paolocarburi
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lunedì 24 gennaio 2011
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ebbene si...
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Se ancora vi domandate se è possibile fare un intero Film sul personaggio di Cetto La Qualunque? La risposta è SI. Antonio Albanese ci regala un film esilarante capace di far ridere e far riflettere allo stesso tempo...L'umorismo pirandelliano è presente in ogni singola scena e tutto ciò fa sì che nello spettatore si generi un insieme di allegria e amarezza per il quale rimanga con un sorriso a metà durante tutto il film. L'attualità di certi eventi fa sorridere ma anche pensare che la linea tra finzione e realtà, tra locale e nazionale è sempre più sottile...La cosa risulta veramente inquietante.
Albanese è a dir poco fantastico in quanto riesce a tenere tutto il film nonostante il personaggio sia stato concepito per pochi minuti.
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Se ancora vi domandate se è possibile fare un intero Film sul personaggio di Cetto La Qualunque? La risposta è SI. Antonio Albanese ci regala un film esilarante capace di far ridere e far riflettere allo stesso tempo...L'umorismo pirandelliano è presente in ogni singola scena e tutto ciò fa sì che nello spettatore si generi un insieme di allegria e amarezza per il quale rimanga con un sorriso a metà durante tutto il film. L'attualità di certi eventi fa sorridere ma anche pensare che la linea tra finzione e realtà, tra locale e nazionale è sempre più sottile...La cosa risulta veramente inquietante.
Albanese è a dir poco fantastico in quanto riesce a tenere tutto il film nonostante il personaggio sia stato concepito per pochi minuti.
Conclusione: Col passare del tempo il film diventerà un documento dei tempi che stiamo vivendo mentre oggi è un quadro non troppo parodico di come quei difetti additati al Sud di corruzione e mancanza d'etica coinvolgano, oramai, tutto lo stivale. Quattro stelle che diventeranno Cinque col passare degli anni.
Antonio Albanese: Missione riuscita.
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nacaski
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martedì 25 gennaio 2011
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non è solo divertente
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per me è stato un film non fatto bene ma pensato bene. Albanese è riuscito a creare un film dove ridi ma riesci a capire che certi valori ogni giorno vengono calpestati da personaggi come cetto la qualunque. si mette in risalto la superficialità, l'ignoranza, la cafonaggine (sottolineanta anche dal modo di vestirsi) che purtroppo stanno rovinando l'italia. la scenografia è bellissima, i colori sono molto accesi, il personaggio di cetto la qualunque c'è in toto. ovviamnete la fa da padrone la comicità, che in alcuni tratti è grottesca. Si tratta però di una comicità genuina, non forzata. Albanese non ha voluto sottolineare come ci distruggono il paese, ma di come glielo lasciano fare. I soldi in mano a gente così non possono che causare danni.
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per me è stato un film non fatto bene ma pensato bene. Albanese è riuscito a creare un film dove ridi ma riesci a capire che certi valori ogni giorno vengono calpestati da personaggi come cetto la qualunque. si mette in risalto la superficialità, l'ignoranza, la cafonaggine (sottolineanta anche dal modo di vestirsi) che purtroppo stanno rovinando l'italia. la scenografia è bellissima, i colori sono molto accesi, il personaggio di cetto la qualunque c'è in toto. ovviamnete la fa da padrone la comicità, che in alcuni tratti è grottesca. Si tratta però di una comicità genuina, non forzata. Albanese non ha voluto sottolineare come ci distruggono il paese, ma di come glielo lasciano fare. I soldi in mano a gente così non possono che causare danni.
lo consiglio.
