Prima parte della "Trilogia del paradiso".In paradiso che è tale solo in superficie,Seidl racconta le vicende di una donna non più giovane decisa a usufruire del turismo sessuale con le sue amiche alla stregua di un passatempo qualsiasi,e pronta anche a farsi abbindolare dalle scuse più misere.Alla ricerca di un amore che,scoprirà poi,è dettato unicamente da scopi economici.La messa in scena di stampo documentaristico e la spontaneità degli interpreti(che a tratti sembrano improvvisare)regalano momenti disturbanti,talvolta grotteschi(il tentativo fallito da parte di Teresa e delle amiche di far eccitare lo spogliarellista).E fa rabbrividire la descrizione di persone sfruttatrici e degradate(per non dire ridicole)sullo stesso piano di chi si fa sfruttare arrivando ad ossessionare quotidianamente gli aspiranti clienti.
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Prima parte della "Trilogia del paradiso".In paradiso che è tale solo in superficie,Seidl racconta le vicende di una donna non più giovane decisa a usufruire del turismo sessuale con le sue amiche alla stregua di un passatempo qualsiasi,e pronta anche a farsi abbindolare dalle scuse più misere.Alla ricerca di un amore che,scoprirà poi,è dettato unicamente da scopi economici.La messa in scena di stampo documentaristico e la spontaneità degli interpreti(che a tratti sembrano improvvisare)regalano momenti disturbanti,talvolta grotteschi(il tentativo fallito da parte di Teresa e delle amiche di far eccitare lo spogliarellista).E fa rabbrividire la descrizione di persone sfruttatrici e degradate(per non dire ridicole)sullo stesso piano di chi si fa sfruttare arrivando ad ossessionare quotidianamente gli aspiranti clienti.Nella descrizione di questa ignobile prassi troppo spesso ignorata però non tutto va a segno:la lunghezza è eccessiva,alcune scene(l'inizio con i down all'autoscontro)non centrano niente e il finale manca.Resta un film da vedere,anche se non per tutti.
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