Violeta Parra - Went To Heaven

Film 2011 | Biografico, 110 min.

Regia di Andrés Wood. Un film Da vedere 2011 con Francisca Gavilán, Cristián Quevedo, Thomas Durand, Luis Machín, Gabriela Aguilera. Cast completo Titolo originale: Violeta se fue a los cielos. Genere Biografico, - Cile, Argentina, Brasile, 2011, durata 110 minuti. Uscita cinema giovedì 4 luglio 2013 distribuito da Monkey Creative Studios. - MYmonetro 3,33 su 4 recensioni tra critica, pubblico e dizionari.

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Ultimo aggiornamento mercoledì 28 dicembre 2016

Violeta Parra è stata per il Cile un'icona della musica folk. Il film Violeta se fue a los Cielos racconta la sua vita.

Consigliato sì!
3,33/5
MYMOVIES 3,00
CRITICA 3,83
PUBBLICO 3,17
CONSIGLIATO SÌ
Una donna senza compromessi, dedicata alle canzoni e alla cultura del popolo, nel Cile degli anni '50.
Recensione di Giovanni Ottone
Recensione di Giovanni Ottone

Violeta Parra (1917-1957) è un'icona della musica popolare cilena e, in generale, uno degli artisti più significativi dell'America Latina: cantautore, ricercatore del folklore, ma anche pittrice, ricamatrice, scultore e ceramista, nonché la prima latinoamericana a cui fu consacrata un'esposizione di opere al Louvre. Il film inizia descrivendo la sua infanzia e l'adolescenza tormentate trascorse nel sud del Paese, nella regione di Chillán, in una famiglia proletaria numerosa. Il padre Nicanor è un maestro e insegnante di musica alcolista, mentre la madre, di origine contadina, cuce a macchina in casa. Fin da bambina è vivace e dimostra inclinazione per la musica (compone le prime canzoni a 12 anni) e per il teatro. Violeta si sposa due volte, partorisce 4 figli, si integra in un gruppo teatrale itinerante, dove canta in coppia con la sorella Hilda, e si impegna politicamente con i comunisti. Si assiste alle sue peregrinazioni nei paesini delle Ande alla ricerca di antiche canzoni e ballate popolari da apprendere e reinterpretare. Nel 1954, viene invitata ad esibirsi in Polonia e successivamente trascorre 2 anni in Europa. Tornata in Cile inizia a incidere dischi e, nel 1958, fonda il Museo Nacional del Arte Folklórico. All'inizio degli anni '60 è a Parigi insieme al grande amore della sua vita, il musicologo e antropologo svizzero Gilbert Favre, con cui intrattiene una relazione tempestosa e contrastata. Rientrata in Cile, nel 1965 inaugura il suo progetto più ambizioso, la tenda-teatro a La Reina, che vuole essere una "Universidad del Folklore". Vi si esibisce con i figli Ángel e Isabel e con altri cantautori, fra cui Victor Jara. Ma nel frattempo Favre la lascia e si trasferisce in Bolivia.
Andrés Wood ha tracciato un ritratto intenso: descrive la donna e l'artista appassionata e contraddittoria, tenacemente creativa, ma anche in lotta con i suoi demoni interiori, con eccessi di cupezza, disincanto e persino di egoismo e risentimento. Al contrario il suo attivo compromesso politico e la relazione di sfida che mantenne con la borghesia cilena sono appena abbozzati in qualche fugace episodio. Si notano le similarità di approccio con il notevole film Frida, naturaleza viva (1986), del regista messicano Paul Leduc, che esplora la vicenda della famosa pittrice Frida Kahlo (1907-1954). Il film ripercorre le tappe salienti della vita della Parra (con alcune licenze poetiche), ma non è un tradizionale biopic. La narrazione è sapientemente frammentaria e si struttura attraverso ellissi e salti temporali, flashbacks e flashforwards, intervallati da un curioso filo conduttore. Si tratta di un'intervista rievocativa concessa nel 1962 a un giornalista televisivo argentino tendenziosamente provocatorio, a cui la Parra risponde con sfrontata ironia. Lo straordinario montaggio, non lineare né sequenziale, di Andrea Chignoli, è caratterizzato da libere associazioni e zone chiaroscurali. Siamo lontani da un mero realismo e dalla omogeneità conciliatoria, anche se la pur felice descrizione episodica delle pulsioni caotiche mostra, a volte, qualche limite retorico. Senza dubbio la forza del film risiede nella straordinaria interpretazione di Francisca Gavilán. L'attrice sembra davvero incarnare Violeta, quasi attuando un processo di osmosi. La sua recitazione emotiva e coraggiosa fa emergere i marcati contrasti della personalità di un'artista forte, ma anche insicura, socievole, ma anche individualista e angustiata. Ma soprattutto risulta contundente il fatto che ella stessa interpreti versioni bellissime di tutte le 21 canzoni presenti nel film. La fotografia di Miguel Joan Littin, abituale collaboratore di Wood, cattura magistralmente la luce peculiare delle Ande e le penombre parigine lungo la Senna e correla spesso gli stati d'animo della protagonista.

