Tutti i nostri desideri

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Un film di Philippe Lioret. Con Vincent Lindon, Marie Gillain, Amandine Dewasmes, Yannick Renier, Pascale Arbillot.
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Titolo originale Toutes nos Envies. Drammatico, durata 120 min. - Francia 2011. - Parthénos uscita venerdì 11 maggio 2012. MYMONETRO Tutti i nostri desideri * * 1/2 - - valutazione media: 2,99 su -1 recensioni di critica, pubblico e dizionari. Acquista »
   
   
   
gianmaria.silv martedì 13 settembre 2011
intenso. profondo. commovente. Valutazione 4 stelle su cinque
84%
No
16%

Dopo aver diretto con maestria ed equilibrio un film difficile sull'immigrazione come "Welcome", Lioret ci riprova con un tema forse ancor più difficile che mette insieme il tema della morte, degli affetti familiari e dell'amore. Fin dalla prima proiezione alla "Mostra del cinema di Venezia" è sembrato evidente che il livello di qualità raggiunto in "Welcome" è rispettato e probabilmente superato con questo intensissimo film che parla di una giovane madre magistrato che si trova a lottare in tribunale contro i soprusi delle agenzie di credito e nella vita personale contro un male incurabile. Le due lotte si fondano con armonia in una sola, dove la risoluzione dell'importante vertenza giudiziaria diventa anche una possibile via di fuga dai problemi personali. [+]

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sergio dal maso lunedì 22 giugno 2015
tutti i nostri desideri Valutazione 5 stelle su cinque
100%
No
0%

“Cedete a tutti i vostri desideri !” (slogan pubblicitario dei prestiti al consumo)
 
Cosa desideriamo realmente? Quali sono i nostri più intimi desideri? Nascono dall’anima o rispondono solamente a bisogni materiali?
Difficile uscire dalla sala dopo la visione dello splendido e toccante film di Philippe Lioret senza porsi domande di questo tipo, senza interrogarsi sulle scelte che quotidianamente ci troviamo di fronte.
Difficile non uscire commossi e turbati.
Tutti i nostri desideri punta dritto al cuore, ma lo fa con sincerità e discrezione, senza moralismi né retorica. Con un sobrio realismo e senza mai ricorrere a facili sentimentalismi riesce a far vibrare le corde dell’anima più nascoste, emozionare su temi delicatissimi come la malattia incurabile o socialmente complessi come l’aumento dell’impoverimento dei ceti popolari a causa della spirale dei prestiti al consumo. [+]

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angelo umana martedì 15 maggio 2012
vite che non sono la mia Valutazione 3 stelle su cinque
93%
No
7%

Può darsi che ci sia una sottile differenza tra il titolo italiano "Tutti i nostri desideri" e quello francese "Toutes nos envies": i desideri devono essere qualcosa di interiore che nessun denaro può comprare, le voglie, invece, spesso si soddisfano col denaro e, come dice la madre della protagonista Claire nel film (Marie Gillain), "Perché dovrei avere una tv minuscola? Ce l'hanno tutti così", ed ecco che un nuovo prestito rende possibile l'acquisto di un nuovo schermo, grande e al plasma, inutile come tante altre cose che non acquietano i bisogni interiori. Le banche e le finanziarie sono lì apposta, stilano contratti capestro con pubblicità accattivanti e lettere piccole che nessuno legge ("Vogliono i soldi!" dice l'avvocato della finanziaria), il denaro è facile, tutto sembra possibile e chi presta "guadagna sulle spalle di chi non ha soldi"; del resto così deve andare il mondo, dicono, il credito alimenta il consumo e il consumo sostiene il sistema (130 miliardi di euro di PIL in Francia generato dal credito al consumo). [+]

[+] emmanuel carrère ... il fatto quotidiano 8-6-2013 (di angelo umana)
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donni romani martedì 15 maggio 2012
emozioni sincere che toccano privato e sociale Valutazione 4 stelle su cinque
75%
No
25%

Dopo "Welcome" si ricostituisce la coppia Lioret - Lindon  e anche questa volta il risultato è una pellicola profonda, sincera, amara e intensa che coniuga  l'intimità più cruda con l'analisi sociale più veritiera. Claire, una giovane donna, giudice di professione, si trova in aula la madre di una compagna di scuola della figlia, in difficoltà con il pagamento di un prestito, aumentato a dismisura grazie alle clausole capestro imposte dagli istituti di credito. Aiutata dal collega Stéphane cercherà il modo di far arrivare la causa alla Corte Europea per dimostrare come la società moderna e i suoi perversi meccanismi legati al consumismo e alle difficoltà economiche create dalla crisi in atto possa distruggere persone oneste e privarle anche della dignità. [+]

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renato volpone lunedì 14 maggio 2012
claire e l'umana sofferenza Valutazione 5 stelle su cinque
88%
No
12%

