elgatoloco
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martedì 11 agosto 2020
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bene, questo esordio di drew goddard
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"The Cabin in the Woods"(Drew Goddard, anche autore di soggetto e sceneggiatura insieme con Jess Whedon, 2012)è un film horror-fantastico di tipo nuovo: contrariamente alla lettura dominante, che vi vede una fusione di elementi comico-grotteschi e gore, ritengo che la forza del film stia nella volontà di "sorvegliare e punire"che la"misteriosa""cabina di regia"che indirizza l'arrivo, la permanenza e la fine dei cinque giovani , dove naturalmente una sorta di"Panoptikon"(Il temrine è di Jeremy Berntham, pensatore britannico del 1700, teorico dell'utilitarismo), ossia di"vede tutto"(letteralmnete)che indirizza, con droghe sintetiche ma poi soprattutto spia i comportamenti degli ignari"boys and girls".
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"The Cabin in the Woods"(Drew Goddard, anche autore di soggetto e sceneggiatura insieme con Jess Whedon, 2012)è un film horror-fantastico di tipo nuovo: contrariamente alla lettura dominante, che vi vede una fusione di elementi comico-grotteschi e gore, ritengo che la forza del film stia nella volontà di "sorvegliare e punire"che la"misteriosa""cabina di regia"che indirizza l'arrivo, la permanenza e la fine dei cinque giovani , dove naturalmente una sorta di"Panoptikon"(Il temrine è di Jeremy Berntham, pensatore britannico del 1700, teorico dell'utilitarismo), ossia di"vede tutto"(letteralmnete)che indirizza, con droghe sintetiche ma poi soprattutto spia i comportamenti degli ignari"boys and girls". Si dirà che il film viene dopo"THe Truman Show"e dopo i vari "THe Big Brother"di ogni dove, ma in realtà qui c'comunque, senza offrire facili soluzioni"a tesi", compito che comunque non sarebbe del cinema, ci si muove in direzione di una visione(se non di una"concezione")ben più approfondita, in quanto il misterioso"gruppo di comando", la cui natura non è poi così importante da stabilire in dettaglio, si ispira, anche se con un'ironia perfida che a tratti sconfina nell'applauso e nel ghigno, nella festa ridanciana, quando i giovani incappano, "per colpa loro", in qualche marchingegno mortale o para-mortale, a una "visione dle mondo"pagana, che auspica il ritorno degli antichi dei-dove tutto questo, nei talk-shows corrivi della TV, ma anche nel notevole film sopra citato, non si trova per nulla. Soluzioni filmiche sempre intelligenti, soprattutto a iniziare dalla sosta.dialogo con l'anziano benzinaio, interpreti decisamente adeguati ai ruoli, sia tra i giovnai sia tra ben piàù"maturi" "osservatori.iperscrutatori".... El Gato
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elgatoloco
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martedì 11 agosto 2020
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bene, questo esordio di drew goddard
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"The Cabin in the Woods"(Drew Goddard, anche autore di soggetto e sceneggiatura insieme con Jess Whedon, 2012)è un film horror-fantastico di tipo nuovo: contrariamente alla lettura dominante, che vi vede una fusione di elementi comico-grotteschi e gore, ritengo che la forza del film stia nella volontà di "sorvegliare e punire"che la"misteriosa""cabina di regia"che indirizza l'arrivo, la permanenza e la fine dei cinque giovani , dove naturalmente una sorta di"Panoptikon"(Il temrine è di Jeremy Berntham, pensatore britannico del 1700, teorico dell'utilitarismo), ossia di"vede tutto"(letteralmnete)che indirizza, con droghe sintetiche ma poi soprattutto spia i comportamenti degli ignari"boys and girls".
