This Must Be the Place |
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Un film di Paolo Sorrentino.
Con Sean Penn, Frances McDormand, Eve Hewson, Harry Dean Stanton, Joyce Van Patten.
continua»
Drammatico,
durata 118 min.
- Italia, Francia, Irlanda 2011.
- Medusa
uscita venerdì 14 ottobre 2011.
MYMONETRO
This Must Be the Place
valutazione media:
3,62
su
-1
recensioni di critica, pubblico e dizionari.
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Sorrentino non ha le “mani di forbice”di iacioFeedback: 318 | altri commenti e recensioni di iacio |
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lunedì 17 ottobre 2011 | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||
This Must Be the Place è come lo sguardo stanco e spento del suo protagonista/attore Cheyenne/Sean Peen (e, aggiungerei, degli spettatori che “forse” si sono svegliati al termine del film!). Cheyenne - ex rockstar, benestante, annoiato e depresso - vive con la moglie e la morte del padre sembra dare un senso alla sua vita: proseguire il viaggio già iniziato dal padre alla ricerca del gerarca nazista che lo aveva umiliato in un campo di concentramento. Ebbene - durante quel “lento e lungo” viaggio - mentre il protagonista (stando, almeno, alle intenzioni del regista Paolo Sorrentino) avrebbe dovuto ricercare “anche se stesso”, lo spettatore (ancora sveglio!) perde se stesso nella “disperata” ricerca di un “invisibile” filo conduttore che possa dare un senso al film. Il risultato è una pellicola inconsistente e priva di identità, per via di una trama poco lineare ed una regia approssimativa. Paolo Sorrentino non è Tim Burton e, per di più, non ha le “mani di Edward” - affilate come le forbici - per poter affrontare la tematica (troppo complessa e delicata) della “diversità”, che pure sembra sottendere a This Must Be the Place. Quanto a Sean Peen, quel suo “sguardo stanco e spento” è forse sintomatico della ”convinzione” con cui ha interpretato il ruolo affidatogli, tant’è vero che David Byrne, ossia il cantante leader dei Talking Heads, sembra essere l’attore migliore del film, poiché non deve fare altro che interpretare se stesso. L’unica nota positiva del film sembra essere, allora, la colonna sonora: il testo della canzone dei Talking Heads dà, infatti, il titolo al film.
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