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k. s. stanislavskij
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domenica 23 gennaio 2011
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poteva essere kusturica....tra fantozzi e gomorra
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alors....il film è leggerino e gradevole, va visto perchè non annoia e diverte...rinfaccio però ad Albanese (la cui mimica rimane eccezionale) di non aver capito di avere in mano una bomba e di non averla sfruttata a dovere. Qualunquemente poteva essere un incrocio tra Fantozzi e Gomorra!...un cult!! e invece è "solo" un film grazioso.... aveva le stesse potenzialità dei film di kusturica, sarebbe bastata un pò di cattiveria in più e un pò di coraggio..e sarebbe diventato un film non per famiglie alla checco zalone, ma un cult specchio dei tempi.. il mondo di Cetto è intorno a noi, con mooooolta più cattiveria e senso del grottesco...
la realtà (e questi giorni lo dimostrano) è molto più surreale e squallida della surrealtà del film.
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alors....il film è leggerino e gradevole, va visto perchè non annoia e diverte...rinfaccio però ad Albanese (la cui mimica rimane eccezionale) di non aver capito di avere in mano una bomba e di non averla sfruttata a dovere. Qualunquemente poteva essere un incrocio tra Fantozzi e Gomorra!...un cult!! e invece è "solo" un film grazioso.... aveva le stesse potenzialità dei film di kusturica, sarebbe bastata un pò di cattiveria in più e un pò di coraggio..e sarebbe diventato un film non per famiglie alla checco zalone, ma un cult specchio dei tempi.. il mondo di Cetto è intorno a noi, con mooooolta più cattiveria e senso del grottesco...
la realtà (e questi giorni lo dimostrano) è molto più surreale e squallida della surrealtà del film...quindi Albanese poteva far fare decisamente di più..Cetto è un mostro enon c'è confine a ciò che potrebbe fare. poteva farglielo fare...ecco!
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(di badri)
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jkerr73
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sabato 22 gennaio 2011
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un grande e coraggioso albanese
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Che dire...ancora una volta Antonio Albanese dimostra di essere un comico con un intelligenza ed un coraggio fuori dal comune. Lo spaccato della nostra politica che lui propone e' purtroppo troppo realistico per poter chiudere gli occhi e considerare il film come "solo" un film comico.
La comicita di Albanese non e' istintiva come quella di Zalone ma e' certamente piu impegnativa ed intelligente.
Veramente un film degno di lode.
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marialucia
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lunedì 24 gennaio 2011
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albanese e' forte a recitare e a pensare
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Gli altri film di Albanese li considero speciali; delle perle. Questa volta sono andata al cinema con un po' di scetticismo perché avevo già visto diverse arringhe del politico e pensavo che il film non potesse dire nulla di nuovo.
Per fortuna mi sbagliavo. Albanese ha caricaturizzato il personaggio, ma lo ha fatto sentire vero nell'espressione del volto, nei pensieri, nell'atteggiamento da intoccabile, nella spregiudicatezza, nell'ignoranza. Di questi politici il parlamento italiano è pieno zeppo e lo sono anche le amministrazioni locali. Comprano i voti, fanno promesse assurde che non mantengono mai, sono coperti dalle lobby o dalle mafie, distruggono i beni culturali, favoriscono la prostituzione e commettono reati vari pretendendo l'impunità.
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Gli altri film di Albanese li considero speciali; delle perle. Questa volta sono andata al cinema con un po' di scetticismo perché avevo già visto diverse arringhe del politico e pensavo che il film non potesse dire nulla di nuovo.
Per fortuna mi sbagliavo. Albanese ha caricaturizzato il personaggio, ma lo ha fatto sentire vero nell'espressione del volto, nei pensieri, nell'atteggiamento da intoccabile, nella spregiudicatezza, nell'ignoranza. Di questi politici il parlamento italiano è pieno zeppo e lo sono anche le amministrazioni locali. Comprano i voti, fanno promesse assurde che non mantengono mai, sono coperti dalle lobby o dalle mafie, distruggono i beni culturali, favoriscono la prostituzione e commettono reati vari pretendendo l'impunità. Conosciamo tanti politici che gestiscono il potere come dei veri e propri mafiosi, controllando perfino il pensiero di chi sta intorno o del loro elettorato. E in Italia non ha problemi con la legge il politico corrotto e corruttore, ma ne ha la ragazza senza permesso di soggiorno. Frecce sferrate da Albanese, al cuore di chi vuol capire, con la precisione di Guglielmo tell.
