La frode |
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Un film di Nicholas Jarecki.
Con Richard Gere, Susan Sarandon, Brit Marling, Tim Roth, Laetitia Casta.
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Titolo originale Arbitrage.
Thriller,
durata 107 min.
- USA 2012.
- M2 Pictures
uscita giovedì 14 marzo 2013.
MYMONETRO
La frode
valutazione media:
3,01
su
-1
recensioni di critica, pubblico e dizionari.
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Un alibi per difendere un mondo aridodi renato volponeFeedback: 38280 | altri commenti e recensioni di renato volpone |
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giovedì 14 marzo 2013 | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Il mondo dell'alta finanza, il potere, le debolezze umane, un uomo e la sua amante. Robert Miller, interpretato da un credibilissimo Richard Gere, si divide tra gli affari, la famiglia e la giovane amante. Gli affari, però, viaggiano sul filo di lana tra conti truccati e investimenti sbagliati. La famiglia si rivela un nido arido e sterile in un mondo dominato dalla ricchezza e dall'agio che si autoreferenzia con fondazioni e filantropia. La giovane amante muore in un incidente stradale e sconvolge i fragili equilibri. Il protagonista, colpevole di un colpo di sonno che ha portato alla tragedia, fugge dal luogo dell'incidente aiutato da un ragazzo nero di Haarlem, figlio del vecchio autista di famiglia, e comincia un gioco di falsità per salvarsi e salvare il mondo che lo circonda, gioco che lo porterà ad affrontare e fronteggiare la propria coscienza. Lo spettatore viene portato ad essere complice della falsa testimonianza giustificando l'azione del colpevole, sperando sempre che abbia il coraggio di una confessione, di un pianto, ma le poche lacrime che versa sono anch'esse subito riassorbite da un gesto di stizza, quasi posseduto da un "mostro" degli affari che lo guida e lo tiene al guinzaglio. Forte, lucido, instancabile riesce nel mare in tempesta a trovare sempre la soluzione, non importa se eticamente non sia quella giusta, ma è la "sua" soluzione. Incapace di vivere i sentimenti, il cui minimo accenno viene prontamente cancellato, affogando la coscienza, riesce ad inaridire l'animo di chiunque venga a contatto con lui. Specchio di una società alta, ma "bassa" di spirito, il racconto non salva nessuno, nemmeno il bravo ragazzo che verrà fagocitato dallo prospettiva di una vita più facile. Nicholas Jarecki è bravissimo a tenere i personaggi in bilico sul confine tra il bene il male, tra il vero e il falso, straziando l'animo del pubblico con una musica lenta, dolorosa e incalzante, luci nebbiose e ammantate di un verde cupo nella notte, in contrasto con il giallo degli uffici, portandolo e portando i personaggi infine a cadere nel vuoto, il vuoto di un mondo senz'anima e senza scrupoli.
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