Advertisement
Un Dio arriva a salvarci

Thor ripropone la grande storia del figlio di Dio mandato sulla Terra.
di Gabriele Niola

Thor (Chris Hemsworth) e Loki (Tom Hiddleston) in una scena del film Thor di Kenneth Branagh.
Chris Hemsworth (40 anni) 11 agosto 1983, Melbourne (Australia) - Leone. Interpreta Thor nel film di Kenneth Branagh Thor.

mercoledì 27 aprile 2011 - Approfondimenti

Con casuale tempismo esce in orbita pasquale Thor, il nuovo film dei Marvel Studios che costituisce un altro tassello del mosaico che lentamente ci sta conducendo a I Vendicatori, pellicola che nel 2012 riunirà molti degli eroi che stiamo vedendo nei singoli, eponimi film a loro dedicati (Iron Man, Hulk, Thor e il prossimo Capitan America per dirne alcuni).
Il tempismo viene dal fatto che la storia dell’eroe proveniente dal regno divino, scagliato sulla terra ad espiare i propri peccati e privato di (quasi) tutti i suoi poteri divini ricorda (con qualche concessione e comunque da lontano!) la parabola cristologica. Certo Thor non è il primo film a ripercorrere il mito del semidio che, sotto una silenziosa ed apparentemente indifferente egida paterna, compie sulla Terra un percorso al limite della mortalità per confermare la propria natura ultraterrena (da poco abbiamo visto il ritorno di Scontro tra Titani riproporre il medesimo percorso) stavolta però le analogie sono acuite dall’idea di “eroe”.
Sebbene infatti nel film diretto da Kenneth Branagh non siano presenti riferimenti diretti alla parabola cristiana (anzi!), lo stesso è difficile prescindere dalla “storia per eccellenza” della civiltà occidentale nel momento in cui si considera il film e la società alla quale parla.

Il potere e la salvazione
I supereroi sono legati a doppio filo al tema della potenza salvifica del semidio, almeno fin dall’arrivo del capostipite di tutti: Superman. L’uomo d’acciaio, venuto dal cielo, figlio di un’altra civiltà e dotato di poteri che lo portano quasi all’onnipotenza è notoriamente una figura salvifica, dotato di una missione e di una volontà di ferro utile a compierla. Ma quello del “potere” di salvare è solo uno degli aspetti.
Ad avvicinare le figure dei supereroi a quella del salvatore archetipo è anche l’idea di sacrificio. Sebbene non arrivino mai (o quasi) a dare se stessi fino alla morte, comunque l’eroismo da fumetto (che spesso si è tradotto in storie originali per lo schermo) spesso prevede un padre che tutto sa e tutto vede, il quale ha scientemente inviato il proprio figlio sulla Terra.
La forza di Thor dunque è quella di unire queste due diverse dimensioni in una parabola esplicitamente deistica. E per quanto il film eviti in qualsiasi maniera di paragonare questo dio a quel Dio, stavolta l’aderenza è indubitabilmente maggiore del solito.
Non solo l’apparenza del volto Chris Hemsworth richiama l’iconografia classica di Cristo e quella di Anthony Hopkins quella rinascimentale del “padre”, ma anche l’idea di un motore divino immobile e apparentemente assente che muove le fila del mondo terreno è vicina a quella evangelica. Certo la storia di Thor vede l’invio sulla Terra come una punizione, ma il percorso di purificazione personale che compie il figlio di Odino lo stesso finisce per essere un percorso di salvazione dell’umanità.

Abituiamoci
Che la storia del Vangelo richiami il più classico “viaggio dell’eroe” al pari di altre storie o film non è una novità e può spiegare molte altre similitudini che in realtà sono solo tratti comuni al modo di raccontare le storie nella civiltà occidentale.
Quello che invece sembra più opportuno chiedersi, in un momento storico in cui il cinema insiste con sempre maggior foga a proporre agli spettatori storie di eroi tra il paranormale e l’ultraterreno, è quanto quest’eroismo faccia da succedaneo al più tradizionale dei salvatori per generazioni che si appoggiano sempre meno alla mitopoiesi religiosa per la propria formazione.
Se da un lato quindi l’era dell’indigestione di supereroi al cinema ha già toccato il suo apice e comincia la lunga parabola discendente, dall’altro dovremo ancora fare i conti con le conseguenze narrative che questo periodo avrà sugli eroi delle storie di domani. Al pari dei cavalieri della valle solitaria o degli stranieri senza nome che hanno esportato l’individualismo eroico statunitense dal suo terreno di massima espansione, il west, al resto dei generi, lo stesso i grandi successi economici e di pubblico del supereroismo cinematografico sono destinati ad allargare e contaminare l’ideale eroico per molto tempo dopo la fine dei film sui supereroi.

Gallery


{{PaginaCaricata()}}

Home | Cinema | Database | Film | Calendario Uscite | MYMOVIESLIVE | Dvd | Tv | Box Office | Prossimamente | Trailer | Colonne sonore | MYmovies Club
Copyright© 2000 - 2024 MYmovies.it® - Mo-Net s.r.l. Tutti i diritti riservati. È vietata la riproduzione anche parziale. P.IVA: 05056400483
Licenza Siae n. 2792/I/2742 - Credits | Contatti | Normativa sulla privacy | Termini e condizioni d'uso | Accedi | Registrati