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Molti del cast recitano alla grande.
Bel film che può essere odiato da una parte dell'Italia o ingorato da coloro che non riescono a riflettere se non per le urla e i pianti dei protagonisti del Grande fratello e di Amici.
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alexlaby
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lunedì 24 gennaio 2011
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bravo albanese
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"Eliminiamo le tasse, il bollo auto, le bollette e diamo 1000 euro a tutti, anzi 2000", "Dici quattro cazzate e tutti ti votano". Amare verità che alcuni hanno ben appreso e altri, come dimostrano i fatti, stentano a comprendere. E allora Albanese spiega il tutto tramite la sua satira e lo fa da anni.
Un politico orgoglioso se il figlio viene indagato o finisce in galera. Sono delle verità che per chi è lontano dal mondo della politica sembrano assurdità. Moralità zero e l'elettorato è un branco di pecoroni che porti a spasso dove vuoi tu. "Mi voti, ti trovo un posto di lavoro; non mi voti, 'ntù culu a tia e a tutta razza tuia".
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"Eliminiamo le tasse, il bollo auto, le bollette e diamo 1000 euro a tutti, anzi 2000", "Dici quattro cazzate e tutti ti votano". Amare verità che alcuni hanno ben appreso e altri, come dimostrano i fatti, stentano a comprendere. E allora Albanese spiega il tutto tramite la sua satira e lo fa da anni.
Un politico orgoglioso se il figlio viene indagato o finisce in galera. Sono delle verità che per chi è lontano dal mondo della politica sembrano assurdità. Moralità zero e l'elettorato è un branco di pecoroni che porti a spasso dove vuoi tu. "Mi voti, ti trovo un posto di lavoro; non mi voti, 'ntù culu a tia e a tutta razza tuia".
E poi, la mafia che ti appoggia se sei un farabutto senza scrupoli, e la stessa cosa fanno i network boicottando il candidato onesto nei talk show.
Un film semplice, ma maledettamente vero. E il fare spregevole del personaggio di Albanese è sempre più evidenziato proprio per far capire che quello non è il modello da seguire. Per far capire che quelli a cui diamo il consenso e il potere sono dei Laqualunque mascherati. Il ponte sullo stretto...
E se non riesci ad avere la maggioranza dei consensi "colora le schede bianche". I partiti più influenti o quelli appoggiati dalla mafia, sanno bene come spostare un risultato elettorale anche durante lo spoglio.
Il protagonista è calabrese, ma "Dici quattro cazzate e tutti ti votano", nell'intimo delle loro riunioni, lo dicono a Roma, ad Arcore e a Trento.
Albanese ci dice come stanno le cose. E cerca di spiegarlo facendo ridere perchè così può raggiungere i tantissimi che restano ad ascoltare solo se sembra che tu dica cazzate.
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g. romagna
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sabato 22 gennaio 2011
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qualunquemente
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Cetto La Qualunque (Antonio Albanese), affarista arricchito, ignorante e delinquente, vive da qualche anno come latitante in Sudamerica, quando, ad un certo punto, i suoi concittadini calabresi lo richiamano nella sua terra natale di Marina di Sopra, improvvisamente afflitta da un'ondata crescente di legalità: alle imminenti elezioni si è presentato infatti De Santis, paladino della legge e dei diritti. I compari d'affari del La Qualunque non hanno dubbi: sarà lui a doversi candidare per sconfiggere la minaccia. Cetto si ripresenta al paese con la nuova compagna, che entrerà subito in tensione con la moglie legittima e, dopo aver assunto un bizzarro ma probabilmente efficace consulente elettorale (Sergio Rubini) ed infarcito la lista di parenti di ogni risma, può dare il via alla campagna del suo "Partito du Pilu" (dall'inclinazione del candidato sindaco verso il sesso femminile) a suon di bombe nella macchina del candidato rivale, mazzette, dispregio esplicito del principio di legalità e promesse campate in aria.
