Chi pensava che ormai le cose stessero andando lisce per Una notte da leoni 2 di Todd Phillips si stava sbagliando di grosso. Dopo il vespaio sul cameo più chiacchierato degli ultimi anni e l'improvvisa decisione della MPAA di togliere il primo trailer del film dai cinema, perché non approvato, la tensione è tornata alle stelle quando S. Victor Whitmill, il famoso tatuatore che ha ideato e realizzato il tatuaggio sulla faccia di Mike Tyson, ha ingiunto alla Warner Bros di bloccare il film per aver usato senza permesso un marchio registrato con un'azione legale presentata a fine aprile alla corte federale del Missouri.
Sì, un marchio registrato. Secondo le carte processuali citate a fine aprile dall'Hollywood Reporter, Whitmill aveva stipulato un accordo con Tyson in cui riconosceva che il tatuatore era proprietario del disegno e quindi deteneva il copyright del tatuaggio originale: "La Warner Bros. Entertainment, Inc. – senza aver provato a contattare il signor Whitmill, per ottenere il permesso o per accreditare la sua opera – ha copiato il tatuaggio originale del signor Whitmill e l'ha messo sulla faccia di un altro attore... Questo utilizzo non autorizzato del tatuaggio originale costituisce una violazione di copyright".
Tra poster, trailer e immagini il pubblico oramai è a conoscenza del fatto che Stu, il personaggio interpretato da Ed Helms, dopo la notte di baldoria a Bangkok con Alan e Phil, si è ritrovato con un tatuaggio sulla faccia simile a quello di Tyson. Nell'articolo del THR viene notato che sarà difficile per lo studio parlare di coincidenza riguardo la similarità tra i due tatuaggi, visto che Tyson era presente nel primo film e si vociferava avesse un cameo anche nel secondo. La pellicola uscirà nei cinema fra due settimane e considerando che non sono state riportate altre notizie su questo argomento fino ad oggi, è facile dedurre che lo studio abbia risolto il "problema" con un accordo con Whitmill e non abbia deciso di contrastare l'azione legale spiegando di aver cambiato quanto basta il design del tatuaggio per fare una parodia e non violando così alcun diritto d'autore. Ma per il momento si tratta solamente di supposizioni.
Una cosa è certa, a causa di questa vicenda sicuramente salterà qualche testa visto che vengono assunte delle persone che si occupano di ottenere il via libera per tutti le immagini detentrici di copyright che possono essere inserite all'interno di un film. C'è anche da chiedersi se nel caso si fosse trattato di un altro film, magari una piccola pellicola indipendente, Whitmill avrebbe lo stesso fatto ingiunzione. A tre settimane dall'uscita del film gli analisti hanno previsto che Una notte da leoni 2 supererà l'apertura di 45 milioni ottenuta l'anno scorso dal primo film. Gli osservatori inoltre riportano che la fascia dei maschi che va dai 17 ai 30 anni mostra più interesse a vedere il sequel di Phillips che quello di Depp, Pirati dei Caraibi: Oltre i confini del mare, due film per cui si prevedono dei grossi risultati al box office.

Il monkeygate
A confermare l'attenzione riversata attorno a questo film è stato il problema sorto da uno scherzo sottile fatto da Phillips riguardante Crystal, la scimmia cappuccino presente nella pellicola. Durante una delle interviste promozionali per Una notte da leoni 2, il regista rispondendo a una domanda di Moviefone su Mel Gibson, ha detto scherzando che il braccio destro di Zach Galifianakis, Crystal, era diventata assuefatta alle sigarette per una scena del film e per questo motivo lui era nei guai con la PETA (People for the Ethical Treatment of Animals), l'organizzazione non-profit che sostiene i diritti degli animali.
Internet ha poi complicato ulteriormente le cose. In molti, leggendo la notizia, hanno pensato che lo scherzo di Phillips fosse vero, prendendosela così col regista. Phillips ha così dovuto rilasciare una dichiarazione a Movieline in cui spiegava che il suo era in realtà uno scherzo e non un'ammissione di colpevolezza per un abuso su un animale: "Questo era uno scherzo. Faccio commedie. Se leggete la storia non ha nemmeno senso. 'Sul set del suo nuovo film, [la scimmia] non smette di fumare le sigarette'. Umm. Davvero? Forse se gliele portaste via. O almeno portate via la scimmia così non le può più comprare. Quando si ha a che fare con la stampa per un film, si tende ad essere ripetitivi, molte domande si ripetono di continuo. Qualche volta mi piace confondere i giornalisti. Ovviamente la scimmia nel film non ha MAI fumato una sigaretta. C'erano delle persone sul set il cui unico lavoro era di proteggere quella scimmia. Anche se avessi voluto farla fumare non mi sarebbe stato permesso. A proposito, sembra che [la scimmia] stia usando cocaina nel film, ma vi posso garantire che non ha fatto nemmeno quello (Non posso però commentare sull'uso di cocaina di Ken Jeong nel film). Mi dispiace per la confusione, ma è stato un titolo divertente 'PETA arrabbiata dopo che Todd Phillips ha fatto assuefare alle sigarette la scimmia di Una notte da leoni 2'. Sicuramente andrà sul muro dell'ufficio".
Commentare ulteriormente la notizia è probabilmente superfluo. In un'era in cui si cerca di riportare il più in fretta possibile le notizie, in questo caso riguardanti il mondo del cinema, spesso non ci si sofferma nemmeno a controllare le fonti e a leggere completamente i pezzi a cui si riferiscono, estrapolando così dichiarazioni fuori dal contesto e provocando problemi. Sicuramente è una notizia che fa sorridere, ora che si conoscono i retroscena, ma al tempo stesso dovrebbe far riflettere gli internauti a non prendere per oro colato tutto quello che leggono in rete ma ad essere un po' più critici e a verificare se quella che leggono è una notizia legittima o meno.