Claire, una donna giudice che lotta per difendere una ragazza dallo strozzinaggio delle banche, ma anche una donna che lotta contro la malattia, che decide di rinunciare alle cure invasive contro il cancro rifiutando pochi mesi di vita in più.  Una donna che ama profondamente, una donna che vive fino alla fine. Intorno a lei due uomini: il compagno che la ama come ogni uomo dovrebbe fare con la propria donna, e sthephane, il magistrato, che l'aiuta nella sua causa, nella difesa degli ideali in cui crede. Il film è un crescendo di emozioni, un tormento interiore, quasi un non capire il perché Claire si tiene tutto dentro, ma intimamente lo si percepisce, lo si capisce e lo si condivide. [+]

[+] 5 volte donna (di angelo umana)
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pepito1948 giovedì 31 maggio 2012
abnegazione e lotta sociale Valutazione 3 stelle su cinque
100%
No
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Non è facile, davanti a film come questo, sfuggire a condizionamenti pregiudiziali, visto che fa parte del filone del cinema d’impegno civile, quindi nobile per definizione e chi è sensibile a queste tematiche può avere difficoltà a distinguerne la forza di trascinamento ideologico ed emotivo dalla qualità artistica. Qui i temi di fondo sono due: la lotta agli abusi verso chi è povero quindi indifeso e oggetto di sopraffazione da parte dei potenti di turno (rappresentati dalle società finanziarie, che per i loro prestiti impongono contratti-capestro) e la malattia, quella degenerativa che non perdona. Due nemici ostici, l’uno difficile ma non impossibile da combattere, l’altro inesorabile. [+]

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olgadik sabato 9 giugno 2012
un intreccio tra istanze sociali e personali Valutazione 4 stelle su cinque
50%
No
50%

Dopo Sister, eccoci al reincontro con Philippe Lioret, ottimo autore di Welcome e di altre opere semisconosciute da noi. Come spesso accade nella sua produzione, l’autore mescola insieme il tema sociale e la storia individuale, facendolo con una autenticità e una scorrevolezza particolari. Non si può parlare di leggerezza perché la storia è quella di una malata di cancro consapevole di dover morire, ma il regista la racconta con toni normali, senza enfasi strappalacrime e con grande rispetto della dignità dell’essere umano. I suoi personaggi sono spesso collocati in situazione straordinarie, se non di emergenza, eppure continuano a tessere la loro vita, le relazioni quotidiane, le problematiche del lavoro. [+]

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paolo_89 martedì 19 febbraio 2013
sfiorato il confine del sentimentalismo Valutazione 3 stelle su cinque
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Quando ci chiediamo perchè i finanziamenti pubblici al cinema italiano sono pochi e vanno spesso nelle tasche sbagliate, dovremmo chiederci anche perchè quelli francesi sono così abbondanti, come se il governo d'oltralpe sperasse di aumentare progressivamente la qualità dei suoi prodotti. A volte ci riesce: Tutti i nostri desideri fa parte di quest'insieme, seppure abbia rischiato di scivolare fuori.

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filippo catani venerdì 12 aprile 2013
due donne coraggiose Valutazione 4 stelle su cinque
0%
No
100%

Lione. Una giovane donna svolge con passione e detrminazione il suo ruolo di giudice. Un giorno le capita di esaminare il caso della madre di una amichetta della figlia. La donna è accusata di insolvenza da parte di un istituto di credito. Il giudice solleverà allora un caso che si trascinerà fino alla corte di giustizia europea ma allo stesso tempo scoprirà di avere un cancro incurabile al cervello.
Davvero intenso ed emozionante questo film diretto da Philippe Lioret e magistralmente interpretato dai due protagonisti Lindon e la Gillain. Questo perchè il film muove su due piani emotivi; da una parte c'è la battaglia di una povera donna abbandonata dal marito rifugiatosi in Croazia per non pagarle gli alimenti e deve far fronte a due figli con quello che riesce a trovare. [+]

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luana martedì 15 maggio 2012
drammone amaro sui nostri tempi Valutazione 2 stelle su cinque
32%
No
68%

Un concentrato, che non dà respiro, sulle disgrazie umane che non risparmiano nessuno.Se non è la malattia fisica è l'indigenza economica etc..etc..Una catena infinita di cui il regista stila una lista senza una qualche tregua.In questo inferno l'uomo si dibatte o lotta, con gli strumenti, se ci sono, che lui stesso si è costruito. E il diritto;la legge è uno di questi:fondamentale nel film in quanto legato all'idea di giustizia e dignità umana. Qualche volta si vince. Ma più spesso si perde. E quello che si perde è in definitiva il senso della vita che ci sfugge perchè manca quasi il tempo per pensarci.Il film parla sì di realtà dure e cerca di farlo in modo decoroso ma sinceramente, in questo dipanarsi lunghissimo e ripetitivo tutto è troppo finto; scontato e prevedibile e soprattutto sa troppo di manifesto di denuncia più che di racconto cinematografico. [+]

[+] non è la prima volta (di francesco2)
[+] riconsiderazione della vita (di angelo umana)
[+] per angelo (di luana)
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