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Cetto La Qualunque (Antonio Albanese), affarista arricchito, ignorante e delinquente, vive da qualche anno come latitante in Sudamerica, quando, ad un certo punto, i suoi concittadini calabresi lo richiamano nella sua terra natale di Marina di Sopra, improvvisamente afflitta da un'ondata crescente di legalità: alle imminenti elezioni si è presentato infatti De Santis, paladino della legge e dei diritti. I compari d'affari del La Qualunque non hanno dubbi: sarà lui a doversi candidare per sconfiggere la minaccia. Cetto si ripresenta al paese con la nuova compagna, che entrerà subito in tensione con la moglie legittima e, dopo aver assunto un bizzarro ma probabilmente efficace consulente elettorale (Sergio Rubini) ed infarcito la lista di parenti di ogni risma, può dare il via alla campagna del suo "Partito du Pilu" (dall'inclinazione del candidato sindaco verso il sesso femminile) a suon di bombe nella macchina del candidato rivale, mazzette, dispregio esplicito del principio di legalità e promesse campate in aria. Nemmeno il figlio, il timido Melo, si salva dal cinismo paterno che, pur di non farsi arrestare per evasione fiscale ed abusivismo edilizio, gli intesta tutte le proprietà all'avvio delle indagini. Quale sarà l'esito del voto? Il film ondeggia sempre tra la parodia farseca (ma nemmeno così tanto...) e l'amarezza della constatazione di una realtà tangibile che non indulge nemmeno nell'ipocrisia autoconsolatoria di un lieto fine. Caso più unico che raro di pellicola comica in cui si ride poco ed il tutto è un aspetto positivo, Qualunquemente sa far ridere, riflettere ed arrabbiare, senza eccedere nella parodizzazione in maniera tale da non togliere oltremodo aderenza alle bassezze della dimensione reale (meridionale, ma non solo). Per quanto riguarda la questione sessuale, beh, se la critica più forte che si affibiava al personaggio di Albanese - come egli stesso ha dichiarato - era quella di calcare decisamente troppo la mano nel legame tra sesso e politica, è inutile dire quanto gli eventi di questi giorni lo abbiano repentinamente riavvicinato al piano della realtà, se non addirittura sminuito. Il salto al grande schermo del La Qualunque si rivela pertanto riuscito, avendo pienamente superato la difficoltà connessa all'adattamento alla realtà contingente di un personaggio dai caratteri così esasperati. Un po' è stato in questo aiutato dalla dimensione politica contingente, ma tanto ci hanno messo la genialità e la lungimiranza di Albanese.
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cronix1981
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lunedì 24 gennaio 2011
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com'è amara la realtà
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Chi non conosce il nostro splendido paese, può pensare che questo film appartenga alla categoria del surreale. Tuttavia questa è una mera illusione. Il film è uno splendido esempio di come la realtà purtroppo superi la fantasia.
Questo è quello che traspare dopo la visione del film di Antonio Albanese. Ed è un boccone amaro da digerire, perché dal divertimento iniziale a mano a mano che si procede nella visione, ci si rende conto di come il film anticipi in modo sorprendente quello che sta succedendo nelle ultime settimane.
Il valore aggiunto che Albanese dà alla pellicola è fare riflettere sullo stato attuale del degrado della società italiana ed in particolare della politica.
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Chi non conosce il nostro splendido paese, può pensare che questo film appartenga alla categoria del surreale. Tuttavia questa è una mera illusione. Il film è uno splendido esempio di come la realtà purtroppo superi la fantasia.
Questo è quello che traspare dopo la visione del film di Antonio Albanese. Ed è un boccone amaro da digerire, perché dal divertimento iniziale a mano a mano che si procede nella visione, ci si rende conto di come il film anticipi in modo sorprendente quello che sta succedendo nelle ultime settimane.
