Preceduto dalla nomea di essere un capolavoro e di essere uno dei migliori film dell'anno, il film di Malick delude pienamente.
Certamente vi è un deciso e ricco di personalità tocco di regia, ma è un film che colpisce per la bellezza di numerose scene, (il volo degli uccelli intorno ai grattacieli, le onde marine, i canyon americani ed una fugace apparizione degli italici giardini di Bomarzo) che mostrano una fotografia a dir poco splendida. Ma queste scene non sono per nula una novità, basta vedere koyaanisqatsi di Reggio per vedere una chiara fonte di ispirazione.
Il film si muove, dietro le splendide immagini, con una vacua retorica dietro al quale si cela un vuoto che ognuno di noi riempe con ciò che vogliamo credere, dandogli significati metafisici che chissà come pensava il regista. Un po come i responsi divinatori "I Ching", dove ognuno può dare il significato che vuole in funzione del proprio stato d'animo.
un film lunghissimo che poteva essere abbreviato di almeno 15-20 minuti senza sofferenza. Da tagliare del tutto le scene preistoriche totalmente ininfluenti sul significato del film.
Definirlo capolavoro è un esercizio veramente arduo.
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francesco gatti
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lunedì 30 maggio 2011
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prova a rivederlo
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Prova a rivederlo, senza pregiudizi. Senza la sensazione soffocante di dover vedere un film tradizionale.Le esperienze come quella che Malick ci fornisce richiedono, a mio avviso, maggiore apertura, e sincera umiltà.
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gidan 89
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martedì 31 maggio 2011
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classica critica di chi non ha capito il film
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Vuoto? Quale vuoto? Il film è chiarissimo e non lascia tanto spazio ad interpretazioni. E la scena dei dinosauri è importante per capire la filosofia del film. Riguardalo perchè evidentemente non sei riuscito a cogliere il messaggio.
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granok
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giovedì 2 giugno 2011
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indirizzato a chiunque
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dove Hai imparato a vivere? se non hai appreso la sensibilità di questo film non puoi criticarlo. l'unica cosa della quale ti do ragione è la durata che poteva anche durare 10 minuti in meno. non ti sto a descrivere CIO che ho provato a vedere e cosa mi ha lasciato dentro. ma se guardandolo non hai avuto quel brivido allora mi dispiace dirtelo non hai mai sofferto e amato nella tua vita.
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upthebracket
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lunedì 13 giugno 2011
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leggi heidegger
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non hai colto il significato del film allora, perchè le scene preistoriche sono proprio fondamentali invece. stanno a indicare l'energia della natura, unico "logos" che governa la realtà, energia di cui anche l'uomo è fatto, con le sue vittorie e le sue sconfitte. infatti le scene della casa piena d'acqua con le piante acquatiche erano in confronto con la scena delle prime forme di vita. passando la porta, il protagonista Jack prende pienamente coscienza di questo e capisce che la natura, rappresentata dalla donna di spalle, unifica tutto ciò che siamo come uomini, anche nel passato.
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laulilla
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sabato 18 giugno 2011
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a upthebracket
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Curioso, però, che per capire questo film bisognerebbe leggere Heidegger. Scommetto che per capire Dante sarebbe indispensabile aver letto Tommaso d'Aquino!
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(di partenopeo7)
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partenopeo7
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martedì 12 luglio 2011
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i dinosauri
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Te lo spiego semplice semplice, così forse capisci pure tu.L'idea che la sopraffazione, la soddisfazione nell'esercitare una potenza superiore, sia un principio primordiale al di la della sopravvivenza viene espressa da un dinosauro che calpesta gratuitamente e ripetutamente la faccia di un suo simile indebolito. Questa gratuità insinua un'idea di Male, come elemento compartecipe dell'evoluzione naturale.Queste immagini fanno eco anche agli insegnamenti del padre proiettato verso un modello di vita secondo natura.
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(di rudebaldo)
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lamas
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lunedì 29 agosto 2011
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a supporto di zapping...
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Ho letto una leggerissima nota altezzosa in chi commenta 'non hai capito il messaggio, non hai sensibilità, devi elevarti a...' forse è il regista a dover scendere un po' più in basso...Il male intrinseco all'uomo che deve mitigarlo con un'idea divina che dia senso agli eventi della vita, va bene, ma se il male è già consapevolmente insito nella natura dei dinosauri vuol dire che la capacità di discernere non è tipica dell'uomo...la natura per definizione non è nè buona nè cattiva, se poi contrapposta alla grazia che ci accompagna fino alla fine dei giorni...Io gli ho dato una netta connotazione cattolica e la storia della famiglia è poco approfondita (ed abbastanza stereotipata), sia nel dolore della scomparsa sia nei momenti della crescita.