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PUBBLICO
RECENSIONI DALLA PARTE DEL PUBBLICO
martedì 16 luglio 2013
Antonello Chichiricco

E’ un film ben poco agiografico, ponendosi da subito su di un piano crudo, critico, a volte severo nei confronti dell’artista cilena. Andrès Wood ha tracciato un ritratto  rigoroso, teso a decifrare la complessa individualità della persona umana più che del personaggio.  E lo ha fatto senza indulgere a pietismi,  ma anzi accentuandone le zone d’ombra. [...] Vai alla recensione »

giovedì 23 febbraio 2017
Writer58

"Gracias a la vida que me ha dado tanto Me ha dado la risa y me ha dado el llanto Así yo distingo dicha de quebranto Los dos materiales que forman mi canto Y el canto de ustedes que es el mismo canto Y el canto de todos que es mi propio canto..." Violeta Parra è morta suicida all'età di 50 anni, dopo aver composto il suo testamento spirituale ("Gracias [...] Vai alla recensione »

giovedì 18 giugno 2015
sergio dal maso

“Scrivi come ti piace scrivere, usa i ritmi che vengono fuori, prova strumenti diversi, siediti al piano, distruggi la metrica, urla invece di cantare, soffia nella chitarra e strimpella il corno. Odia la matematica, e ama i vortici. La creazione è un uccello senza piano di volo, che non volerà mai in linea retta”    Violeta Parra   Il volo di Violeta [...] Vai alla recensione »

martedì 27 agosto 2013
pensierocivile

Sembra di essere tornati al tempo del CHE di Soderbergh con personaggi con i quali "voler" creare una sintonia, volere entrare in contatto sentimentale, di cuore, cedere alla passione e lasciarsi andare alla Storia e con l'autore che invece costruisce un muro, un barriera, una distanza incolmabile, distinguendo il desiderio dal proprio racconto. Nonostante la carica emotiva del romanzo della vita di [...] Vai alla recensione »

venerdì 6 agosto 2021
Luca Scialo

Nella sua pur breve biografia, Andrés Wood, si è sempre occupato di Cile, del suo popolo e dei suoi problemi. Gli abusi della politica che si riflette nel micromondo della sua gente. La modestia e la povertà dilagante tra la sua gente.Tra i suoi film, non poteva mancare la biografia di Violeta Parra, cantante cilena dalla vita sofferta. Che nelle sue canzoni ha scritto proprio quella sofferenza del [...] Vai alla recensione »

sabato 27 luglio 2013
Vincenzo Iennaco

 “La vita non è una festa” dice la stessa protagonista in un passo del film. Ed in questa laconica battuta, forse, è racchiuso tutto l'universo di Violeta Parra, folk-singer cilena degli anni 50-60. Un universo poliedrico artisticamente e intimamente. Se le numerose ballate che fanno da colonna sonora al film ci fanno conoscere l'estro artistico della Parra, [...] Vai alla recensione »

venerdì 19 luglio 2013
Luca Scialo

Violeta Parra nasce in un piccolo paesino nel sud del Cile, nella classica famiglia sudamericana: proletaria, con tanti figli, padre maestro di musica alcolista, madre sarta e casalinga. Le sue passioni per la musica e il teatro sono innati e man mano renderà famoso il suo nome, sebbene viva sempre in uno status economico modesto, esibendosi in contesti che non sempre ne apprezzano le doti. Vai alla recensione »

sabato 18 febbraio 2017
Writer58

  Lo que puede el sentimiento No lo ha podido el saber Ni el más claro proceder Ni el más ancho pensamiento Todo lo cambia el momento Cual mago condescendiente Nos aleja dulcemente De rencores y violencias Solo el amor con su ciencia Nos vuelve tan inocentes  ("volver a los diecisiete", Violeta Parra)       &nbs [...] Vai alla recensione »

lunedì 22 luglio 2013
pressa catozzo

Opera cinematografica di rara bellezza. Coinvolgente fino a strappare un applauso. Didattico per i giovani ala ricerca di un io. Se ami te stesso ce la puoi fare.

Frasi
"La creatività è un uccello senza un piano di volo, che non potrà mai volare in linea retta!"
Una frase di Violeta Parra (Francisca Gavilán)
dal film Violeta Parra - Went To Heaven - a cura di Antonello Chichiricco
STAMPA
RECENSIONI DELLA CRITICA
Paolo D'Agostini
La Repubblica

Perché il film (del 2011) arriva (via Sundance) come Violeta Parra went to Heavenanziché col titolo originale spagnolo o tradotto? Vibrante omaggio a una figura che per la sinistra cilena è stata profetica della stagione di riscatto di Unidad Popular, che lei non arrivò a vedere. E che il film valorizza soprattutto, giustamente anche se per farlo la confronta a Dylan (casomai Woody Guthrie), come geniale [...] Vai alla recensione »

Alessandra Levantesi
La Stampa

Violeta Parra è l'autrice di una delle più belle canzoni latino-americane di sempre, Gracias a la vida, entrata nel repertorio di svariate star internazionali, da Joan Baez a Michael Bublé. Basato sulla biografia scritta dal figlio Angel, il film di Andrés Wood ricostruisce il ritratto della poliedrica folk-singer cilena (fu anche poetessa e pittrice) intrecciando con ellittica finezza, avanti e [...] Vai alla recensione »

Silvana Silvestri
Il Manifesto

Dura come la roccia, con voce che contiene tutte le note della natura, Violeta Parra rivive nell'interpretazione stregata di Francisca Gavilán in Violeta Parra - Went to Heaven di Andrés Wood scritto con Angel, il figlio dell'artista che le ha dedicato una biografia appena uscita in italiano (Violeta è andata in cielo, Casini editore). Le note oscure delle immagini accompagnano quelle drammatiche e [...] Vai alla recensione »

NEWS
NEWS
giovedì 18 luglio 2013
Chiara Renda

Cantante, autrice, collezionista, poetessa, pittrice, scultrice. Artista poliedrica, icona della cultura popolare cilena, tesoriere e custode delle tradizioni più profonde, donna di contraddizioni intense, ma genio unico.

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