Il valore aggiunto che Albanese dà alla pellicola è fare riflettere sullo stato attuale del degrado della società italiana ed in particolare della politica. E questo lo fa portando sulla scena quel "meraviglioso" personaggio che è Cetto La Qualunque. La qualunque è la summa dei mali atavici che contraddistinguono l'italiano medio: ignoranza, assenza totale di senso civico, illegalità, menefreghismo, qualunquismo, istinto innato nel non voler pagare le tasse, furbizia e pressappochismo. Portando avanti questi ideali e credendovi ciecamente, Cetto riesce in quello che potrebbe sembrare assurdo in qualsiasi altro paese "normale".
Il film si basa su una trama semplice. Scorre veloce e senza troppe pause. Non è un collage di sketch, ma qualcosa di organico, in cui si articolano bene momenti di comicità a momenti di amarezza riflessiva. Ovviamente alcune scene rimangono più di altre, ma nel complesso il film è più che godibile. Ma questo è qualcosa di più di un semplice film comico. E' l'amara riflessione sullo stato delle cose. E' la denuncia per mezzo del surreale. E' satira, caricaturale, dell'Italia di oggi.
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mattia pascal
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domenica 30 gennaio 2011
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il reo neo realismo italiano
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Nella seconda collaborazione tra Giulio Manfredonia e Antonio Albanese la formula è quasi la stessa.
Albanese, nel centro, veste i panni di un bastardo e focalizza su di se' l'attenzione di tutti gli altri, attorno.
La sostanziale differenza è che nella prima collaborazione (il film "E' già ieri") Manfredonia ci raccontava una storia di evidente fantasia, in "Qualunquemente", invece, le vicende narrate del criminale-porco-evasore-corruttore richiamano immediatamente alla mente l'attuale realtà politica italiana.
E così ogni battuta ci fa ridere un po' di meno.
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frank slade
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martedì 26 giugno 2012
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più di quanto ci si potesse aspettare...
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Ho visto il film parecchie volte e sempre con grande piacere. E' stato piacevole ritrovare Cetto dopo i vari show in TV al cinema. Apprezzo parecchio Qualunquemente in quanto lo trovo sia divertente a livello di comicità, personaggi e luoghi sia interessante a livello di pellicola. Spesso i film comici e divertenti sono caratterizzati da una trama scontata e poco accattivante, Qualunquemente invece ha "stranamente" per il suo genere una bella trama con capo e coda. Le avventure del sindaco La Qualunque seguono un certo filone dal ritorno al paese d'origine fino al raggiungimento del suo obiettivo. Il personaggio per certi aspetti è vicino alla realtà politica locale del nostro paese. Durante tutto il film lotterà assiduamente per diventare sindaco sequendo e restando coerente con la sua mentalità.
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Ho visto il film parecchie volte e sempre con grande piacere. E' stato piacevole ritrovare Cetto dopo i vari show in TV al cinema. Apprezzo parecchio Qualunquemente in quanto lo trovo sia divertente a livello di comicità, personaggi e luoghi sia interessante a livello di pellicola. Spesso i film comici e divertenti sono caratterizzati da una trama scontata e poco accattivante, Qualunquemente invece ha "stranamente" per il suo genere una bella trama con capo e coda. Le avventure del sindaco La Qualunque seguono un certo filone dal ritorno al paese d'origine fino al raggiungimento del suo obiettivo. Il personaggio per certi aspetti è vicino alla realtà politica locale del nostro paese. Durante tutto il film lotterà assiduamente per diventare sindaco sequendo e restando coerente con la sua mentalità. Alla fine del film risulterà lui il vincitore, anche se ha perso la sua "cosa" avrà comunque un figlio come lo ha sempre sognato e sarà sindaco. L'aiuto di Gerry sarà fondamentale ma il successo lo riuscirà ad ottenere grazie alla sua idea finale di "dipingere" le schede. Ritratto non troppo metaforico della situazione della politica locale nel nostro paese, che contiene in se una denuncia importante al livello sociale, politico e culturale. I luoghi, la musica e i dialoghi si collegano perfettamente all'intento del film risultando sempre pertinenti. Un film da vedere per ridere e capire, se nella vita fossimo coerenti e testardi come il protagonista riusciremmo a realizzare i nostri sogni, anche se a differenza di quanto traspare dal film, il fine non giustifica i mezzi.
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