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Ho letto una leggerissima nota altezzosa in chi commenta 'non hai capito il messaggio, non hai sensibilità, devi elevarti a...' forse è il regista a dover scendere un po' più in basso...Il male intrinseco all'uomo che deve mitigarlo con un'idea divina che dia senso agli eventi della vita, va bene, ma se il male è già consapevolmente insito nella natura dei dinosauri vuol dire che la capacità di discernere non è tipica dell'uomo...la natura per definizione non è nè buona nè cattiva, se poi contrapposta alla grazia che ci accompagna fino alla fine dei giorni...Io gli ho dato una netta connotazione cattolica e la storia della famiglia è poco approfondita (ed abbastanza stereotipata), sia nel dolore della scomparsa sia nei momenti della crescita...immagini splendide (da documentario)...ma una moltitudine di riprese dal basso a mettere in risalto il sole (DIO) che sta su di noi, e la madre (rappresentazione perfetta della grazia) dice...guarda dove abita DIO...il padre è ruvido ma non cattivo o comunque lo fa per educazione personale (sono sempre negli anni 50)...insomma un'accozzaglia di temi con dentro tutto e niente....umilmente credo che possiate permettere che qualcuno abbia capito il film ma non gli sia piaciuto...
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the man who was not there
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sabato 17 dicembre 2011
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dinosauri, dio, universo, uomo...
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Pienamente d'accordo.Un film che tocca casualmente tanti punti, senza una buona narrazione e con un ottima fotografia che, come hai detto poteva essere riassunta in 20 minuti senza sofferenza.Un film che registicamente, come hai detto pure tu, non aggiunge nulla a quello che era già stato fatto in koyaanisqatsi e che intellettualmente/filosoficamente non dice nulla.Davvero stupide le giustificazioni di risposta qui sotto riguardo ai dinosauri, visto che seppure chiaro il rimando era completamente inutile e per di più la sua inutilità viene accentuata dall'assurdità di una scena, senza troppe pretese realistiche, con i dinosauri. Dire che questa scena ha senso (o addirittura è vitale per il film) perchè il dinosauro che schiaccia la testa all'altro rappresenta il comportamento del padre che è un comportamento dettato dalla natura che si ripete nelle diverse specie e/o nelle diverse ere è come dire che Lady Gaga è un artista talentuosa perchè ha messo dei riferimenti a chiesa guerra e chissà cosa nelle sue canzoni.
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Pienamente d'accordo.Un film che tocca casualmente tanti punti, senza una buona narrazione e con un ottima fotografia che, come hai detto poteva essere riassunta in 20 minuti senza sofferenza.Un film che registicamente, come hai detto pure tu, non aggiunge nulla a quello che era già stato fatto in koyaanisqatsi e che intellettualmente/filosoficamente non dice nulla.Davvero stupide le giustificazioni di risposta qui sotto riguardo ai dinosauri, visto che seppure chiaro il rimando era completamente inutile e per di più la sua inutilità viene accentuata dall'assurdità di una scena, senza troppe pretese realistiche, con i dinosauri. Dire che questa scena ha senso (o addirittura è vitale per il film) perchè il dinosauro che schiaccia la testa all'altro rappresenta il comportamento del padre che è un comportamento dettato dalla natura che si ripete nelle diverse specie e/o nelle diverse ere è come dire che Lady Gaga è un artista talentuosa perchè ha messo dei riferimenti a chiesa guerra e chissà cosa nelle sue canzoni.Non è il fatto di mettere riferimenti/collegamenti/filosofia spiccia che rende un opera d'arte tale, ma è il peso di questi, e la maniera nella quale vengono affrontati.Questo film ha tirato su un polverone senza essere accrescitivo, profondo, e chi più ne ha più ne metta, semplicemente spacciandosi per tale, ma senza esserlo.
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[+] e kubrick?
(di lucadaino)
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etrstny
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mercoledì 10 luglio 2013
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superificale
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Ma quanto è superficiale, lei? Almeno, come s'intende da quel che scrive, non commenti il film se non l'ha capito. La storia, come del resto suggerisce la citazione iniziale, è una re-interpretazione del libro di Giobbe e delle vicende in esso narrate. Le sciagure che Dio manda a Giobbe per testare la sua fede sono condensate, nel film, nella perdita del figlio. E le scene preistoriche non sono alto che la ri-lettura del regista del discorso del Signore a Giobbe, Giobbe 38,1-e segg.Tutto il film è una rilettura di questo libro dell'Antico Testamento. La madre, alla fine, in quel mare che credo sia il Paradiso, capisce che deve lasciare il figlio a Dio e glielo dona, imboccando così la via della Grazia, contrapposta a quella della Natura - entrambe citate all'inizio del film da una voce, se mi ricordo bene, fuori campo - che è quella della non accettazione del volere di Dio.
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Ma quanto è superficiale, lei? Almeno, come s'intende da quel che scrive, non commenti il film se non l'ha capito. La storia, come del resto suggerisce la citazione iniziale, è una re-interpretazione del libro di Giobbe e delle vicende in esso narrate. Le sciagure che Dio manda a Giobbe per testare la sua fede sono condensate, nel film, nella perdita del figlio. E le scene preistoriche non sono alto che la ri-lettura del regista del discorso del Signore a Giobbe, Giobbe 38,1-e segg.Tutto il film è una rilettura di questo libro dell'Antico Testamento. La madre, alla fine, in quel mare che credo sia il Paradiso, capisce che deve lasciare il figlio a Dio e glielo dona, imboccando così la via della Grazia, contrapposta a quella della Natura - entrambe citate all'inizio del film da una voce, se mi ricordo bene, fuori campo - che è quella della non accettazione del volere di Dio.
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