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"The Cabin in the Woods"(Drew Goddard, anche autore di soggetto e sceneggiatura insieme con Jess Whedon, 2012)è un film horror-fantastico di tipo nuovo: contrariamente alla lettura dominante, che vi vede una fusione di elementi comico-grotteschi e gore, ritengo che la forza del film stia nella volontà di "sorvegliare e punire"che la"misteriosa""cabina di regia"che indirizza l'arrivo, la permanenza e la fine dei cinque giovani , dove naturalmente una sorta di"Panoptikon"(Il temrine è di Jeremy Berntham, pensatore britannico del 1700, teorico dell'utilitarismo), ossia di"vede tutto"(letteralmnete)che indirizza, con droghe sintetiche ma poi soprattutto spia i comportamenti degli ignari"boys and girls". Si dirà che il film viene dopo"THe Truman Show"e dopo i vari "THe Big Brother"di ogni dove, ma in realtà qui c'comunque, senza offrire facili soluzioni"a tesi", compito che comunque non sarebbe del cinema, ci si muove in direzione di una visione(se non di una"concezione")ben più approfondita, in quanto il misterioso"gruppo di comando", la cui natura non è poi così importante da stabilire in dettaglio, si ispira, anche se con un'ironia perfida che a tratti sconfina nell'applauso e nel ghigno, nella festa ridanciana, quando i giovani incappano, "per colpa loro", in qualche marchingegno mortale o para-mortale, a una "visione dle mondo"pagana, che auspica il ritorno degli antichi dei-dove tutto questo, nei talk-shows corrivi della TV, ma anche nel notevole film sopra citato, non si trova per nulla. Soluzioni filmiche sempre intelligenti, soprattutto a iniziare dalla sosta.dialogo con l'anziano benzinaio, interpreti decisamente adeguati ai ruoli, sia tra i giovnai sia tra ben piàù"maturi" "osservatori.iperscrutatori".... El Gato
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onufrio
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mercoledì 9 ottobre 2019
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reality horror
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Cinque ragazzi si avviano per un weekend da trascorrere in una casa nel bosco. Quel che sembra la più classica delle sceneggiature horror, si trasforma in qualcosa di innovativo che attira l'attenzione dello spettatore. Dietro le quinte della Casa si cela un macabro gioco dove dei "burattinai" rinchiusi in un bunker tecnologico diriggono l'evolversi del dramma. C'è tanta carne al fuoco, per un finale che lascia un pò di amaro in bocca; prima del finale però si assiste ad una scena sadicamente godibile dove le creature invadono il bunker dando il via ad una carneficina difficile da dimenticare.
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dario lodi
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mercoledì 10 aprile 2019
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bizzarro
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Il finale rovina tutto. Un'occasione persa. Buon ritmo. Tante banalità
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alessandro bevilacqua
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lunedì 8 aprile 2019
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un vero schifo
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Il peggior Film Horror mai visto, mancava solo Garfield
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domenica 10 marzo 2019
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inguardabile
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Inguardabile e senza senso..
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mauro2067
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martedì 2 ottobre 2018
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non è un horror
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Non si può definire un horror nel vero senso della parola e del genere. Molto ironico all’inizio si fa sempre più tragico con il passare dei minuti e delle scene anche se fa comunque sorridere la parodia dei molti film del genere citati. La rivelazione che il vero terrore non è nei mostri ma nel risveglio degli dei crudeli la trovo geniale e la vera novità del film. Considerando che è stato girato nel 2012 non è neanche male come effetti speciali. Le scene del festeggiamento nelle stanze di controllo trasmettono il vero senso di paura e del sollievo che ne deriva dall'aver scampato il pericolo vero, l’annientamento di tutto quello che conosci e a cui vuoi bene.
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Non si può definire un horror nel vero senso della parola e del genere. Molto ironico all’inizio si fa sempre più tragico con il passare dei minuti e delle scene anche se fa comunque sorridere la parodia dei molti film del genere citati. La rivelazione che il vero terrore non è nei mostri ma nel risveglio degli dei crudeli la trovo geniale e la vera novità del film. Considerando che è stato girato nel 2012 non è neanche male come effetti speciali. Le scene del festeggiamento nelle stanze di controllo trasmettono il vero senso di paura e del sollievo che ne deriva dall'aver scampato il pericolo vero, l’annientamento di tutto quello che conosci e a cui vuoi bene. Come quando a scuola provavi quel brivido di gioia lungo la schiena dopo che era stato chiamato all’interrogazione il tuo compagno di banco, ti dispiaceva per lui ma meglio lui che te. In fondo una vittima ci deve essere sempre, è la dura legge della vita.
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venerdì 20 aprile 2018
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non guardatelo
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No ma è illegale chiamare horror questo film. Fa ridere, altro che paura e poi non ha un senso.
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mauri67
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domenica 12 novembre 2017
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teen slasher!!!
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Quella Casa Nel Bosco è, un teen slasher, con tutto al posto giusto, dallo spunto triviale (weekend di adolescenti nella baita in montagna) alla location yellowstoniana alle facce dei cinque protagonisti. O meglio, le maschere: come nella commedia dell’arte, ogni personaggio racchiude in sé il meglio e il peggio dello stereotipo che vuole rappresentare. C’è l’Atleta zarro, il Secchione, il Fattone, la Gnocca mignotta e la Bella ragazza intellettuale. Sono tutti belli (dentro e fuori), tutti simpatici, tutta gente che non vedi l’ora di veder morire male – per poi dispiacertene. D’altra parte stiamo parlando di un cast che comprende Thor Difficile sbagliare.
