The Eagle

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Un film di Kevin Macdonald. Con Channing Tatum, Jamie Bell, Donald Sutherland, Mark Strong, Tahar Rahim.
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Drammatico, Ratings: Kids+16, durata 114 min. - USA 2011. - Bim Distribuzione uscita venerdì 16 settembre 2011. MYMONETRO The Eagle * * 1/2 - - valutazione media: 2,90 su -1 recensioni di critica, pubblico e dizionari.
   
   
   

Per il momento Massimo Meridio vince ancora. Valutazione 2 stelle su cinque

di andreabnz


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mercoledì 5 ottobre 2011

Non ho volutamente letto le recensioni ed i commenti a questo film diretto da Kevin Macdonald per non essere condizionato nelle aspettative di questa nuova proposta di peplum, un genere rivisto e corretto e che sta riprendendo quota in questi ultimi anni. La domanda che si agita nella mente prima di cominciare la visione del film è sempre la stessa: riuscirà rinverdire o quanto meno ad evocare i fasti del Gladiatore? Il Film di Scott ha tracciato una linea di demarcazione fra un prima e un dopo, un po’ come ha fatto lo Star Wars di Lucas e Il Signore degli anelli di Jackson per i rispettivi generi. Devo dire che al termine del film sono rimasto al di qua della linea, ritenendo questo lavoro appena sufficiente in quanto non imune dai soliti inciampi in cui cadono molti filmmakers che lavorano per Hollywood inclini ad assecondare cliché molto cari oltreoceano: bella presenza, lieto fine, messaggio retorico. Ma andiamo con ordine.
Cosa c’è di buono in questa pellicola: sicuramente la patina di vissuto fatta di polvere, sudore e sangue dosata con sufficiente maestria lungo quasi tutto lo sviluppo del film, lo scontro iniziale piuttosto realista fra i romani e la rabbiosa tribù locale, la presenza carismatica di Donald Sutherland in una parte che ormai gli calza a pennello (l’anziano premuroso e saggio in stile Richard Harris…), l’assenza di una storia d’amore (il film è privo di figure femminili) che rende meno scontata la pellicola, l’avvicinamento al vallo, una sequenza piena di curiosità e pathos. E un voto di fiducia a Channing Tatum sufficientemente ispirato nel ruolo di Marcus. Nel complesso il film tiene nella prima parte, dopo purtroppo si perde. E qui cominciano i mah.
Il tratteggio della figura dello schiavo (un buon Jamie Bell) appare un po’ forzata. Nella storia i romani gli hanno praticamente sterminato la famiglia, ma come debito di riconoscenza per essere stato salvato nell’arena, giura fedeltà a Marcus e gli restituisce il favore. Anche nel Ben Hur di Wyler era successa più o meno la stessa cosa (Judah da schiavo diventa addirittura figlio adottivo di Quinto Arrio), ma la sua lotta restava comunque verso Roma e il senso di appartenenza e l’amore verso il suo popolo d’origine nel corso della storia non era mai messo in discussione. Nasce quindi la novella coppia in stile Batman e Robin che in un territorio ostile, sconosciuto e zeppo di nemici (almeno per uno dei due) porterà incredibilmente a compimento la missione. Da prigioniero renitente al combattimento (opzione già vista), assistiamo poi ad una trasformazione quasi prodigiosa del gracile ragazzo che nelle sequenze finali del film scontrandosi contro i suoi ex compatrioti dadiventa un’insospettabile macchina da guerra. L’aquila poi viene sottratta in un campo nemico completamente disinnescato e permette all’incredibile Marcus di guadagnarsi i galloni di super eroe riuscendo nell’intento di gabbare un’intera tribù in casa propria. I reduci del massacro che ha visto perire il padre anni prima, vengono trovati e ricompattati in un batter di ciglia da Robin e si presentano armati di tutto punto per riscattare onore e Roma. Naturalmente i due eroi e pochi altri salvano la pelle nonostante i rapporti di forza (almeno osservando la scena) fossero almeno di dieci a uno. Mah. E poi la scelta del look dei britanni. Pur non intendendomene di storia e costumi dell’epoca, da una certa parte del film in poi mi sono sentito improvvisamente proiettato nell’Ultimo dei Moicani di Manniana memoria con Chingachgook, Magua e i capelli svolazzanti di Daniel Day Lewis che facevano capolino in un angolo non troppo nascosto dello schermo. Mah. Il finale (scontato) fa rimpiangere il Massimo - Russell Crowe levato ai Campi Elisi, qui i due neo amiconi escono dalla scena come due cowboys dopo aver consegnato la refurtiva allo sceriffo Gordon. Per un attimo ho temuto che nel brumoso cielo di Britannia comparisse un fascio di luce con un’aquila al posto del più famoso pipistrello di Gotham… Mi spiace, ma per il momento Massimo Decimo Meridio vince ancora.

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