Anno | 2011 |
Genere | Documentario |
Produzione | Italia |
Durata | 45 minuti |
Regia di | Francesco Zippel |
MYmonetro | 3,00 su 1 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento giovedì 27 ottobre 2011
L'autore capace di portare nella finzione hollywoodiana la verità dei sentimenti.
CONSIGLIATO SÌ
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La vita e l'opera di Nicholas Ray vengono rivisitate in un documentario che, oltre al mai sufficientemente apprezzato dono della sintesi, delinea un ritratto non apologetico del regista.
Chiunque vada a leggere la biografia di Nicholas Ray non può non rendersi conto della complessità dell'uomo e dell'artista. Francesco Zippel riesce a offrircene un quadro estremamente chiaro non rinunciando mai però a mettere in evidenza anche le ombre di una psicologia non semplice. Su tutto domina il rapporto con James Dean, attore da cui seppe farsi dare il meglio in Gioventù bruciata e dal quale ricevette in cambio un atteggiamento di frenata fiducia. La citazione del diverbio sul fatto che Dean non volesse essere assolutamente mai interrotto nel corso di una ripresa o il riferimento alla sua convinzione che Ray non avesse idee chiare sulla sua recitazione (mentre invece proprio perché a sua volta attore sapeva fino a che punto poteva lasciargli libertà) ne offrono una chiara testimonianza. Il documentario (pur se con una struttura classica costituita da testimonianze che si alternano con immagini dei film o dichiarazioni dello stesso Ray) ha il pregio di non nascondere la problematica della possibile acquiescenza del regista alla maccartista "caccia alle streghe". Ammiratore del 'delatore' Elia Kazan, Ray sembra aver reso una dichiarazione secretata a proposito dei 'comunisti in ambito cinematografico'.
Molti cineasti di sinistra lo accusarono di essersi comportato in modo scorretto. Questo non impedisce però di riconoscere al regista di Johnny Guitar una genialità pronta a disperdersi anche in imprese destinate all'insuccesso ma capace anche (e questo è forse il pregio più importante che gli viene attribuito) di offrirsi totalmente a giovani appassionati di cinema desiderosi di apprendere da un uomo che aveva fatto della seduzione la sua arma vincente e del cinema uno spazio in cui il confine tra finzione e realtà si faceva labile fino a infrangersi del tutto nella messa in scena di se stesso nel wendersiano Nick's Movie - Lampi sull'acqua.