i suoi topoi (colori, ambienti, personaggi e attori). Liberamente tratto dal romanzo francese "Mygale", il nuovo film del regista madrileno è, come Volver, una storia tragica e grottesca, abitata e governata questa volta da un eminente chirurgo deciso a vendicare lo stupro della figlia. Archiviato per un attimo lungo un film il potere rigenerativo del femminile, spetterà a un uomo lenire, elaborare, nutrire e ricucire. A minacciare la terra e i filmetti è pure la Melancholia di Lars von Trier, thriller psicologico e catastrofico interpretato da un cast stellare che riconferma Charlotte Gainsbourg e assolda la lunare Kirsten Dunst e l'eroe 'in tempo reale' di Kiefer Sutherland. Ostinato da sempre a trasgredire le regole autoimpostesi, l'autore danese immagina un pianeta in rotta di collisione con la terra, che non mancherà di influenzare gli animi dei suoi abitanti. Chiude 'il sipario' e debutta sotto il cielo di Berlino (Fuori concorso) Pina di Wim Wenders, film in 3D dedicato alla coreografa tedesca Pina Bausch. A passo di danza, Wenders prova a contrastare i coloni di un cinema dilettantesco e balbettante, riconfermando la produzione europea come luogo di elaborazione complessa del linguaggio cinematografico.

Uno sguardo sul cinema più lieve e popolare
Non di solo autorialismo vive però il cinema europeo che nel rispetto della 'santità autoriale' produce un cinema più accessibile, magari senza punte e senza scoperte, magari più lieve e popolare, che non mancherà di trovare un'audience appassionata. Si comincia l'undici febbraio con la commedia sentimentale e francese di Pascal Chaumeil (Il truffacuori), che in una sola settimana dovrà innamorare l'incantevole Vanessa Paradis, sabotando il suo imminente matrimonio. Truffatore di cuori è pure il Bel ami di Robert Pattinson, arrampicatore sociale nel dramma di Declan Donnellan e Nick Ormerod, ispirato al romanzo realista di Guy de Maupassant.

Un'inesauribile riflessione sugli affanni umani
Molte allora le sorprese sugli schermi europei e nel cinema europeo, che inesauribile continua a riflettere sulla malinconica transitorietà degli affanni umani e invece di complicarsi la vita comprando i diritti dell'ultima novità editoriale va direttamente all'origine delle storie e della sua Storia. Vedere per credere.

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