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Quella Casa Nel Bosco è, un teen slasher, con tutto al posto giusto, dallo spunto triviale (weekend di adolescenti nella baita in montagna) alla location yellowstoniana alle facce dei cinque protagonisti. O meglio, le maschere: come nella commedia dell’arte, ogni personaggio racchiude in sé il meglio e il peggio dello stereotipo che vuole rappresentare. C’è l’Atleta zarro, il Secchione, il Fattone, la Gnocca mignotta e la Bella ragazza intellettuale. Sono tutti belli (dentro e fuori), tutti simpatici, tutta gente che non vedi l’ora di veder morire male – per poi dispiacertene. D’altra parte stiamo parlando di un cast che comprende Thor Difficile sbagliare.
E infatti fino alla fine del secondo atto il film cresce come un treno, con un paio di momenti da applausi. La mimesi del genere è perfetta, e lo è perché affrontata con assoluta serietà e amore per la materia. Non manca nessuno degli ingredienti davvero importanti: la violenza, la tensione, le trovate mostrologiche per perpetrare il massacro. Si vede persino un interessante paio di tette. Se anche fosse solo un teen horror classico, Quella Casa Nel Bosco se la giocherebbe con i primi della classe.Insomma un mix tra i confini della realta' di Spielberg e decine di teen horror classico, questo è Quella Casa Nel Bosco .Voto 6,5.
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fabal
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martedì 8 agosto 2017
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decostruzione dell'horror
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Dentro un gigantesco bunker sotterraneo, una specie di studio televisivo allestisce quello che sembra un reality un show, seguendo le vicende di cinque giovani che si rifugiano in una casetta nel bosco. Le riprese non sono però destinate a fare audience tra il pubblico, ma a far morire i ragazzi: la casa nel bosco, infatti, è una sorta di casa degli orrori interattiva, dove presto compaiono zombi e il sangue scorrerà a fiumi.
Originale e interessante, The cabin in the woods parte astutamente bene introducendo questi misteriosi studios, i cui dipendenti sono alle prese con una semplice giornata di lavoro. In questo modo Goddard aggira il rischio di scambiare la prima ora di pellicola per il classico e abusato teen horror, e si pone subito tra il serio e il faceto, strizzando l'occhio alla parodia scary demenziale ma con intenti serissimi.
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Dentro un gigantesco bunker sotterraneo, una specie di studio televisivo allestisce quello che sembra un reality un show, seguendo le vicende di cinque giovani che si rifugiano in una casetta nel bosco. Le riprese non sono però destinate a fare audience tra il pubblico, ma a far morire i ragazzi: la casa nel bosco, infatti, è una sorta di casa degli orrori interattiva, dove presto compaiono zombi e il sangue scorrerà a fiumi.
Originale e interessante, The cabin in the woods parte astutamente bene introducendo questi misteriosi studios, i cui dipendenti sono alle prese con una semplice giornata di lavoro. In questo modo Goddard aggira il rischio di scambiare la prima ora di pellicola per il classico e abusato teen horror, e si pone subito tra il serio e il faceto, strizzando l'occhio alla parodia scary demenziale ma con intenti serissimi. Il film riesce così ad essere ironico ma ingegnoso, strutturandosi come un riassunto di tutto l'horror di cui spulcia, in un interessante esercizio di meta cinema, tutte le soluzioni narrative, i mostri, lo schematismo delle scelte dei protagonisti. Lo fa con ironia e senza alcuno scherno presuntuoso, perché anche qui ci troviamo di fronte a situazioni (però volutamente...) prevedibili, morti stereotipate e i fin troppo classici zombi, scelti tra una gamma di creature ben più spaventose e appetibili e che lo spettatore avrebbe preferito vedere in azione. Ma come in un esercizio di sadismo della regia, forse per denunciare un certo piattume creativo dell'horror, niente mostri nuovi ma ancora zombi.
E' insomma una parodia elegante, che decostruisce senza distruggere e legittimando se stessa con un senso "cosmico" rivelato nel finale.
La svolta tragicomica è una soluzione che rende indubbiamente originale Quella casa nel bosco, in grado di sorprendere fino alla fine e di introdurre qualcosa di nuovo che vada ben oltre i canonici jump scares. Anche se un tantino troppo anarchico, l'ingegno della costruzione narrativa deve essere elogiato, così come l'andamento complessivamente divertente.
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